Titolo originale | The Polar Express |
Anno | 2004 |
Genere | Animazione |
Produzione | USA |
Durata | 100 minuti |
Regia di | Robert Zemeckis |
Uscita | venerdì 3 dicembre 2004 |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,64 su 9 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 5 marzo 2020
Un ragazzino in viaggio su un treno per il Polo, dove incontrerà Babbo Natale. Per continuare a credere nella fantasia. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Premi Oscar, In Italia al Box Office Polar Express ha incassato 4,3 milioni di euro .
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CONSIGLIATO NÌ
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Chissà se Tom Hanks, abituato a correre, a vivere su un'isola deserta o a trascorrere le sue giornate in un aeroporto, avrebbe mai immaginato di trasformarsi in digitale e impersonare il capotreno del Polar Express?
L'ultimo futuristico progetto di Robert Zemeckis, che vede protagonista l'attore americano, è un viaggio nel Luna Park del Natale (così ce lo illustra), sovraccarico di effetti speciali,di sali e scendi sulle rotaie, nella più classica tradizione dei rollercoaster.
Protagonista di questa avventura in 3D è un ragazzino che, sotto la neve, la vigilia di Natale, sbarra gli occhi e prende al volo il Polar Express, fantasmagorico treno diretto al Polo Nord per incontrare Babbo Natale.
Tratto da un libro dello scrittore Van Allsburg, Polar Express fa riferimento alla tradizione anglosassone del Natale, non tanto per le icone nordiche, quanto per la spettacolarizzazione (affascinante la sequenza del treno che scivola sul ghiaccio) e l'utilizzo del "musical" (pensiamo a White Christmas con Bing Crosby) come forma di ibridizzazione. Un esempio è l'apparizione di Babbo Natale con la moltitudine di folletti, vera immagine da concerto rock da stadio, e la digitalizzazione di Steven Tyler, cantante degli Aerosmith.
Il ruolo di maestro di cerimonie è perfetto per Tom Hanks, capace, anche in animazione, di esprimere severità e buoni sentimenti da vero leader, fino a moltiplicarsi in più personaggi.
Certamente un prodotto per il pubblico giovanissimo che potrà rivivere la magia della favola di Natale come se fosse a Gardaland, fischiettando allegramente quelle canzoncine da festa sentite migliaia di volte.
Un film furbo? Può anche darsi, ma modernizzare una tradizione è qualcosa che può riuscire solamente a chi ha ancora dentro, a oltre cinquant'anni, il bambino che c'è in noi, raccontandoci, con i fuochi d'artificio, che non bisogna mai smettere di credere e di sognare, perché la fantasia è uno dei motivi per cui vale la pena vivere.
Finalmente un film di Natale pensato, scritto e realizzato per i bambini.
Sembra un paradosso, ma ad oggi, i titoli di animazione rivolti dichiaratamente ad una platea di piccini, si contano sulle dita di una mano monca. Non che nell'animazione manchino quantità e qualità, tutt'altro (Pixar e Dreamworks stanno lì a dimostrarlo, così come le pellicole orientali) ma a pensarci bene, tutti i film recenti e di successo si rivolgevano ad un pubblico scafato e capace di cogliere, la battuta, il sottinteso, la citazione, la malizia. The Polar Express (tratto da un romanzo di Chris Van Allsburg, già autore di Jumanji, altro testo da cui venne tratto un film anni fa) invece, sceglie in maniera chiara ed evidente il suo pubblico, fin dai primi minuti, durante i quali ci viene raccontato un momento cruciale nella vita di un bambino: la perdita della sua innocenza, il suo cominciare a diventare grande, fatto che spesso coincide con la consapevolezza che non sempre il mondo e la vita sono magici e speciali come possono sembrare a quell'età e che, soprattutto, Babbo Natale non esiste!
Tecnicamente The Polar Express è fenomenale e la Performance Capture (cui si attaccherà la maggior parte dei giornalisti di settore, che tende spesso a farsi trascinare dall'entusiasmo per una nuova tecnica, dimenticandosi dei contenuti della pellicola in cui è utilizzata) svolge il suo dovere. Lezioso e buonista quasi fino alla nausea, il film produce in un'ora e mezza, una quantità tale di sostanze zuccherine da stroncare anche il più tonico e salutista degli spettatori, tutti prossimi al coma glicemico dopo una manciata di minuti. Altro grave problema drammaturgico è la evidente carenza di idee di sceneggiatore e regista che si palesa dopo pochi minuti. Due "situazioni" vengono ripetute per ben tre volte e alcune gag (il biglietto che vola, il rallenty insistito su alcuni elementi, la presenza digitale di Steven Tyler, leader degli Aerosmith che guida la danza degli elfi, mera copiatura dei finali made in Shrek) sono un po' troppo fuori registro. A salvare il film, che merita comunque di essere visto, è l'atmosfera vagamente inquietante (tipica delle produzioni pensate davvero per bambini) che accoglie i passeggeri del treno una volta arrivati a destinazione: un Polo Nord illuminato a festa ma parimenti sinistro, il vagone coi giocattoli rotti o consumati, il finale commovente ma asciutto ed una colonna sonora di Alan Silvestri molto azzeccata e natalizia. Insomma, ai bimbi piacerà, agli adulti, abituati ad un entertainment più sofisticato, forse un po' meno.
