Titolo originale | Moschettieri del re - La penultima missione |
Titolo internazionale | The King's Musketeers |
Anno | 2018 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Italia |
Durata | 109 minuti |
Regia di | Giovanni Veronesi |
Attori | Pierfrancesco Favino, Valerio Mastandrea, Sergio Rubini, Rocco Papaleo, Margherita Buy Alessandro Haber, Matilde Gioli, Giulia Bevilacqua, Raffaele Vannoli, Valeria Solarino, Andrea Bonella, Roberta Procida, Luis Molteni, Marco Todisco, Antonino Iuorio, Claudio Corinaldesi, Carlo Luca De Ruggieri, Federico Ielapi, Nando Irene, Grazia Leone, Eva Moore (II), Marina Perzy, Michele Russo, Davide Tinelli. |
Uscita | giovedì 27 dicembre 2018 |
Distribuzione | Vision Distribution |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,73 su 8 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 26 febbraio 2020
Una banda di moschettieri a cui è stata forzatamente tolta la tuta da supereroi è costretta a reinventarsi. Il film ha ottenuto 4 candidature ai Nastri d'Argento, 1 candidatura a David di Donatello, In Italia al Box Office Moschettieri del Re ha incassato 5,2 milioni di euro .
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martedì 26 settembre 2023 ore 23,30 su ITALIA1
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CONSIGLIATO SÌ
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1650 (o suppergiù). Dopo trent'anni di onorata attività al servizio della casa reale i quattro moschettieri hanno abbandonato il moschetto e sono invecchiati: D'Artagnan fa il maialaro e ha il gomito dello spadaccino, più un ginocchio fesso; Athos si diletta con incontri erotici bisex ma ha un braccio arrugginito e un alluce valgo; Aramis fa l'abate in un monastero e non tocca più le armi; e Porthos, dimagrito e depresso (ma lui precisa: "Triste e infelice"), è schiavo dell'oppio e del vino. Ciò nonostante quando la regina Anna d'Austria, che governa una Francia devastata dalle guerre di religione al posto del dissennato figlio Luigi XIV, li convoca per affidare loro un'ultima missione, i moschettieri risalgono a cavallo, di nuovo tutti per uno, e uno per tutti.
È chiaramente una nuova Armata Brancaleone quella che Giovanni Veronesi vuole portare sui grandi schermi, anche se la creatività linguistica è affidata principalmente a D'Artagnan ed è frutto del genio attoriale di Pierfrancesco Favino, che inventa un grammelot misto di spagnolo, francese e italiano dialettale (gli altri moschettieri si esprimono nei loro accenti personali, e con vocaboli contemporanei).
È comunque nei calembour che Moschettieri del Re trova la sua cifra comica: la sceneggiatura è di Veronesi insieme a Nicola Baldoni, evidentemente abili nell'uso comico della parola. Le interazioni verbali restano divertenti e ben congegnate dall'inizio alla fine, con l'aggiunta di parecchie e opportune improvvisazioni.
L'altro asso nella manica di Veronesi sono infatti gli attori. I tempi comici migliori appartengono a Favino, a Margherita Buy nei panni della regina Anna e, a sorpresa, a Matilde Gioli, che interpreta un'ancella peccaminosa e saputella con grande autoironia. L'interazione fra questo gruppo di amici e colleghi cari al pubblico e molto affiatati fra di loro sarà il richiamo principale di questa storia per il resto piuttosto scombinata, e con un finale da spot del pandoro (che nelle intenzioni probabilmente era "alla Big Fish") davvero incongruente con lo spirito dissacrante del resto del film.
Il tallone d'Achille di Moschettieri del Re è la regia, che nonostante i notevoli passi avanti fatti da Veronesi nella gestione delle scene di azione e dei quadri d'insieme stenta a mantenere la tensione comica necessaria a collegare i siparietti fra i personaggi e cede al "buonismo" finale. Ma la confezione resta di livello: i costumi di Alessandro Lai, le luci al posto giusto, con tanto di evocazioni pittoriche (la fotografia, come sempre nei film di Veronesi, è di Tani Canevari), le scenografie di Tonino Zera.
