Anno | 2013 |
Genere | Biografico, |
Produzione | USA |
Durata | 180 minuti |
Regia di | Martin Scorsese |
Attori | Leonardo DiCaprio, Jonah Hill, Margot Robbie, Matthew McConaughey, Kyle Chandler Rob Reiner, Jon Favreau, Jean Dujardin, J.C. MacKenzie, Christine Ebersole, Jon Bernthal, Matthew Rauch, Michael Jefferson, Joanna Lumley, Chris Riggi, Ethan Suplee, Shea Whigham, Spike Jonze, Ben Leasure, Cristin Milioti. |
Uscita | giovedì 23 gennaio 2014 |
Tag | Da vedere 2013 |
Distribuzione | 01 Distribution |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 14 |
MYmonetro | 3,99 su 9 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 7 gennaio 2016
L'ascesa, la caduta e la vita tumultuosa del miliardario Jordan Belfort in un biopic tratto da un suo romanzo autobiografico. Il film ha ottenuto 5 candidature a Premi Oscar, 1 candidatura a David di Donatello, 2 candidature e vinto un premio ai Golden Globes, 4 candidature a BAFTA, 6 candidature e vinto un premio ai Critics Choice Award, Il film è stato premiato a AFI Awards, In Italia al Box Office The Wolf of Wall Street ha incassato nelle prime 5 settimane di programmazione 11,7 milioni di euro e 3,8 milioni di euro nel primo weekend.
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mercoledì 13 novembre 2024 ore 21,10 su RAIMOVIE
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Jordan Belfort è un broker cocainomane e nevrotico nella New York degli anni Novanta. Assunto dalla L.F. Rothschild il 19 ottobre del 1987 e iniziato alla 'masturbazione' finanziaria da Mark Hanna, yuppie di successo col vizio della cocaina e dell'onanismo, è digerito e rigettato da Wall Street lo stesso giorno in seguito al collasso del mercato. Ambizioso e famelico, risale la china e fonda la Stratton Oakmont, agenzia di brokeraggio che rapidamente gli assicura fortuna, denaro, donne, amici, nemici e (tanta) droga. Separato dalla prima moglie, troppo rigorista per reggere gli eccessi del consorte, Jordan corteggia e sposa in seconde nozze la bella Naomi, che non tarda a regalare due eredi al suo regno poggiato sull'estorsione criminale dell'alta finanza e la ricerca sfrenata del piacere. Ma ogni onda cavalcata ha il suo punto di rottura. Perduti moglie, amici e rotta di navigazione, Jordan si infrangerà contro se stesso, l'inchiesta dell'FBI e la dipendenza da una vita 'tagliata' con cocaina e morfina.
Alla fine di un film di Scorsese ci si convince ogni volta che non si possa andare più in là, che non ci sia più spazio per un'altra inquadratura dopo l'immersione subacquea de Le royaume des fées (Hugo Cabret), che non ci sia un altro sguardo ammissibile dopo gli occhi celesti di un orfano dietro agli orologi e aggrappati alle lancette che scandiscono l'unico tempo che può vivere. Poi vedi The Wolf of Wall Street, commedia nera e stupefacente senza redenzione, e ti accorgi che è possibile. Navy Seal del cinema, Martin Scorsese si spinge daccapo oltre e questa volta negli angoli oscuri dove vivono le cose (molto) cattive e dove ingaggia una battaglia ad alto volume con gli avvoltoi di Wall Street, immorali gangster ma socialmente più accettabili di un gangster.
