The Wolf of Wall Street |
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Un film di Martin Scorsese.
Con Leonardo DiCaprio, Jonah Hill, Margot Robbie, Matthew McConaughey, Kyle Chandler.
continua»
Biografico,
Ratings: Kids+16,
durata 180 min.
- USA 2013.
- 01 Distribution
uscita giovedì 23 gennaio 2014.
- VM 14 -
MYMONETRO
The Wolf of Wall Street ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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"Quei ricchi ragazzi"
di fabrizio baldoFeedback: 162 |
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giovedì 6 marzo 2014 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Memorabile. Adrenalinico. Esagerato. La nuova pellicola di Martin Scorsese si guarda, meglio dire si subisce, come un lunghissimo piano sequenza emozionale di 180 minuti talmente frenetico da rendere impossibile un pit-stop atto a dispensare giudizi morali o sentenze. Prima di tutto ci si diverte ed il tutto funziona magnificamente a livello di intrattenimento. E’ grande cinema. Siamo oramai alla quinta collaborazione tra il divo hollywoodiano Leonardo di Caprio ed il regista italoamericano per un sodalizio che sembra davvero destinato a lasciare il segno nella storia della settima arte. Assieme a “Shutter Island” questa è la loro prova più riuscita. Ascesa, caduta e redenzione(???) del “Lupo di Wall Street”, tale Jordan Belfort(un perfetto Leonardo di Caprio), broker realmente esistito e dalle cui memorie è tratta l’intera vicenda. L’epoca è quella a cavallo tra anni ’80 e ’90, nella New York dei “Padroni dell’universo”, degli Yuppies e del dio denaro. Il giovane rampante crea dal nulla una società di brokeraggio, la Stratton Oakmont, forgiando a sua immagine e somiglianza un team di giovani esaltati disposti a tutto per la loro fetta di sogno americano. E cresce, motiva, insegna, si fa un nome di tutto rispetto(…) a Wall Street. Una fiera dell’avidità e dell’edonismo messa in scena senza filtri e momenti di noia. Dai cumuli di biglietti verdi parte un filo ben visibile che porta a linguaggi scurrili, sesso, droga, barche, ville, lusso in ogni forma. Ma non mancano le eccentricità lontane dai cliché manifesti sui ricchi e per questo molto più interessanti: il cosiddetto “lancio del nano”, gli animali da compagnia più strani in sala operativa, i settimanali atti di depravazione… Sui monitor dove scorrono le quotazioni di borsa segnano un continuo rialzo le azioni del testosterone. Ci si diverte, si diceva, ma ammirando al tempo stesso cinema di ottima fattura. Nelle tre ore di proiezione non mancano infatti: lezioni di marketing, come la già leggendaria scena del “vendimi questa penna.”; monologhi definitivi, come il discorso di benvenuto di un broker senior(un eccezionale Matthew Mcconaughey); ed infine escalation ben riuscite di tensione controllata, come lo scontro sullo yacht tra Belfort e l’agente dell’Fbi interpretato da Kyle Chandler. Merita una menzione speciale Jonah Hill nel ruolo di Danny Porush, vicepresidente della società messa in piedi dal “Lupo”, è la sua spalla su cui piangere, ma più spesso ridere. Un personaggio totalmente sopra le righe che ricorda Joe Pesci in “Goodfellas”, tra i più riusciti di Scorsese. Trattandosi appunto di Scorsese, oltre al soggetto narrativo ed al suo sviluppo, l’aspetto più atteso era naturalmente quello puramente tecnico sulla fattura della pellicola. Chi ha amato “Quei bravi ragazzi” e “Casinò” non potrà non apprezzare il campionario: carrellate, piani sequenza spettacolari, colonna sonora dannatamente funzionale alla narrazione, blocco dell’immagine con voce fuori campo, flashback sopraffini, dialoghi esilaranti, un Di Caprio camaleontico che si mette a parlarci in faccia. Nell’epopea senza tempo del self made man che pizzica il sogno americano fino a vederlo frantumarsi tra le sue mani siamo di fronte ad una storia che più yankee non si potrebbe ma è anche una vicenda tra le più contemporanee possibili dato che è a tutt’oggi la finanza, specie dopo la grande crisi economica iniziata nel 2008, una fondamentale chiave di volta per provare a capire lo “stato dell’arte” dell’umanità.
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