Anno | 2021 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Italia |
Durata | 95 minuti |
Regia di | Edoardo Falcone |
Attori | Marco Giallini, Gigi Proietti, Barbara Ronchi, Antonio Gerardi, Simone Colombari Daniele Pecci, Fabrizio Giannini, Giorgia Salari, Mersila Sokoli. |
Uscita | mercoledì 3 novembre 2021 |
Tag | Da vedere 2021 |
Distribuzione | Lucky Red |
MYmonetro | 3,16 su 7 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 23 novembre 2021
Una divertente commedia per tutta la famiglia, ricca di straordinari effetti speciali, sull'amicizia, il valore degli affetti e la generosità. In Italia al Box Office Io sono Babbo Natale ha incassato 1,7 milioni di euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Da bambino Ettore Magni, figlio di due sbandati, ce l'aveva a morte con Babbo Natale perché non gli portava mai i regali. Da grande ce l'ha con il mondo, commette una rapina e trascorre sei anni in carcere, senza rivelare i nomi dei suoi complici. Ma una volta uscito di prigione il boss di allora, invece di ricompensare il suo silenzio, lo lascia senza un soldo e lo fa riempire di botte dai suoi scagnozzi. Anche la sua ex Laura non vuole più vederlo, né fargli vedere la bambina che lui ha abbandonato da piccolissima quando è finito in galera. A tendergli una mano è un anziano e distinto signore, Nicola Natalizi, che gli rivela di essere nientemeno che Babbo Natale. Ed Ettore, benché incredulo, accetta di fargli da assistente.
Io sono Babbo Natale passerà alla storia come l'ultimo film interpretato da Gigi Proietti, che presta la sua classe, i sui tempi recitativi impeccabili e la sua profonda umanità al personaggio di Nicola.
Èd è commovente vedere i siparietti fra Proietti e Marco Giallini nei panni di Ettore, in cui la romanità di entrambi viene messa a frutto per conferire calore e familiarità ad una storia improbabile proprio nella sua premessa. Peccato che a questa improbabilità "strutturale" si aggiunga anche l'occasionale illogicità e qualche errore di continuità, che interferiscono con la sospensione di credulità più della trama natalizia.
In generale Io sono Babbo Natale è ben scritto dal regista e sceneggiatore Edoardo Falcone, ricco di dialoghi gustosi e trovate divertenti, e sono degni di nota soprattutto le scenografie di Massimiliano Sturiale e gli effetti speciali a livello dei "film di Natale" hollywoodiani, che fanno volare la slitta di Babbo Natale su Roma, Parigi e Londra creando un momento emozionante pur nella sua evidente finzione. Gradevoli anche Barbara Ronchi nei panni di Laura e un insolito Daniele Pecci in quelli del suo nuovo compagno. Il mattatore però resta Proietti, che riesce a contenere la tendenza di Giallini a strafare e allo stesso tempo gli alza l'asticella, sfidandolo bonariamente a tenergli elegantemente testa.
Il risultato è una garbata commedia natalizia per famiglie di quelle che negli Stati Uniti si facevano soprattutto negli anni Ottanta e Novanta, basata su una premessa "magica" ma correlata alla realtà, con un paio di messaggi edificanti come "puoi sempre cambiare vita, dipende solo da te" o "bisogna essere altruisti e agire in maniera disinteressata". E la dedica finale "a Gigi" è l'ultimo saluto a un grande attore del quale Io sono Babbo Natale ci fa sentire la nostalgia in ogni inquadratura che o vede protagonista: un addio ricco di gratitudine e di affetto.