Jordan Belfort, trader compulsivo impegnato a consumare (letteralmente) il mondo, è in fondo il fratello di quel bravo ragazzo di Henry Hill (Ray Liotta in Goodfellas), che proprio come lui non è frutto dell'immaginazione ed è materia prima su cui si edifica il film. Recitato in prima persona da Leonardo DiCaprio, imperiale nella performance e imperioso nel film, The Wolf of Wall Street afferra in piena e frontale autarchia un personaggio incontinente e talmente brillante che non smette di rilanciare e sperimentare i suoi limiti. Alla maniera del suo 'eroe' le immagini di Scorsese, brillanti e smaniose, sature e vuote, si rigenerano con la costanza di un moto perpetuo, svolgendo l'oscenità bestiale del mondo della finanza e proseguendo la sua analisi antropologica sull'avidità attraverso l'economia americana. Scrupoloso studioso di ambienti, di cui L'età dell'innocenza è il vertice incomparabile, Scorsese introduce in un'ouverture rapida e vorticosa l'universo degli operatori finanziari, un regno delirante e fuori controllo che fa fortuna a colpi di bluff e di transizioni più o meno legali, che pratica il piacere e il cinismo dentro un programma quotidiano di feste decadenti popolate da spogliarelliste, puttane, nani volanti e bestie da fiera. Un'orgia senza fine e senza altra ragione che perseverare nella perversione e nel vizio del denaro e della droga, il primo serve per ottenere la seconda. Così per 'montare' il toro furioso di Wall Street Jordan Belfort tira la cocaina, per restarci in equilibrio ingoia sedativi.
Se si vuole accedere nei luoghi di The Wolf of Wall Street è necessario seguire la 'striscia' bianca e mettere in conto la tachicardia, un'accelerazione di ritmo e un aumento della frequenza delle immagini, in cui non si può fare a meno di leggere l'esperienza psicotropa e autodistruttiva che ha segnato la vita del regista e lasciato un'impronta indelebile nel suo cinema. Una conoscenza estrema e febbrile della 'materia' che ha forgiato il suo stile, l'eccitabilità della macchina da presa, il montaggio vertiginoso e incalzante, le atmosfere paranoiche, quelle ansiogene e quelle insonni. Gli abusi degli anni Settanta poi hanno prodotto un'identificazione primaria tra il giovane Scorsese e Jordan Belfort, di cui l'autore coglie assai bene i comportamenti ossessivi e la grottesca esuberanza, figurando un personaggio irrecuperabile, che cavalca ininterrottamente una cresta isterica e amorale fino al punto di rottura, un'onda di trenta metri che lo inghiottirà senza inghiottirlo davvero mai. Perché Belfort, in cima al suo yacht o sul palco(scenico) del suo ufficio, è un eruttante 're del mondo', di un serraglio di animali selvaggi e predatori. Lupo, leone (il logo della sua azienda e della sua immagine pubblica), toro (l'emblema di Wall Street), scimmie in stato di eccitazione permanente, ubriachi di potere e dipendenti da tutto. Scorsese non fa sconti, figuriamoci lezioni morali, per quelle rimandiamo a Oliver Stone e Michael Moore, rinunciando a qualsiasi forma di empatia col suo personaggio, escludendo la traccia sentimentale di Casinò, la storia di un 'asso' che costruisce un impero per offrirlo a sua moglie, e mettendo in scena niente altro che la pura e semplice ambizione di dilapidare il mondo senza scrupoli e senza rimpianti.
The Wolf of Wall Street è (anche) lo stand-up di un buffone, corruttibile e corrotto leader di una gang disfunzionale, da cui emerge l'ambizione smisurata del trader di Jonah Hill, grande improvvisatore e habitué della commedia 'per adulti' a cui Scorsese regala una delle sequenze più prodigiosamente oscene e fuori misura del film. Maître in materia di cinismo e profitto personale resta nondimeno Jordan Belfort, che il regista riduce a un verme paralizzato dall'abuso di una sostanza chimica, costretto a strisciare fino alla sua vettura, vittima di un'umiliazione che ha contribuito a creare. Un uomo impossibile da redimere che quando infine cade non ha che un'idea nella testa: ricominciare. Un imperatore moderno e wellesiano, che fallisce il successo ed è un fallito di successo, senza 'Rosebud', traumi infantili o segreti da scoprire. Oscillante tra picchi e crisi, ansiolitici ipnotici e droghe stimolanti, The Wolf of Wall Street agisce direttamente sulla chimica cerebrale dello spettatore, che rimane con una penna in mano e la rivelazione di qualcosa di mostruoso e appassionante sulla natura umana. Scorsese ripete la magia, questa volta nera e distruttiva.
