Titolo originale | Promising Young Woman |
Anno | 2020 |
Genere | Drammatico, Thriller, |
Produzione | USA |
Durata | 108 minuti |
Regia di | Emerald Fennell |
Attori | Carey Mulligan, Bo Burnham, Laverne Cox, Clancy Brown, Jennifer Coolidge Christopher Mintz-Plasse, Molly Shannon, Angela Zhou, Sam Richardson, Steve Monroe. |
Uscita | giovedì 24 giugno 2021 |
Tag | Da vedere 2020 |
Distribuzione | Universal Pictures |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,98 su 23 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 12 maggio 2021
Una donna è in cerca della sua personale vendetta. Il film ha ottenuto 5 candidature e vinto un premio ai Premi Oscar, 4 candidature a Golden Globes, 6 candidature e vinto 2 BAFTA, ha vinto un premio ai European Film Awards, 3 candidature e vinto 2 Satellite Awards, Il film è stato premiato a National Board, 6 candidature e vinto 2 Critics Choice Award, 1 candidatura a SAG Awards, 3 candidature e vinto 2 Spirit Awards, ha vinto un premio ai Writers Guild Awards, 1 candidatura a Directors Guild, ha vinto un premio ai CDG Awards, 1 candidatura a Producers Guild, 1 candidatura a Goya, 1 candidatura a ADG Awards, In Italia al Box Office Una donna promettente ha incassato 392 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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La trentenne Cassie ha buttato al vento ogni speranza: da quando ha abbandonato gli studi di medicina lavora in un piccolo bar, vive coi genitori e ogni weekend gira per locali facendosi abbordare da sconosciuti. Cassie in realtà ha un piano: fingendosi ubriaca, intende dimostrare come ogni uomo che la abborda nasconda il desiderio di violentarla o possederla con la forza. Nel suo passato c'è un trauma che ha segnato il suo destino, un evento che l'incontro con Ryan, ex compagno del college, riporta a galla. Combattuta fra l'interesse per Ryan e il desiderio di chiudere i conti con il passato, Cassie darà una direzione definitiva alla sua vita.
Il film più ideologico del cinema hollywoodiano contemporaneo è una riflessione in chiave dark sulla cultura dello stupro e la sua accettazione come sistema di potere.
Negli Stati Uniti ci è voluto un anno, dalla presentazione al Sundance nel gennaio 2020 all'uscita nel dicembre successivo, per fare di Una donna promettente un caso: nomination ai Golden Globes come miglior regista per Emerald Fennell, ex attrice al primo lavoro per il cinema; nomination come miglior interprete femminile per Carey Mulligan (e possibile Oscar fra qualche settimana); polemiche virali per una recensione di gennaio di Variety smentita e corretta undici mesi dopo dalla stessa testata («Variety sincerely apologizes to Carey Mulligan and regrets the insensitive language and insinuation in our review that minimized her daring performance»); osanna generalizzati della stampa americana che ha esaltato la capacità del film di cogliere nel segno («Puck the punch», ha scritto IndieWire) e di «ribaltare gli elementi più noti di un genere dark raccontando il senso di colpa condiviso da chi detiene il potere» (New Yorker).
È difficile, in effetti, trovare un film più attuale e aggiornato ai diktat hollywoodiani di Una donna promettente, a partire naturalmente dal tema dello stupro e della sua accettazione in una società retta da principi di potere paternalisti e maschilisti. Trentatré anni fa, nel 1988, Jodie Foster arrivò al suo primo Oscar per aver interpretato la parte di una donna violentata e capace di accusare i suoi violentatori: il film si chiamava Sotto accusa, l'aveva diretto un uomo, Jonathan Kaplan, e nonostante la forma oggi sorpassata del crime movie e del film processuale era in grado di inserire la cultura dello stupro in una cornice sociale, punendo la colpa degli stupratori con gli strumenti della legge.
È significativo, invece, che a tre decenni di distanza, lo stesso tema sia trattato in una chiave totalmente soggettivizzata, con la protagonista del film che, ferita da una violenza subìta non in prima persona, non solo si trasforma in una vendicatrice, ma addirittura, nella sua parabola simbolica e narrativa, si pone oltre la legge e oltre il film stesso (di cui è eroina e deus-ex-machina).
