Titolo originale | The Meg |
Anno | 2018 |
Genere | Azione, Fantascienza, Horror, |
Produzione | USA |
Durata | 113 minuti |
Regia di | Jon Turteltaub |
Attori | Jason Statham, Bingbing Li, Rainn Wilson, Ruby Rose, Winston Chao Cliff Curtis, Robert Taylor (II), Ólafur Darri Ólafsson, Jessica McNamee, Masi Oka, Page Kennedy, Shuya Sophia Cai, Raymond Vinten, Hongmei Mai, Wei Yi, Vithaya Pansringarm, Rob Kipa-Williams, Tawanda Manyimo, Mark Trotter, James Gaylyn, Andrew Grainger, Steven A. Davis, Glen Levy, Edwin Wright, Marc Copage, Ivy Tsui, Jeremy Tan, Teresa Lee, Douglas Lee, Tim Wong, Yoson An, Piroon Vongvaruj, Boaz Magege, Yao Yao, Kelly the Dog. |
Uscita | giovedì 9 agosto 2018 |
Distribuzione | Warner Bros Italia |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,42 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 1 marzo 2019
Meg è un killer preistorico che vive nelle profondità del mare. Quando si risveglia portando morte e distruzione, Jonas dovrà dargli la caccia. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Razzie Awards, In Italia al Box Office Shark - Il primo squalo ha incassato 5 milioni di euro .
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CONSIGLIATO NÌ
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Jonas Taylor è un esperto in missioni di salvataggio a profondità marine estreme, ma dopo aver dovuto sacrificare alcuni uomini ha deciso di ritirarsi. Presso l'avveniristica stazione Mana One viene scoperto, al largo della costa cinese, un territorio ancora più profondo della Fossa delle Marianne, ma gli esploratori finiscono intrappolati sul fondale, così Taylor decide di tornare in azione, visto che una delle persone da salvare è la sua ex moglie. Qui si ritroverà faccia a faccia con un megalodonte, un antenato preistorico degli squali di enormi dimensioni, che credeva di aver già incontrato in passato. La mastodontica creatura finirà per emergere dalle profondità e minacciare l'intera stazione oltre alle imbarcazioni e i bagnanti della zona. Solo Taylor e la squadra di Mana One, tra cui la biologa ittica Suyin Zhang, possono fermarlo.
Costosa coproduzione cinese-americana Shark - Il primo squalo punta allo spettacolo senza mezzi termini e al grande pubblico, tanto che sono banditi il sangue e le parolacce in favore di brividi per famiglie.
La scena più sexy la concede infatti Jason Statham a torso nudo, attore molto amato anche dal mercato cinese su cui il film scommette per cercare di recuperare l'ingente investimento di ben 150 milioni di dollari. Un budget che ha richiesto anni per essere racimolato, non a caso il romanzo omonimo di Steve Alten del 1997 (in Italia pubblicato da Mondadori) ha visto fallire vari progetti di adattamento in quest'ultimo ventennio. Come nel coevo Skyscraper, altra coproduzione sinoamericana, si magnifica la capacità dei costruttori cinesi con una struttura di spettacolare architettura, ma qui, a differenza del film con The Rock, Statham divide equamente lo schermo con la star asiatica Li Bingbing, già nota anche in Occidente per Transformers 4 - L'era dell'estinzione.
Il cast è interamente multietnico, con il giapponese Masi Oka, l'imponente islandese Ólafur Darri Ólafsson, l'australiana Ruby Rose, l'afroamericano Page Kennedy e il neozelandese Cliff Curtis, come del resto è tipico dei film che presentano team scientifici di alto livello, inoltre l'americano Rainn Wilson, nei panni di un multimiliardario, è quello che ci fa la peggior figura, di nuovo secondo copione. Ma tutto va fin troppo secondo copione, dalle battute prevedibili e scritte con l'accetta ai presunti colpi di scena, che oltretutto non sono mai scioccanti vista l'assenza di reale violenza.
Le cose migliorano non a caso quando si abbandona il registro horror degli esploratori assediati e si passa a quello più avventuroso con la caccia al megasqualo in alto mare. Interviene qui anche un po' di satira sulle abitudini consumistiche dei turisti cinesi, che si affollano sulla spiaggia e sul mare della baia di Sanya, con tanto di nuovi ricchi ossessionati dal loro minuscolo cagnolino infiocchettato di rosa, ovviamente destinato a essere inseguito in acqua dal megalodonte.