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Victor Lebow, famoso analista di mercato americano del secolo scorso, negli anni ’50 scriveva che nell’era del consumismo estremo una buona strategia commerciale è quella che si pone l’obiettivo di trasformare i cittadini in consumatori voraci, maniacali, sperperatori, tossico-dipendenti dal consumo e imprigionati in una vorticosa coazione a ripetere all’infinito per [...] Vai alla recensione »
Se scrivessi la recensione di “The Wolf of Wall Street” usando solo le parole “soldi, droga, sesso, soldi, droga, sesso, soldi, droga, sesso, soldi, droga, sesso, soldi, droga, sesso...” pensereste di certo due cose di me: “Originale!” “Però ripetitivo”. Ebbene, questo è esattamente quello che ho pensato di Scorsese dopo aver finito di vedere [...] Vai alla recensione »
Jordan Belfort (di Caprio) è un uomo che si è fatto strada in Wall Street. Dopo una burrascosa e rapidissima disavventura in banche d'affari decide che sia più remunerativo far investire gente comune in azioni-truffa che però sono molto vantaggiose per lui. Da lì basta un istante per creare un impero finanziario.
Ho appena visto un film che mi aspettavo decisamente diverso non tanto per il contenuto ma per le idee. Certo fare un pezzo sui mastini di WS creatori di disastri finanziari a danno di poveracci illusi e inconsapevoli e, alla fine, anche per se stessi, non lascia spazio a tante alternative di racconto. L'incipit è sempre il solito: merde nascono e merde tornano ad essere.
Ricostruire la storia di un criminale realmente esistito può sembrare cosa facile, ma no lo è. Certo, il copione è pressoché già scritto, ci sono un inizio e una fine, non bisogna inventare più di tanto personaggi e personalità, basta attingere dal reale e il gioco può sembrare fatto. Già, peccato che paradossalmente questo tipo di processo [...] Vai alla recensione »
Il film è tratto dal l'autobiografia del criminale finanziario del 62, Belfort, che venne incarcerato per soli 22 mesi dopo aver rubato decine di milioni di dollari vendendo a ingenui acquirenti tonnellate di penny stocks - azioni di aziende farsa, non quotate in borsa e senza nessun futuro. Questo è spesso quanto noi studiamo a scuola e che dobbiamo imparare a memoria: [...] Vai alla recensione »
una brutta copia di "wall street" e "1 km da Wall street" o una lucida fotografia sulla avidità del male ? sinceramente non so come inquadrare questo film, di primo acchito mi è venuto da pensare che fosse un mediocre lungometraggio sorretto unicamente da Leonardo Di Caprio contornato da mediocri attori e una sceneggiatura che voleva rifarsi ai precedenti successi [...] Vai alla recensione »
A qualche giorno dalla visione del film, comincio a pensare che lo ricorderò prima di tutto come il film di Scorsese più divertente. Davvero, gran risate. Ma naturalmente non vengono sole. Sono accompagnate da un sottile, continuo disgusto e repulsione. Disgusto per i protagonisti di questa storia, per altro persone più o meno reali, e repulsione per il mondo in cui vivono [...] Vai alla recensione »
Martin Scorsese gioca d' azzardo mettendo in scena l' ascesa e il declino di Jordan Belfort (Leonardo Di Caprio), giovane promessa della finanza spinto da un' iniziale integrità morale che nel tempo svanirà per ospitare un' ingordigia caratteristica di una Wall Street avida e sleale. Qual' è il risultato della scommessa? Il piatto della vincita è povero: [...] Vai alla recensione »
Devo ammettere che ero uno di quelli che pensavano che Di caprio fosse sopravvalutato...mi sono dovuto ricredere. Cominciando da Shutter Island in poi ha infilato una grande serie di performance da grandissimo attore ( in realtà già in The Aviator, che però personalmente non ho apprezzato come film). In quest' ultima sua fatica riesce a rendere praticamante credibile ogni espression [...] Vai alla recensione »