L'ex donna promettente Cassie, incapace di laurearsi, di affrancarsi dai genitori, di trovare un lavoro degno delle sue capacità, infantilizzata dal trauma (si traveste di continuo, rifiuta la sessualità, si relaziona con gli altri sputando, vive bloccata in una logica di provocazione e rivalsa), ha trasformato lo stupro nel principio generatore della sua identità, portandolo da una dimensione collettiva a una personale e personalizzata (l'esatto contrario di quanto scrive il New Yorker, insomma).
Cassie (a cui Carey Mulligan offre un volto e un corpo di notevoli capacità mimetiche, tanto fragile quanto aggressiva) non alcuna ha possibilità di evoluzione, è parte di un meccanismo ripetitivo e invariabile (la donna debole abbordata dall'uomo prevaricatore), valido più di qualsiasi sentimento o affezione verso i personaggi. La forza di Una donna promettente - e va detto la sua ambiguità ideologica - sta proprio nella scelta di campo estrema: per la regista e sceneggiatrice Fennell lo stupro è un demone e la colpa di chi l'ha perpetuato una colpa collettiva, senza redenzione né per i colpevoli, né per i personaggi all'apparenza positivi (e la svolta narrativa del prefinale è davvero un colpo basso), né per la stessa protagonista.
A dimostrazione del tentativo della regista di portare il vecchio cinema d'impegno civile nei territori intimisti e ironici dell'indie (una formula esaurita anche a livello stilistico, iperrealista, colorata e griffata ma vittima della sua stessa consapevolezza, come nella scena da commedia romantica accompagnata da una canzonetta di Paris Hilton), il film sacrifica sull'altare della lettura politica ogni aspetto narrativo e ogni possibilità di libertà o di fuga dall'orrore prestabilito. Viene in mente The Life of David Gale di Alan Parker, schiarato contro la pena di morte in modo cinico e fintamente progressista, così come in Una donna promettente il passaggio da un destino individuale a una condanna comune svuota di valore la missione della protagonista, dal momento che non viene offerta la possibilità di superamento del trauma, ma solo la sua trasformazione in feticcio.
È possibile che Una donna promettente diventi un film epocale. È probabile, anzi certo, che sia un film espressione del proprio tempo, e quindi da prendere sul serio. Ma lo è altrettanto che giuste cause abbiano bisogno di discorsi più maturi.
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“Promising young woman” - candidato agli Oscar 2021 e diretto dall’esordiente Emerald Fennel - affronta con rigore, coniugato al senso dello spettacolo che è l’essenza del cinema, un tema di scottante attualità. La sceneggiatura è perfetta, quasi un meccanismo ad orologeria. Il plot ruota attorno a una galleria di personaggi mediamente mediocri e inconsapevoli del male che hanno fatto, tratteggiati [...] Vai alla recensione »
Molto appropriato è il viso della protagonista Carey Mulligan, in arte Cassandra, nome appropriato per annunciare sventure. Sarà anche merito del trucco, ma le sue espressioni descrivono gli stati d'animo, a volte incerti, a volte travagliati o sicuri e decisi: una faccia o una mente “disturbata” da un trauma del quale non riesce a liberarsi, un'ossessione, quello [...] Vai alla recensione »
Ieri sera al cinema: in sala noi, un'altra coppia, un signore, disposti ai vertici di un triangolo equilatero con centinaia di posti vuoti. Peccato, ancora il cinema non vola. Il film che abbiamo visto, invece, vola perché racconta di fatti molto attuali come lo stupro, le follie giovanili, i comportamenti degli uomini e delle donne, i pregiudizi della gente, il giudizio della Legge [...] Vai alla recensione »
Una donna promettente è un film trasparente. È un film su una ragazza che è stata violentata al college, e su un’altra che viene abbordata ogni volta che si ritrova ubriaca marcia in un club. Non è una metafora della cultura dello stupro, non è una sottile allegoria della misogina latente nella società patriarcale.
Forse non ho letto recensioni a sufficienza ma mi piace pensare di aver colto nel nome della protagonista, Cassandra detta Cassie, la versione moderna della profetessa di sventure non credute nell'Iliade (e come lei vittima della congiura vaticinata). Nella prima prova da regista, la britannica Fennel, che cavalca con tempismo un tema di attualità giustamente scottante, (lo stupro e tutte [...] Vai alla recensione »
Sinceramente ammetto che il film mi ha confuso e commosso. Sensazioni apparentemente contraddittorie a sostegno del fatto, però, che ho trovato l’opera, parafrasando l’identità della protagonista, una promessa un tantino mancata. Un tema molto complesso viene ancora una volta trattato in modo troppo lineare, troppo semplicistico, secondo me.
