Anno | 2011 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Gran Bretagna |
Durata | 99 minuti |
Regia di | Steve McQueen (II) |
Attori | Michael Fassbender, Carey Mulligan, James Badge Dale, Nicole Beharie, Hannah Ware Lucy Walters, Robert Montano, Anna Rose Hopkins, Jay Ferraro, Mackenzie Shivers, Alex Manette, Briana Marin, Frank Harts, Kate Dearing, Wenne Alton Davis, Eric Miller, Stephane Nicoli, Carl Low (II), Neal Hemphill, Mari-Ange Ramirez, Rachel Farrar. |
Uscita | venerdì 13 gennaio 2012 |
Tag | Da vedere 2011 |
Distribuzione | Bim Distribuzione |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 14 |
MYmonetro | 3,42 su 11 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 20 ottobre 2014
Brandon ha un problema di dipendenza dal sesso che gli impedisce di condurre una relazione sentimentale sana e lo imprigiona in una spirale di varie altre dipendenze. Il film ha ottenuto 1 candidatura ai Nastri d'Argento, Il film è stato premiato al Festival di Venezia, 1 candidatura a Golden Globes, 2 candidature a BAFTA, ha vinto un premio ai European Film Awards, 2 candidature a Critics Choice Award, In Italia al Box Office Shame ha incassato 1,1 milioni di euro .
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Brandon ha un problema di dipendenza dal sesso che gli impedisce di condurre una relazione sentimentale sana e lo imprigiona in una spirale di varie altre dipendenze. Nulla traspare all'esterno: Brandon ha un appartamento elegante, un buon lavoro ed è un uomo affascinante che non ha difficoltà a piacere alle donne. Al suo interno, però, è un inferno di pulsioni compulsive. Va ancora peggio alla sorella Sissy, bella e sexy, ma più giovane e fragile, la quale passa da una dipendenza affettiva ad un'altra ed è sempre più incapace di badare a se stessa o di controllarsi.
Dopo aver colpito indelebilmente gli occhi di chi ha visto il suo primo film, Hunger, colpevolmente non distribuito in Italia, il videoartista britannico Steve McQueen richiama con sé Michael Fassbender come protagonista di Shame, un film che è altrettanto politico, nelle intenzioni, per quanto non lo sia esplicitamente nel soggetto (com'era invece per la vicenda di Bobby Sands).
Alla prigionia del carcere, dove l'uomo è privato di tutto, si sostituisce qui una trappola mentale altrettanto incatenante e umiliante, favorita paradossalmente dalla libertà di potersi comprare tutto e subito: una escort, una stanza d'albergo o un film. È l'altra faccia della società "on demand" quella che McQueen racconta in questo dramma privatissimo solo all'apparenza, venato di una tristezza senza freni. La nudità di Fassbender, che apre il film, è soprattutto una condizione figurata e quando, man mano che il minutaggio avanza, l'interpretazione dell'angoscia si fa più dichiarata e arrivano le lacrime e le contorsioni, si ha quasi l'impressione che non aggiungano molto ma diano solo più senso a quelle prime sequenze, che già contenevano tutto.
Meno straordinario di Hunger, più imploso e grigio (non solo nella pigmentazione), Shame conferma la grande capacità di McQueen nella scelta delle inquadrature, il suo lavoro singolare sul sonoro, la poetica dell'accostamento di bellezza e brutalità, qui meno evidente ma non meno presente. Ma un grande dono viene senza alcun dubbio al film dal contributo di Carey Mulligan, che presta la sua bravura al personaggio tragico di Sissy e al suo sogno senza fondamento di un "brand new start", di poter ricominciare da capo lì a New York perché, come canta in una sequenza da brivido, "if I can make it there I'll make it anywhere". Ma è vero soprattutto il contrario.