Jordan Belfort studia per diventare Broker finanziario. Da neolaureato entra subito in un'importante società finanziaria, la Rothshild, il 19 ottobre 1987. Apprende subito il linguaggio, le movenze, le ambizioni e i valori dei broker. Autentici venditori al telefono di illusioni quotate in borsa, enfatizzati dalla cocaina. Ma ha la sfortuna di entrarci proprio nel giorno più buio [...] Vai alla recensione »
Ciao. Come sempre... il mio "giudicare" una pellicola lascia il tempo che trova e nulla più. Ad ogni buon conto, non esprimo un voto a causa della forte sensazione di disagio che percepirei nell'esaltare o denigrare questo film. Proverò quindi a spiegare tale stato d'animo. Certamente è un film prolisso e quasi interminabile ma ritengo [...] Vai alla recensione »
Jordan Belfort è un giovane ragazzo che vuole sfondare a Wall Street. Dopo un periodo di gavetta, il ragazzo saprà farsi strada e inizierà a collezionare milioni di dollari. Ispirato a una storia vera. Tratto dall'omonimo romanzo dello stesso protagonista, The Wolf of Wall Street ci porta all'interno della parte più malata del capitalismo e del capitalismo a stelle e strisce in particolare e cioè [...] Vai alla recensione »
The Wolf of Wall Street narra le vicende di Jordan Belfort (Di Caprio) che da nullità, come gli viene fatto ben presente appena assunto, ottiene la qualifica di Broker e truffando gli investitori, o con altri illeciti, ascende a idolo di tutti gli yuppie; a capo di un'importante azienda di brokeraggio e ormai miliardario vive ogni genere di smoderatezza fino al declino.
Coinvolgente ed energizzante. Spesso divertente, surreale e grottesco. Eccessivo, ripetitivo e delirante nel portare in scena le ossessioni del protagonista e dei suoi amici: soldi, avidità, potere, droga, sesso, lusso, successo, fama. Scorsese ci racconta la parabola di un broker negli anni dell’edonismo individualista reaganiano, Jordan Belfort, i cui sogni, realizzati, [...] Vai alla recensione »
Jordan Belfort è un ragazzo ambizioso che aspira a un futuro da broker e, come esige il sogno americano, lo diventa. Purtroppo per lui arriva però a Wall Street nel momento peggiore: è infatti il “lunedì nero” del 1987 e la sua carriera, appena iniziata, viene bruciata sul nascere. Il giovane è comunque destinato a grandi cose e la sua caparbietà [...] Vai alla recensione »
Quando un film crea le aspettative che hanno preceduto questo il risultato è molto spesso una delusione. Non faccio un riassunto del film ma mi limito a definirne in poche righe pregi e difetti. Il film è molto ricco di tutto, belle case, belle macchine, belle donne, alcuni bei monologhi (come quello di Leo ai dipendenti quando vuole lasciare o il dialogo con McConaughey), ma nel complesso risulta [...] Vai alla recensione »
Esasperazione isterico-nevrotica del mito americano del self-made man, il film di Scorsese mostra, adottando il punto di vista del protagonista, un insieme di animali da giungla fatti di soli istinti compulsivi e del tutto privi di razionalità: fare soldi, fare sesso, drogarsi sono attività per nulla diversificate, perché tutto è e dev'essere sballo, perdita del controllo, [...] Vai alla recensione »
La pellicola è la riproposizione cinematografica della storia di Jordan Belfort, il broker che tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio dei Novanta, giovanissimo, accumulò una enorme fortuna truffando risparmiatori ed investitori. Scorsese, attraverso un insuperabile Leonardo Di Caprio, ci rappresenta questa vita dissipata tra denaro, abiti, case, auto, elicotteri e barche favolose, [...] Vai alla recensione »
Nel leggere la recensione del sito,sembra che Scorsese abbia girato il miglior film della sua vita. Eppure a pochi anni dalla sua uscita mi sembra che nessuno ne parli più,d'altronde tranne parolacce continue,uso smodato di cocaina e momenti da Circo Togni,cosa ci sarebbe di così splendido da raccontare? Ascesa e discesa di un imbroglione in giacca e cravatta che produceva inganni [...] Vai alla recensione »