Risonanze problematiche. Ambiguità che vengono da chissà quali ispirazioni recondite e inconfessate. Una Donna Promettente ha suscitato un turbinio di ragionamenti e qualche malumore. Abbozzai qualcosa di leggerino e fatuo perchè, francamente, mi dispiaceva far perdere un lavoro che mi era piaciuto non perdere, per i motivi buoni e cattivi che potete intuire.
Politamente non corretto, estremamente emblematico dei tempi che corrono, Una donna promettente rappresenta l’esordio alla regia della giovane Emerald Fennel (classe 1985) in corsa agli Oscar 2021 forte delle sei nomination e di due BAFTA (come miglior scenografia e film). Ed in, effetti, il tema della donna che cerca giustizia nei confronti di principi paternalistici e maschilisti di dubbio [...] Vai alla recensione »
Cassie è una trentenne commessa in un bar, con un brillante passato da studentessa di medicina, nulla nella sua vita pare essere come sembra e tutti i problemi personali che sta affrontando sono riconducibili alla sua esperienza universitaria e a Nina, sua amica d’infanzia e compagna di college la cui assenza le ha lasciato cicatrici profonde come solchi.
Il mio non è un commento 'tecnico' giacchè i giornalisti di My Movies sono bravissimi (anche se ultimamente fanno stroncature a film buoni ed esaltano film mediocri). Il Film è fatto benissimo. Ci sono più generi. La protagonista Carey Mulligan è bravissima. Una eccellente attrice. Già notata in An Education.
Ho difficoltà a capire come mai il film abbia così poco stelle... Il racconto si avvicina alla realtà più di quanto la gente possa immaginare. Ovviamente ha una storia dietro, Cassadra che ha perso la sua migliore amica al college, ma la realtà é alla base di fondo di questo film. La protagonista si finge ubriaca alle feste e viene sempre addescata da 'bravi [...] Vai alla recensione »
Non c'è un'osservazione, una, che non tradisca un punto di vista maschile ed egoriferito. Quando è così non si fa critica cinematografica, si va dall'analista.
L’obiettivo è nobile, il risultato è controverso. La denuncia e da parte di una donna, Emerald Fennell al suo esordio alla regia, del maschilismo imperante nei college e più ampiamente nella società americana di per sé lodevole è tuttavia veicolata da un film traballante che oscilla paurosamente tra una black comedy, un dramma psicologico ed il classico rape and revenge movie, con la protagonista, [...] Vai alla recensione »
Andamento didascalico, con trovate ingenue e un finale scontato e consolatorio. Per quattro nomination e un'oscar alla sceneggiatura mi sarei aspettata una trama, un ritmo, un intreccio, un affondo ben diversi da questa messinscena al limite del puerile. Bravissima la Mulligan, come sempre del resto. Ma che spreco di talento e di interpretazione, in un'operina morale che nulla di nuovo insegna [...] Vai alla recensione »
Non ho colto la bellezza di questo film. Lei sicuramente brava (ma per me è una garanzia), ma mi è parso tutto poco credibile. Sinceramente mi aspettavo di meglio, anche perché ho letto diverse belle recensioni e anche i premi che ha vinto mi sembravano promettenti. Peccato!
Mi è stato consigliato da un amico però........mah? sondo me poteva essere un buon film drammatico sul problema della bellezza fisica.....però me parso più un thriller , con un finale discutibile , ad un amico non lo consiglio , ma poi uno deve sempre dire che è bello per far piacere a qualcuno? Incredibile la somiglianza di Carey Mulligan con Britney Spears
"Non riesco a scrivere chilometri di lettere...come fai ma chi sarai per fare questo a me, troppe sere ad aspettare, ad aspettare..." la fine dello scritto.
Un altro traguardo raggiunto. Assestato al "male chauvinism" un altro calcio, sapete dove. Caro Manassero, indulgenza chiedo per le mie divagazioni perchè hai una responsabilità. Non avrei visto il film se non ti avessi letto e, quindi, condiviso le apprensioni. In compenso, mi sono goduto il film e ti ringrazio.Tocco femminile. Interni arredati con il buon gusto dei cataloghi.
