alphy85
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mercoledì 26 dicembre 2007
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incompreso... peccato...
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leggo le recenzioni in queste pagine virtuali... e quel che vedo è una virtuale comprenzione di quello che si afferma..
io ho visto questo film per la prima volta oggi.. lo avevo sottovalutato credendolo come alcuni il soli mattone di natale il cui unico obbiettivo è far soldi.. ma ho dovuto ricredermi ... e mi sono ricreduto nel momento in cui ho visto biglietti volati via tornare magicamente indietro per dare una seconda possibiltà a chi ha avuto troppa paura di coglierla alla prima.. quando due bambini sono tornati indietro per portare con loro l'amichetto più insicuro e convinto che il natale non fosse cosa per lui.. mi sono ricreduto nel sentire fare uso di una parola come "credere"..
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leggo le recenzioni in queste pagine virtuali... e quel che vedo è una virtuale comprenzione di quello che si afferma..
io ho visto questo film per la prima volta oggi.. lo avevo sottovalutato credendolo come alcuni il soli mattone di natale il cui unico obbiettivo è far soldi.. ma ho dovuto ricredermi ... e mi sono ricreduto nel momento in cui ho visto biglietti volati via tornare magicamente indietro per dare una seconda possibiltà a chi ha avuto troppa paura di coglierla alla prima.. quando due bambini sono tornati indietro per portare con loro l'amichetto più insicuro e convinto che il natale non fosse cosa per lui.. mi sono ricreduto nel sentire fare uso di una parola come "credere".. .. uno dei motivi per la quale avevo evitato sin ora di guardare questo film era la sua natura digitale.. la trovavo fredda.. ma ammetto di essermi sbagliato e di averlo giudicato troppo in fretta.. questo film .. ha emanato una magia tutta sua pur nell'originalità di treni diretti al villaggio di babbo natale tra montagne russe improvvisate tra i monti.. la musica poi l'ho trovata eccelsa nella sua semplicità.. in qualche modo mi ha ricordato delle scene del film "eduard mani di forbici".. il tutto messo insieme mi ha dato il piacere di vedere un film non uguale a tutti gli altri.. io forse sono un romanticone.. un nostalgico.. ma sarebbe bello se almeno i bambini riuscissero a credere come un tempo alle favole.. senza esser vittime della razionalità adulta in un età che di razionale han ben poco.. vivere tutta la propria vita potendo sentire il suono di una campanella.. non ci impedirebbe di crescere.. ma anzi "credo" ci darebbe maggiore conforto in quei momenti da adulti in cui tutto è grigio e inanimato.. questo film è un bel film perchè ti porta e ti chiede di credere nel natale.. perchè non importa che si veda o meno babbo natale in persona.. quel che conta e vedere la gioia dei nostri cari la notte di natale attorno a un albero immersi nelle luci e in allegre canzoncine.. e questo film a mio avviso in un modo tutto suo ne trasmette i valori di una festa che oggi di valori incomincia ad averne pochi... bel film.. e poi a me è "Piaciuto" ....
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[+] bravissimo
(di worex 111)
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luca agnifili
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giovedì 11 ottobre 2012
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l'indimenticabile magia sognante del natale
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E si, guardando Polar Express sin dalle prime scene si ha l'impressione che Robert Zemeckis dipinga in maniera impeccabile l'essenza infantile del Natale: la neve che cade silenziosa, la notte, le coperte accoglienti di un letto rassicurante, la calda e raccolta atmosfera famigliare, i sogni di tutto quel che accadrà a breve ed il viaggio laddove nessun bimbo sa cosa c'è, ma dove ogni bimbo vorrebbe andare.
Un cocktail davvero completo, ben studiato e realizzato con l'impeccabile e sapiente veduta di Zemeckis. Personalmente sono d'accordo con chi considera il film come un prodotto "incompreso": cosa dovrebbe mancare di così importante per renderlo un film di alta qualità, quale effettivamente è? Io penso veramente nulla, poiché se un film riesce ad esprimere visivamente, acusticamente e soprattutto nostalgicamente, l'atmosfera ed il sentimento del Natale, dal lato dei più piccoli si intende, ha fatto centro nel suo messaggio.