Siamo alla fine degli anni ’80 nella New York dei colletti bianchi affamati di soldi e dei vari Gordon Gekko pronti a tutto, una sete di potere di giovani laureati col sogno di scalare la vetta. The wolf of Wall Street (USA, 2013) è la vera storia di uno di questi intraprendenti arrampicatori, Jordan Belfort, truffatore senza scrupoli che grazie alla vendita di penny stock (ovvero titoli [...] Vai alla recensione »
La storia che Scorsese decide di trasformare in un film è, purtroppo, realmente accaduta, ed è la storia di un uomo, Jordan Belfort, moralmente orripilante. Dopo aver iniziato la propria carriera come broker, Belfort riesce a fondare una sua società di brokeraggio, grazie alla quale, ingannando gli investitori sul reale valore delle azioni vendute, diventa rapidamente [...] Vai alla recensione »
Il connubio Scorsese/ Di Caprio spesso rappresenta l'apoteosi per i cinefili, considerando i capolavori che hanno realizzato. In questo caso il risultato non è così entusiasmante. Il film racconta la vita eccessiva, da ogni punto di vista, del magnate dell'alta finanza Jordan Belfort. Tratto da un'autobiografia, la pellicola ripercorre tutta l'ascesa professionale e personale [...] Vai alla recensione »
Film biografico che racconta l’ascesa (gli eccessi) e la caduta del broker-truffatore Jordan Belfort nella Wall Street degli anni 80’. Tra le cose positive del film vi e’ la solita buona interpretazione di Leonardo DiCaprio (sempre piu’ bravo ma forse non ancora da Oscar) a tratti adrenalinico, e alcune scene indubbiamente esilaranti nonostante l’eccessiva volgarita’ che persevera lungo tutta la [...] Vai alla recensione »
Quinta prova del duo Martin Scorsese alla regia e Leonardo DiCaprio che interpreta uno sfrenato broker cocainomane e sessualmente incontenibile che da telefonista alla LF Rothschild diventa milionario –dissacrando ogni etica di vendita alla Borsa di New York – con la fondazione della Stratton Oakmont, società di brokeraggio. L’uomo portato sul grande schermo da Scorsese in [...] Vai alla recensione »
Passare da Hugo Cabret ad una commedia nera, piena di droga e sesso ovunque è Scorsese. Un ritmo forsennato che incalza sempre di piu con Droga è Sesso, molte volte esplicito, fanno da padroni in questo film, e non dimentichiamo che tutto ciò a mio avviso è molto marcato dall'uso di psicotropi che ha segnato la vita del regista molti anni addietro.
Jordan Belfort è un giovane broker famelico e ambizioso che, dopo il lunedì nero del 1987, grazie alla sua grinta e alla totale noncuranza della legge, riesce a rimettersi subito in piedi e guadagnare milioni, fregando prima i piccoli, poi i grandi risparmiatori; la sua vita si trasforma in un attimo: dipendente da svariati tipi di droga, dal sesso e, ovviamente, dal denaro, Jordan [...] Vai alla recensione »
Il film parte in modo serio con Matthew McConaughey dimagrito venti chili e invecchiato per impersonare un Gordon Gekko, ma dopo poco si sdraia sul grottesco e comincia a mostrare di tutto e di più in un abisso dove Di Caprio dirige molto bene la danza degli eccessi. Scorsese ha davvero esagerato: il film si regge solo sulla bravura e il magnetismo di Di Caprio.
Questo è uno di quei film che, quando scorrono i titoli di coda, ti fanno pensare. Ti fanno pensare: «Uhm». Eppure è ben confezionato, Scorsese conosce il suo mestiere, la sceneggiatura tiene il ritmo e i tempi, insomma, tutte le componenti sono al loro posto. Tutto, tranne forse la fotografia. Molte delle inquadrature hanno un che di antiestetico , di lievemente [...] Vai alla recensione »
Come si può non correre al cinema quando si scopre che è in uscita un nuovo film di Scorsese? Quante aspettative si possono avere alla luce di capolavori come Shutter Island e The Departed? Eppure questa volta non è riuscito a creare la stessa intrigante atmosfera e lo stesso coinvolgimento di sempre, nonostante ci sia poco da ridire su questa pellicola.