Cos'è il film "una donna promettente"?Un film con cui non si può non essere d'accordo. Semplicemente perché il politically correct di oggi non lascia via di uscita. La visione scorretta del femminismo che la pellicola propone ( una donna che per essere forte deve per forza ostentare superiorità, violenza e odio nei confronti degli uomini) vuole rendersi accettabile tramite la presentazione del genere [...] Vai alla recensione »
Provincia americana, oggi. In una qualunque sera della settimana, in uno dei tanti locali notturni, non è strano trovare una ragazza che pare proprio abbia alzato troppo il gomito e versi in condizioni pietose. La cosa strana è che è sempre la stessa. E che non è per niente ubriaca, lo sembra semplicemente. Si chiama Cassie, ha trent’anni e divide la sua vita tra la caffetteria dove lavora, casa dei suoi genitori e appunto i locali notturni, che frequenta da sola, fingendosi alterata. Il suo scopo è chiaro: far finta di essere adescata dagli avventori uomini, farsi portare a casa loro e vedere fin quanto in fondo osano spingersi con una donna che apparentemente non è in grado di intendere né di volere. Immancabilmente, l’aspirante seduttore di turno si rivela molto deludente: l’obiettivo finale è sempre quello di andare a letto, che Cassie sia in grado di capirlo (e, soprattutto, di acconsentire) o no.
Settimana dopo settimana, Cassie fa la sua messinscena, spaventa a morte un uomo che se lo merita e porta avanti la sua vendetta nel ricordo di Nina, la sua migliore amica. Cassie vive continuamente nell’ossessione di ciò che è capitato a Nina: ai tempi dell’università, completamente sbronza, era finita a letto con un compagno di corso senza nemmeno essere in grado di essere consenziente. Di fatto, il collega la stuprò, per giunta compiendo il suo orrendo misfatto di fronte a diversi suoi amici. La cosa venne insabbiata: traumatizzata, ferita e abbandonata senza la possibilità di ottenere giustizia, Nina cadde in depressione e decise di porre fine alla sua vita. Da allora, Cassie vive nella costante rincorsa della sua personale vendetta. Quando, però, nella caffetteria dove lavora si presenta Ryan, un loro ex compagno di corso, le prospettive della donna sembrano cambiare: Ryan non solo è ancora in contatto con gli altri loro colleghi d’università ma sembra anche molto interessato a Cassie…
Storia che indaga fino a che punto un trauma può condizionare la nostra vita, Una donna promettente - disponibile in streaming su CHILI - è essenzialmente un revenge movie che segue il risveglio progressivo di Cassie e la trasformazione della sua ossessione per la vendetta da un procedimento indistinto e genericamente orientato a tutto il genere maschile a un piano preciso, strutturato e diretto ai responsabili reali di ciò che è capitato a Nina. Il racconto è rapido ma anche crudo: l’ossessione della protagonista è rappresentata per quello che è, senza il tentativo di glorificare i suoi propositi di vendetta. Questa stessa “obiettiva onestà” mostra senza edulcorazioni anche l’incapacità dei responsabili e dei conniventi di fare davvero i conti con il loro stesso comportamento abominevole e, a tutti gli effetti, delittuoso.
Girato a tratti come se fosse un videoclip per enfatizzare determinate sequenze, il film è diretto da Emerald Fennell, già sceneggiatrice di Killing Eve (guarda la video recensione), serie britannica che proprio come Una donna promettente indaga le profondità ossessive di un rapporto tutto al femminile. Se però in Killing Eve (guarda la video recensione) l’ossessione è malsana, si intreccia con una certa nuance della fascinazione per il male ed è condivisa da due protagoniste, l’ossessione di Cassie è invece solitaria e deriva da un trauma radicato nella sua ingiustizia di fondo, senza alcun compiacimento per il male provocato se non quello che deriva dal riequilibrio della bilancia della giustizia.
Merita infine una menzione Carey Mulligan, l’attrice protagonista, che svetta su un cast di solidi comprimari, tra i quali si notano diversi volti che hanno popolato tante serie tv: la Mulligan riesce a risultare credibile in un ruolo complesso senza mai andare eccessivamente sopra le righe e senza mai giocarsi la carta della palese follia. Un lavoro in sottrazione notevole che compensa il fatto che l’attrice manchi forse del physique du rôle e del carisma incontestabile che probabilmente la parte avrebbe richiesto, restituendoci una Cassie forse più “concreta” ma, per questo, anche più vera.