Una fiaba d'azione, perfetta come film per famiglie. Questo è Moschettieri del re, commedia corale sui personaggi leggendari di Dumas firmata da Giovanni Veronesi, la cui uscita in sala è prevista per il 27 dicembre. Protagonisti Pierfrancesco Favino, nei panni di D'Artagnan, e i tre moschettieri Valerio Mastandrea, Rocco Papaleo, Sergio Rubini. Sul versante femminile spicca invece la regina Margherita Buy, la giovane Matilde Gioli, Valeria Solarino e Giulia Bevilacqua nei panni di Milady. Girato tra il Palazzo reale di Genova e la Basilicata, il film racconta una banda di moschettieri costretti a reinventarsi.
"Siamo quattro supereroi a cui è stata tolta forzatamente la tutina, ognuno infatti ha ripreso a fare la vita di tutti i giorni. Ad ogni modo, quando la regina ha bisogno di noi ecco che volentieri rinforchiamo le tutine, con tutti i nostri acciacchi e sogni".
Pierfrancesco Favino
Favino veste i panni del glorioso D'Artagnan, talentuoso soldato e inguaribile donnaiolo, in altre parole (le sue): "un bambinone, un miles gloriosus coraggioso ma goffo". La responsabilità di portare sullo schermo personaggi che hanno popolato l'infanzia di molti degli spettatori non è affatto lieve: "Sento una grossa responsabilità nel portare D'Artagnan sullo schermo, perché i moschettieri sono alla base dell'immaginario di tutti, appartengono alla cultura mondiale e anche alla nostra". Il suo moschettiere è un non più giovane animato dal grandissimo talento nel maneggiare la spada che lo contraddistingue. "Un grandissimo soldato, come Maradona per il calcio, di cui mi intenerisce l'animo limpido e pulito", confida Favino, che ammette di essersi preparato al meglio per tirare di scherma e andare a cavallo.
Quella di Veronesi è, in sostanza, una commedia in costume ("Non c'è contestualizzazione moderna, se non nell'ironia che sei un attore di oggi che sta facendo il classico"), che si serve di un cast di eccezione per raccontare i nobili ideali di una volta, mettendo in scena rocambolesche avventure costantemente sospese tra azione e comicità.
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"I moschettieri del re - La penultima missione" è un film di cappa e spada con il quale Giovanni Veronesi ha voluto ridisegnare le mitiche figure rese celebri dal romanzo di Dumas. Davanti a noi, infatti, abbiamo quattro uomini invecchiati dal tempo e che hanno intrapreso strade differenti che li hanno allontanati l'uno dall'altro: D'Artagnan è un allevatore [...] Vai alla recensione »
Un chiaro esempio di ciò che non dovrebbe essere il cinema italiano, la presuntuosa imitazione di qualcosa che non si capisce e non si può aspirare neanche ad imitare in tono serio, figuriamoci in una farsa poco originale e presuntuosa.Se credete sia saggio sprecare con un copione simile attori talentuosi (che comunque non sono purtroppo in grado di salvarlo) allora tanto meglio tornare ai rutti e [...] Vai alla recensione »
Un film totalmente da godere. Di quei flm di cui dopo tempo citi le battute. Scansonato il giusto, con un cast perfettamente adeguato ai ruoli, un buon ritmo ed un'idea di fondo non originale ma perfettamente applicata. Un film che può mettere insieme, e non è facile, un pubblico molto diverso, per gusti cimematrografici ed età, lasciando tutti alrettanto soddisfatti.