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Quanti sguardi tristi in questo film, opera seconda dell’inglese Steve McQueen, classe ’69, videoartista e scultore approdato al cinema nel 2008 con il film rivelazione Hunger. Tanti personaggi smarriti per un film che è molto più angosciante che “erotico” (nonostante l’ingiustificato clamore suscitato dalle scene più esplicite). Shame è la fotografia sobria e minimale della vita solitaria di un [...] Vai alla recensione »
“Shame”, opera seconda del regista inglese Steve McQueen, è l’impietosa e glaciale rappresentazione cinematografica della vita di Brandon, un controverso single newyorkese: da un lato è un brillante e disinvolto uomo d’affari, dall’altro una persona arida e solitaria, incapace di coinvolgimenti emotivi, dedita al sesso in modo compulsivo e incontrollabile.
New Iork, 2011. Brandon è un trentenne affermato, bello, che si muove con disinvoltura nei paesaggi urbani della "Grande Mela". E' un uomo affascinante, che sa di piacere alle donne, ma non riesce a stabilire un rapporto stabile con loro, le "consuma" come fossero aperitivi da 25 dollari l'uno ordinati in un locale elegante. In realtà, i problemi di Brandon (un ottimo Fassbender) non sono solo circoscritti [...] Vai alla recensione »
SHAME Shame, un film che nel titolo richiama il biblico sesso come vergogna per la perduta innocenza, per la quale i nostri progenitori- secondo il cattolicesimo- subirono la cacciata dal Paradiso Terrestre . Steve McQueen in conferenza stampa a Venezia lo definisce un lavoro di indagine sulla dipendenza dal sesso.Ci si aspetterebbe che un film su di un fenomeno così diffuso [...] Vai alla recensione »
Il film e' durissimo e racconta dell'incapacità di oggi di vivere sane relazioni umane. Il mondo del consumismo, anche sessuale, dell'individualismo, dell'era digitale, isola le persone impossibilitandole a costruire relazioni sociali, amicali, affettive di un certo rilievo. Brandon e sissy, fratello e sorella, vivono questo distacco sofferente, amandosi e odiandosi, ricercando uno il contino sfogo [...] Vai alla recensione »
La “Sexual addiction” sembra essere solo il pretesto che Steve McQueen utilizza in questo film per raccontare la prigionia mentale di un giovane uomo newyorkese, attraente e ricco, vittima delle sue angoscianti compulsioni comportamentali finalizzate all’atto sessuale meccanico e soffocante al contempo. Non c’è alcun piacere, né fisico né mentale, nel rincorrere [...] Vai alla recensione »
Non è solo la storia di un erotomane cronico, ma è anche il manifesto dell'inquietudine dell'uomo contemporaneo. Un moderno personaggio kafkiano (un ottimo Fassbender) il quale, nascosto nel suo personale usbergo (il suo appartamento) in difesa della sua voyeuristica intimità, come un'automa riceve stimoli freddi dal mondo facile di internet e, senza rendersene conto, [...] Vai alla recensione »
Sullo sfondo di una New York grigia, Fassbender è lo strepitoso protagonista di un film estremo e disperato, terribilmente reale e realistico nelle scene e nel linguaggio, diretto magistralmente da un McQueen talmente maniacale nelle inquadrature che non ci sarebbe nemmeno bisogno dei dialoghi per capire pensieri e stati d'animo dei vari personaggi.
Shame di Steve McQueen (regista inglese di colore omonimo del più famoso attore spericolato degli anni settanta/ottanta). Il protagonista assoluto è Michael Fassbender che interpreta un uomo malato di sesso. Proprio così. Il sesso è vissuto da Brandon non come fonte di piacere o come frutto di una profonda affettività ma come grido di dolore, di sofferenza, di rabbia.
Perturbabilissime anime candide si concentrano sulla visione frontale del fallo di Fassbender. E' lo stupore un po' beota di chi guarda il dito (beh, non proprio) anziché la luna. Ma in "Shame" non c'è sesso. C'è una genitalità rituale eppur consapevole, c'è l'ostinata ricerca di un non senso all'interno di una vita che lo ha perso, dal primo vagito.
Piu incisivo per le tematiche che per le interpretazioni o la trama come e' stata sviluppata, Shame resta un parabola estremamente realistica sul vuoto personale che le persone di oggi provano. Un vuoto che alcune persone come Brandon cercano di opprimere tramite il sesso senza impegno sentimentale, un sesso materialistico basato sui soldi (con le prostitute o i siti online).
