Anno | 2023 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Italia |
Durata | 88 minuti |
Regia di | Ciro Formisano |
Attori | Livia Antonelli, Donatella Finocchiaro, Lorenzo Adorni, Daniela Poggi, Federico Mancini Antonio Digirolamo. |
Uscita | giovedì 18 gennaio 2024 |
Tag | Da vedere 2023 |
Distribuzione | Farocinema |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,39 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 16 gennaio 2024
La storia di una giovane scontrosa che nasconde un'anima gentile. In Italia al Box Office L'anima in pace ha incassato nelle prime 9 settimane di programmazione 12 mila euro e 4 mila euro nel primo weekend.
CONSIGLIATO SÌ
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Roma, durante il lockdown. Dora consegna la spesa (pesanti confezioni di acqua comprese) a clienti che le aprono a malapena la porta. A casa la aspettano la madre Lia, che intrattiene amanti occasionali e sperpera i soldi guadagnati dalla figlia, e la zia che ospita madre e figlia, in attesa che il tribunale decida se restituire o meno a Lia la custodia dei minori gemelli sottrattele dai servizi sociali. Dora fa da genitore a questa genitrice irresponsabile che ha pagato sulla sua pelle la decisione di liberarsi di un marito violento.
La giovane donna intrattiene una relazione con il pusher del quartiere, per cui fa anche qualche consegna occasionale. Il suo sogno, una volta finita l'emergenza pandemia, è diventare estetista e accogliere il ritorno dei fratellini, con cui mantiene un rapporto a distanza attraverso il filtro di un'assistente sociale. E anche per lei si profilerà (forse) la speranza di un futuro migliore, sottoforma di un aspirante medico che si innamora della sua gentilezza, nascosta sotto l'apparente durezza da sopravvissuta.
L'anima in pace sorprende per la delicatezza con cui riesce a raccontare un gruppetto di anime nella tempesta, a cominciare dalla sua protagonista, che riesce ad essere allo stesso tempo sbrigativa e attenta, brusca e caritatevole, androgina e sensuale, crudamente realista e inguaribilmente romantica.
Il merito è di una sceneggiatura precisa e di una regia che non spreca neanche un'inquadratura, entrambe ad opera di Ciro Formisano al suo secondo film di finzione dopo L'esodo, e merito dell'interpretazione asciutta e rigorosa, ma mai priva di un incandescente sottotesto emotivo, dell'esordiente Livia Antonelli, una vera rivelazione per onestà recitativa e presenza scenica.
C'è qualcosa di profondamente onesto e puro in questa storia di sopravvivenza quotidiana, all'interno della crudeltà e della paura di un contesto sociale che la pandemia ha reso solo più evidentemente chiuso al contatto con gli altri. C'è anche qualcosa di profondamente etico nella solidarietà che Dora sa dimostrare anche a chi (forse) non la merita. Formisano costruisce una narrazione coerente e attenta a ogni dettaglio, senza mai indugiare nel pietismo, comportandosi esattamente come Dora, che non si piange addosso e accetta con sobrietà il suo destino momentaneo. E questo differenzia in positivo L'anima in pace dalla disperazione nichilista (e deprimente) di molti film europei analoghi per contesto socioeconomico.
C'è infine molto cuore fra queste anime solo apparentemente perse, compresa quella della madre, molto ben incarnata in tutte le sue sfumature da Donatella Finocchiaro come una donna scombinata e spontanea, incapace di riflettere sulle conseguenze delle sue azioni ma non di dimostrare affetto verso le persone che ama - male, ma con genuino slancio. Anche i ruoli di contorno sono efficaci, di nuovo grazie a dialoghi e reazioni credibili ed essenziali.
Forse l'unico personaggio che andava modulato con più cura è quello della madre dell'aspirante medico interpretata da Daniela Poggi, così come poteva essere dipanata meglio la scena clou che arriva in prossimità del finale. Ma sono dettagli, dovuti forse anche alle restrizioni di tempo e di budget, che non inficiano l'efficacia del risultato complessivo: una parabola contemporanea sul valore inalienabile della gentilezza in un mondo che ne è privo.
Ma quanto è bello questo film! Una meravigliosa storia di riscatto ambientata a Roma. Menzione speciale all'attrice protagonisa Livia Antonelli: il peso del film è praticamente retto tutto sulle sue spalle. Un film d'autore che deve essere visto anche dagli adolescenti: crudo, asciutto, vero ma anche molto educativo.
L'ANIMA IN PACE è un film da consigliare vivamente, oltre che da vedere. La storia è uno spaccato tanto "vero" e "drammatico" quanto ricorrente soprattutto nelle periferie di città. Una Roma desolata ai tempi del Covid fa da sfondo ad un film che non vuole compiacere nè compiacersi. Non c'è nulla di superfluo nella narrazione del regista [...] Vai alla recensione »
Ho avuto il piacere di vedere al Cinema il film L'anima in pace dopo essere stato molto colpito dagli ottimi giudizi del pubblico e della critica all'interno del programma Cinematografo di Marzullo. Non conoscevo il regista Ciro Formisano ma sono stato affascinato da questa sua pellicola. Un film drammatico da cui emerge una realtà che fa estremamente riflettere.
Grazie al cinema Delle Province che ci ha dato la possibilità di vedere un film bello,delicato, senza eccessi, pieno di poesia. Bravi gli attori e la protagonista è perfetta nel suo ruolo. La storia sarebbe potuta essere disperata, ma lo spettatore vive l'amore per la vita di Dora ed il degrado che la circonda non è percepito come tale, perché per lei comunque "è [...] Vai alla recensione »
Mettersi l'anima in pace è il consiglio che si porta non tanto a chi deve tranquillizzarsi espungendo dal proprio cuore le tracce emerse d'inquietudine, ma soprattutto a chi deve rassegnarsi alla propria condizione, accettandone i crismi, le peculiarità, gli obblighi. Partendo da tale presupposto si può senza dubbio affermare che Dora, venticinquenne romana, non ha nessuna intenzione di mettersi l'anima [...] Vai alla recensione »
Una anima in pace - malgrado il titolo - non la può certo avere Dora, la protagonista molto ben resa da Livia Antonelli, nel nuovo film del regista napoletano Ciro Formisano. E a ragione purtroppo, dato che la ragazza venticinquenne si dibatte e ha da risolvere da sola ad un mucchio di problemi familiari. In condizioni parecchio disagiate, vive in una brutta e anonima periferia romana insieme alla [...] Vai alla recensione »
L'anima in pace, terzo lungometraggio di Ciro Formisano (L'esodo, L'altro buio in sala) è una storia "di periferia", riguardo i temi e l'ambientazione, incentrata su un determinato periodo storico contemporaneo - quello della crisi pandemica. E allo stesso tempo scava nel contesto anche intimo esplorando la vita di Dora e della madre e del loro perenne conflitto.
Una ragazza, Dora. Una madre, Lia. Un periodo, il lockdown pandemico. Una città, Roma. Un mondo, periferico, disperato, femminile. Ciro Formisano inserisce in un contesto particolare, tra strade deserte, obbligo di mascherine e spese a domicilio, una storia prevedibile di disagio e riscatto, in cui la fragile vitalità di una giovane donna si scontra con l'irresponsabilità degli adulti.