Il buon Gigi Proietti, protagonista del suo ultimo film da protagonista, Io sono babbo Natale commuove, diverte e conferma la sua grande verve emotiva lasciando un testamento identitario all'attore Marco Giallini che lo affianca nelle vesti inusitate di un ladruncolo, Ettore, uscito dopo una rapina dal carcere, tutt'altro che redento con una oramai ex compagna- Barbara Ronchi- mica tanto felice [...] Vai alla recensione »
Bene, in ogni senso, questo"IO sono Babbo Natale"(2021, Eduardo Falcone che ha scrtto e diretto il film), nel quale Gigi Proietti e'il vero Santa Claus. Babbo Nalale, mentre Marco Giallini , ex detentuto in quanto ladro incallito, alppena rilasciato, ha dietro di se'una storia triste, in quanto i regali che Santa Claus gli portava veinivano sottratti dai suoi [...] Vai alla recensione »
Ettore Magni è un criminale con una vita problematica: cinque anni prima è finito in prigione per una rapina per la quale non ha mai confessato il nome dei complici e una volta rilasciato spera vanamente di trovare riconoscenza e denaro da parte di chi ha protetto, mentre la sua ex compagna Laura si è ricostruita una vita con Walter che ha fatto da padre ad Alice, la figlia di [...] Vai alla recensione »
Questo film di Edoardo Falcone è proprio ciò che aspettavamo: atmosfera natalizia, una favola per bambini e adulti, una commedia italiana ante-volgarità, un saluto al grande Gigi Proietti, ma certo non un film da Oscar. Effetti scenici disneyani che portano lo spettatore a visitare tante Città in pochi istanti e attori scelti con attenzione, ben aderenti ai personaggi: [...] Vai alla recensione »
Il film di Edoardo Falcone "Io sono Babbo Natale"(anche scritto dal regista, 2021)uscito nelle sale un anno e un giorno dopo la morte del grande Gigi( Luigi) Proietti, dimostra ancora una voltaa l'ottima fattura, come anche l'ottima intenzione del film, da sempre programmato per un rapido passaggio in TV(e'corpodotto da RAiCinema)e come tale si conferma al"top"delle [...] Vai alla recensione »
Oltre alla classica atmosfera natalizia americana anni ‘80, a Io sono Babbo Natale si aggiungono tematiche attuali, quali possono essere la cattiva educazione da parte di genitori lascivi che inducono i figli sulla cattiva strada della delinquenza e altre tematiche. Sulla sceneggiatura non c’è molto da dire, Io sono Babbo Natale è ben scritto e ben strutturato sia come storia [...] Vai alla recensione »
Nella Roma attuale , immersa nell' atmosfera natalizia , viene rilasciato un furfante che , dopo aver scontato la sua pena , viene imbrogliato dalla banda di criminale con cui egli stesso ha avuto a che fare , e , dopo essere rimasto senza denaro e senza il sostegno di una sua fiamma , egli si insidia nella tenuta di un anziano signore ,che scopre essere Babbo Natale , nonostante [...] Vai alla recensione »
Questo film è l’ultima interpretazione del grandissimo Gigi Proietti e questa, da sola, è motivo per vederlo con gli occhi di un sentimento desueto: la gratitudine per i sorrisi, le risate e le riflessioni che Gigi ci ha regalato praticamente per una vita intera. La trama è estremamente semplice, Ettore Magni è un ex detenuto a cui la vita offre una sola possibilità, [...] Vai alla recensione »
Questo film di Edoardo Falcone è proprio ciò che aspettavamo: atmosfera natalizia, una favola per bambini e adulti, una commedia italiana ante-volgarità, un saluto al grande Gigi Proietti, ma certo non un film da Oscar. Effetti scenici disneyani che portano lo spettatore a visitare tante Città in pochi istanti e attori scelti con attenzione, ben [...] Vai alla recensione »
IO SONO BABBO NATALE... Una classica favola natalizia, realizzata in chiave commedia italiana "vecchio stile" e quindi, già in partenza, il film risulta di uno step superiore rispetto allo "stile contemporaneo" degli ultimi anni. Se poi a questo aggiungiamo la presenza di un sempre superlativo Marco Giallini, con al fianco il Maestro Gigi Proietti, nel suo ultimo ruolo cinematogra [...] Vai alla recensione »
Dono, dono importante come sono quelli fatti col cuore perchè, non che stravedesse per noi tutti, Proietti, ma ci voleva bene lo stesso. Generosa la buonanima, regala il film all'amico Marco. Fa da spalla al suo personaggio: Ettore Magni, ex detenuto depresso e squattrinato, uscito fresco ma già in pole position per la recidiva. Con fluidità e convinzione Giallini vi [...] Vai alla recensione »
C’è un sorriso, efficace e irresistibile, immobile nel tempo e destinato a restare per sempre fissato nei nostri occhi. È quello che Bruno Fioretti (Febbre da cavallo) sfoggia sulle passerelle o all’ippodromo di Tor di Valle per incantare ‘cavalli e segugi’. È il sorriso magico di un “Mandrake” del palcoscenico come dello schermo che si impossessava imperiosamente dello sguardo del pubblico, illuminandolo.
Drammaturgo, attore, regista, direttore artistico, cantante, doppiatore, poeta dialettale, conduttore, Gigi Proietti è stato tante cose e per ultimo Babbo Natale. E di magia parla in fondo il film di Edoardo Falcone, immaginando un Santa Claus dislocato a Roma e in un clima più adatto ai suoi troppi anni. In primo grado Io sono Babbo Natale è una favola per bambini ma a guardarlo bene è un racconto che incarna e narra la trasmissione del desiderio. La trasmissione di un’eredità (artistica) che si innerva sugli attori e li mette a confronto. Da una parte il cinismo tenace di Marco Giallini, dall’altra le maniere agitatorie di Gigi Proietti, che infila il leggendario costume rosso eliminando ogni traccia di artificio. Perché l’attore, nato sulle sponde del Tevere e cresciuto sul palcoscenico aquilano con Carmelo Bene, a cui fa il verso tra velluti rossi e fiammeggianti gonfiori di pellicce nella sua Cena delle beffe, governa come nessuno i silenzi e l’arte dell’interpunzione, il ritmo che un performer deve trovare per abitare, senza mai resistergli, il tempo presente della performance.
