The Wolf of Wall Street |
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Un film di Martin Scorsese.
Con Leonardo DiCaprio, Jonah Hill, Margot Robbie, Matthew McConaughey, Kyle Chandler.
continua»
Biografico,
Ratings: Kids+16,
durata 180 min.
- USA 2013.
- 01 Distribution
uscita giovedì 23 gennaio 2014.
- VM 14 -
MYMONETRO
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L'overdose di Scorsese
di fafia61Feedback: 896 | altri commenti e recensioni di fafia61 |
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mercoledì 26 febbraio 2014 | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
La storia che Scorsese decide di trasformare in un film è, purtroppo, realmente accaduta, ed è la storia di un uomo, Jordan Belfort, moralmente orripilante. Dopo aver iniziato la propria carriera come broker, Belfort riesce a fondare una sua società di brokeraggio, grazie alla quale, ingannando gli investitori sul reale valore delle azioni vendute, diventa rapidamente ricco. Con i soldi arriva, per l'abile intrallazzatore, anche uno stile di vita differente, fatto di sesso, droga, alcol, feste e sballi continui. L'eccesso di droga lo porta, ovviamente, ad una grave forma di tossicodipendenza, mentre gli intrecci finanziari, le frodi ed il riciclaggio lo conducono in pasto ai federali e al conseguente carcere. Scegliendo di raccontare la vita distorta e dissoluta di Jordan, Scorsese realizza un film pieno zeppo di eccessi e di provocazioni. Così, transitano tranquillamente nella pellicola, centinaia di 'fuck' e di parolacce, volgarità grossolane, masturbazioni accanite, sniffate su chiappe voluminose, miscugli di acidi, cocktail di droghe e psicofarmaci, lanci di nani contro bersagli, vomitate spaziali, ecc. ecc. Scorsese, narrando e mostrando fedelmente l'esistenza di Belfort, realizza così un attendibile reportage, un attendibile riassunto dell'esistenza di uno degli uomini più disgustosi del pianeta. Le domande che adesso dobbiamo porci sono principalmente due. 1)Era proprio necessario fare un film su una persona, anzi su delle persone, così schifose, rivoltanti e negative? Beh sì, senz'altro; sono stati fatti film su Hitler, Stalin, su Jack lo squartatore, sul mostro di Firenze, su Bin Laden, ecc. ,perchè, quindi, non mostrare le malefatte di Jordan Belfort e dei suoi compari? Una volta scelto di rappresentare le peripezie deviate e bestiali di Belfort, Scorsese sceglie la strada del racconto realistico, mostrando scene degradanti in tutte le salse, senza pudori, senza remore, evidenziando i particolari più raccapriccianti, le distorsioni più viscide, le malefatte più subdole e spietate. Ciò ci conduce inevitabilmente all'interrogativo n°2)Un film attendibile, realistico, credibile, verosimile è anche un buon film? Non necessariamente. Anzi, il film di Scorsese non lo è affatto. Il servizio, il ritratto, il reportage realistico che Scorsese realizza sembra un inno alla droga, un trionfo della libidine, un' apoteosi della truffa, e risultano poco credibili le frasi del regista, e dello stesso Di Caprio, che parlano di condanna verso il mondo disonesto e dissoluto di Belfort. Come si fa a parlare di condanna se, invece, dilatando all'infinito la durata del film (180') e allargando all'infinito la bestialità delle singole scene, si finisce per produrre soltanto un effetto ammirazione e compiacimento soprattutto nel pubblico maschile!? E poi, rendendo le suddette scene quasi sempre esilaranti, comiche o divertenti non si finisce per farle accettare e metabolizzare con facilità, mentre si dovrebbe, vista la criminalità del contenuto, dargli un taglio più di condanna, di rifiuto o perlomeno di disgusto?! E, per evitare tutto questo sfarzo libidinoso e questa tempesta stralunata di vizi e di imperfezioni, non era forse meglio giocare di fioretto ed evitare la spada, usare la pistola ed evitare il cannone, diluendo il tutto(orge, miliardi, acidi e whisky) in metafore, sottintesi, doppi sensi, allegorie? E, invece di questa illogica celebrazione dell'orrido, quale sembra il film di Scorsese, non sarebbe stata meglio una condanna, un biasimo, una disapprovazione per un uomo che ha imbrogliato e raggirato migliaia di persone, che ha riempito di prostitute i suoi due matrimoni, che ha educato e cresciuto la sua prole sempre sotto l'effetto di droghe e stupefacenti, e che, infine, ha pure tradito e rinnegato i suoi vari compagni di merende e di malefatte?! Quando si esce, delusi, confusi e disorientati, dal cinema e si sente, nel brusio dei vicini, risolini di compiacimento e battutacce di apprezzamento, si capisce, casomai serpeggiasse qualche dubbio, che il regista ha fallito nel suo intento, ed anzi, ha ottenuto l'effetto opposto: non condanna ma simpatia, non accusa ma apprezzamento. Peccato, uno Scorsese(voto 4) così malmesso non si era mai visto!! E' difficile pensare che il mirabile regista di 'Taxi driver', 'Toro scatenato', 'The departed', 'Shutter island',ecc., abbia potuto girare un film del genere, con scene così banali, grottesche e grossolane! Una, in particolare, merita di essere rammentata; quella, preannunciata dalla musichetta e dal cartone animato, in cui la cocaina fa su Di Caprio lo stesso effetto che gli spinaci fanno su Braccio di Ferro!? Un film disastroso, quindi, lunghissimo e inguardabile, un film che, forse, solo grazie alla straordinaria bravura di Leonardo Di Caprio (voto 8) si riesce a sopportare, con molta, molta fatica, fino alla fine. Ma, forse, la verità sta in un'altra frase, captata anch'essa alla fine della proiezione, di un signore che, evidentemente disgustato quanto noi, affermava:"Ma che s'è fumato Scorsese stavolta?"
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