| Anno | 2000 |
| Genere | Commedia, |
| Produzione | Italia |
| Durata | 105 minuti |
| Al cinema | 1 sala cinematografica |
| Regia di | Silvio Soldini |
| Attori | Licia Maglietta, Bruno Ganz, Giuseppe Battiston, Marina Massironi, Antonio Catania Felice Andreasi, Don Backy, Silvana Bosi, Mauro Marino, Manrico Gammarota, Fausto Russo Alesi. |
| Tag | Da vedere 2000 |
| Distribuzione | Cinecittà Luce |
| Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
| MYmonetro | 3,60 su 9 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 29 settembre 2025
Licia Maglietta è la "casalinga pescarese" che durante una triste gita in corriera rimane per strada e finisce a Venezia. Cambiando per sempre la sua vita. Ha vinto 5 Nastri d'Argento, Pane e tulipani è 112° in classifica al Box Office, ieri ha incassato € 95,00 e registrato 2.774 presenze.
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CONSIGLIATO SÌ
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Rosalba, casalinga quarantenne con due figli che la danno per scontata e un marito, Mimmo, che la tratta come un elettrodomestico, viene dimenticata in un autogrill: metafora quantomai potente dell'invisibilità a cui era ridotta. Quell'abbandono temporaneo, che poteva tradursi nell'ennesima mortificazione, si rivela invece una splendida occasione per riprendersi una vita interrotta nella post adolescenza con quel matrimonio infelice, portandosi via tutte le sue potenzialità creative. Rosalba accetta infatti un passaggio da una sconosciuta e si ritrova a Venezia, città-teatro dove incontra Fernando, un islandese dall'animo poetico e dalla natura (forse anche data la provenienza geografica) paritaria, e riscoprirà il talento per la fisarmonica, strumento romantico ed evocativo per antonomasia. Altre figure di contorno saranno per Rosalba illuminanti, e verranno illuminate dalla sua presenza: dalla massaggiatrice Grazia "sorella" di vita al fiorista rivoluzionario Fermo fino all'investigatore Costantino, ingaggiato da Mimmo per riportare la moglie a casa (in quanto sua legittima proprietà).
Pane e tulipani è una favola contemporanea e un inno alla libertà, non solo femminile.
Fernando è un uomo del futuro, quanto a sensibilità e a spirito egalitario, il figlio minore di Rosalba scoprirà i limiti della sua educazione patriarcale, e persino per Mimmo c'è un'attenzione nel fare di lui il prodotto di una cultura che assegna ruoli rigidi e frustranti.
Al centro di questa favola c'è un'attrice luminosa e poliedrica come Licia Maglietta, che fa della sua Rosalba un'anima non gravata dal senso di colpa (femminile), quietamente assertiva e capace di assecondare (e promuovere) un'evoluzione non solo individuale, ma è di genere e, in senso più ampio, umanitaria.
Silvio Soldini alla regia è come sempre sensibile e attento, e posa sui suoi personaggi, soprattutto femminili, il suo sguardo empatico e "straniero" rispetto alla cultura dominante italiana, della quale percepisce tanto le costrizioni quanto le possibilità. Dal canto suo la sceneggiatrice Doriana Leondeff porta alla storia la sua visione di una donna semplice e serena, con un'ingenuità che riesce a colorare la realtà invece di rimanerne schiacciata, mostrando un'energia creativa che neanche la routine domestica è riuscita ad annullare. Il film letteralmente si colora della sua scoperta di un mondo "altro", creando una palette insieme caotica e armoniosa che ricorda i quadri di Matisse (le scenografie sono di Paola Bizzarri, i costumi di Silvia Nebiolo e la fotografia di Luca Bigazzi), con una predilizione l'azzurro cielo che richiama il sogno e il desiderio di libertà tanto a lungo celati.
