Titolo originale | Live Free or Die Hard |
Anno | 2007 |
Genere | Azione, |
Produzione | USA, Gran Bretagna |
Durata | 130 minuti |
Regia di | Len Wiseman |
Attori | Bruce Willis, Timothy Olyphant, Justin Long, Maggie Q, Cliff Curtis, Jonathan Sadowski Andrew Friedman, Kevin Smith, Yorgo Constantine, Cyril Raffaelli, Chris Palermo, Mary Elizabeth Winstead, Sung Kang, Zeljko Ivanek, Christina Chang. |
Uscita | venerdì 26 ottobre 2007 |
Distribuzione | 20th Century Fox Italia |
MYmonetro | 2,93 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 23 febbraio 2017
Un attacco alla vulnerabile infrastruttura informatica degli Stati Uniti mette in ginocchio l'intera nazione. In Italia al Box Office Die Hard - Vivere o morire ha incassato nelle prime 3 settimane di programmazione 3,3 milioni di euro e 1,2 milioni di euro nel primo weekend.
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CONSIGLIATO SÌ
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Quando un gruppo di cyber-terroristi stacca la spina degli U.S.A., gettando l'intero paese nel panico, le autorità federali e l'esercito brancolano letteralmente nel buio. Il veterano John McClane, ancora una volta nel posto sbagliato al momento sbagliato, si troverà così a dover affrontare una minaccia globale da parte dei propri storici nemici giurati: terroristi e tecnologia. L'agente di polizia più coriaceo in circolazione, avvalendosi in questa occasione dell'aiuto di un giovane pirata informatico, può aver perso il pelo ma non il vizio di prendere di petto le situazioni, e conosce sempre e solo un modo di raddrizzare le cose: di prepotenza. Nell'era dei sequel anacronistici, quella per intenderci in cui Rocky Balboa delude e Rambo 4 è sulla buona strada, la notizia è che Die Hard - Vivere o Morire soddisfa le aspettative. Bruce Willis torna a impersonare l'eroe che gli ha regalato la notorietà, John McClane, e lo fa da maestro, fondendosi completamente con il personaggio in un contesto attento e coerentemente sbruffone: niente più trappole di cristallo o aeroporti, sulla scia di Die Hard 3 gli spazi si aprono definitivamente per regalare al personaggio una libertà di movimento tale da renderlo completo. Lasciando da parte ovvie quanto tediose letture relative ai tempi che corrono e varie interpretazioni più o meno interessanti, è sicuramente più pertinente sottolineare che sotto la regia dell'aitante Len Wiseman l'azione fa ancora una volta la voce grossa, e lo fa in modo spavaldo. Prendendosi libertà che corrono il rischio di ridimensionare le imprese passate del protagonista, si danza sul filo dell'eccesso per quanto riguarda la verosimiglianza di alcune sequenze e di conseguenza dell'intera vicenda, ma a conti fatti stiamo parlando di John McClane, l'ultimo vero cowboy: non resta quindi che andare al cinema, perché di questo si parla, e godersi lo spettacolo. In definitiva, per rispondere ai fanatici del paragone, seppur non in grado di coinvolgere quanto i capitoli precedenti, né di bissarne l'impatto, il quarto episodio della saga è tosto al punto da giustificare appieno la propria esistenza.
E rieccoci, ancora una volta con le disavventure del poliziotto duro a morire più famoso del mondo, qui alle prese con un gruppo di sofisticatissimi cyberterroristi. E, a conti fatti, nonostante il film si riveli inferiore ai precedenti due e, per certi versi, anche al primo, non si tratta di un film da buttare. Fra i pregi si contano un sempre istrionico Bruce Willis, che perde un po' di [...] Vai alla recensione »
Nonostante il film in questione,DIE HARD 4,sia un action movie gradevole a vedersi,mi è sembrato(a me!)particolarmente deludente sull'piano qualitativo se confrontato con i primi tre "capitoli"(specialmente trappola di cristallo e duri a morire)in quanto,anche codesto action movie,cede alla brutta logica dei film americani degli ultimi anni in cui se non si pompano dosi sempre più massicce di effetti [...] Vai alla recensione »
"McClane lo hai un piano"? "Sì, libero mia figlia e ammazzo quei bastardi..." E tutti sappiamo che lo farà. E' una certezza. Graffiato, sparato, catapultato, bombardato, stracciato. Sempre sexy. Roboante, esagerato, improbabile. Ma una certezza. Grande Bruce!