Ecco un esempio di cinema "alla moda" che manca alla produzione italiana odierna: modesto ma *scandaloso* quanto basta per scatenare i pennivendoli imbucati nei festival. Non c'è molto da dire su questo "Shame": la trama si riassume su un pacchetto di sigarette (e infatti non regge la durata del lungometraggio), la realizzazione è professionale ma blanda, la sensazione [...] Vai alla recensione »
Un film profondo che ambisce a narrare una storia senza eventi e che, dipingendo la quotidianità di un uomo, è stato in grado di tracciarne il dramma facendo addentrare lo spettatore nell’antro di una mente danneggiata. Il protagonista viene raffigurato come un uomo che conduce una vita apparentemente perfetta ma che, già dalle prime sequenze, appare avulsa da ogni significato.
Brandon, trentacinque anni, uomo d’affari, New York. Dipendente dal sesso. Riviste, internet, prostitute, incontri occasionali. Un uomo malato e conscio di esserlo. Si disprezza Brandon, detesta la sua natura incontrollata e incontrollabile, che lo spinge all’emarginazione sentimentale, impossibilitato ad avere dei rapporti normali ed emozionali.
E' un film profondo "Shame". Un film che alla fine lascia in uno stato di profonda frustazione morale. Steve McQueen colpisce nel segno descrivendo una società e una comunità contrassegnata da ipocrisie e subdole inclinazioni alle perversioni (di cui il sesso è solo una delle tante metafore). E non parliamo ovviamente solo del protagonista.
Brandon è un uomo affascinante e con una bella casa. Il suo problema è quello di avere una vera e propria dipendenza dal sesso per cui non solo non riesce a intrattenere relazioni con nessuna donna ma cerca di portarsi a letto chi gli capita, frequenta prostitute e siti pornografici. La sua routine verrà interrotta dall'arrivo della fragile sorella con il suo notevole carico [...] Vai alla recensione »
La sceneggiatura non funziona, fa mancare lo sviluppo alla storia. Così c'è la costrizione di un continuo ripetersi di scene concatenate a forza senza una vera ragione, se non una morale sotterranea e convenzionale. Meglio la prima parte dove, per lo meno, tutto è sospeso, in attesa di qualcosa, mentre la seconda è una banale discesa all'inferno con tanto di disperazione [...] Vai alla recensione »
Uno come Brandon Sullivan non si dimentica. Fa parte di quel privilegiato stuolo di personaggi che riescono a far scuola, nonostante le premesse solo in apparenza scontate. Eh già, perché lui è bello, ricco, affascinante e vive al centro del mondo, in una New York notturna e misteriosa che può soddisfare ogni desiderio. Come non immaginare allora il facilissimo dark side di un rampante trentenne della [...] Vai alla recensione »
Una colonna sonora mozzafiato accompagna una storia di degradazione e schiavitù provocati dalle proprie dipendenze. Da un lato troviamo il protagonista, dipendente dal sesso e nauseato da se stesso, ma rassegnato alla sua vita; dall'altra c'è la sorella insicura ed imprigionata nelle proprie paure e difficoltà. con fatica e lavoro possono essere l'uno la salvezza dell'a [...] Vai alla recensione »
Razionalità contro instabilità. Quella di un uomo, Fassbender, che trascorre la sua piatta esistenza tra routine e sesso (di cui ne è dipendente), contrapposta a quella di una donna, Carey Mulligan, sua sorella, emotivamente fragilissima. L'opera di McQueen parte minimalista, per crescere col trascorrere dei minuti, finendo in maniera convulsa e mostrando la freddezza di passioni [...] Vai alla recensione »
Dopo il primo impatto, soprattutto femminile, di un «Uhmm» generale, carico di sospiri per il nudo integrale e frontale del seducente Michael Fassbender, dalla fisicità asciutta e scultorea, si procede verso un intreccio narrativo complesso dal quale emerge una riflessione sull’uomo. Steve McQueen ci racconta, in modo lucido e diretto, l’alienazione di un uomo che [...] Vai alla recensione »