Niente è come ce lo si aspetta, nessun personaggio è prevedibile o scontato, e ogni equilibrio, più che frantumato, è ricomposto e reindirizzato verso un'evoluzione migliore, per tutti, non solo per Rosalba. Rosalba è il suo stesso principe (di nuovo) azzurro: è lei che "salva" coloro che ha intorno. E Bruno Ganz, che porta con sé la tradizione di un cinema mitteleuropeo innovatore e immaginifico, è perfetto nell'incarnare un maschile recettivo al cambiamento. Il suo buffo e aulico italiano ha qualcosa di cavalleresco e fa di lui un Lancillotto di terza età, che non ha abbandonato una nobile galanteria; il suo italiano ha ascendenze leopardiane ma rimanda anche al Piccolo Principe, perché come Rosalba cammina leggero su pianeti sconosciuti dei quali riconosce la poesia.
In ognuno dei nomi dei personaggi in scena è nascosta una chiave di lettura: Rosalba contiene il chiarore di un giorno più roseo; Grazia è il tratto con cui la massaggiatrice approccia il suo mestiere; Costantino ha la perseveranza dell'investigatore; e Fernando (che significa "coraggioso nel viaggio") ha un nome da esploratore di terre lontane e un cognome, Girasole, capace di volgersi verso la luce (è anche quello di un fiore, come i tulipani del titolo, recettivo al pollice verde di Rosalba), mentre Fermo è, appunto, fermo nelle sue convinzioni anarchiche. Mimmo invece comunica fin dal diminutivo un'identità rimpicciolita, per scelta o per destino socioculturale, una banalizzazione del sé.
Pane e tulipani, film di inizio secolo, è rivoluzionario nel raccontare senza giudizio e senza punizione una donna che lascia marito e figli per ritrovare se stessa, e precorre i tempi nel creare un'eroina che prende in mano l'eredità della protagonista di Una moglie e le regala un destino migliore. Nella sua libertà c'è anche una radice maschile: quel nonno che le insegnava a mandare a memoria tutte le capitali del mondo, come per darle la possibilità di scoprirle di persona, un giorno. E che retribuiva questa sua capacità con un soldino (tenendo presente che Soldini è il cognome del regista di questo film): il che significa riconoscerlo come un lavoro, al contrario del "ruolo" non retribuito di casalinga. "Non ti muovere", intima Mimmo a Rosalba quando scopre che è rimasta all'autogrill: ma lei non può più stare immobile, e scoprirà di non essere "un disastro", ma una creatura con tanta vita ancora da vivere, e da condividere.
Licia Maglietta è la "casalinga pescarese" che durante una triste gita in corriera rimane per strada e finisce a Venezia. Chiama il marito e gli dice che tornerà presto. A Venezia fa incontri particolari e ci scappa anche l'intermezzo sentimentale col maturo cameriere Ganz. Film della fuga, dolcemente anomalo, francesizzante. Per schemi non italiani, appunto. Infatti ha sorpreso un po' tutti, compreso il pubblico che lo ha onorato. La Maglietta sembra toccata dalla grazia. Lei, non bella, diventa bellissima e affascinante. Il film si è giocato la nomination italiana per l'Oscar ed è stato battuto, da I Cento passi.
Una casalinga di Pescara dimenticata dalla famiglia all'autogrill è l'inizio del film Pane e tulipani diretto da Silvio Soldini. E' una famiglia come tante altre, formata da due figli maschi nell'età dell'adolescenza e un marito infedele e prepotente. Questa è la premessa per un viaggio che porterà la donna a prendersi alcuni giorni di vacanza per [...] Vai alla recensione »
Fa sempre piacere rivedere in tv quello che a mio parere è stato uno dei migliori film italiani degli ultimi anni. La leggerezza con cui è proposta la storia di Rosalba, casalinga di Pescara dimenticata dalla famiglia in un autogrill, non deve far pensare ad un prodotto lezioso, esempio, seppur ottimo, di intrattenimento intelligente; ma c'è qualcosa di più.