Di A Promising Young Woman si è molto parlato - dalla presentazione al Sundance 2020 - ma forse non così come sarebbe avvenuto senza la pandemia che ha risucchiato questo e tanti altri film- anche se poi ha vinto l' Oscar per la migliore sceneggiatura originale. È che l' esordio di Emerald Fennell - regista e sceneggiatrice - si sintonizza pienamente con le istanze del presente toccando questioni come [...] Vai alla recensione »
Una donna promettente è un film trasparente. È un film su una ragazza che è stata violentata al college, e su un'altra che viene abbordata ogni volta che si ritrova ubriaca marcia in un club. Non è una metafora della cultura dello stupro, non è una sottile allegoria della misogina latente nella società patriarcale. Non c'è nulla da leggere in filigrana o tra le righe, nulla che non venga detto apertamente, [...] Vai alla recensione »
Una donna promettente è un dolcetto ripieno all'acido, un film che trasforma la sociopatia in uno stile e il trauma in uno scherzo. Entrambi sono incarnati da Cassandra (Carey Mulligan), una trentenne che ha lasciato l'università e vive ancora con i preoccupati genitori, barista di giorno e cacciatrice di notte. Le sue prede sono uomini che confondono l'ebbrezza con il consenso.
Carey Mulligan, britannica, classe 1985, è davvero un'attrice fantastica. L'avevamo lasciata su Netflix, dalle parti del Suffolk, nei panni della volitiva e malata vedova di "La nave sepolta", ed eccola biondissima, esperta in travestimenti e con le unghie policrome, nel ruolo di una trentenne dell'Ohio decisa a regolare qualche conto personale con gli uomini dediti alle molestie sessuali (se non peggio). [...] Vai alla recensione »
Vincitore del premio per la migliore sceneggiatura originale agli Oscar 2021, Una donna promettente è l'esordio nel lungometraggio di Emerald Fennell, regista e attrice inglese già conosciuta per aver co-scritto la serie di successo Killing Eve e interpretato il ruolo della Duchessa di Cornovaglia nella quarta stagione di The Crown. Tornare al cinema dopo quasi un anno di chiusure ha il sapore di una [...] Vai alla recensione »
Una donna promettente è un'originale opera prima che, dopo il debutto al Sundance Film Festival e ben cinque nomination agli Oscar, arriva finalmente nelle nostre sale cinematografiche. A prima vista quello scritto e diretto da Emerald Fennel, vincitrice dell'Oscar per la migliore sceneggiatura originale, potrebbe definirsi un revenge movie ma, considerato il modo in cui mischia anche thriller, dramma [...] Vai alla recensione »
È arrivato finalmente il momento di «Una donna promettente»: ultimo degli otto lungometraggi candidati all'Oscar 2021 per il miglior film ad arrivare in Italia, l'esordio di Emerald Fennell è il titolo più atteso del weekend in sala. Protagonista è Cassie, una trentenne in apparenza come tante, che lavora in un piccolo bar. Durante gli anni dell'università, la ragazza ha però subito un trauma terribile: [...] Vai alla recensione »
In una festa a scuola Nina viene stuprata e dileggiata dai compagni ubriachi. Ne morirà e Cassie, l' amica del cuore promette vendetta. Thriller ottimo nelle intenzioni che scade per colpa di una regia all' esordio, incapace di decidere cosa fare da grande. Cioè, film serio o leggero... Così corre borderline disorientando lo spettatore che assiste a tratti da farsa e altri da dramma.
Showrunner della II stagione della premiata serie Killing Eve e indovinata interprete di The Crown nel ruolo di Camilla Parker Bowles, la britannica Emerald Fennell ha esordito con un film (scritto e diretto) che l' ha catapultata seduta stante nelle vetrine internazionali dei Golden Globe e dell' Oscar. In linea con gli umori Metoo dei tempi, Una donna promettente/ Promising Young Woman declina lo [...] Vai alla recensione »
Cassandra Thomas, detta Cassie, qui interpretata dall'attrice nominata per il Premio Oscar Carey Mulligan, era Una donna promettente (Promising Young Woman). Intelligente, bionda, bella, e tra le più brave del corso di medicina. Se non che dopo un evento traumatico subito da una sua amica-collega ha deciso di abbandonare la scuola di specializzazione.
Ragazza sbronza stuprata a una festa da un coetaneo, col branco che applaude: non pensate subito e solo a 'quel' caso, è cronaca sciaguratamente quasi ordinaria, e puntualmente si scontra col classico "se l'è andata a cercare". Conosco maschi (uno è mio figlio) che si sono sentiti personalmente insultati da "Promising Young Woman - Una donna promettente", manifesto #MeToo candidato a ben cinque Oscar [...] Vai alla recensione »
Polemiche piuttosto assurde hanno accompagnato Una donna promettente; nella fattispecie è stato accusato di sessismo il critico di "Variety" Dennis Harvey che, all'interno di una recensione non negativa, diceva che Carey Muligan era una «scelta curiosa» per una femme fatale, e che magari sarebbe stata più indicata per il ruolo la produttrice Margot Robbie.