La versione del belpaese è penalizzata dal solito (ma che speravamo in declino) malcostume che si riscontra puntualmente ogni anno: il doppiaggio dialettale. Vedere gli elfi discernere delle festività in sardo, siciliano e napoletano fa cascare le braccia. E non solo quelle. Questo trattamento ammanta di gretto provincialismo l'intera produzione e, soprattutto, non c'entra un fico secco col film. La traduzione delle canzoni fa il resto. Sadness.
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E si, guardando Polar Express sin dalle prime scene si ha l'impressione che Robert Zemeckis dipinga in maniera impeccabile l'essenza infantile del Natale: la neve che cade silenziosa, la notte, le coperte accoglienti di un letto rassicurante, la calda e raccolta atmosfera famigliare, i sogni di tutto quel che accadrà a breve ed il viaggio laddove nessun bimbo sa cosa c'è, ma dove ogni bimbo vorrebbe [...] Vai alla recensione »
Questo film narra la storia di un ragazzino che vede apparire fuori dalla finestra un treno,il Polar Express,che è diretto al polo Nord ed ha come obiettivo quello di portare i bambini a vedere Babbo Natale la vigilia di Natale.Il ragazzo,ormai,non crede più a Babbo Natale e decide di compiere questo viaggio per esserne sicuro al 100%,anche se i suoi compagni di viaggio tentano più [...] Vai alla recensione »
"Polar Express"(2004, Robert Zemeckis, anche autore della sceneggiatura insieme con Willaim Broyles Jr., dal romanzo di Chris Van Allburg di metà anni 1980)è forse, almeno in qullo scorcio di inizio Millennio, il più bel film di Natale, Perfetta l'applicazione(tra l'altro per la pprima volta nella storia del cinema) del principio della per4fromance capture, cioè [...] Vai alla recensione »
Chi ha dei dubbi può andare a verificare di persona al Polo Nord dove, proprio la Notte Santa, Babbo Natale si appresta a partire con la sua slitta per andare a consegnare in tutto il mondo i regali preparati da un esercito di Elfi. Come si arriva al Polo Nord la notte di Natale? Facile: basta prendere il Polar Express, un treno che ferma proprio davanti casa nostra.
A Natale 2004 sono usciti due films d'animazione: "Gli Incredibili" della Disney-Pixar e questo. Entrambi due buoni films, ma debbo dire che "Polar Express" è molto più natalizio. Inoltre gli "umani" animati tridimensionali hanno un aspetto molto meno pupazzesco e più reali. Non so bene come funzioni il procedimento digitale sulle facce di attori veri; se l'attore recita veramente tutta la parte e [...] Vai alla recensione »
In The Polar Express il conflitto tra fantasia (il magico suono dei campanellini, le renne volanti, Babbo Natale) e principio di realtà (il campanellino non emette alcun suono, le renne non possono volare), tra sogno e razionalità, in ultima analisi tra due mondi, quello dell'infanzia e quello dell'età adulta viene sommerso in ettolitri di melassa.
In una civiltà(civilisation)e società-cultura(sorvolo su tutti i significati storico-culturali, antropologici, sociologici, filosofici, anche contraddittori dei termini e sulle implicazioni reciproche di tali lemmi)della"conoscenza"in accezione di prevalente sviluppo(più che progresso)tecnologica(tecnoscientifica, ma con netta prevalenza della technè)e logocentric [...] Vai alla recensione »
ben rappresentata in questo film di animazione. La prima volta che l'ho visto al cinema con mia figlia, l'abbiamo preferito a un Horror che ci ispirava. Ma di fronte alla locandina siamo state catturate e l'abbiamo scelto. Inutile dire che siamo state rapite da questa storia incredibile e che ogni bambino sogenerebbe di vivere, ci siamo immedesimate e il nostro spirito infantile [...] Vai alla recensione »
fil d animazione bello a se ce ne sono come questi
come ho già detto nella mia recensione di ritorno al futuro non capisco perchè i dizionari sempre valutano pochissimo zemeckis che non fa altro che sfornare capolavori...va bè. questo simpaticissimo film d'animazione natalizio è realizzato molto bene,sia come storia che come grafica,molto emozionante e pieno di spirito natalizio è un film raro,perchè riuscito [...] Vai alla recensione »
Un bellissimo film di animazione che sa trasportare lo spettatore nella storia.
