Fausto Russo Alesi nasce a Palermo nel 1973 e si trasferisce in seguito a Milano per studiare recitazione alla Scuola d'arte drammatica "Paolo Grassi", ottenendo il diploma nel 1996. In seguito, lavora per molti anni al Piccolo Teatro di Milano, dove prende avvio una prolifica carriera da attore teatrale, che lo porterà a collaborare ripetutamente con Luca Ronconi e molti altri registi di spicco, per approdare alla direzione di alcuni spettacoli. In ambito teatrale ottiene riconoscimenti importanti - è tre volte vincitore del Premio Ubu e nel 2014 del Premio Landieri - mentre incomincia a muovere i primi passi nel mondo del cinema, dove verrà notato da Marco Bellocchio, che lo vorrà in seguito in molti dei suoi film.
Il teatro da attore
Già nel 2002 Russo Alesi ottiene i suoi primi riconoscimenti in ambito teatrale: non solo il premio dell'Associazione Nazionale dei Critici di Teatro, ma anche un Ubu come Miglior attore under 30 per la sua interpretazione di Kostja nel "Gabbiano" di Cechov con la regia di Eimuntas Nekrosius e per "Natura morta in un fosso" di Fausto Paravidino, diretto da Serena Sinigaglia. Sempre con Senigaglia lavora ancora nel 2004 per "Il Grigio" di Giorgio Gaber - che gli vale molteplici riconoscimenti, tra cui il premio Olimpici del Teatro, il premio Annibale Ruccello (2004), il premio Vittorio Gassman, la Maschera d'oro e il Persefone d'oro -, nel 2017 per il monologo "Ivan" tratto da "I fratelli Karamazov" di Dostoevskij e l'anno successivo per il "Macbeth" di Shakespeare.
Durante il periodo al Piccolo di Milano, Russo Alesi viene inoltre diretto ripetutamente da Luca Ronconi in classici della tradizione teatrale come gli shakespeariani "Sogno di una notte di mezza estate" - dove l'interpretazione di Bottom gli fa vincere un Ubu come Miglior attore non protagonista - e "Il mercante di Venezia" - in cui veste i panni di Shylock - ma anche nella "Santa Giovanna dei Macelli" di Bertolt Brecht, che nel 2012 gli vale il secondo Ubu come Miglior attore non protagonista. Per Ronconi lavora ancora in opere come "Il silenzio dei comunisti" di Vittorio Foa, "Fahrenheit 451", "Nel bosco degli spiriti", "La modestia" di Rafael Spregelburd e "Celestina laggiù vicino alle concerie in riva al fiume" di Michel Garneau, tratto da de Rojas.
Nel corso della sua prolifica carriera teatrale, Russo Alesi ha lavorato anche con Peter Stein ("I demoni" di Dostoevskij), Antonio Calabrò ("Cuore di cactus"), Carlo Cerciello ("Fedra" di Seneca e "Regina Madre" di Manlio Santanelli), Roberto Andò ("In attesa di giudizio") e Gabriele Vacis ("Smith & Wesson" di Alessandro Baricco).
Nella stagione 2010/2011 recita per lo storico collaboratore di Ronconi Carmelo Rifici nell'opera di Lessing "Nathan il saggio", apologo sulla tolleranza e la fratellanza fra gli uomini. Successivamente lavora con Damiano Michieletto per l'adattamento di un testo di Ramón María del Valle-Inclán poco noto e rappresentato in Italia: "Divine Parole", in cui l'attore interpreta il sagrestano umiliato dai tradimenti della moglie e in cerca di vendetta Pedro Gailo. Per Valter Malosti è invece nell'ultima opera teatrale di Anton Cechov "Il giardino dei ciliegi" e nel 2017 recita nel racconto poetico sulle migrazioni diretto da Emanuela Giordano "Il viaggio di Enea" oltre che nell'opera Premio Pulitzer di Ayad Akhtar "Disgraced", dove veste i panni di Isaac sotto la direzione di Martin Kusej.