Il film comincia con un gruppo di turisti a Paestum che, interessati e anche no, ascoltano davanti alle rovine di un tempio la guida che parla di quello italiano come il più grande popolo della terra, coi cromosomi dei greci e dei romani. Ebbene, “tu chiamala se vuoi …” commedia, ma questa è una commedia di Silvio Soldini, non uno qualsiasi (L’aria serena [...] Vai alla recensione »
Questo film ti lascia un buon sapore, un gusto esotico e nostrato e un retrogusto floreale. Stupendi i colori forti, cangianti e accesi che animano le scene e gli odori che le riprese evocano. Gli attori mostrano sinergia tra loro, un buon rapporto con la macchina da presa e un ottimo senso di partecipazione con gli scenari rappresentati. Film della fuga e al tempo stesso del ritorno alla vita desiderata. [...] Vai alla recensione »
Si, è veramente un capolavoro. Intendiamoci: niente di nuovo, ma tutto perfetto. Finalmente un film di nuovo autenticamente italiano. c'è la regionalità (finalmente Venezia!), i problemi familiari, le situazioni imbarazzanti ed i personaggi improbabili che sono in realtà così frequenti a casa nostra. Insomma, è una commedia all'italiana.
Gli attori recitano bene e la sceneggiatura é simpatica. Ritengo che il film, pur sembrando semplice, abbia presentato le sue difficoltà per girarlo. Racconta la storia d'amore tra una giovane massagiatrice e un impresario(Giuseppe Battiston, bravo attore)e quella tra una donna sposata pescarese e un cameriere veneziano(Bruno Ganz, altro bravo attore).
Commedia leggera e "visionaria" sui sentimenti. Per come è girato non sembra nemmeno un film italiano. Non manca di qualche accenno più profondo, ma in definitiva rimane sul livello di intrattenimento senza approfondire troppo le questioni psicologiche e morali. Ottimi gli attori, tutti bravi caratteristi, ma soprattutto bravissima Licia Maglietta, protagonista quasi soave. Per [...] Vai alla recensione »
Questa la domanda del figlio alla madre nelle fasi finali del film. Ed è proprio la madre con le sue azioni a dare la risposta a questa domanda, infatti riesce a rompere quel legame da succube che la legava al marito per lasciarsi andare a ciò che le piace fare. Visione ottimistica della società e della vita da parte di Soldini, che riesce a far riflettere senza però intristire, anzi mettendo qua e [...] Vai alla recensione »
Il film è una deliziosa favola sulla possibilità di cambiare la nostra vita, in qualsiasi momento e a ogni età, al di là dei vincoli e delle convenzioni sociali a prima vista insuperabili, poiché ogni persona ha in sé tutto ciò che gli occorre per essere artefice coraggioso e paziente nel costruirsi la propria favola. Il viaggio che Rosalba intraprende, apparentemente in modo casuale, è un viaggio [...] Vai alla recensione »
Per me questo film è una perla rara nella commedia italiana degli anni 2000, forse sottovalutata. Dovrebbre rientrare a pieno titolo tra i titoli "classici" del genere. L'ho scoperto per caso nei primi anni 2000 quando venne trasmesso in prima serata (quando la prima serata iniziava alle 21.00) su Rai1 (altra Rai !) Soldini geniale.
Non so se il regista leggerà mai questo mio commento! Vorrei ringraziare Silvio soldini per aver confezionato questo capolavoro, uno dei miei film preferiti, un messaggio di speranza per tutti i cuori solitari, un invito a non perdere la fiducia nelle opportunità meravigliose che può offrire la vita se solo le si apre un po' la porta! In qualche parte del mondo l'altra [...] Vai alla recensione »
Non so se il regista leggerà mai questo mio commento! Vorrei ringraziare Silvio soldini per aver confezionato questo capolavoro, uno dei miei film preferiti, un messaggio di speranza per tutti i cuori solitari, un invito a non perdere la fiducia nelle opportunità meravigliose che può offrire la vita se solo le si apre un po' la porta! In qualche parte del mondo l'altra [...] Vai alla recensione »
Non so se il regista leggerà mai questo mio commento! Vorrei ringraziare Silvio soldini per aver confezionato questo capolavoro, uno dei miei film preferiti, un messaggio di speranza per tutti i cuori solitari, un invito a non perdere la fiducia nelle opportunità meravigliose che può offrire la vita se solo le si apre un po' la porta! In qualche parte del mondo l'altra [...] Vai alla recensione »
condivido tutto meno l'accostamento al cinema francese
Questo e' un film che tutti dovrebbero vedere , non servono commenti , sarebbero in piu', forse l'unico che si puo' fare senza entrare nella banalita' e' che e' una poesia delicatissima e intimista . . .