Il film è simpatico perché sono simpatici gli attori, ma le battute sono scontate e condite dalla solita parolaccia. Trama debolissima e finale mieloso che vuol sorprendere, appiccicato lì per cercare di rendere il film natalizio e per sognatori. L'idea denota una mancanza di idee su come finire un film che doveva più nettamente comico anche nel finale e senza altre [...] Vai alla recensione »
Confermo il giudizio negativo di molti recensori: si salvano un pò di battute comiche iniziali e i paesaggi magnifici, praticamente un pò tutto il primo tempo va benone, poi il film si perde in girotondi inutili e il finale sconclusionato e tragico rovina tutto. Le battute possono pure andar bene nell'ottica di un film commedia senza pretese e gli attori in molte scene sembrano persino [...] Vai alla recensione »
Un film molto, molto divertente. Ha molto divertito non solo me, ma tutta la sala. Grande prova di Favino, ma anche i suoi compari sono degni di nota. È una commedia con trovate strepitose da vedere senza la pretesa (come traspare da molte recensioni un po’ snob) di vedere un capolavoro. Il voto giusto sarebbe stato quattro stelle, ho dato la quinta per far media con i "distruttori [...] Vai alla recensione »
Evidentemente c’era in giro una certa nostalgia dei film in costume, quelli alla Luigi Magni o alla Monicelli dell’Armata Brancaleone, sul cui sentiero probabilmente Veronesi aveva inteso incamminarsi senza tuttavia ottenere i risultati sperati. Ne viene fuori un film al quale non riesce al meglio di introdursi nel panorama della commedia all’italiana nonostante muova al riso [...] Vai alla recensione »
La modalità di conduzione del film, la forma narrativa e la nitidezza ed i tempi delle scene non mi sono piaciuti. Alcune scene sono state sviluppate in modo troppo sbrigativo. Inoltre la caratterizzazione ha esagerato ad esempio con Favino che utilizza un gergo che alla fine distoglie l'attenzione dall'azione. Poco incisiva la storia.
...perchè esprimere una qualunque forma di giudizio su questa discutibile pellicola originerebbe, a carico del recensore, un contenzioso giudiziario che per turpiloquio,modalità e forma lo vedrebbe immancabilmente soccombente. Si fa prima a dire cosa questo film non è : non è un film di cappa e spada, giacché gli stunt e l'uso delle armi di scena sono poco [...] Vai alla recensione »
Un ritorno alla comicità demenziale de l'armata Brancaleone, anche se non perfettamente riuscito. Il cast è ottimo e forse i 4 dovevano essere lasciati più liberi, soprattutto Mastrandrea che a mio parere è il più adatto per questo tipo di comicità. Bene la Bug in un ruolo finalmente diverso e anche la Violi che volutamente con le sue forzature ci fa capire [...] Vai alla recensione »
Piacevole, divertente, con battute dissacranti e di un’ilarita che non sconfina nel volgare. Questi moschettieri si fanno amare anche se non sono più giovani ed aitanti. Bravissimi tutti, anche la regina e la sua sconclusionata ancella. Non ho dato 5 stelle perché non ho capito il finale, personalmente penso abbia tolto qualcosa ad un film davvero divertente e ben fatto.
Persino il libro di Dumas ora viene utile per fare commedia scialba... Povera Italia. Esistevano le premesse per fare un grande film(visti anche gli attori presenti di tutto rispetto)e invece mi trovo davanti alla solita commedia Italiota che scimmiotta il lavoro di Dumas sotto forma di parodia becera. Manca la trama e gli attori recitano personaggi macchietta in una sorta di filmaccio pieno [...] Vai alla recensione »
È evidente che non basta scritturare attori conosciuti (alcuni anche bravi) per realizzare qualcosa che sua soltanto guardabile: un film insulso, senza trama, senza logica, con dialoghi stupidì e prevedibili, scenografie mediocri e montaggio imbarazzante. Il mio giudizio è analogo a quello che sentenziò il ragionier Ugo Fantozzi dopo aver visto “La Corazzata [...] Vai alla recensione »
La bravura degli attori è indiscussa ma la trama a mio avviso perde completamente senso nel corso del film, questo lo rende grottesco e da un senso di incompiuto... Peccato!
