Anno | 2017 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Italia |
Durata | 106 minuti |
Regia di | Francesco Bruni |
Attori | Giuliano Montaldo, Andrea Carpenzano, Arturo Bruni, Vittorio Emanuele Propizio, Donatella Finocchiaro Antonio Gerardi, Raffaella Lebboroni, Andrea Lehotska, Riccardo Vitiello, Carolina Pavone. |
Uscita | giovedì 11 maggio 2017 |
Tag | Da vedere 2017 |
Distribuzione | 01 Distribution |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,78 su 7 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 19 marzo 2018
Un giovane scapestrato e un anziano signore poeta sono insieme alla ricerca della ricchezza del cuore per le strade di Roma. Il film ha ottenuto 5 candidature e vinto 3 Nastri d'Argento, 3 candidature e vinto 2 David di Donatello, In Italia al Box Office Tutto quello che vuoi ha incassato 1,1 milioni di euro .
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Alessandro, ventidue anni, è trasteverino ignorante e turbolento; Giorgio, ottantacinque, è un poeta dimenticato. I due vivono a pochi passi l'uno dall'altro, ma non si sono mai incontrati, finché Alessandro è costretto ad accettare un lavoro come accompagnatore di quell'elegante signore in passeggiate pomeridiane. Col passare dei giorni dalla mente un po' smarrita dell'anziano poeta e dai suoi versi, affiora progressivamente un ricordo del suo passato più lontano: tracce per una vera e propria caccia al tesoro che incuriosisce progressivamente Alessandro e accende la cupidigia dei suoi amici che pensano di trovare chissà quale bottino.
Nasce da un vissuto familiare questo film che si colloca al vertice della filmografia del Francesco Bruni da sempre regista e sceneggiatore di qualità. Suo padre è da qualche anno affetto dal morbo di Alzheimer e ha progressivamente sviluppato una regressione verso il passato che ha fatto divenire 'reali' persone e accadimenti che avevano avuto luogo decenni prima. Uno di questi risaliva all'epoca del cosiddetto 'passaggio del fronte' in Toscana nel corso della salita degli americani verso il Nord durante la seconda guerra mondiale.
Da questo episodio è nata in Bruni l'idea del film nel quale si percepisce ad ogni battuta la sua straordinaria capacità di scrittura attenta, in ogni situazione, ad evitare le secche della retorica e la melassa del sentimentalismo. Bruni ci porta a passeggiare insieme a questo anziano signore a cui la malattia non ha fatto perdere la signorilità del gesto e la sensibilità del poeta.
Lo fa grazie a uno straordinario Giuliano Montaldo che dà corpo, con l'adesione umana che ha sempre avuto come regista, a un Giorgio che è costantemente 'vero' a differenza degli anziani sopra le righe che il cinema made in Usa ci ha propinato negli ultimi anni incrinando (con la loro complicità) la fama di attori come, tanto per non fare nomi, Robert De Niro.
Una tale abilità nell'andare a cercare e mettere in luce le pieghe di una mente che mentre si perde finisce con il ritrovarsi avrebbe potuto schiacciare qualsiasi forma di partenariato, soprattutto se di un giovane alle prime armi su un set. Invece per quella sorta di alchimia che ogni tanto porta alla scoperta della pietra filosofale nel cinema, Andrea Carpenzano regge il confronto, indubbiamente per doti personali ma anche per una sorta di fluido che da Montaldo si trasferisce in lui sotto il vigile sguardo di Bruni. Il quale non si limita (e sarebbe comunque già molto) a proporci l'incontro tra due persone e caratteri profondamente differenti ma riesce ad andare al di là del gap (colmabile se lo si vuole) tra generazioni. Perché il rapporto di Alessandro è complicato sia con il padre e la sua nuova compagna sia con la madre di uno dei coetanei del suo giro di quartiere. Bruni però appunto va oltre e ci propone un discorso sulla memoria che è il tesoro vero di cui non possiamo fare a meno se non vogliamo perderci definitivamente.
A una società affetta da un Alzheimer collettivo la cui forma patologica sembra escludere pervicacemente qualsiasi riferimento al passato recente e, ancor più, remoto Bruni ricorda che è grazie alla presa di coscienza della nostra storia, che passa attraverso quella di chi ci ha preceduto, che si può camminare verso il futuro. Lo fa sapendo suscitare quelle forme di sorriso e di riso che nascono da una riflessione profonda e da uno sguardo sensibile ed acuto capace di graffiare il muro di ogni possibile indifferenza.