Il Rape&Revenge (stupro e vendetta) è un sottogenere del revenge movie frequentato da decenni e a varie latitudini: si va da La fontana della vergine (1960) di Ingmar Bergman a Baise-Moi (2000) di Coralie Trinh Thi e Virginie Despentes passando per il cinema americano degli anni Settanta con film come L'ultima casa a sinistra (1972) di Wes Craven e Non violentate Jennifer (1978) di Meir Zarchi o, all'alba [...] Vai alla recensione »
In un'annata cinematografica come quella appena trascorsa, su cui è calato implacabile il grigio velo della pandemia, c'era davvero necessità di un film come Una donna promettente. Un'opera capace di dissimulare, dietro apparenze volutamente ingannevoli, la propria natura pessimistica in grado di scuotere le coscienze come pochi altri lungometraggi recenti hanno fatto.
Da anni, o forse decenni, il cinema americano prova a dare forma alla nuova ondata femminista che è già da un po' una parte importante dello Zeitgeist corrente. Fin troppo spesso perde il fiato rincorrendo la televisione, per la quale le questioni di genere si traducono in un mero, ma proficuo, spettro di categorie merceologiche - al netto ovviamente delle eccezioni, e fino a Netflix, che ha reso lampante [...] Vai alla recensione »
Da sempre considerata una ragazza promettente e un'ottima studentessa di medicina, Cassandra Thomas perde il centro della sua vita a causa di un molto doloroso. Una donna promettente (Promising Young Woman) racconta un pensiero costante, una vendetta necessaria e inevitabile, un'ingiustizia che non si riesce e non si deve mandar giù. Il film è l'esordio alla regia dell'attrice e sceneggiatrice inglese [...] Vai alla recensione »
Lo scorso 3 febbraio sono state rese note le nominations ai Golden Globe 2021. Recensiremo nei prossimi giorni alcuni dei principali film drammatici e comico-musicali, serie e mini-serie, che sono usciti (ma che ci sono sfuggiti) nell'ultimo anno in un panorama che ha perso, ovviamente, quella trasparenza e visibilità che si aveva prima della pandemia, quando tipicamente il giovedì di ogni settimana [...] Vai alla recensione »
"La vendetta è un piatto dolce, ma rischia di guastarsi facilmente". È la premessa da cui è partita Emerald Fennel, regista, autrice e (insieme con Margot Robbie) produttrice di Una donna promettente - Promising young woman. Un film difficile da definire perche' mescola vari generi. E certo molto più di un revenge movie. Carey Mulligan è Cassandra, Cassie per tutti, che incontriamo per la prima volta [...] Vai alla recensione »
Il futuro è donna! Già lo urlava a squarciagola quel mattacchione di Marco Ferreri a metà degli anni '80 per bocca dello scoppiettante duo Muti-Schygulla. E ora, in piena epoca #MeToo, non può che essere un'agguerrita paladina del gentil sesso come Emerald Fennell a ribadirlo attraverso il proprio graffiante battesimo del fuoco dietro alla macchina da presa.
Prima il giornalista convinto che Carey Mulligan non fosse abbastanza figa per il ruolo ("hot", come tradurlo altrimenti?). Poi l' incidente al doppiaggio italiano: siccome le donne trans sono donne, e ci tengono sopra ogni cosa per via della dura conquista, la scelta di un doppiatore maschio per Laverne Cox di "Orange is the New Black" ha dato scandalo.
Cassie (Carey Mulligan), ex studentessa di medicina, vive coi genitori e ha abbandonato ogni ambizione lavorando come cameriera. Ma ha una doppia vita: fingendosi ubriaca nei bar, la sera si lascia adescare da maschi predatori, e sul più bello rinsavisce e li umilia. Dietro c'è un trauma: all'università, la sua migliore amica era stata vittima di uno stupro di gruppo, e a seguito dello shock si era [...] Vai alla recensione »
C'è questo luogo comune a proposito dei debutti, il classico fondo di verità deformato da una banalizzazione pigra e ripetitiva. Vale anche, marginalmente grazie al cielo, per Una donna promettente. L'idea è che l'ansia da prestazione giochi un brutto scherzo al giovane autore o autrice che non sa o non vuole immaginare una seconda possibilità, e manca di senso della misura perché non ha esperienza [...] Vai alla recensione »