Un bellissimo film di animazione che sa trasportare lo spettatore nella storia.
Cosa c’è di bello nel natale? Il freddo della neve che imbianca tutto? Il calore dell’amore che si genera quando le famiglie si riuniscono attorno al simbolo del consumismo statunitense a forma di albero con tante cose appese? O gli effetti del 3d Vision espressi da Polar Express? Ai posteri l’ardua sentenza, per quanto mi riguarda avevo noia ad inforcare gli occhiali 3d e [...] Vai alla recensione »
Non ricordo più quante volte l'ho visto e ogni volta riesce a commuovermi. Bellissima la grafice e le animazioni, trama piena vicende mozzafiato, scenari da sogno e tanti, tanti buoni sentimenti: così si rinnova una storia senza tempo che coinvolge il pubblico il ogni età. Film su Babbo Natale ce ne sono a mucchi, ma questo è sicuramente uno dei più belli.
Un film cartone molto bello e narrato da far felici i bambini ed i grandi..un treno per il polo nord da Babbo natale..
Anche se non ricco di contenuti o dialoghi, e a tratti contrario alle leggi della fisica, è un film intriso di sensibilità e di magia.
È una malinconia, glaciale, gamma di sognanti blu - contro i rossi festosi de Gli incredibili - a dominare la tavolozza di Polar Express, il nuovo, bellissimo, film di Robert Zemeckis. Tratto dall'omonimo libro illustrato di Chris Van Allsberg (al cinema fu portato anche il suo Jumanji), il lavoro del regista dei Ritorno al futuro, Contact e Chi ha incastrato Roger Rabbit? È, come quei suoi altri film, [...] Vai alla recensione »
Il regista Robert Zemeckis ama raccontare favole. Che cosa era il suo film più bello, Forrest Gump, dove un ragazzo candido viene di continuo gratificato dalla fortuna, se non una fiaba moderna? E a tale territorio narrativo appartengono, a buon diritto, la serie Ritorno al futuro (tre puntate) e, poi, la commedia sulle streghe intitolata La morte ti fa bella, il messaggio utopistico del fantascientifico [...] Vai alla recensione »
Dopo «Sky Captain and the World of Tomorrow» e nell’attesa di «Shrek 2» ecco «Polar Express», un’altra prodigiosa espressione del cinema della nuova frontiera digitale che sta cambiando la visione, la percezione e la prospettiva dello spettatore. Nel film diretto da Robert Zemeckis addirittura anche gli attori sono virtuali. Grazie alla cosiddetta «performance capturing» infatti l’attore - in questo [...] Vai alla recensione »
Non sarà suggestivo come il treno sull’acqua de La città incantata , ma anche il gigante a vapore di The Polar Express non scherza. Tratto dai racconti illustrati di Charles Van Allsburg, questo treno magico porta ogni Natale dei bambini a conoscere Santa Claus nella sua reggia del Polo Nord. Il macchinista è Robert Zemeckis, grande illusionista che ha incastrato Roger Rabbit, sballottato nel tempo [...] Vai alla recensione »
Che senso ha utilizzare una tecnologia complessa per realizzare un film semplice? Questa domanda è alla base del paradosso Polar Expess , il nuovo film di Robert Zemeckis (Ritorno al futuro, Forrest Gump, Roger Rabbit) «interpretato» da Tom Hanks. Il paradosso consiste nel fatto che ci sono due modi di vedere Polar Express. Il primo, forse il più auspicabile: una visione «ingenua», senza sapere con [...] Vai alla recensione »
Tratto da un libro per bambini di Chris Van Allsburg, Polar Express è la storia più natalizia nella pletora di film ambientati a Natale che occuperanno saldamente gli schermi durante le imminenti festività. Di festoso, però, c'è poco. Con puntiglio pedagogico, si racconta l'avventura ferroviaria di un pre-adolescente scettico circa l'esistenza di Santa Claus.
Tom Hanks e Robert Zemeckis formano un team cinematografico (Forrest Gump e Cast Away) che pur lavorando con disciplina nell’alveo dello standard egemone ad Hollywood, non disdegna (soprattutto il regista) di mettere alla prova, di assimilare in un sistema narrativo tradizionale tecniche, tecnologie, sperimentazioni. In Forrest Gump l’attore si mescolava alle immagini di repertorio e ne diventava il [...] Vai alla recensione »