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“Prendete la vita con leggerezza, che leggerezza non è superficialità, ma planare sulle cose dall’alto, non avere macigni sul cuore” Italo Calvino Le belle commedie hanno la peculiarità di essere leggere e al tempo stesso profonde. Strappano sorrisi e risate, ma con garbo e senza volgarità.
Dopo "Scialla" torna nelle sale cinematografiche il regista Francesco Bruni con "Tutto Quello che Vuoi" ed in questo secondo lungometraggio egli rappresenta nuovamente un altro confronto generazionale e sociale. Se nella precedente pellicola Bruni metteva a confronto uno studente con poca voglia di studiare e di estrazione sociale popolare ed un borghese e colto professore [...] Vai alla recensione »
Il film chiude con una frase che completa una poesia..tutto quello che vuoi e fu quello il saluto, tutto quello che voglio alla fine l'ho avuto...Da non crederci ma il film si sviluppa intorno al ritrovamento di un paio di scarponi militari promessi ( tutto quello che vuoi) da dei soldati americani (e fu quello il saluto) ad un ragazzo solo, Giorgio, durante la seconda guerra mondiale e poi regalati [...] Vai alla recensione »
Tutto quello che vuoiUn ragazzo come i nostri, come non li vorremmo ma come diventano, nel vuoto di stimoli culturali che non sappiamo contrastare.Un vecchio come i nostri, come li ricordiamo, come li rimpiangiamo, con un po' di agiografia, talvolta, e con immenso affetto.La malinconia persino divertente della confusione senile che incontra la furia di un'adolescenza renitente alla maturità .
E' un film che fa bene al cuore e lo scalda. Non è originalissima come storia ma benvengano film come questi. C'è n'è bisogno. Scoprire che la tenerezza nei rapporti è indispensabile per nutrire le persone fa sempre bene. Ribadire che una casa piena di libri può incutere rispetto e curiosità non è mai retorico.
Un film attuale, leggero e divertente senza cadere mai nella banalità. Una storia dei nostri tempi, con la solitudine, i tempi vuoti e la povertà degli adolescenti e i tempi vissuti da un uomo che il tempo lo ha riempito, suo malgrado, di tanto dolore. La bellezza di questo film è quella di confrontare due vite, o forse stili di vita così diversi ma così necessari [...] Vai alla recensione »
Questo film è un capolavoro. Giorgio, ha oltre ottant’anni, ha l’Alzheimer che non è in una fase avanzata, pertanto è abbastanza autonomo da riuscire ad avere con gli altri un rapporto che gli permette uno scambio d’idee, i suoi ricordi lo riportano al lontano passato. Alessandro è un ragazzo che non sa cosa fare della sua vita e con i suoi amici bulli [...] Vai alla recensione »
Film che non sarei andato a vedere (ipotizzando fosse scontato, noioso), ma che a me è piaciuto moltissimo. Leggero, con flash ironici ben cadenzati che non fanno sentire la lentezza delle sequenze allo spettatore, bravi attori, delicato, un filo rosso d’amore che aleggia in tutto il film. Semplicità in controtendenza, se confrontiamo i valori descritti nel film con il mondo spesso [...] Vai alla recensione »
E' un film bellissimo con scene e situzioni straordinarie per tutto il tampo. La cosa che mi ha commosso di più è vedere questi quattro amici, che all'inizio sembrano preoccupati solo di loro stessi e della loro poco voglia di lavorare, che al funerale del vecchio, si caricano la bara sulle spalle. Un vero gesto pieno di amore e di rispetto per un vecchio che nonostante la sua [...] Vai alla recensione »
Un film con un intrinseco valore morale; per niente noioso, anzi ci si ritrova a sorridere e a ridere spesso e volentieri. Racconta la vita di un ragazzo romano spiantato che accetta dietro un compenso di accompagnare un signore anziano nelle sue passeggiate pomeridiane. Tra i due nasce un sano rapporto d’amicizia e d’affetto che cresce con il tempo.