Per raccontare la vita sciagurata di Jordan Belfort, Scorsese recupera la struttura di uno dei suoi film migliori in assoluto, ‘Quei bravi ragazzi’. In entrambi i casi, alla base c’è la (auto)biografia del protagonista che racconta la propria parabola esistenziale senza risparmiarsi le peggiori abiezioni, ma lasciando una vaga sensazione di nostalgia per i giorni di gloria [...] Vai alla recensione »
Jordan Belfort è un broker senza scrupoli, segnato dagli eccessi e dall'avidità, ma con l'arrivo dell'FBI la situazione potrebbe cambiare. Eccessi, droga, soldi e donne bellissime: benvenuti a Wall Street. Scorsese ci accompagna nel nevrotico e perverso mondo della Borsa, dove ogni eccesso è permesso e niente sembra essere illecito.
Ancora una volta un film con il titolo in originale e così farò fatica a ricordarmene il titolo,anche perché ha una trama scontata e banale. Il Lupo,Jordan Belfort,più che vivere a Wall Sreet sembra vivere in un lupanario,lupanarium nell’antica Roma dove non mancavano le prostitute a festeggiare i gladiatori e vincitori.Da che mondo e mondo la storia non cambia, la vita sembra sia legata al sesso,al [...] Vai alla recensione »
Nella sua nuova pellicola il visionario regista di New York, cerca di smascherare il mondo di Wall Street mostrando l'eccessivo stile di vita condotto dagli agenti di borsa durante gli anni '80 e '90,(uomini che il Scorsese considera precursori dell'attuale crisi economica) tutto questo messo in risalto da una maniacale attenzione per la fotografia e da un'esasperante sequenza di [...] Vai alla recensione »
Sono gli anni Ottanta e la storia realmente accaduta è quella di Jordan Belfort 26enne ambizioso che, ancora prima di entrarne a far parte, viene rigettato dalla macchina macina soldi di Wall Street dopo il crollo della borsa. Si rialza, e con le proprie forze fonda la Strattom Oakmont agenzia di brokeraggio con la quale costruisce un impero multimilionario sulla pelle di tanti ingenui [...] Vai alla recensione »
E' arduo, appena finita la visione di questo film di Scorsese, cercare di definirne il genere. Che the wolf of wall street si inserisca nel vasto filone di biopic, visto che il protagonista jordan belfort esiste realmente ed ha scritto il libro da cui è tratto questo film, non ci piove. le mie perplessità però riguardano le reali intenzioni del regista.
Guardando certi film mi rendo sempre più conto di quanto sia importante la regia. Questo è uno di quelli che se fosse stato girato da un regista, non dico mediocre ma anche buono, sarebbe stato poco più che una commedia adatta a quei palati grossolani per i quali basta che in un film si rida e ci sia qualche eccesso pecoreccio, condito con scurrilità a buon mercato, [...] Vai alla recensione »
179 minuti necessari, irrinunciabili ad assegnare alla pellicola di Scorsese il giusto tono, lo sguardo che egli stesso voleva adottare per questo film, un continuo alternarsi tra frenesia e appiattimento, picchi di ritmo forsennato e schianti di meditata lentezza, droga e astinenza, lussuria e sobrietà, irresponsabilità e richiami all’ordine.
Nonostante la lunghezza, "The Wolf of Wall Street" risulta piacevole e divertente e la trama scorre in modo fluido coinvolgendo lo spettatore, nelle imprese del lupo Jordan Belfort e del suo branco. Dopo tre ore di ottimo cinema, magistralmente diretto ed interpretato, si rimane però alquanto interdetti sul vero valore di questo film.
Prima regola: non ci sono regole (se non le sue). Seconda: l’illegalità non è un ostacolo, è una sfida. Terza: tutti i coadiuvanti utili alla massimizzazione dell’obiettivo, anche se non consentiti, sono a disposizione. Quarta: i costi umani sono irrilevanti. Quinta: ogni limite è solo un punto di partenza per andare oltre.