Visto ieri sera,film molto divertente, attori strepitosi lo consiglio vivamente
Che roba!!! sono andato a vedere questo film senza grandi aspettative, ero curioso, mi aspettavo il solito film sui moschettieri e invece... mi ha fatto veramente divertire per 3/4 di film e solo per questo meriterebbero le mie grate 5 stelle. 4 stelle per l'ultima parte, un po' malinconica per forza di cose, avrei preferito uscire dal cinema con il sorriso. [...] Vai alla recensione »
Ci siamo fatti delle belle e "sane" risate. Belle le musiche. Mi sembra un film molto ben riuscito.
Ci sono andato dopo aver letto le critiche che lo davano come una mezza porcheria. Vabbè se lo volete paragonare a Brancaleone no, è una porcheria intera. Ma rispetto a quello che si vede in giro tra i film italiani, dai, non è poi così male... Si, è vero la sceneggiatura fa acqua da tutte le parti, il copione sembra a tratti improvvisato per non dire a canovaccio, [...] Vai alla recensione »
Film carino, ma del tutto inutile. Forse sintonia divertiti a recitare, ma più di gags stile Vianello e Mondaini non c'è di più.
Questa commedia di Veronesi trova la sua forza espressiva nell'esperienza di quattro bravi attori italiani, ossia Pierfrancesco Favino, Sergio Rubini, Valerio Mastandrea, e Rocco Papaleo che interpretano simapticamente questacomica parodia riportando alla luce le gesta dei quattro moschettieri più famosi della Francia. Il finale a sopresa l'ho poi torvato molto genuino ed esalta [...] Vai alla recensione »
Film orribile.....demenziale ....di cattivo gusto e con una trama assurda e per niente divertente .....bassissimo livello ....un vero peccato che attiri così talentuosi si siano prestati per il vile denaro a recitare in un film simile ...che delusione
Ruger357 ha recensito in maniera perfetta questo lavoro. Mi meraviglio delle recensioni della stampa. Peccato .......
E' un film che ho snobbato fin dall'inizio poi dopo molto tempo sono arrivato ad un punto che mi era rimasto solo questo da vedere e l'ho visto. Non amo i film cappa e spada ma questo ne è valsa la pena, mi ha fatto ridere ed è molto divertente, nelle recensioni si e detto di tutto e di più e non mi prolungo, è un film che diverte, è fatto bene, questo [...] Vai alla recensione »
Film non pretenzioso. Leggero che strizza l'occhio ai film neorealistici quando abbracciavano cast con grandi attori del momento. Divertente sono riusciti a italianizzare un classico con il punto di vista di un bambino del meridione. Attori bravi come al solito. Il finale lascia tutto sospeso. Il film una divertente sorpresa. Grande Favino al pari dei grandi comici in bianco e nero.
Film che mi ha divertito, con attori che più che recitare una parte hanno caratterizzato i loro personaggi con le loro personalità e la loro provenienza geografica, quindi un Porthos Mastandreizzato e romanesco, un Athos Papaleizzato e lucano, una regina Buyzzata e così via. In questa atmosfera casareccia e provinciale ma leggera e godibile, alla lunga ho sentito costruito e fuori [...] Vai alla recensione »
Il film è molto divertente...gli attori, tutti grandi e ovviamente tutti fantastici...sinceramente avrei evitato il tuffo nel presente...fuori luogo...ma nel complesso direi che è un bel film! Una menzione speciale per i luoghi...i paesaggi della Basilicata in particolare sono meravigliosi!
tragi-comico, piu comico. attori molto bravi. Il finale non l'ho trovato in sintonia con il film, certe battute forzate, peccato. E' un gradevole parodia, forse voleva essere ancor più spregiudicata. poteva essere film da 10.