Alessandro (Andrea Capenzano), un ventenne romano, staziona in un bar vicino casa assieme ad un gruppo di coetanei sfaccendati. Ha concluso le scuole superiori ma non ha intenzione né di fare l’Università né di lavorare; ha una storia con la giovane madre di uno dei suoi amici e resta nel suo limbo finché suo padre lo mette alle strette: o lavora o lo butta fuori [...] Vai alla recensione »
TUTTO QUELLO CHE VUOI (IT, 2017) diretto da FRANCESCO BRUNI. Interpretato da GIULIANO MONTALDO, ANDREA CARPENZANO, ARTURO BRUNI, EMANUELE PROPIZIO, RICCARDO VITIELLO, DONATELLA FINOCCHIARO, ANTONIO GERARDI, RAFFAELLA LEBBORONI Alessandro è un ventiduenne trasteverino ignorante e turbolento, che ha abbandonato gli studi senza esser arrivato al diploma, inviso (reciprocamente) al burbero padre [...] Vai alla recensione »
Alessandro è un giovane di 22 anni che passe le giornate con gli amici seduto a in un bar di Trastevere, tra piccole beghe con bande rivali, la noia per un futuro senza prospettiva e la cotta per la madre di un suo amico. Quando gli viene proposto di fare compagnia a Giorgio, un poeta ultraottantenne malato di Alzheimer, tentenna prima di accettare il lavoro, ma quando si lascerà trasportare [...] Vai alla recensione »
Alessandro e i suoi amici passano le giornate tra una bevuta e l'altra, vivendo di piccoli espedienti e fantasticando sulla dimensione ideale del proprio... televisore. Un giorno, però, il padre di Ale, uomo dalle maniere ruvide, mette il figlio alle strette trovandogli un'occupazione temporanea come badante. Il cliente pagante è Giorgio, un ottuagenario poeta malato di Alzheimer al primo stadio.
Alessandro, 22 anni, vive a Trastevere, dove cerca di far passare il tempo insieme a tre amici che, come lui, sono senza arte né parte. Dopo che i carabinieri l'hanno fermato per una piccola rissa il padre gli trova un lavoro: accompagnare nelle passeggiate un vecchio, Giorgio, con un morbo di Alzheimer in fase iniziale. L’anziano e distinto signore è stato un poeta conosciuto [...] Vai alla recensione »
Era da un po' che non vedevo una pellicola italiana sarà perché non sono un amante del cinema nostrano, comunque sono davvero contento di averlo visto. Siccome è stato accolto da numerosi commenti positivi del pubblico e recensito da critici entusiasti, le mie aspettative erano alte ma non troppo perché già dal trailer avevo capito dove il film voleva [...] Vai alla recensione »
Storia dello strano incontro tra un giovane di oggi... scuole non concluse, disoccupato, in crisi di valori ed in rotta con un padre di cui si rifiuta tutto, dal lavoro alla nuova donna che ha il torto di aver sostituito una madre troppo poco conosciuta, con un anziano dai modi signorili, un antico poeta che del suo passato, delle sue amicizie gloriose, del suo successo, ha conservato solo scintille [...] Vai alla recensione »
“Tutto quello che vuoi”è un film garbato e rassicurante. Non è particolarmente originale, e del tutto prevedibile. Dopo il successo del film francese “Quasi amici” di Olivier Nakache del 2011, la tematica del rapporto tra anziano e badante va di moda; anche qui è evidenziato il contrasto tra l’educazione (all’antica, ahimè) dell’anziano [...] Vai alla recensione »
Questo film racconta in modo eccellente che cosa possa accadere, nel tempo, in una conoscenza iniziata per caso tra un anziano signore colto e poeta, con un principio di Alzheimer, e un giovane nullafacente, senza progetti per il futuro, che dopo un’iniziale perplessità decide di dedicare, parte del suo tempo, alla cura di quest’uomo straordinario.
“Tutto quello che vuoi” è un film comico-umoristico diretto da Francesco Bruni e ispirato al romanzo “Poco più di niente” di Cosimo Calamini. La pellicola vede protagonista Alessandro (Andrea Carpenzano), ragazzo di ventidue anni, con un hobby in particolare: divertirsi con il suo gruppo di amici a importunare delle persone a caso, parlare in un volgare dialetto [...] Vai alla recensione »
Erano anni che non si vedeva un film italiano d’autore, che soddisfa contemporaneamente il gusto del pubblico e le esigenze della critica. Un film che diverte risvegliando neuroni cinefili ormai sopiti e provocando emozioni spontanee, che nascono dalla storia cui si assiste e alla quale a tratti si partecipa. I protagonisti sono quattro amici che passano la giornata seduti a un tavolino di un bar [...] Vai alla recensione »
Due mondi lontani, due realta' sociali e culturali opposte, che si incontrano, si conoscono, si confrontano, fino a trovare un abbozzo di intesa nella complicita' dei sentimenti. Da una parte c'e' Alessandro e il suo gruppo di amici, dall' altra Giorgio, a cui Alessandro fa da ( improbabile ) badante. I primi sono dei coatti, che piu' coatti non si puo', [...] Vai alla recensione »
Il racconto di formazione è evidentemente un genere che affascina Francesco Bruni. Dopo “Scialla” lo storico sceneggiatore di Virzí, ripropone in “Tutto quello che vuoi” un altro giovane e un diverso mentore, ma il cammino procede in maniera assolutamente parallela. Se nell’opera prima il giovane sbandato trovava il suo riferimento in un insegnante malinconicamen [...] Vai alla recensione »
Film ad altissimo rischio, del luogo comune, nel rapporto fra il vecchio poeta e il giovane bulletto ignorante, del patetico e del ricatto dei buoni sentimenti, la malattia. Riesce però Francesco Bruni ad eludere gran parte di tali troppo facili scorciatoie, trabocchetti in realtà, grazie ad una leggerezza di tono, pur nel trattare temi importanti, che è il pregio maggiore del film.
