The Wolf of Wall Street |
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Un film di Martin Scorsese.
Con Leonardo DiCaprio, Jonah Hill, Margot Robbie, Matthew McConaughey, Kyle Chandler.
continua»
Biografico,
Ratings: Kids+16,
durata 180 min.
- USA 2013.
- 01 Distribution
uscita giovedì 23 gennaio 2014.
- VM 14 -
MYMONETRO
The Wolf of Wall Street
valutazione media:
4,05
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Lupi a Wall Street.di IuriVFeedback: 19621 | altri commenti e recensioni di IuriV |
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domenica 7 dicembre 2014 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Ascesa e caduta di un mito a Wall Street. Questo espediente è stato usato spesso nel cinema, ma l'opportunità che Scorsese coglie è quella di mettere mano sull'autobiografia scritta proprio da Jordan Belfort. Affidando il ruolo di protagonista a Di Caprio, ancora una volta a suo agio nei panni del giovane sopra le righe, il regista offre uno sguardo dal di dentro del torbido mondo della finanza, riuscendo anche a evitare, almeno in apparenza, di fornire giudizi diretti sulla figura del broker finanziario e sullo stile di vita esagerato spesso associato a questo mestiere. Lasciando che il suo protagonista sfondi la quarta parete, dialogando direttamente con la telecamera, Scorsese vira sulla commedia degli eccessi. Del resto i personaggi in questo film sono tutti molto carichi, accecati dal denaro e dalle possibilità che esso offre. Non è un caso che alcune gags presenti nella pellicola ricordino molto da vicino quelle di alcune commedie demenziali, non lesinando in volgarità e sesso esplicito. Questi frequenti inserimenti, però, ottengono un effetto opposto a quello che i vari teen movies si proponevano. Ciò accade perchè quello che si vede qui è frutto di situazioni reali, in cui il totale distacco da ciò che è la realtà, causato dalla facilità di accesso al denaro, porta una degenerazione comportamentale completa. Il ritratto che Scorsese fa di questo mondo, quindi, non è lusinghiero. Dietro l'apparente esaltazione dell'eccesso che va sullo schermo, compaiono le sfocate figure dei personaggi, incapaci di trovare soddisfazione e ostentatamente alla ricerca di significati che sono troppo stupidi per comprendere. Spinto dal carattere famelico del suo protagonista, questo film esagera in tutto, compreso il minutaggio. Infatti le tre ore che chiede per essere guardato possono rappresentare un problema. Tuttavia è più una questione di approccio che di fruizione, perché la splendida messa in scena e il montaggio ritmato alla perfezione, spingono la visione in modo da non fiaccare mai lo spettatore. Non viene mai da chiedersi se ci sia qualcosa di forzato nella sceneggiatura, o se sia stata inserita qualche sequenza della quale si poteva fare a meno. Scorsese non butta nemmeno un'inquadratura e gestisce in pieno controllo la lunghezza biblica della sua opera. Del resto, che fosse a suo agio con le pellicole lunghissime, lo aveva già dimostrato in passato. Certo, per qualcuno potrebbe anche essere ripetitivo, visto che sostanzialmente ripropone lo schema soldi, sesso, droga in continuazione. Eppure secondo me non lo è. Quello che descrive è il progressivo peggioramento di una situazione fuori controllo e lo fa bene, evitando di pontificare sulla moralità di un certo universo, ma raccontando senza pietà ciò che succede quando si ha talmente tanto che tutto perde valore.
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