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E si, guardando Polar Express sin dalle prime scene si ha l'impressione che Robert Zemeckis dipinga in maniera impeccabile l'essenza infantile del Natale: la neve che cade silenziosa, la notte, le coperte accoglienti di un letto rassicurante, la calda e raccolta atmosfera famigliare, i sogni di tutto quel che accadrà a breve ed il viaggio laddove nessun bimbo sa cosa c'è, ma dove ogni bimbo vorrebbe andare.
Un cocktail davvero completo, ben studiato e realizzato con l'impeccabile e sapiente veduta di Zemeckis. Personalmente sono d'accordo con chi considera il film come un prodotto "incompreso": cosa dovrebbe mancare di così importante per renderlo un film di alta qualità, quale effettivamente è? Io penso veramente nulla, poiché se un film riesce ad esprimere visivamente, acusticamente e soprattutto nostalgicamente, l'atmosfera ed il sentimento del Natale, dal lato dei più piccoli si intende, ha fatto centro nel suo messaggio.
Un messaggio che è quello di sentire sempre la festa della Nascita vicina e propria, anche quando si cresce, poichè rappresenta un legame fortissimo che in qualche modo ci riporta a non abbandonare mai le nostre vere e fondamentali tradizioni cristiane.
La realizzazione del film, che data ormai 2004, nonostante mostri della produzione grafica recente, regge egregiamente il confronto senza paura, soprattutto perché genuino e carico di sentimenti positivi.
Per chi, adulto o bambino, non l'avesse mai visto prima, o per chi l'ha visto ma ha affievolito i ricordi, penso che una serata del prossimo periodo natalizio dedicata alla visione di questo film, sia veramente spesa bene.
In carrozzaaaa.....
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camillo
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lunedì 17 gennaio 2011
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natale fantasy
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Questo film narra la storia di un ragazzino che vede apparire fuori dalla finestra un treno,il Polar Express,che è diretto al polo Nord ed ha come obiettivo quello di portare i bambini a vedere Babbo Natale la vigilia di Natale.Il ragazzo,ormai,non crede più a Babbo Natale e decide di compiere questo viaggio per esserne sicuro al 100%,anche se i suoi compagni di viaggio tentano più volte di convincerlo del contrario.Interpretazione divertente del capotreno(alias Tom Hanks).Bella storia,grafica più che accettabile,forse però troppo infantile.Queste storie di Natale sono troppo simili tra loro,sarebbe stato migliore con qualche novità.
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renato c.
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venerdì 14 dicembre 2012
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films come questi a natale ci vogliono!
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A Natale 2004 sono usciti due films d'animazione: "Gli Incredibili" della Disney-Pixar e questo. Entrambi due buoni films, ma debbo dire che "Polar Express" è molto più natalizio. Inoltre gli "umani" animati tridimensionali hanno un aspetto molto meno pupazzesco e più reali. Non so bene come funzioni il procedimento digitale sulle facce di attori veri; se l'attore recita veramente tutta la parte e poi viene digitalizzato, oppure se presta solo la faccia e poi viene tutto fatto al computer.Fatto sta che è una bella storiella di buoni insegnamenti, di credere nelle buone cose e che ci fa tornare bambini! Del resto anche Gesù ha detto:" Se non ritornerete come bambini non entrerete mai nel Regno dei Cieli!" Bellissimi i paesaggi, specialmente la città di Babbo Natale al Polo Nord, bellissimo il treno, e fortissimo il personaggio del ferroviere interpretato da Tom Hanks! Bellissime le scene di cinema dinamico tipo "otto volante"! Su questo vorrei soffermarmi un attimo: quando c'era il vecchio, caro e purtroppo abbandonato Cinerama con lo schermo concavo a 120 gradi, tutte queste scene di movimento erano formidamili! Sembrava proprio che la sala volasse, o andasse in otto volante o in bob, ecc.