Era davvero moltissimo tempo che nn restavo così piacevolmente colpita da un film italiano. Il dolce la leggerezza e le lacrime in un unico coro. La memoria di un passato nn lontanissimo da noi,il garbo di modi ormai desueti e l'essere scapestrato delle nuove generazioni,che tante volte dimenticano o forse a cui nn insegnami la pazienza è la dolcezza. Consigliatissimo!
Fantastico: divertente, commovente, intelligente. Un film a cui non manca niente!
Raro esempio di ottima regia. Si esaltano i Vanzina, ma sono nettamente inferiori a Francesco Bruni. Sceneggiatura funzionale e interpreti adeguati. Un film che lascia il segno!
Un film stupefacente per pienezza di contenuto e capacità di emozionare. Recupera una speranza credibile per il futuro. Bravi tutti: regia, sceneggiatura e attori
Roma. Quattro amici del bar. Senza particolari obiettivi né prospettive di vita. Uno di loro però si convince che per dare senso ai propri giorni è il caso di svolgere un'attività; così accetta l'idea di fare compagnia a un anziano poeta avanti con l'età e affetto da Alzheimer. Il rapporto, inizialmente diffidente, si rivela tutto d'un tratto [...] Vai alla recensione »
Ritengo sia un film da vedere. Il film mischia sapientemente una grezza ignoranza ed una comunicazione coatta coorredata di violenza (fisica e verbale) tipica del sobborgo urbano contrapposta ad una cultura raffinata (specie nel linguaggio) e dai modi d'altro tempo. Piacevole l'incontro tra questi due stili avvicinati dalla malattia che rende più accessibile tra equivoci ed incomprensioni [...] Vai alla recensione »
Una bella storia, raccontata con grazia e un pizzico di follia. attori tutti credibili. Il vecchio poeta ha una sincerità incredibile. Un'interpretazione che ti fa dimenticare che stai vedendo un film, e il giovane Alessandro nasconde dietro un'aria da bullo una grande fragilità.
la signorilità del cuore conquista anche quei ragazzi un po'sbandati cui ci si è rivolti, talora, in modo rude, sbagliato. A poco a poco poesia e umorismo, realtà e memoria avvicinano due generazioni, apparentemente in conflitto. Bellissimo.
Film meraviglioso che renderei obbligatorio in tutte le scuole d'Italia dalle medie in poi. C'è tutto: la Poesia, l'amicizia, l'amore, la memoria, il disagio, la speranza, la guerra. Un dialogo tra generazioni dove il tempo si annulla in nome di un sentire comune, di una comune lotta tutta umana per sopportare il dolore, il vuoto, e dove linguaggi lontani ed irriducibili [...] Vai alla recensione »
Alessandro, giovane trasteverino sconclusionato, passa le sue giornate al bar con gli amici, tra imprecazioni, pochi interessi e molto tempo perso. Giorgio, ottantacinque anni, è un poeta che a causa della malattia vive in una sorta di confuso presente: i ricordi remoti affiorano più nitidi e improvvisi della realtà, con il buffo susseguirsi di difficoltà mnemoniche e un'eleganza d'altri tempi. Un impianto presentato come classico - l'incontro transgenerazionale - che sembra reiterare un tema affrontato non di rado dalla cinematografia recente, prende inaspettatamente una direzione nuova quando il ragazzo sarà costretto ad accettare, non senza storcere il naso, un lavoro come accompagnatore dell'anziano, affetto da Alzheimer. Giorgio farà breccia nel cuore del giovane, sostituendo il nichilismo gretto della mancanza di prospettive con lunghe conversazioni e sigarette proibite, in un viaggio a ritroso nel tempo alla ricerca di un misterioso tesoro.