Non è un fim sui Moschettieri di Francia, è un film su di un bambino che sogna leggendo - e già questo è un fatto in un perodo di tablet anche per i neonati - una delle storie più eroiche e iconiche che siano state scritte, e da questo sogno Veronesi ha creato un bellissimo divertissement dove i quattro attori protagonisti si divertono e ci divertono e dove tutti [...] Vai alla recensione »
un pò una parodia, del fim Dumas, la comicità scorre piacevolmente anche se avvolte si inceppa in battute forzate, poi un finale mozzato ne fanno un film da 6.5 invece che 10. Attori molto bravi. tutto sommato mi è piaciuto.
non è quello linkato. è l'autore (per esempio) di questo: http://www.minimaetmoralia.it/wp/sangue-del-povero/
Solo un toscanaccio poteva dirigere e scrivere un film cosi,simpatico,bello,incredibile,pieno di battute esilaranti e imprevedibili e nel contempo dirigere quattro attori di una simpatia enorme e bravi senza tralasciare gli altri da vedere assolutamente per passare due ore in compagnia del buon umore e della sottile satira toscana con il colpo di scena finale,complimenti lo rivedrò certamente [...] Vai alla recensione »
Da appassionato cultore dell'Armata Brancaleone, nonchè di altri emuli di quel genere demenziale degli anni '70, sono rimasto profondamente deluso dal fatto che qualcuno abbia solo potuto pensare di accostare questo obbrobrio al capolavoro di Monicelli. I critici, si sa, sono pagati per parlar bene dei film, ma da spettatore sono per fortuna libero di esprimere tutto il mio disappunto. [...] Vai alla recensione »
Un revival dei moschettieri che qui si mostrano umani e un po’ ridicoli, eroi che un tempo facevano sognare i bambini, ma che conservano ancora il loro fascino. Un gruppo attoriale di prima qualità che permette alla commedia di decollare piuttosto facilmente: l’artificio principale risiede nella dialettica dei singoli interpreti.
Ho già lasciato un commento, e conconrdo con i due commenti sopra, anche se non ho il bagaglio cinematografico dei commentatori. il punto debole principale che non dà una impalcatura è proprio la trama, dove la persecuzione degli ugonotti rimane sempre in secondo piano e viene umiliata dalla leggerezza dei personaggi. Volendo prendere il posto dell'autore, io avrei usato [...] Vai alla recensione »
Le recensioni vengono lette da chi deve ancora vedere il film. Raccontare nel dettaglio il finale è da sadici o superficiali che non sanno immedesimarsi negli altri.
Dare 1 stella a questo film mi sembra davvero ingeneroso. Non siamo certamente davanti ad un capolavoro del cinema italiano, ma è una commedia semplice, divertente, nient’affatto noiosa e a suo modo originale. I giochi linguistici di D’Artagnan sono esilaranti, la damigella Olimpia una piacevole scoperta. 3/4 stelle sicuramente, ma ne do 5 per bilanciare la severità di quelli più esigenti.
Bellissimo film. Non vado spesso al cinema, molti film non valgono il prezzo del biglietto, ma questo li vale tutti.Ho riso durante tutta la visione e alla fine ho anche pianto. Un film in grado di regalare emozioni, dal finale sorprendente ed inaspettato.I quattro interpreti sono bravissimi e bravissimo è il regista, con tutti gli attori. Ne vale veramente la pena.
Beh ho visto il film e mi sono divertito...film sorpresa per Natale ...con 4 assi di attori.Con una storia semplice si rimescola la favola aventura di Dumas ed ecco 4 bravi attori interpretare un film rendendolo divertente.Ebbene si Veronesi ha confezionato stavolta un bel film divertente. Favino con la sua parlata tra Amanda Lear ..un rumeno ed Ispettore Closeau si rende unico ed originale nel film,lo [...] Vai alla recensione »
Belli i paesaggi, belli i costumi, belli i dettagli, gag esileranti, l'idea e bella e vincente.... però alcune scene non so, peccato. Forse avrei evitato alcune scene un pò violente e qualche linguaggio un pò scurrile, non credo sia un film di Natale per famiglie, ci stavano delle famiglie con bambini, finito il film non mi sembravano particolarmente entusiasti [...] Vai alla recensione »
Pierfrancesco Favino distribuisce ilarità a manciate. La cadenza francese che disturba l'italiano di D'Artagnan è qualcosa di eccezionale. Complimenti davvero perchè dev'essere stato piuttosto impegnativo. La storia è un'avventura brillante ed incalzante, che riporta i quattro vecchi moschettieri (ormai fuori servizio da un pezzo) al servizio della regina, [...] Vai alla recensione »
Penultima missione? Francamente spero sia anche l'ultima! Film di una mediocrità disarmante... Da personaggi come Favino e Papaleo mi aspettavo decisamente di più. Sconsigliato assolutamente!