Il regista Jon Turtletaub, affiancato alla fotografia dall'abituale collaboratore di Eastwood, Tom Stern, parte fiaccamente ma azzecca il crescendo di un divertimento senza pensieri, dove meravigliarsi degli effetti speciali, godere delle volute esagerazioni e farsi qua e là due risate (sebbene ci siano anche molti passaggi in cui l'umorismo non funziona affatto). Statham ci si mette d'impegno, a suo agio nelle scene marine come si confà a un ex tuffatore olimpico, ma meno in parte nelle parentesi di commedia romantica interraziale, per altro castissima.
Enorme in questo senso la differenza con un altro recente shark movie, Paradise Beach: dentro l'incubo dove Blake Lively era disperata ma pure super sexy nell'affrontare uno squalo. Nonostante la trama lo suggerisca mancano in Shark gli elementi da vera serie B, i già citati erotismo, turpiloquio, violenza, e latita pure la cattiveria. Nello spielberghiano oscillare tra Lo Squalo e Jurassic Park il pendolo punta certamente più verso il secondo.
Come mettere insieme Jurassic Park e Lo squalo? Piranha e Godzilla? Semplificando al massimo, devono essere ruotate attorno a questi parametri le priorità degli sceneggiatori Dean Georgaris, Jon and Erich Hoeber al momento di dar vita a Shark - Il primo squalo, curioso monster movie con uno squalo preistorico al centro della questione. Ancora una volta il titolo italiano smarrisce ogni sfumatura dell'originale The Meg: un'abbreviazione, che assomiglia quasi a un vezzeggiativo, di Megalodon, gigantesco pesce che scorrazzava negli oceani del Paleozoico. Le esigenze hollywoodiane forzano ogni verosimiglianza e riportano The Meg nell'Oceano Pacifico, come una macchina da guerra inarrestabile, un predatore implacabile che fa impallidire ogni pescecane spielberghiano per pericolosità. A fermarlo è chiamato Jason Statham, uno dei più credibili action hero del decennio in corso.
Con uno slogan di lancio come "Pleased to Eat You", parafrasi di Sympathy for the Devil dei Rolling Stones, e una locandina che mette in scala squalo e Megalodon, per dare un'idea delle proporzioni in gioco, è difficile immaginare che Shark - Il primo squalo si prenda completamente sul serio.
La matrice autoironica è chiara e ben presente e i social dimostrano di aver apprezzato il profilo basso dell'operazione. Jason Statham d'altronde non è nuovo a questo tipo di mood, anzi ne è accompagnato fin dai tempi di Crank e della sua adrenalinica corsa contro il tempo. In America dicono "so bad it's good". E Piranha 3D, a cui in alcune scene del trailer Shark - Il primo squalo pare rifarsi, è l'esempio perfetto di questo divertimento fracassone da multisala pieno di popcorn.
Forse non sono in molti a sapere che il film non è una sceneggiatura originale, bensì un adattamento da un romanzo di Steve Alten, "Meg", pubblicato nel 1997. Tra i fan meno convinti dei primi assaggi da Shark - Il primo squalo ci sono proprio gli amanti del libro, a tal punto che lo stesso Alten è intervenuto su Facebook per difendersi dalle accuse di essersi svenduto e sostenere il film di Jon Turteltaub, evidenziando il duro lavoro della troupe e la necessità di alcune alterazioni (la creatura doveva essere albina come Moby Dick, ma in Cgi l'effetto era scadente).
È da 15 anni che il progetto di adattare Meg su grande schermo naufraga di fronte a scogli di ogni genere. Transitato dalle mani di Jan De Bont e Guillermo Del Toro, arriva infine a Eli Roth, che insiste per inserire scene vietate ai minori e conferisce un tocco da grindhouse. Un feeling che permane anche dopo il subentro di Jon Turteltaub dietro la macchina da presa, come evidenzia un trailer chiaramente influenzato da horror ed exploitation.
Statham, per prepararsi al film, si è allenato nuotando con degli squali leuca, lunghi circa tre metri ognuno. Follie da attori, ma la proverbiale dedizione alla causa di Statham è fondamentale per la credibilità delle scene action. Al suo fianco troviamo Li Bingbing (Detective Dee e il mistero della fiamma fantasma, Transformers 4 - L'era dell'estinzione), una presenza ricorrente nelle coproduzioni tra Cina e Occidente.
