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Ultimo aggiornamento giovedì 9 gennaio 2020
La storia di una guardia di sicurezza considerata eroe e poi accusata di essere complice di un attentato. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Premi Oscar, 1 candidatura a David di Donatello, 1 candidatura a Golden Globes, Il film è stato premiato a AFI Awards, In Italia al Box Office Richard Jewell ha incassato 2,6 milioni di euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Atlanta, Georgia. Richard Jewell è un trentenne sovrappeso che vive ancora con la mamma e si considera un tutore della legge, ma in realtà svolge per lo più lavoretti di sorveglianza. Richard considera sua missione proteggere gli altri ad ogni costo: dunque, durante gli eventi che precedono le Olimpiadi del 1996, è il primo a dare l'allarme quando vede uno zaino sospetto abbandonato sotto una panchina. Questo fa sì che l'attentato dinamitardo del 27 luglio al Centennial Olympic Park abbia esiti po' meno tragici di quelli previsti dall'attentatore, e Richard diventa l'eroe che aveva sempre sognato di essere: ma la sua celebrità istantanea non tarderà a rivoltarglisi contro e a farlo precipitare dal sogno all'incubo.
Basato sulla vera storia dell'"eroe di Atlanta" e su un articolo intitolato "American Nightmare", Richard Jewell conta fra i suoi produttori Leonardo DiCaprio e Jonah Hill e dà modo a Clint Eastwood di attingere di nuovo alla realtà per affrontare il modo in cui, soprattutto negli Stati Uniti, un essere umano viene issato sull'altare e poi gettato nella polvere sulla base dello storytelling che gli viene costruito intorno.
Lo stesso Eastwood conosce bene la claustrofobia di sentirsi cucita addosso una narrazione che non corrisponde alla propria identità: ha impiegato anni a smarcarsi dall'immagine di attore di scarso spessore e acquisire credibilità come autore cinematografico. Persino politicamente la narrazione che lo riguarda è sempre stata poco aderente alla sua reale complessità.
Richard Jewell è una parabola su come i centri di potere - qui i mass media e l'FBI - procedano ottusamente ad appiccicare etichette e ad affibbiare ruoli, indipendentemente da quanto rispecchino la vera natura delle persone. Ed è proprio la verità che risiede in Richard Jewell, e che non corrisponde alla profilazione di lui fatta, il cuore pulsante di questa storia.
Eastwood compie una scelta davvero radicale, che verrà probabilmente equivocata da quel pubblico che lo vede ancora come un reazionario: ovvero quella di calare la vicenda in un immaginario cinematografico riconoscibile principalmente attraverso le sue maschere. Così Jon Hamm è un ispettore dell'FBI anni '40 e Olivia Wilde interpreta la sua giornalista d'assalto come uno dei personaggi che hanno reso celebre Barbara Stanwick (e probabilmente indignerà chi si batte per una rappresentazione meno stereotipata e ingenerosa delle donne al cinema).
Clint invece punta il dito proprio sul modo in cui le persone trovano conforto in una narrazione ben codificata, nella quale fanno rientrare - o dalla quale espellono - le sfaccettature della natura umana. Anche l'avvocato del film, Watson Bryant, è un archetipo cinematografico: il cane sciolto, che agisce da solo e ha accanto una donna vera che lo ama sul serio - uno che legge Larry McMurtry e "crede a ciò che crede", non a ciò che gli viene raccontato.
È lui l'alter ego di Eastwood, mentre il protagonista che dà il titolo al film è solo una cartina di tornasole per raccontare un mondo in cui l'oscurità sta sempre dietro l'angolo: non a caso sono innumerevoli le scene in cui l'oscurità lambisce i margini dell'inquadratura, pronta ad inghiottire ciò che è flebilmente illuminato al centro.