Droga, sesso e soldi. Questa è la vita di Jordan Belfort e della maggior parte delle persone che lo circondano ma l'ascesa da novellino alla fermata del bus di Wall Street a multimilionario su di una ferrari non è senza conseguenze e, mentre il suo impero nasce, cresce e crolla, la vita di Jordan si perde tra i più banali piaceri fino alla completa autodistruzione del sogno. Marti [...] Vai alla recensione »
Scorsese mette alla prova Di Caprio, e la prova viene superata alla grande. Di Caprio da tutto se stesso in questo film, svolgendo un ruolo complesso per via delle gestualità e delle espressioni facciali che sono sempre diverse per ogni scena, di questa pellicola-colosso di tre ore. La prima ora di film pecca di eccessive immagini esplicite che poteva risparmiarci, lasciandoci semplicemente [...] Vai alla recensione »
Elettrizzante, divertente, energico. Questi sono i primi aggettivi che mi vengono in mente quando penso a The Wolf of Wall Street. La miliardaria, tragicomica e smoderatamente sfrenata vita di Jordan Belfort raccontata magistralmente da uno Scorsese che mai come questa volta riesce a superarsi nella regia. A condire il tutto una prestazione eccellente degli attori (Jonah Hill e Leonardo DiCaprio su [...] Vai alla recensione »
<<Fotti (il tuo prossimo) e ti sarà dato>> è il messaggio non – subliminale di The Wolf of Wall Street. Se sei un uomo e hai il portafoglio pieno, meglio se non lo vedi il film, sennò comunque ti pentirai di non aver fatto il broker, perché avere il portafoglio pieno e una moglie passabile è nulla in confronto a quello che si può permettere [...] Vai alla recensione »
Scrivo questa recensione poche ore dopo la cerimonia degli oscar. Signori, la 'guerra' intrapresa dell'academy nei confronti di Di Caprio è snervante. A questo punto, mi chiedo cosa debba fare il magnifico Leo per meritarsi la statuetta. Il film è follia allo stato puro.Droga,sesso,soldi,truffe,alcool e chi piu ne ha, piu ne metta.Si narrano le avventure di Jordan Belfort,classico yuppie anni 90...imprend [...] Vai alla recensione »
Jordan Belfort ha un solo desiderio: fare soldi a palate, e quale mestiere migliore se non quello del broker? A Wall Street si sente a casa ma è costretto, per pura sfortuna (o fortuna visto come le cose poi andranno) a ripiegare su altro, ripartendo dal basso. La sua corsa al successo sarà molto rapida e presto avrà abbastanza soldi per aprire un posto tutto suo dove iniziare [...] Vai alla recensione »
Ne ho visti di brutti film, ma questo li batte decisamente tutti, anche Machete. Indubbiamente è una questione di gusti. Non so quanto sia fedele rispetto al libro (che non intendo assolutamente leggere), ma resta inguardabile: noioso e volgare a livelli impressionanti. Sono andata al cinema senza sapere che la regia fosse di Scorsese e quando l'ho scoperto (a fine film) sono rimasta scioccata. Vai alla recensione »
Vi è una certa difficoltà nel recensire questa pellicola, difficoltà che nasce dalle molteplici aspettative di un film che si presente in un modo, e si rivela essere altro. Sono diverse le domande che andrebbero rivolte al regista Martin Scorsese e probabilmente la prima sarebbe: “ perché questo titolo?” In un contesto di crisi mondiale, in cui ovunque si sente parlare di “spread”, “azioni tossiche”, [...] Vai alla recensione »
Ho sempre adorato sia Leonardo DiCaprio che Martin Scorsese,insieme sono una coppia a dir poco esplosiva e l'hanno dimostrato ampiamente nel corso degli ultimi anni. Con The Wolf of Wall Street hanno centrato nel segno,confezionando un film di tre ore che diverte,fa spezzare dal ridere,fa riflettere e non annoia minimamente nemmeno per un secondo.