Il film restituisce la misura del legame tra i due artisti che la notte di Natale ci consegnano un ‘gioco da bambini’. Un gioco di consegne tra attori romani che hanno fatto della romanità e del ‘sentimento’ della città il loro cavallo di battaglia. Un patrimonio di aneddoti, un esercizio narrativo, una prova di affabulazione tra parola, gestualità, espressione. Giallini, nei panni di un padre che oscilla tra l’assenza dei legami e il cinismo, si riscopre ‘figlio’ davanti a un ‘babbo’ che ama la sua singolarità oltraggiata e nutre l’entusiasmo frustrato del bambino che fu. Giallini, sempre in sottrazione, cede il passo alla verve dell’intrattenitore-seduttore che Proietti è stato dai suoi esordi fino al Mangiafuoco immaginifico di Matteo Garrone, che firma una nuova versione cinematografica e rurale del libro di Collodi. Quel “Pinocchio” che narra anche lui di una paternità miracolosa. Sublimando il ruolo che interpreta, Gigi Proietti si fa ‘padre’ per il personaggio di Giallini, per l’attore Giallini e per ogni spettatore che abbia consegnato almeno una volta ‘gli occhi’ a quel sortilegio della scena (“A me gli occhi”, 1973).
Silhouette statuaria o dinoccolata, immobile e disarticolata, la sua energia risaliva il corpo fino al volto, fino a spalancare gli occhi grandi e il sorriso beffardo. Giocoliere della parola, i suoi testi più belli erano di Roberto Lerici, ci ha lasciati un anno fa, morendo il giorno in cui è nato in una Roma vicina nel tempo ma in fondo perduta. Una città povera ma speranzosa all’indomani della guerra. Tutto era da (ri)costruire e Proietti lo costruisce sul palcoscenico e poi sullo schermo, grande e piccolo, bruciando di mille fuochi intorno a una tecnica portentosa che non aveva bisogno di trucchi e doppi fondi.
Gigi Proietti era tutto lì, una carica espressiva indomabile, un corpo magico dentro a una camicia bianca e un paio di pantaloni neri, ‘pronto’ alla composizione e a eccitare il pubblico, a frenarlo, a sorprenderlo, a precipitarlo con una reazione imprevista, a trattenerlo su un ragionamento e a sospingerlo di nuovo con un improvviso mutamento di tono o di espressione. Sera dopo sera guadagna il palco e la ‘magia’ si ripete perché l’attore ha una capacità di attrazione creata dai gesti e un vero dono per l’esposizione minuta, incanta con le parole, ‘rompe’ la narrazione classica e si fa avanguardia con Ugo Gregoretti sul piccolo schermo (Il Circolo Pickwick).
«Ho conosciuto un feticista del giocattolo», dice l' ex galeotto Ettore (Marco Giallini) ad amici poco raccomandabili dopo aver incontrato il signorile Nicola (Gigi Proietti) ed essersi installato in casa sua. Certamente quell' enorme stanza piena di pacchi regalo e passatempi per bambini, lo ha non poco incuriosito («ma che per caso hai qualche impiccio con i cinesi?»).
Talvolta succede di credere alle favole. E in quella di Babbo Natale si sono immedesimati tutti ma quel che capita al piccolo Ettore ha dell' incredibile. Come ogni bambino, sogna di incontrare Santa Claus e, da grande, quando non è più un ingenuo bimbetto ma un delinquente navigato, lo trova per davvero. Ricorda di aver sempre desiderato di ereditare il mestiere di quel nobile, magico e arzillo vecchietto [...] Vai alla recensione »
C'è un momento in cui il Babbo Natale di Gigi Proietti allude sornione alla Befana e alle profferte d'amore da lei ricevute. Viene naturale pensare a La Befana vien di notte con Paola Cortellesi che a Natale 2018 fu un bell'exploit in sala e probabilmente motiva anche questo Babbo Natale (la Lucky Red di Andrea Occhipinti dietro entrambi). Magari avremmo potuto pure sognare un crossover, chissà.
Ettore, uscito - di nuovo - di prigione, va dal suo "socio" a ritirare la parte che gli spetta di una vecchia rapina. Buttato fuori a malo modo dagli scagnozzi di un suo, a questo punto, ex socio in affari, prova a bussare alla porta della sua ex, ma scopre che lei è andata avanti con la sua vita; anche perché non è che lui quando era ancora a piede libero fosse un tipo presente.
È una favola, una piacevole fiaba natalizia quella che ci regala Edoardo Falcone, regista di Io sono Babbo Natale. A vestire i panni del più famoso dispensatore di giocattoli vi è niente meno che Gigi Proietti, qui alla sua ultima interpretazione, affiancato da Marco Giallini, nel ruolo di Ettore, un ex detenuto appena uscito dal carcere. Per caso lo accoglierà nella sua casa un adorabile signore [...] Vai alla recensione »
Ettore (Marco Giallini) è appena uscito di galera dopo sei anni passati dentro per rapina. Solo e senza soldi, abbandonato dagli altri membri della banda, rifiutato dalla ex Laura e sconosciuto agli occhi della figlia, non ha altre prospettive se non quella di proseguire sulla via del crimine. Una notte viene avvicinato da Nicola, un generoso vecchietto che lo accoglie in casa sua.