Il "Repubblicano" Clint ci mette in guardia conto il rischio di trasformare il mondo in uno stato di polizia e di "diventare uno stronzo se ti danno il ruolo del tutore dell'ordine". E moltiplica all'infinito i suoi schermi mescolando innumerevoli tecniche di ripresa per rappresentare un'epoca in cui le versioni della verità si confondono, si rafforzano o si annullano fuori da qualsiasi logica o ragione: un mondo popolato da figuranti, in cui basta corrispondere allo stereotipo al momento impopolare per finire alla gogna.
La personalissima cinematografia di Clint Eastwood dopo il bellissimo The Mule si arricchisce di un'altra gemma, Richard Jewell. Il film prende il nome dal personaggio protagonista, un oscura guardia della sicurezza della società telefonica AT&T, che coraggiosamente durante le Olimpiadi di Atlanta del 1996 riuscì ad evitare una strage dando l'allarme bomba. Purtroppo da eroe venne considerato il vero colpevole dell'attentato e per quasi tre mesi finì al centro delle indagini e dell'attenzione ossessiva dei media.
Il film è ispirato a un articolo scritto dalla giornalista Marie Brenner per Vanity Fair dal titolo "The Ballad of Richard Jewell" che ricostruisce gli avvenimenti del 30 luglio del 1996 e mostra le persecuzioni mediatiche che subì il povero addetto alla sicurezza come esemplari delle storture che può raggiungere una certa stampa.
Continua l'attenzione di Eastwood per i film legati a storie vere, dal forte spunto biografico e morale, un filone ben perseguito dal regista dal meraviglioso Bird che raccontava la vita del jazzista Charlie Parker e che continuava con opere come J. Edgar sul controverso capo dell'FBI Hoover o Sully sul pilota Chesley Sullenberger.
Questa volta la sua attenzione si è rivolta ad un uomo "normale", una guardia della sicurezza con problemi di peso e malata di diabete. Uno come tanti che però durante le Olimpiadi di Atlanta notò uno zaino sospetto, dove un attentatore - che poi si scoprì essere un razzista e suprematista bianco - aveva preparato una bomba che potenzialmente avrebbe potuto fare decine di morti. La sua azione rapida e senza paura consentì di salvare molte persone e rovinò la sua vita. Le indagini dell'FBI e soprattutto quelle della stampa si concentrarono su di lui considerandolo il colpevole dell'attentato perché desideroso di fama e successo. A credere in lui solo un piccolo avvocato di provincia suo amico e la madre. Sono soprattutto i giornalisti, invece, ad accanirsi contro di lui in un'incessante processo mediatico che ne minerà la salute: Richard Jewell è morto a 44 anni per le conseguenze del diabete.
Contribuiscono alla ricostruzione della vicenda le interpretazioni di attori come Kathy Bates, premio Oscar per Misery non deve morire e Sam Rockwell (Oscar per Tre manifesti a Ebbing, Missouri) nella parte di Watson Bryant l'amico avvocato. Mentre il ruolo di Richard Jewell è stato affidato a Paul Walter Hauser. Completano l'ottimo cast Jon Hamm e Olivia Wilde. Da notore che la sceneggiatura è firmata da Billy Ray che recentemente ha co-firmato film come Gemini Man e Terminator - Destino Oscuro.