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Veramente un film da anguria e gelato,pero'cinematograficamente furbo!Coproduzione Cina-Usa costata piu'di 100 milioni di dollari.Jason Statham adorato in Cina,qualche inquadratura non da b-movie...la bocca dello squalo che sembra mangi la bimba asiatica! Pesciolone preistorico risvegliato dalla fossa delle Marianne(MEG) che sarebbe il titolo originale del film.
personaggi inesistenti, dialoghi imbarazzanti, una sequenza infinita di cliché, già visto, situazioni e accadimenti scontati. una cosa sopra a tutte, secondo la miglior tradizione del ridicolo involontario: dall'inizio alla fine del film vediamo dalle imbarcazioni cariche di personaggi irreali che dall'inizio alla fine sono circondati da squali, e dall'inizio alla fine fanno [...] Vai alla recensione »
Un film, questo ennesimo squalo, però addirittura, meraviglia delle meraviglie, pleistocenico, di Turteltaub, di una superficialità imbarazzante, adatto forse ai bambini ma da vietare assolutamente agli adulti. Appassionante come un giro sulle giostre del luna park è una triste commistione tra la serie degli squali assassini e quella dei jurassic park che alterna emozioni di gioia e di dolore dei [...] Vai alla recensione »
il film diretto da Jon Turteltaub, inizia con un sommergibile oceanico - parte di un programma internazionale di osservazione sottomarina - viene attaccato da un'imponente creatura che si riteneva estinta e che ora giace sul fondo della fossa più profonda del Pacifico con il suo equipaggio intrappolato all'interno. Il tempo stringe, l'esperto di salvataggi subacquei [...] Vai alla recensione »
Film agostano da pop corn e cola per passare due ore al fresco con l’aria condizionata mentre fuori imperversa l’arsura, girato da Turteltaub tutto in mare aperto su una piattaforma petrolifera, nella scenenografia di Grant Major rivista e riattata a base scientifica per lo studio dei fondali marini dove misteriose creature vivono in una zona del pianeta ancora inesplorata.
il film è prodotto da cinesi e si vede. la storia è semplice e non vale la pena di raccontarla ma in sto film vi è veramente tutto quello che serve per un onesto popc orn movie estivo : abbiamo il mostro grosso e cattivo . l'eroe eroico che è più duro dei chodi da bara . la bambina simpatica( e questa lo è davvero ) .
Dai fondali della Fossa delle Marianne riaffiora un megalodonte, un enorme squalo di oltre ventitré metri creduto oramai estinto. Un coriaceo ed esperto esploratore marino proverà a salvare l’umanità dal feroce predatore. Jason Statham tracima muscoli e rimpianti e veste i panni dell’eroe assoluto di un pregevole e costoso blockbuster che omaggia i classici thriller [...] Vai alla recensione »
commentare è difficile. un film nel quale dall'inizio alla fine ci sono delle persone su delle barche nell'oceano circondate da squali, e in cui quelle persone - letteralmente - dall'inizio alla fine, cercano tutti i possibili modi per riuscire a cadere accidentalmente, continuamente, dalle barche. comico.
Spendere parole per descrivere la mediocrità disarmante di Shark sarebbe superfluo. Un impiego quasi dignitoso della CGI è l'unico elemento che distingua questa produzione da una pellicola della Asylum, ma è ben magra consolazione. La trama potrebbe essere il parto della mente di un 15enne, i personaggi sono insulsi e stereotipati all'inverosimile, e i dialoghi.
Dialoghi imbarazzanti, effetti speciali tutt'altro che eccezionali, una fotografia dal taglio televisivo e una confezione registica da b-movie anni '90. Sin dal prologo, il regista dimostra tutta la propria inadeguatezza, resa ancor più roboante da uno script che procede per frasi fatte, immotivate battute nei momenti meno opportuni, scelte illogiche, svolte assurde e inutili momenti [...] Vai alla recensione »
Il film lo consiglio a chi cerca un film d'azione adrenalinico. Devo dire che è un film fatto molto bene, anche gli attori molto bravi.
"tTHe Meg"(John Turteltaub, 2018, da un romanzo di Steve Allen, scritto 21 anni prima), è decisamente un fanta-thriller aquatico, con qualche pretesa di spettacolarità ma, inzialmente(probabilmente più nel libro che nel film)ecologica, che però poi cede alla necessità di salvare vite umane, dunque di disturggere il megalodonte, di cui"meg"è [...] Vai alla recensione »
Ottimi gli effetti speciali, ma trama e personaggi completamente trasparenti. Comunque un film sugli squali abbastanza sensato, da guardare con il cervello spento.
La teoria è interessante; attendevo un film così da tempo, ma mi aspettavo di meglio, di molto meglio e senza dubbio di più. Lo migliora giusto il protagonista, ma niente di speciale.