Abbiamo visto film sulla dipendenza dall’ alcool e sulla dipendenza dalla droga, era inevitabile che ne arrivasse uno anche sulla dipendenza dal sesso – devianza d’attualità e soprattutto maschile, alimentata com’è dall’eccesso di offerta. Con una differenza, però: lo spettatore medio non è certo attratto dalla messa in scena dell’ennesima [...] Vai alla recensione »
Giuro che non volevo scrivere nulla, la mia voleva essere una visione disinteressata di questo film che alcuni spacciavano per interessante e molto valido. Tuttavia trovo giusto spendere due parole per una pellicola nemmeno troppo pubblicizzata in Italia, paese, notoriamente, della "gran censura". Un film "semimuto", vietato ai minori di 14 anni (ma in America hanno fatto peggio), [...] Vai alla recensione »
Ho appena finito di vedere questo film e ho subito cercato le recensioni a riguardo con l'intenzione comunque di iscrivermi e lasciarne una propria . Preferisco rimanere nell'anonimato per ovvie ragioni che sicuramente comprenderete. Il film è un vero capolavoro. Il regista ha voluo rappresentare in questa e sua sorella una condizione patologica sempre più diffusa oggi. Vai alla recensione »
Shame, film (2011) di Steve McQueen con Michael Fassbender, Carey Mulligan, James Badge Dale, Nicole Beharie Questo film drammatico dal ritmo lento, ambientato a New York, espone con efficacia la tragedia dello squallore umano elevato alla massima potenza, riempiendo lo spettatore dello stesso sgomento provocato da storie di cronaca contemporanea anche vicinissime [...] Vai alla recensione »
Prima ora eccezionale, seconda rivedibile per alcuni salti narrativi che spiazzano. Il cupo dramma in cui cade il sesso-dipendente Brandon è comunque un quadro ahimè realistico e crudo del baratro presente lì, dietro la porta, nel metrò, nello schermo di un computer o di uno smartphone. Un fascino sottile permette a Brandon, rampante newyorkese con "vizietto", [...] Vai alla recensione »
"SHAME" opus n. 2 del video-artista Steve McQueen. Veicolo per l'ottimo Fassbender, meritatamente premiato a Venezia, il film mette in scena due personaggi speculari: Brandon, completamente anaffettivo ed incapace di un rapporto sessuale che non sia possesso e violenza, e la sorella Sissy, fragile e ipersensibile. Il film però gira un po' in tondo affrontando il disturbo ossessivo-c [...] Vai alla recensione »
Due soggetti, un fratello e una sorella, entrambi malati. Malati di sesso. Fragili, estremamente fragili. Così umani nelle loro compulsioni nonchè convinzioni. La ricerca di redenzione nel fratello - soggetto "forte" - lo porterà dentro una spirale masochista di "castrazione": la temporanea impotenza fisica (...il non riuscire a copulare con chi si sta cercando di amare), sentimentale (.
A New York c’è Brandon (M. Fassbender), un giovane uomo single che conduce una vita comune di impiegato benestante. Brandon ha una forte attrazione per la pornografia e spesso incontra delle prostitute. Un giorno viene raggiunto a casa da sua sorella Sissy (C. Mulligan). Come lui anche lei ha difficoltà a relazionarsi con l’altro sesso. Brandon sembra sfuggire dalla possibilità di una relazione profonda [...] Vai alla recensione »
Ho letto di tutto su questo film prima e dopo di vederlo.Partendo dal fatto che rispetto sempre i gusti i commenti e le recensioni di tecnici e pubblico non sono daccordo tuttavia su chi ha sctto che il geniale film STEVE MC non offre soluzioni. e' vero.Il regista non offre molte soluzioni al problema ma il film e' stato scritto volutamente cosi'. Sono le problematiche che potrebbero essere in ognuno [...] Vai alla recensione »
Shame è dedicato ed è maggiormente fruibile dai newyorkesi o da coloro che ci sono stati per viverci. Rappresenta New york dove tutto è a portata di mano come in un fast food. Ottime le immagini. Ma godibile da coloro che hanno percepito la solitudine della grande mela. La grande mela dove tutto è veloce anzi velocissimo e si finisce quasi subito a letto.