Senza sentimentalismi, Bruni ha scelto di affidare il racconto di un'esperienza del tutto privata ad "attori che non richiamassero lo stereotipo, ma che anzi fossero ben lontani dai volti noti di attori quaranta-cinquantenni con una formazione tecnicamente impeccabile alle spalle".
Un azzardo fuori tempo massimo, affidato all'abilità di Giuliano Montaldo alle prese con un ruolo inedito, in grado di regalare la spontaneità frutto del passaggio dalla regia - zona di comfort del grande maestro - alla messa a nudo attoriale, con la stessa tenacia e caparbietà. Nelle parole di Bruni: "Un volto imprescindibile per il ruolo di Giorgio. Giuliano è stata la prima persona di cinema importante che incontrai appena arrivato a Roma. All'epoca abitavo con Virzì, che aveva già scritto per lui una sceneggiatura importante [Tempo di uccidere, nda]. Paolo m'invitò a cena da Giuliano perché ci sarebbe stato Nicolas Cage e io parlavo bene inglese. Già in quell'occasione Giuliano mi mise subito a mio agio. è stato come uno zio, poi siamo stati anche colleghi al centro sperimentale, io insegnavo sceneggiatura e lui insegnava regia. Appena gli ho proposto il progetto si è mostrato subito interessato. Non avrei girato senza di lui e per questo ho sempre accolto di buon grado i suoi consigli (e lui i miei). Anche sul set non c'era nessun tipo d'imbarazzo nell'accettare le critiche. Lui è stato molto signorile e discreto nel non interferire minimamente con il mio ruolo. "
Stretto sodale di Paolo Virzì, di cui ha scritto tutti i film eccetto La pazza gioia, e in veste di sceneggiatore artefice del maggior successo italiano nella serialità tv (Montalbano), Francesco Bruni è passato alla regia a cinquant'anni con Scialla! e ora firma il suo terzo film. Un giovanotto trasteverino sfaccendato e ignorante (Andrea Carpenzano già notato in Il permesso di Claudio Amendola) [...] Vai alla recensione »
Al suo terzo film, a mezza via tra commedia e dramma, Francesco Bruni riesce a trovare ancora l'intonazione giusta. È la storia, dolceamara, dell'incontro tra un vecchio poeta un po' rimba (l'eccellente, glorioso regista ottantasettenne Giuliano Montaldo) e un giovane scansafatiche (il bravo esordiente Andrea Carpenzano) spinto a fargli da badante. Un piacevole viaggio nella terza età e nel disagio [...] Vai alla recensione »
Il giovane coatto cattivo e il vecchio poeta con l'Alzheimer. Il primo si chiama Alessandro (Andrea Carpenzano) e passa la vita tra microcriminalità e nichilismo. Il secondo è Giorgio (Giuliano Montaldo), rimbambito sì ma trasudante grazia. Quando Alessandro andrà a fargli da badante ci si può aspettare il peggio. La terza regia dell'eccellente sceneggiatore Bruni (storico sodale di Virzì) è semplicemente [...] Vai alla recensione »
Un anziano poeta dimenticato con tanti ricordi confusi dall'Alzheimer (Giuliano Montaldo) e quattro ragazzi di Trastevere, ignoranti, turbolenti e incerti. Francesco Bruni, al terzo film da regista, narra un incontro quasi impossibile e un viaggio alla ricerca della vera ricchezza. Un film sulla memoria, quella che si sgretola e quella che va ripescata in fondo a un lago, sulla bellezza della poesia [...] Vai alla recensione »
Trastevere, Alessandro (Andrea Carpenzano) è un ventiduenne 'gnorante, Giorgio (Giuliano Montaldo) un ottantacinquenne poeta dimenticato. Dietro compenso, Alessandro accetta di accompagnare quel distinto signore in passeggiate pomeridiane: i due finiranno per diventare amici e gettarsi in una caccia al tesoro che richiama in causa la Seconda Guerra Mondiale.
Due animi interpreti, ai poli opposti, il quasi esordiente Carpenzano ("Il permesso") e un grande regista (Montaldo, "Sacco e Vanzetti", "Marco Polo", ma iniziò come attore) tengono in mano un'avventura autoriale non facile, quasi riuscita. Coatto trasteverino 20enne, sensibile, fa da badante ad anziano poeta con Alzheimer. Scopre che il presunto tesoro nascosto dal poeta e ricercato con gli amici [...] Vai alla recensione »