The Wolf of Wall Street |
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Un film di Martin Scorsese.
Con Leonardo DiCaprio, Jonah Hill, Margot Robbie, Matthew McConaughey, Kyle Chandler.
continua»
Biografico,
Ratings: Kids+16,
durata 180 min.
- USA 2013.
- 01 Distribution
uscita giovedì 23 gennaio 2014.
- VM 14 -
MYMONETRO
The Wolf of Wall Street
valutazione media:
4,05
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Il Lupo si Scorsesedi PISA93Feedback: 1394 | altri commenti e recensioni di PISA93 |
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domenica 26 gennaio 2014 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Jordan Belfort è un broker senza scrupoli, segnato dagli eccessi e dall'avidità, ma con l'arrivo dell'FBI la situazione potrebbe cambiare. Eccessi, droga, soldi e donne bellissime: benvenuti a Wall Street.
Scorsese ci accompagna nel nevrotico e perverso mondo della Borsa, dove ogni eccesso è permesso e niente sembra essere illecito. I soldi sono la chiave di tutto, ma sono anche i perfetti sostituti dei sentimenti. Wall Street è un mondo che facilmente ti "ingoia", ma difficilmente ti restituirà "sano" alla vita che hai sempre vissuto.
Il film è una caduta verso il nero dell'eccesso e della perversione, ma il tutto è raccontato in maniera giocosa e simpatica, risultando una commedia nera che difficilmente non strapperà qualche risata allo spettatore. Scene come quella del "telefono da strafatti" sono da antologia e difficilmente verranno dimenticati, ma fanno anche riflettere su quanto l'asticella della depravazione umana si sia spinta in là. Neanche film come "Paura e delirio a Las Vegas" avrebbero osato tanto, ma Scorsese non ha paura di sferzare lo spettatore con la sua immanente realtà, confermando ancora una volta la passione per i personaggi dannati.
Jordan Belfort è impersonato da un Leonardo Di Caprio immenso. Sempre in scena ed onnipresente, cattura lo spettatore con monologhi da antologia e riesce quasi a convincere sulla bontà di ciò che sta facendo. La sua interpretazione è talmente strabordante che talvolta annulla la finzione cinematografica, ignorando il contesto e parlando direttamente allo spettatore attraverso la telecamera. Forse i tempi sono finalmente maturi per un Oscar e questo nuovo Gordon Gekko potrebbe valere più di quanto lasci intendere.
In conclusione, Scorsese ha confezionato un film potente che non ha paura di estenuare lo spettatore con le sue tre ore di palpitazioni e monologhi infervorati. Il tutto è, però, rappresentato in maniera troppo buonista. Il regista sembra essere una mamma che rimprovera amorevolmente il suo bambino per una marachella, senza condannarlo veramente.
Il finale è un loop rappresentante un nuovo inizio e non una consapevolezza del male perpetrato. Nonostante ciò, Scorsese non delude e sale in cattedra ancora una volta per insegnare il grande cinema.
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