“ Volevo riflettere sul fatto che tutta la libertà di oggi talvolta si trasforma in una vera e propria prigione”. McQueen riassume così l’idea di fondo del film: la nostra libertà di azione spesso ci spinge a rinchiuderci dentro un recinto da cui resta difficile uscire, si chiami anaffettività o disperato bisogno di calore umano.
Un giovane uomo di successo, con un mestiere appagante che però non si capisce quale sia, perchè nei film se uno non è un meccanico passa automaticamente ad interminabili riunioni attorno ad un tavolo ovale, è quel che si definisce un sex addicted all'ultimo stadio, che passa da conquiste di una sera ad escort d'alto bordo, da frequentazioni omoerotiche ad un onanismo [...] Vai alla recensione »
“Shame” è un film prodotto in Gran Bretagna nel 2011, diretto da Steve McQueen e con Michael Fassbender. La pellicola è stata presentata alla sessantottesima mostra del Cinema di Venezia.Il regista Steve McQueen e l’attore Michael Fassbender hanno avuto il merito di affrontare nel 2011 nel film “Shame” (“Vergogna”) un argomento tanto delicato quanto complicato come la dipendenza dal sesso che, come [...] Vai alla recensione »
La dipendenza di Brandon, affascinane trentenne, ha origini lontane e rimangono fumose per tutto il film. Il suo costante e reiterato bisogno di sesso, che non ha difficoltà a esercitare nei vari incontri in metropolitana o nei pub, chat erotiche , onanismo nel bagno di casa e dell’ufficio , è ossessivo e non gli produce nessun benessere o appagamento.
‘Bello, ricco, emigrato…’ a New York dall’Irlanda avrebbe bisogno di una famiglia o di qualcuno di cui prendersi cura, ma non ne è ancora consapevole. Brandon vive solo in un bell’appartamento, è visitato da donne pagate e non, sta fuori quanto vuole e approfitta appena può di “scopate senza cerniera” (citazione da 'Paura di [...] Vai alla recensione »
A New York, Brandon (Fassbender) lavora in un’azienda ed è un uomo di successo, è discretamente bello e molto affascinante. Ma è profondamente infelice: è infatti un maniaco sessuale, è malato di sesso, si masturba a casa e in ufficio, va a letto con tutte le sue conquiste serali, frequenta prostitute, organizza orge, guarda video porno mentre mangia cena. [...] Vai alla recensione »
Brandon è un erotomane,un affamato di sesso,che soddisfa regolarmente ogni giorno più volte al giorno da solo,in compagnia di prostitute,via internet,attraverso incontri fortuiti,in club a luci rosse,in alberghi poco discreti,in appartamenti di dubbia moralità.Ricerca spasmodica del piacere sessuale la sua,divenuta vera e propria dipendenza,che lo ha reso prigioniero consapevole [...] Vai alla recensione »
Il secondo film della coppia McQueen-Fassbender supera con coraggio ciò che di buono era già stato mostrato con Hunger. Persiste sempre la volontà di costringere lo spettatore ad osservare, e non solo guardare, tutta l’immagine a disposizione; tuttavia la forse eccessiva lentezza e mancanza di trattazione del primo lavoro vengono superate da pochi e taglienti dialoghi che [...] Vai alla recensione »
“ Volevo riflettere sul fatto che tutta la libertà di oggi talvolta si trasforma in una vera e propria prigione”. McQueen riassume così l’idea di fondo del film: la nostra libertà di azione spesso ci spinge a rinchiuderci dentro un recinto da cui resta difficile uscire, si chiami anaffettività o disperato bisogno di calore umano.
Brandon, yuppie newyorkese rispettabile e di bell’aspetto convive segretamente (o quasi) con una patologica dipendenza dal sesso che gli impedisce di avere una vera vita. Un giorno gli piomba in casa la sorella, cantante complessata e tremendamente bisognosa di attenzioni che scombina completamente lo schematico scorrere della sua vita. Steve McQueen prima di passare alla regia cinematografica era [...] Vai alla recensione »
McQueen prima di essere un regista è un artista visivo e da qui io partirei nell'interpretazione critica di questo film. I dialoghi sono scarni ed essenziali proprio perchè Shame è un film sulla solitudine e la fatica di vivere; sono le immagini che avvolgono e sostengono tutto l'apparato concettuale del film. E' una storia di persone, fratello e sorella,in forte difficoltà sul piano dei sentimenti [...] Vai alla recensione »
"Shame" seconda regia di Steve McQueen è un film cupo e introspettivo sul dramma di un uomo malato di bulimia sessuale. Ambientato in una New York notturna e anonima , il regista lascia da parte facili giudizi e tratteggia quasi come in un documentario,la storia di Brandon, interpretato da un bravo Fassbender.