Non esprimo pareri tecnici, ma dico solo una cosa: anche i servizi del TG4 sono girati meglio. E' tutto sbagliato: il contesto, l'ironia, la trama (inesistente), il finale (inconcepibile). Una pelliccola che sembra più uno scherzo mal riuscito che qualcosa da mandare in sala. Non so chi me l'ha fatto fare di andare a vederlo.
Non deve stupire che Moschettieri del re lavori sulla dimensione ironica del testo di Dumas, visto che il ciclo dello scrittore francese si è sempre prestato sia allo stile brillante delle trasposizioni sia a simpatiche parodie. Del resto i tre romanzi che danno vita alla saga dei Moschettieri, pienamente inscritti nella letteratura popolare di metà Ottocento, sono anche un esempio di proto-industria culturale, dove il romanzo a puntate ci costringe a retrodatare tante forme di serialità contemporanea - un'esigenza, quella della narrazione a episodi, che ha ormai una storia molto lunga.
Ecco dunque che, al pari di altri capolavori letterari (sebbene Dumas abbia dovuto attendere parecchio per una legittimazione critica e artistica), anche I tre moschettieri resiste bene a qualsiasi satira, e anzi la comprende volontariamente nel testo di partenza.
In Italia, poi, siamo ancora più abituati e non solo per la più volte citata eredità della commedia all'italiana in costume (L'armata Brancaleone in primis), ma anche per una nostra specifica natura culturale di presa per i fondelli dell'autorità intellettuale. Basti ricordare che proprio "I quattro moschettieri" (sottolineando il numero originale comprensivo di D'Artagnan) era il titolo di una fortunatissima e storica trasmissione radiofonica che andò in onda nel lontano 1934 - allora c'era la EIAR, e non la successiva RAI. Il programma rappresentò il primo successo di massa della radio in Italia. Gli autori, Angelo Nizza e Riccardo Morbelli, crearono una riedizione del romanzo in chiave comica, con riferimenti all'attualità e un gusto sarcastico buono anche per il pubblico delle famiglie, che in effetti risposero entusiasticamente.
In autunno uscirà Moschettieri del re, visti da un italiano, Giovanni Veronesi, con attori italiani nei ruoli degli eroi. Veronesi percorre una sua strada, quella della commedia e della dissacrazione divertente. Ma se affronti il romanzo che ha inventato l'avventura moderna e che fa parte della formazione e dell'incanto di noi tutti... devi stare molto attento. Ci sono testi di cui il cinema si è impadronito trattandoli secondo le epoche e secondo le sue legittime licenze. Qualche titolo esemplare: i vari 'Romeo e Giulietta', 'Anna Kerenina', le ispirazioni di 'Robin Hood', gli "assassinii" della Christie, le 'Jane Eyre', i 'Miserabili', i ' Grande Gatsby', i 'Bond' e molti altri. Il cinema magari li violentava per necessità e per franchigia, perché ai film non deve appartenere il rigore e la verità. La tentazione di alcuni autori era quella di una revisione estrema, dove il buono diventava cattivo, il macho gay, l'eroe vigliacco. Stupidaggini più che estrosità.
Se ambienti 'Romeo e Giulietta' in città negli anni Novanta, a tempo di rock, può apparire blasfemo ai puristi, ma se fai un film di qualità, come ha fatto Baz Luhrmann, allora la licenza può venire accettata.
Vado a memoria, ma credo proprio che il modello apicale in questo senso sia "I tre moschettieri". Alexandre Dumas, lo pubblicò, a puntate, sulla testata "Le siècle", nel 1844. Può darsi che non lo sapesse, ma aveva inventato il genere di cui sopra. E se quel titolo è il più filmato della storia, qualcosa deve significare. Contesto storico, amori e intrighi, monarchi e cardinali, segreti e duelli, e poi ciò che più vale, l'eroe. I codici c'erano tutti.