Tratto dalle memorie autobiografiche del miliardario Jordan Belfort il film narra la rapida ascesa e la conseguente caduta di questo personaggio americano che intorno agli anni '90 raggiunse elevati vertici nel campo della finanza e dei guadagni prima di venire arrestato e condannato dall'FBI. Il protagonista è molto ben interpretato da Leonardo Di Caprio e Martin Scorsese, [...] Vai alla recensione »
Un film esagerato, come il suovero protagonista. Nelle parolacce servite alla media di quasi tre al minuto, nell'uso della droga che abbonda ad ogni inquadratura, nel sesso voyeuristico senza sentimenti, nella volontà cinica di sfruttare il prossimo. Non sembra neanche una pellicola di Scorsese; non sempre almeno. A volte ricorda Landis, in alcuni momenti ci sono assaggi del genio sregolato di Tarantino. [...] Vai alla recensione »
Signori dell'Academy un ultimo sforzo! Negate l'Oscar anche stavolta a Leonardo DiCaprio e avrete conquistato la vetta. Del ridicolo. A trentanove anni l'ex romantico naufrago del Titanic regala al pubblico -che è altra cosa delle potenti tribù hollywoodiane- una performance mostruosa, una serie di esplosioni d'energia che sembrano a un certo punto dar fuoco allo schermo: invece di limitarsi a ricostruire [...] Vai alla recensione »
Impossibile parlare di The Wolf of Wall Street, candidato a svariati Oscar (fra cui miglior film, regia e miglior attore), senza tener conto del dibattito che ha acceso negli Stati Uniti. Il cui nocciolo è il seguente: è moralmente corretto portare sullo schermo, senza alcun (almeno apparente) filtro critico, le plateali gesta di un truffatore tossicomane e sessuomane? Non si rischia di farne la celebrazion [...] Vai alla recensione »
Bisognerà, prima o poi, abbandonare la speranza di ritrovare lo Scorsese magnifico dei suoi capolavori migliori, ma accettare l'iperbole minore del suo cinema attuale, diciamo da "Gangs" in poi, che sa offrire comunque, compresa stavolta, tre ore di grande, potente spettacolo. È un esercizio utile per non sentirsi delusi da un regista formidabile che ha già dato tantissimo e che oggi non può che, inevitabil [...] Vai alla recensione »
Si fa prima a dire cosa non è. Non è un racconto con morale sui danni che si combinano manovrando azioni e promuovendo investimenti truffaldini. Non è un atto d'accusa contro la finanza e la Borsa, intese come forze del male che distruggono il mondo. Non è un manifesto che gli attivisti di Occupy Wall Street possano sottoscrivere. Non è un manuale per broker senza scrupoli che vogliano arricchirsi [...] Vai alla recensione »
E' stato Di Caprio a fissarsi nell'idea di portare sullo schermo la storia di un vero gangster-finanziere, vedendo nella sua parabola la metafora della sfrenata corsa all'arricchimento degli anni 80-90. Ma non è un film moralizzatore come Wall Street di Oliver Stone. È una full immersion nella pazza biografia di "un Caligola moderno". A suo modo candido e innocente, malgrado il non fermarsi di fronte [...] Vai alla recensione »
L'Hollywood Reporter lo ha definito l'equivalente stilistico di un mix di cocaina e Viagra e alcuni critici hanno manifestato disagio di fronte allo sfoggio iperbolico di sesso, droga e «rock 'n roll», ma alla sua uscita, il giorno di Natale, gli americani si sono precipitati a vedere The Wolf of Wall Street. Alle undici del mattino, il nuovo film di Scorsese risultava sold out, esaurito, in tutte [...] Vai alla recensione »
Come si vende una penna? Non magnificandone le qualità, né il valore d'uso. Un accorto venditore sa che basta far credere al compratore che gli serva. E un modo per farglielo credere si trova sempre. Questo, alla fine dei rampanti anni Ottanta, capisce e mette in atto lo svelto ventenne Jordan Belfort, sia quello della cronaca finanziaria e criminale, sia quello di "The Wolf of Wall Street" (Usa, 2013, [...] Vai alla recensione »