Film sulla profonda crisi esistenziale dell'uomo (newyorkese) del secondo millenio a cui, sembra, non esserci via di d'uscita se non, forse, dopo un evento altamente drammatico. La società della città di New York qui ricorda lontanamente quella della crisi dei valori descritta nel romanzo (e film) di Jay Mc Inerney "Le mille luci dei New York" dove però il "riscat [...] Vai alla recensione »
Fassbender si agita all'interno di un mondo fatto di frustrazioni d impulsi che si rincorrono continuamente...un film crudo ma reale...il protagonista dietro l'apparenza da uomo sicuro e ricco di fascino vive il sesso e la passione in maniera frenetica e smisurata. La scelta registica di McQueen di introdurre il personaggio della sorella (Mulligan.
Nella New York dei giorni nostri (e dove, altrimenti?) Brandon è un impiegato dall'alto tenore di vita, originario dell'Irlanda, che vive tutto solo in un appartamento di lusso con vista su Manhattan; trascorre le giornate tra l'ufficio, un giro in metro e vari amplessi, sia da solo che in compagnia di belle donne che, visto il suo aspetto, gli riesce facile conquistare; [...] Vai alla recensione »
Un ottimo film, ben interpretato e diretto, sulla tematica della sessualità intesa come relazione con l'altro. Il protagonista del film (uno straordinario Fassbender), bene interpreta la solitudine dell'uomo, eternamente sospeso fra il desiderio ed il timore del rapporto che neppure il tentato suicidio della sorella riesce a scuotere e a ravvedere.
Al suo secondo film dopo "Hunger",McQueen tratteggia il ritratto gelido e scabroso di uomo che si compiace di essere schiavo delle proprie pulsioni,sebbene sia conscio di non trarne alcun piacere.Il sesso,alla pari della compulsione del protagonista,è esibito in modo ostentato ma meccanico,freddo,senza passione né gioia.Con uno sguardo distaccato che ricorda per certi versi Michael Haneke.
Shame è un film molto duro, narrato con cruda chiarezza anche nel suo dettaglio fotografico e che ci porta lentamente all’interno del dramma del protagonista. Insieme a lui cominciamo lentamente ad acquisire consapevolezza di quanto sia grande il disagio che vive. Al principio Brandon è un uomo solitario, che soddisfa parte dei suoi bisogni con la pornografia e la masturbazione, [...] Vai alla recensione »
Avvenente e dinamico yuppie newyorkese cela,dietro l'eleganza dei modi e l'irrestistibile appeal verso l'altro sesso, una radicale anaffettività che lo porta ad intrattenere solo rapporti mercenari e ad alimentare una insana compulsione sessuale che inquina irrimediabilmente la sua vita professionale e privata. Quando la problematica sorella, trasferitasi per qualche tempo in casa [...] Vai alla recensione »
Da dove viene questo personaggio? Nel mondo di oggi, è facile avere delle ossessioni. Dei comportamenti compulsivi, dipendenze da droga, alcol, gioco. O sesso. Abbiamo la libertà, oggi. Ma è facile che tanta libertà diventi una prigione. Questo personaggio è così: un esempio di come tanta libertà possa diventare una prigione". Si chiama Steve McQueen, e giusto per quelli che possono sobbalzare a questo nome, è un artista visuale, ha quarant’anni, è nato in Inghilterra, è di colore.