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A Natale 2004 sono usciti due films d'animazione: "Gli Incredibili" della Disney-Pixar e questo. Entrambi due buoni films, ma debbo dire che "Polar Express" è molto più natalizio. Inoltre gli "umani" animati tridimensionali hanno un aspetto molto meno pupazzesco e più reali. Non so bene come funzioni il procedimento digitale sulle facce di attori veri; se l'attore recita veramente tutta la parte e poi viene digitalizzato, oppure se presta solo la faccia e poi viene tutto fatto al computer.Fatto sta che è una bella storiella di buoni insegnamenti, di credere nelle buone cose e che ci fa tornare bambini! Del resto anche Gesù ha detto:" Se non ritornerete come bambini non entrerete mai nel Regno dei Cieli!" Bellissimi i paesaggi, specialmente la città di Babbo Natale al Polo Nord, bellissimo il treno, e fortissimo il personaggio del ferroviere interpretato da Tom Hanks! Bellissime le scene di cinema dinamico tipo "otto volante"! Su questo vorrei soffermarmi un attimo: quando c'era il vecchio, caro e purtroppo abbandonato Cinerama con lo schermo concavo a 120 gradi, tutte queste scene di movimento erano formidamili! Sembrava proprio che la sala volasse, o andasse in otto volante o in bob, ecc. Questo effetto sugli schermi piatti è notevolmente ridotto, tuttavia col 3D e sui mega schermi un po' concavi di alcune multisale dell'hinterland milanese, l'effetto riprende abbastanza, anche se non ha mai raggiunto i livelli del Cinerama. Ora, per quanto ne so, questo film è stato girato in "Imax 3D" ma mi risulta che nel milanese in 3D non sia mai stato proiettato, non so in altre parti d'Italia! Ora, visto che dal 2010 a Pioltello (MI) esiste una sala Imax, perchè non viene riproposto in Imax 3D o almeno in 3D, come è stato fatto con altri films? Questo film sarebbe veramente adatto, specialmente a Natale! Speriamo che ci pensino e la burocrazia lo permetta!
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[+] hai detto bene: a natale
(di 67user)
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antoniopagano
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martedì 6 febbraio 2018
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si deve credere in babbo natale ?
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Chi ha dei dubbi può andare a verificare di persona al Polo Nord dove, proprio la Notte Santa, Babbo Natale si appresta a partire con la sua slitta per andare a consegnare in tutto il mondo i regali preparati da un esercito di Elfi. Come si arriva al Polo Nord la notte di Natale? Facile: basta prendere il Polar Express, un treno che ferma proprio davanti casa nostra. C’è posto per tutti su questo treno, oltre ai bambini che non credono: un capotreno impeccabile un po’ burbero e un po’ filosofo (“Una cosa sui treni: l’importante non è dove vanno, l’importante è decidere di prenderli”), una coppia di macchinisti pasticcioni ma efficaci, un fantasma clandestino (o forse è un angelo?), camerieri acrobati e cuochi ballerini.
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Chi ha dei dubbi può andare a verificare di persona al Polo Nord dove, proprio la Notte Santa, Babbo Natale si appresta a partire con la sua slitta per andare a consegnare in tutto il mondo i regali preparati da un esercito di Elfi. Come si arriva al Polo Nord la notte di Natale? Facile: basta prendere il Polar Express, un treno che ferma proprio davanti casa nostra. C’è posto per tutti su questo treno, oltre ai bambini che non credono: un capotreno impeccabile un po’ burbero e un po’ filosofo (“Una cosa sui treni: l’importante non è dove vanno, l’importante è decidere di prenderli”), una coppia di macchinisti pasticcioni ma efficaci, un fantasma clandestino (o forse è un angelo?), camerieri acrobati e cuochi ballerini. La favola del Natale è stata scritta dal cinema in una infinità di modi e questa è certo quella più magica e spettacolare. Basta guardare la coreografia con cui viene servita la cioccolata calda ai bambini o la sequenza della discesa nel burrone ghiacciato dove il Polar Express va in derapata controllata, con le ruote che incidono il ghiaccio in trazione e in frenata per dirigere il convoglio agli ordini del capotreno/timoniere.