È impossibile fare una lista dei film sui moschettieri e i loro derivati come le maschere di ferro le vendette, i figli e affini. Stiamo a qualche classico. Già nel 1909, col cinema ancora nella culla, ecco la prima edizione, italiana, di 18 minuti, per la regia di Mario Caserini. Del '21 è il film di Allan Dwan, D'Artagnan lo fa Douglas Fairbanks, la prima grande icona dell'avventura. Nel '61 tocca ai francesi, Bernard Borderie regista, Gérard Barray D'Artagnan. Nel '74 è la volta di Richard Lester, autore con l'attitudine della dissacrazione, con un D'Artagnan (Michael York) cialtroncello più che eroe. C'è un'edizione del 1993, della Walt Disney, niente di indimenticabile. Ma che fa testo sono i "moschettieri" firmati da George Sidney nel 1948, con Gene Kelly, magnifica maschera e grande acrobata, che fa D'Artagnan. Gli attori sono tutti perfetti, alcuni: Lana Turner/Milady, Van Heflin/Athos, Vincent Price/Richelieu, Angela Lansbury, sì, la signora in giallo, eterna come Dumas, fa la regina. Hanno posto un marchio che nessuno cancellerà più.
Nel tentativo di rinnovare la commedia italiana, genere oggi dalla collocazione incerta, l'idea di innestarla con il film di cappa e spada poteva non essere sbagliata. I personaggi di Alexandre Dumas, poi, hanno una lunga tradizione nel nostro spettacolo popolare, non solo al cinema (i bellissimi e misconosciuti film di Vittorio Cottafavi negli anni 50, secondo alcuni i più "dumasiani" di tutti), ma [...] Vai alla recensione »
Anna d'Asburgo (Buy) teme per la sorte del figlio Luigi XIV, ancora giovincello, specie perché il cardinale Mazzarino (Haber) trama nell'ombra, mentre ferve la guerra di religione contro gli Ugonotti. Richiama al dovere i moschettieri cominciando dal cadetto D'Artagnan (Favino), che poi recupera Athos (Papaleo), Aramis (Rubini) e Porthos (Mastandrea) e ricomincia l'avventura (la penultima, recita il [...] Vai alla recensione »
Francia XVII secolo. La comunità ugonotta è alle corde, perseguitata ferocemente dagli uomini del sanguinario cardinale Giulio Mazzarino. Il primo ministro italiano, infatti, approfittando della debolezza e dei vizi del giovanissimo re Luigi XIV, porta avanti il suo folle piano di predominio, progettando una vera e propria pulizia etnica. Nel disinteresse generale della corte, solo la regina Anna d'Austria [...] Vai alla recensione »
Tra le motivazioni che spingono i registi a fare un film ce ne sono di nobili e d'ignobili, di profonde e di fortuite, di poetiche e di economiche, ma la peggiore è forse quella di "volere divertirsi a girare con gli amici". L'esperto Veronesi avrebbe dovuto saperlo prima di dar vita a un'impresa da cinque milioni di euro di budget che anche a causa del goliardico proposito si traduce in un mezzo disastro: [...] Vai alla recensione »
Ennesima trasposizione o, meglio, ispirazione cinematografica al classico di Alexandre Dumas, Moschettieri del Re - La penultima missione è diretto da Giovanni Veronesi e interpretato da Pierfrancesco Favino, alias un D'Artagnan tutto grammelot e virtuosismi, Valerio Mastandrea, nei panni smunti e alticci di Porthos, Rocco Papaleo, ovvero il bisessuale Athos, e Sergio Rubini, nella tonaca di Aramis. Nel [...] Vai alla recensione »
Ci si lamenta, a ragione, che gli italiani, cinematograficamente parlando, scarseggino, quanto a idee, da restare piacevolmente stupiti davanti a un film come Moschettieri del Re. Onore, quindi, a Giovanni Veronesi (probabilmente, al suo miglior film) per aver provato una strada diversa dalla solita commediola natalizia che ci viene propinata durante le festività.