Bel film di Soldini che affida ad una Licia Maglietta solare ed espansiva, il compito di esprimere il malessere esistenziale che poi sfocia nell'abbandono del tetto coniugale.La storiella è simpatica e dà la possibilità all'attrice di esibire la sua eclettica capacità artistica,alcuni passaggi sono un pò forzati, ma il film ha una sua delicata poesia.
Non voglio essere pesante o infiltrarmi in meandri particolari, solo una parola come commento : poesia ! Un film che tutti dovrebbere vedere e rivedere
Durante una gita in pullman, una signora quarantenne viene dimenticata in un'area di servizio dal marito e dai figli, e senza vera volontà, un po' per caso, decide (avvertendo per lettera la famiglia distratta) di fare una piccola vacanza sino a Venezia che non ha mai visto. Quello strappo alle regole si trasforma in un'altra vita: trova lavoro presso il fioraio anarchico Felice Andreasi, trova un'amica, [...] Vai alla recensione »
Un critico francese tempo fa coniò un termine estetico affascinante, se riferito a un film: "denso". Ovvero compatto, senza sbavature, omogeneo e persino scorrevole. Pane e tulipani di Silvio Soldini è un film "denso", di quelli che cominci a sorseggiare alla prima inquadratura e ti ritrovi a bere tutto d'un fiato fino alla dissolvenza in nero sui titoli di coda.
A sorpresa Silvio Soldini, regista non proprio dal sorriso facile, sfodera un toccò lieve, da commedia sentimentale, che si pensava estraneo alle sue corde drammatiche. E invece Pane e tulipani è un film divertente, fantasioso e sincero; magari solo una vacanza, ma ce ne fossero di vacanze così nel nostro cinema rassegnato. Soldini, sin dai tempi di L'aria serena dell'Ovest, ama pedinare le sue donne, [...] Vai alla recensione »
Tango dell'amore, non della gelosia, tra una casalinga di Pescara in fuga dal ménage familiare (Licia Maglietta che diventa sempre più bella, sempre più brava) e un cameriere d'osteria di Venezia ex galeotto (Bruno Ganz, a cui s'affida un'indole austera e aggraziata). Personaggi modellati, amati dalla cinepresa, circondati da figurine bizzarre e vere (una prostituta, un idraulico investigatore, figli [...] Vai alla recensione »
Gioco del caso, diversità culturale ed etnica, disagio esistenziale, Nord e Sud, viaggio come fuga e insieme punto di partenza, solitudini che si intrecciano, centralità dell'universo femminile (e sguardo al femminile): in Pane e tulipani ritroviamo variamente intrecciati i fili che intessono i minimalisti affreschi contemporanei di Silvio Soldini, Da L'aria serena dell'Ovest a Un'anima divisa in [...] Vai alla recensione »
C'è chi vorrebbe mandare Pane e tulipani di Silvio Soldini al Festival di Cannes. Per La Quinzaine des réalisateurs, andrebbe bene: lì basta un regista in fama di intellettuale e un film piccolo piccolo, e Pane e tulipani risponde ai due requisiti. Ma per il concorso ci vuole un film, non un film-tv: s'è appena visto a Berlino l'attenzione vicina allo zero suscitata da questi ibridi per piccolo schermo [...] Vai alla recensione »