Tratto dall’omonimo libro illustrato di Chris Van Allsburg, Polar Express è il primo film girato interamente con la tecnica del motion capture: i movimenti dell’attore umano vengono rilevati da sensori di posizione distribuiti su tutto il suo corpo e poi riprodotti in animazione digitale. Tom Hanks, quindi, ha effettivamente recitato le parti dei suoi personaggi (il capotreno, il clandestino, Babbo Natale) per realizzare i pupazzi digitali in 3D. Robert Zemeckis è un visionario di professione che ci ha abituato a realizzazioni fantasmagoriche (Ritorno al futuro, Chi ha incastrato Roger Rabbit, Forrest Gump) ma è il tema poetico della perdita dell’innocenza il vero effetto speciale: chi di noi ricorda ancora quel suono di carillon che ci incantava da piccoli. E poi, chi di noi non ha mai desiderato (e non solo da bambino) azionare il fischio di una locomotiva a vapore?
Il bambino protagonista del film diventato adulto riflette: “Un tempo quasi tutti i miei amici udivano la campanella ma col passare degli anni divenne muta per tutti loro … sebbene adulto, la campanella ancora suona per me e per tutti coloro che sinceramente credono”. Traduzione per i duri di cuore: chi non conserva il suono di una campanella nei propri ricordi vuol dire che non crede più in niente, nemmeno nella fantasia e nella malinconia, nemmeno in Babbo Natale. Ovvero “le cose più reali di questo mondo sono quelle che non si vedono”.
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elgatoloco
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sabato 2 gennaio 2021
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zemeckis non si smentisce
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"Polar Express"(2004, Robert Zemeckis, anche autore della sceneggiatura insieme con Willaim Broyles Jr., dal romanzo di Chris Van Allburg di metà anni 1980)è forse, almeno in qullo scorcio di inizio Millennio, il più bel film di Natale, Perfetta l'applicazione(tra l'altro per la pprima volta nella storia del cinema) del principio della per4fromance capture, cioè con personaggi digitali, ricavati captando i movimenti di personaggi in carne e ossa, dove i modelli sono stati Tom Hanks, Josh Hutcheson, Nona Gaye e altri/e, in una instancabile opera di celebrazione del Natale, molto "ecumenica", ossia comunitaria, dove anche i ragazzini più scettici o anche,in qualche caso, "negatori"della magia del Natale si convincono invece a credere nello stesso, vedendolo come un momento realmente"magico"e"miracoloso"(almeno in qualche modo)capace di irrompere positivamwente nel grigiore della quotidianità.
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"Polar Express"(2004, Robert Zemeckis, anche autore della sceneggiatura insieme con Willaim Broyles Jr., dal romanzo di Chris Van Allburg di metà anni 1980)è forse, almeno in qullo scorcio di inizio Millennio, il più bel film di Natale, Perfetta l'applicazione(tra l'altro per la pprima volta nella storia del cinema) del principio della per4fromance capture, cioè con personaggi digitali, ricavati captando i movimenti di personaggi in carne e ossa, dove i modelli sono stati Tom Hanks, Josh Hutcheson, Nona Gaye e altri/e, in una instancabile opera di celebrazione del Natale, molto "ecumenica", ossia comunitaria, dove anche i ragazzini più scettici o anche,in qualche caso, "negatori"della magia del Natale si convincono invece a credere nello stesso, vedendolo come un momento realmente"magico"e"miracoloso"(almeno in qualche modo)capace di irrompere positivamwente nel grigiore della quotidianità. Dunque, oltre alle capacità tecniche assolutamente fondamnetali(con sequenze"incredibili"che giustamente sono valse ai realizzatori vari premi), la vicenda del misterioso(in quanto ha eelmenti anche decisamente"fantasmatici"in sé)treno"Polar Express", ossia che va"To North Pole", al Polo Nord da Babbo Natale. Santa Claus, coinvolgendo b ambini e ragazzini anche in fase di crescita, tendenti a quel" r ealismo"controverso che è tipoico della preadolescenza e dell'adolescneza, veicola la poesia di un a storia che culmina nell'affermazione, fattaa nel subdinale del film dallo stesso Santa Claus, dicendo che"Il vero spitito del Natale alberga nel vostro cuore"e dove i premi sono destinati