Non fatevi ingannare da chi blatera di “film-scandalo”. Non c’è nulla di “scandalistico”, in Sbame. Nessuna pruderie, nessun viagra audiovisivo. Shame mette in scena Thanatos, non Eros. Non insegue l’amore, corteggia la morte. E mostra quanto desiderio di morte ci sia in quell’ossessione d’amore (e di sesso, carne, godimento, piacere...) che sembra dominare tanta parte della società occidentale contemporane [...] Vai alla recensione »
L’opera seconda di McQueen, premio Fipresci all’ultima Mostra di Venezia, spoglia nudo Brandon, il suo protagonista, magistralmente interpretato dal prim’attore del momento, più moralmente che fisicamente: il che è tutto dire, visto che Fassbender è in costume adamitico fin dalla prima scena. Nella presentazione del personaggio è contenuto già tutto il senso del film: contrariamente ad American Gigolo, [...] Vai alla recensione »
Shame, il ritratto di un uomo in cerca di perdizione, è diretto dall’artista britannico Steve McQueen. Il film ci tiene in stretto contatto con il suo protagonista anche quando lui è disconnesso dalla realtà che lo circonda e da se stesso. Merito della notevole interpretazione di Michael Fassbender. Brandon, il protagonista, è un uomo con problemi di dipendenza dal sesso.
Brandon è un trentenne in carriera, elegante e dalla perfetta forma fisica: ma sotto la levigata superficie si annida un erotomane compulsivo e solitario. Non si tratta di un allegro Don Giovanni: stimolato dalla robaccia porno che riempie il suo pc o da un incontro casuale, quello dl Brandon è un sesso mortuario, masturbatorio, consumato senza gioia.
La libertà non sempre ti viene privata da altri... Molto atteso dopo Hunger, sul martire dell'Ira Bobby Sands, e reduce dal successo di Venezia, Shame, opera seconda dell'artista visivo nerobritannico Steve McQueen, si occupa di «vergogna», sue origini e conseguenze. È un secondo approfondito studio dark sulle prigioni (il prossimo si intitola Twelve Years a slave, le disavventure di un nero newyorker [...] Vai alla recensione »
Tra tanti film che spiegano troppo, o si perdono in troppe piste narrative, eccone uno che suona una corda sola ma la suona da maestro. Parliamo di Shame, cioè Vergogna, seconda regia del londinese Steve McQueen (non confondere col divo americano). Classe 1969, fotografo e videoartista prima che regista, McQueen è entrato nel cinema dalla porta principale vincendo la caméra d’or a Cannes nel 2008 con [...] Vai alla recensione »
C’è una grande attesa, ci sembra, per l’uscita di Shame di Steve McQueen. Colpa, o merito, della stampa che sin da Venezia ha accolto questa pellicola con gli onori di un caso cinematografico. Tutto questo entusiasmo ci lascia perplessi, anche perché, qualora mal riposto, potrebbe danneggiare il film stesso e quel poco o tanto di buono che ha. Andiamo per ordine.
«Ah, però..» si lasciò sfuggire l’ingolosita cronista alla proiezione veneziana di “Shame”. Nudo tra le ginocchia e il cuore, Michael Fassbender passa e ripassa sullo schermo frontalmente inquadrato con una certa insistenza. L’attore tedesco-irlandese è un fusto notevole, forse il sex-symbol che mancava. Infatti sono tutte pazze per lui. Poi è anche bravo, ambiguo al punto giusto, dotato di duttile [...] Vai alla recensione »
Brandon è un giovane manager newyorchese, ossessionato dal sesso. Ci prova, e ci riesce, con tutte, dilettandosi spesso anche da solo. È un igienista convinto, eppure per tutto il film, quando è vestito, porta sempre la stessa sciarpa azzurra. Michael Fassbender è stato giudicato il miglior attore a Venezia 2011. Giusto, è un grosso attore. Specie dalla cintola in giù.
Quattro anni fa l’artista londinese Steve Rodney McQueen debuttò col folgorante Hunger. Ha impressionato molti anche il suo secondo film, Shame, presentato a Venezia: nera storia metropolitana del trentenne Brandon, uomo in carriera schiavo di una dipendenza ossessiva. Ammirato dalle donne, Brandon può consumare sesso unicamente associandolo a un senso di vergogna; così frequenta prostitute e siti [...] Vai alla recensione »