Il teatro da regista
Per il teatro Russo Alesi ha inoltre diretto alcuni spettacoli, incominciando nel 2005 con "Edeyen" di Letizia Russo, in cui ricopriva anche il ruolo di protagonista. Nella pièce drammatica prodotta dal Piccolo Teatro di Milano "20 novembre" di Lars Norén è unico interprete e regista, mentre la sua trasposizione dell'opera di Eduardo De Filippo "Natale in casa Cupiello" va in onda su Rai 5 in occasione delle celebrazioni per il trentennale dalla scomparsa dell'importante autore napoletano. È proprio questo spettacolo che nel 2014 vale a Russo Alesi il Premio Antonio Landieri come Miglior attore.
L'insegnamento
Ormai sul campo della recitazione da più di vent'anni, nel 2015 inizia a insegnare al Centro Teatrale Santa Cristina di Ronconi diretto da Roberta Carlotto, dove rimane fino al 2017. Successivamente lavora anche come docente alla Scuola per attori del Teatro Stabile di Torino, oltre che alla scuola di teatro Jolanda Gazzerro di Modena e all'Istituto nazionale del dramma antico di Siracusa.
La televisione
Dal 2013 Russo Alesi approda anche in televisione, interpretando il viscido avvocato Vaccari nella miniserie Rai Altri tempi (2013), ispirata alla battaglia della senatrice Lina Merlin per la chiusura delle case di malaffare e l'introduzione del reato di sfruttamento della prostituzione. Nelle vesti di un avvocato dalla dubbia moralità compare anche nella seconda stagione del fantasy thriller ideato da Carlo Lucarelli e Giampiero Rigosi La porta rossa (2019), mentre nel 2022 è nella serie di Roberto Andò Solo per passione - Letizia Battaglia fotografa, dedicata alla vita della fotoreporter siciliana Letizia Battaglia.
Il cinema
La carriera cinematografica inizia nel 2000 con Silvio Soldini, con cui lavora prima in Pane e tulipani, poi nella commedia con Licia Maglietta e Giuseppe Battiston Agata e la tempesta (2004) e infine nel candidato ai David di Donatello e ai Nastri d'argento Il comandante e la cicogna (2012). Tra il 2004 e il 2007 è nel dramma con Stefania Sandrelli Te lo leggo negli occhi (2004), nel film di Beppe Cino Miracolo a Palermo! (2005), in Viaggio segreto (2006) di Roberto Andò - con cui lavorerà anche nel 2022 per il film su Luigi Pirandello La stranezza-, nel film di Saverio Costanzo tratto da un romanzo di Furio Monicelli In memoria di me (2007) e nelle opere ultime di Florestano Vancini e Mario Monicelli E ridendo l'uccise (2005) e Le rose del deserto (2006).
Con Vincere (2009) inizia la collaborazione con Marco Bellocchio: il film ottiene ben quindici candidature ai David di Donatello del 2010, portandosi a casa otto premi. Quello con Bellocchio sarà un sodalizio duraturo, continuato con Sangue del mio sangue (2015) - presentato in concorso alla 72ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia e vincitore del Premio FIPRESCI della critica internazionale -, Fai bei sogni (2016) e Il traditore (2019), dedicato alle vicende di Marco Buscetta e selezionato per rappresentare l'Italia agli Oscar 2020 nella sezione Miglior film in lingua straniera. Sempre per Bellocchio ha lavorato anche negli ultimi anni, interpretando Francesco Cossiga nell'opera di quasi sei ore dedicata al rapimento di Aldo Moro Esterno notte (2022) e partecipando a Rapito (2023), lungometraggio sul caso Edgardo Mortara, il bambino ebreo il cui rapimento da parte del Vaticano nel 1858 divenne un caso internazionale.
Nella sua prolifica e longeva carriera cinematografica, Russo Alesi ha collaborato con molti altri registi di rilievo, tra cui Sergio Castellitto - nel dramma con Penélope Cruz Venuto al mondo (2012) -, Carlo Mazzacurati - Per il quale ha recitato ne La passione (2010) - e Marco Tullio Giordana, che lo ha diretto nel film dedicato all'attentato di Piazza Fontana del 1969 e vincitore di tre David di Donatello Romanzo di una strage (2012).
Russo Alesi ha inoltre partecipato all'esordio alla regia cinematografica del regista di videoclip musicali Giuseppe Capotondi La doppia ora (2009), al lungometraggio di finzione di Andrea Segre L'ordine delle cose (2017) e al film su Gabriele D'Annunzio di Gianluca Jodice Il cattivo poeta (2020), in cui interpretava il segretario del Partito Nazionale Fascista Achille Starace.