in particolare a coloro, tra i bambini e ragazzini, che maggiormente dubitavano del Natale, ma anche ai pionieri o meglio alle pioniere della cosa, come la dolce ragazzina di colore che è in qualche modo"promotrice"di tutto questo. Decisamente bravi i tecnici del film, chi ha concepito la storia in chiave filmica, partendo dalla b "base" letteraria, come appunto il regista e il suo collaboratore allo screenplay ma anche tutti quanti hann collaborato al film, con le loro movenze(attori e attirci citati sopra), come chi ha voluto realizzare questo film, certo "politically correct"(non ci sono precisi riferimenti religiosi o ideologici di alcun tipo, per cui, salvando i principi di amore, amicizia, solidaeietà, tutti sono "inclusi" (o pososno sentirsi tali)nel film, ma decisamente si tratta, appunto, di un'operazione coinvolgente e "onnicomprensiva"almeno potenzialmente. El Gato
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elgatoloco
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venerdì 26 dicembre 2014
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film non certo banale, di sentimenti
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In una civiltà(civilisation)e società-cultura(sorvolo su tutti i significati storico-culturali, antropologici, sociologici, filosofici, anche contraddittori dei termini e sulle implicazioni reciproche di tali lemmi)della"conoscenza"in accezione di prevalente sviluppo(più che progresso)tecnologica(tecnoscientifica, ma con netta prevalenza della technè)e logocentrica, un film come questo di Zemeckis, certo a suo modo"furbo", quasi"scalto"nell'uso(quasi con il bilancino)dei sentimenti, natalizi e non solo, è in controtendenza e rischia di apparire"alieno", ma proprio per questo credo risulti "salutare", sempre che lo "spirito natalizio"che ne deriva(o può derivare)non si limiti poi solo a poche giornate.
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In una civiltà(civilisation)e società-cultura(sorvolo su tutti i significati storico-culturali, antropologici, sociologici, filosofici, anche contraddittori dei termini e sulle implicazioni reciproche di tali lemmi)della"conoscenza"in accezione di prevalente sviluppo(più che progresso)tecnologica(tecnoscientifica, ma con netta prevalenza della technè)e logocentrica, un film come questo di Zemeckis, certo a suo modo"furbo", quasi"scalto"nell'uso(quasi con il bilancino)dei sentimenti, natalizi e non solo, è in controtendenza e rischia di apparire"alieno", ma proprio per questo credo risulti "salutare", sempre che lo "spirito natalizio"che ne deriva(o può derivare)non si limiti poi solo a poche giornate... ANche l'esperimento(certo ormai non è il solo, anzi...)di film d'animazione con modelli reali(in testa, ovviamente, il ferroviere-cerimoniere Tom Hanks)risulta assolutamente azzeccato, non fosse per una certa dilatazione nei tempi ma soprattutto nell'esibizione spettacolare("muy gringa", viene da aggiungere)nel sottofinale della cerimonia al Polo Nord. UN po'di"Parsimonia"dei/nei mezzi sarebbe stata opportuna, in specie per un'occasione topica quale il Natale. El Gato
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felicity
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martedì 12 gennaio 2021
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un film mediocre tecnicamente seminale
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In The Polar Express il conflitto tra fantasia (il magico suono dei campanellini, le renne volanti, Babbo Natale) e principio di realtà (il campanellino non emette alcun suono, le renne non possono volare), tra sogno e razionalità, in ultima analisi tra due mondi, quello dell'infanzia e quello dell'età adulta viene sommerso in ettolitri di melassa.
Quello che poteva essere, un tentativo di dilazionare nel tempo l'ingresso nel mondo adulto salendo sul treno dei 'bambini sospesi', ovvero bambini cui il 'giocare' comincia a non interessare più ma che non sono ancora adolescenti, dopo un promettente inizio si tramuta in un panettone indigesto, inutilmente retorico laddove vorrebbe essere commovente, con un meccanismo narrativo elementare, fatto di colpi di scena telefonati e di prevedibili andirivieni su 'montagne russe' polari.