Ho rivisto il film nuovamente e in effetti merita.Lascio sempre 3 stelle ma il giudizio e' nettamente superiore quindi complessivamente e' un film piu' che simpatico.Voto 7+
Non riesco quasi a crederci che si possa essere arrivati ad una inverosomiglianza di questo tipo. il classico film d'azione americano con dei terroristi e un eroe che li annienta in delle scene spettacolari. Non cè nessuna novità nel genere soltanto un eccesso nell'azione al punto che non si capisce più neanche cosa avvenga di preciso.
Tra i migliori della serie.Sarà forse irrealistico,ma è proprio questo il suo bello.Ormai a Mclane potrebbe cascare addosso il mondo intero e riesce comunque a sostenerlo...
Film del genere azione adrenalinico,movimentato,esagerato....per gli amanti del genere.Complessivamente film simpatico.Voto 7
Ma scusate un attimo, gli americani non sono quelli che non si fanno mettere i piedi in testa da nessuno, che non si fanno prendere alla sprovvista? Nei film alla fine risolvono tutto, ma proprio alla fine! Come dire, dopo aver distrutto mezza città, risolvono tutto e questo sarebbe il mito americano? Questi sarebbero i veri americani? Ma che vadano a cagare, con i loro filmetti fatti apposta per i [...] Vai alla recensione »
L'azione va bene, ma quando si esagera, come in questo caso, diventa noiosa. L'inverosimile, poi, continuamente reiterato, per giunta, non paga. Non male lo script, buona la regia, ma debolezza per quanto riguarda il resto. Il ricorso all'assurdo pur di sbalordire diventa inevitabile quanto inaccettabile. Willis scontato. Gli altri praticamente birilli.
Prima o poi tutto ritorna a Hollywood, da Rocky a John McClane, che ha iniziato nel 1988 a combattere terroristi. In questa quarta avventura, diretta da un ragionieristico Len Wiseman, si aggiorna solo la tipologia: il cattivo è un informatico (Olyphant) che manda in tilt la tecnologia Usa, specchio delle paure post 11 settembre. Tutto il resto è di routine.
Torna John McLane, derelitto sbirro di New York costretto ogni volta a vestire i panni dell’eroe in mancanza di un Gary Cooper che si assuma le proprie responsabilità e bacchetti i cattivi. Quarta puntata di Die Hard, serie d’azione iniziata vent’anni fa con il folgorante Trappola di cristallo, e proseguita sfruttando una formula che si rinnova poco.
L'inossidabile Bruce Willis, classe 1955, non teme il confronto con i nuovi sex symbol e i nuovi supereroi del cinema d'azione. E a circa vent'anni da quel «Die Hard» (in Italia «Trappola di cristallo») con il quale fece irruzione nell'immaginario grazie al machismo ruvido e alla proletaria indistruttibilità del personaggio del poliziotto John McClane, torna a indossare i panni del protagonista della [...] Vai alla recensione »
John McClane non è un eroe del nostro tempo. È un'anomalia nel presente digitale e solo agendo in controtendenza ha la meglio su furfanti superaccessoriati, maghi del computer, strateghi della supertecnologia. Questa quarta avventura ha l'aria di essere la migliore, se si esclude il capitolo iniziale. Sono passati 20 anni da allora e l'inaffondabile McClane dispensa la sua ironia che il bravissimo [...] Vai alla recensione »
Ha perso i capelli ma continua a urlare "Hippy ya ye!". Un Bruce Willis più con il look de L'esercito delle dodici scimmie che non dei tre Die Hard precedenti (dove era stempiato, mai pelato) si ritrova in un bel guaio quando ricapita per caso al centro di un piano malefico a base di computer e virus. In più gli rapiscono la figlia (la morbida majorette di Grindhouse - A prova di morte Mary Elizabeth [...] Vai alla recensione »