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In The Polar Express il conflitto tra fantasia (il magico suono dei campanellini, le renne volanti, Babbo Natale) e principio di realtà (il campanellino non emette alcun suono, le renne non possono volare), tra sogno e razionalità, in ultima analisi tra due mondi, quello dell'infanzia e quello dell'età adulta viene sommerso in ettolitri di melassa.
Quello che poteva essere, un tentativo di dilazionare nel tempo l'ingresso nel mondo adulto salendo sul treno dei 'bambini sospesi', ovvero bambini cui il 'giocare' comincia a non interessare più ma che non sono ancora adolescenti, dopo un promettente inizio si tramuta in un panettone indigesto, inutilmente retorico laddove vorrebbe essere commovente, con un meccanismo narrativo elementare, fatto di colpi di scena telefonati e di prevedibili andirivieni su 'montagne russe' polari.
Soprattutto la scelta di affidare al digitale il compito di forgiare il regno di Babbo Natale ed addirittura rimpiazzare carne e sangue umani, per quanto possa essere suggestivo dal punto di vista percettivo assistere alla proliferazione di paradisi artificiali dell'infanzia, appare incomprensibile ed ingiustificata.
Tale scelta pare il frutto di un esperimento fine a se stesso, in cui l'unica cosa che si chiedeva al plot era di essere adatto ad un pubblico di età inferiore agli otto anni, dal momento che lo spettatore adulto si sarebbe concentrato sulla forma 'rivoluzionaria','dimenticandosi' del convenzionalissimo contenuto.
Al di là dei limiti ancora evidenti nella simulazione soprattutto dei movimenti umani (si muovono come robot dagli ingranaggi arrugginiti) e delle espressioni di un volto 'tutto occhi', ciò che convince di meno e che rende quest'operazione un parziale fallimento è la sostanziale vacuità ed inanità del progetto, mal concepito più che mal realizzato.
Zemeckis cade nella trappola che hanno abilmente saputo aggirare i geni della Pixar: quando la tecnica è un fine e non un semplice mezzo, lo sguardo digitale stenta a diventare 'visione'.
Scrostando la melassa accumulata in superficie, si colgono due o tre 'marche autoriali' dello Zemeckis del tempo che fu: il biglietto che svolazza come la piuma di Forrest Gump (scena narrativamente irrilevante ma concettualmente forte); il fantasma che ammonisce il giovane 'non credente', in cui pare materializzarsi, seppure in una presenza fantasmatica ed evanescente, lo spirito dei pionieri sognatori.
The Polar Express resta un tentativo isolato, un film mediocre tecnicamente seminale.
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riccardo
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domenica 19 giugno 2005
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sufficiente
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Grafica straordinaria , recitazione mediocre e storia assolutamente uguale a moltissimi altri film . Questo , come tanti è una pellicola che è stata sopravvalutata per quello che è in realtà , cioè il solito film natalizio che si è visto e rivisto al cinema ogni anno a Natale . Inoltre , è assolutamente indecente lo sfruttare Tom Hanks dandogli la parte di quasi tutti i personaggi ,e(probabilmente preso dall’emozione ) non è riuscito chiaramente a dare il meglio di sé , come si può notare in alcune parti del film in cui la recitazione sembra forzata. Deprimente il balletto dei camerieri in atto di servire la cioccolata ai bambini ( di cui è meglio non parlare )cantando un canzone ridicola e senza senso .
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Grafica straordinaria , recitazione mediocre e storia assolutamente uguale a moltissimi altri film . Questo , come tanti è una pellicola che è stata sopravvalutata per quello che è in realtà , cioè il solito film natalizio che si è visto e rivisto al cinema ogni anno a Natale . Inoltre , è assolutamente indecente lo sfruttare Tom Hanks dandogli la parte di quasi tutti i personaggi ,e(probabilmente preso dall’emozione ) non è riuscito chiaramente a dare il meglio di sé , come si può notare in alcune parti del film in cui la recitazione sembra forzata. Deprimente il balletto dei camerieri in atto di servire la cioccolata ai bambini ( di cui è meglio non parlare )cantando un canzone ridicola e senza senso . Appena sufficiente.
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[+] ragione tu hai
(di mnj)
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