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Clint Eastwood è ormai un marchio di qualità, i suoi film migliorano con l'avanzare dell'età e stupisce proprio come alla sua veneranda età egli abbia la capacità di raccontarci storie realmente accadute con una padronanza della macchina da presa eccezionale, con i suoi giochi di luce che dalla penombra portano in evidenza particolari scene da imprimere [...] Vai alla recensione »
Ancora un ottimo film di Clint Eastwood che sembra ormai sfidare le leggi del tempo. Anche questo film come altri di Clint (J.Edgar, American Sniper) è preso da una vicenda reale , riguarda un attentato avvenuto ad Atlanta (Georgia) durante le Olimpiadi del 1996. La trama (spoiler) Richard Jewell (Paul Hauser con un modesto curriculum cinematografico , tra gli altri Tonya) è un addetto [...] Vai alla recensione »
Clint Eastwood nel suo nuovo capolavoro RICHARD JEWELL mette tutti noi con le spalle al muro. La sua cinepresa inossidabile affonda l'obiettivo in una storia individuale minimale che da privata balza all'attenzione dei media stante il giudizio di tutti. Scrutando nella vita di un singolo uomo americano, fisicamente in sovrappeso, come se a ben guardare, egli fosse il cittadino medio [...] Vai alla recensione »
È incredibile come Clint Eastwood alla soglia dei novant’anni sia ancora bravo a raccontarci così bene cos’è l’America! Come spesso fa Clint per i suoi film, parte da una storia vera, un fatto realmente accaduto, spesso da una biografia. La sceneggiatura è stata scritta da Billy Ray ispirata dal libro Il caso Richard Jewell di Kent Alexander e Kevin [...] Vai alla recensione »
Clint torna ancora al cinema (questa volta solo in veste di regista) ed è meraviglioso. Il suo nuovo film, Richard Jewell, rappresenta il sottile fil-rouge dei personaggi sinora tratteggiati con maestria dal regista/attore che negli anni ha dovuto lottare per elevarsi da un’identità ancora cucita di “pistolero reazionario”.
Richard Jewell, un americano della Georgia, obeso, ligio al dovere fino al punto di trascendere e di pagarne le conseguenze. Si trova, per caso o forse perché l'ha voluto da sempre, nel punto giusto e nel momento giusto: Atlanta 1996, Olimpiadi, musica all'aperto, tanta gente, una bomba. Capisce la gravità del momento, mette in allerta la polizia e riesce a far sgomberare l'area [...] Vai alla recensione »
Prossimo ai 90 anni,il regista torna ad affrontare la storia vera del singolo che prende la decisione giusta ma si scontra con forze maggiori.Come nel precedente "Sully",ma in questo caso il protagonista deve pagare il prezzo non del proprio gesto decisivo ma delle proprie "imperfezioni":il suo aspetto,il suo carattere e le sue abitudini,oltre che averlo emeriginato tutta la vita [...] Vai alla recensione »
Quando lo stato e la polizia indicano un colpevole ,da noi è innocente, e da voi? Ecco basterebbe questa battuta della segretaria russa di un avvocato americano, che vuole difendere ostinatamente un uomo innocente ,ma che i due poteri forti degli USA , lo Stato e i media vogliono a tutti i costi colpevole , per racchiudere tutto il senso della storia [...] Vai alla recensione »
Clint Eastwood continua ad attingere a piene mani dalla realtà, al fine di trasporre su grande schermo gli eventi e i personaggi che hanno lasciato un segno nella cronaca.Gli ultimi 4 film sono un pieno filotto, sebbene quest'ultimo appartenga ad una vera e propria trilogia di persone comuni che, svolgendo il proprio lavoro con zelo, finiscono per trasformarsi in autentici eroi.
RICHARD JEWELL (USA, 2019) diretto da CLINT EASTWOOD. Con PAUL WALTER HAUSER, SAM ROCKWELL, KATHY BATES, JON HAMM, OLIVIA WILDE, NINA ARIANDA ● Alle Olimpiadi di Atlanta del 1996, mentre nello stadio olimpico si svolgono le competizioni di atletica leggera, una bomba esplode durante un concerto, uccidendo due persone e ferendone oltre un centinaio.
Ancora un bellissimo film di Clint Eastwood, anche se il taglio molto privato della vicenda sembrerebbe annoverarlo tra le sue opere minori. Solo chi è passato attraverso accuse inesistenti, calunnie ed ingiuste "schedature" può cogliere la drammaticità della vicenda (tratta ancora una volta da una storia vera) ed i danni psicologici e fisici che queste infamie procurano [...] Vai alla recensione »
il film è basato sulla storia vera dell'attentato alle Olimpiadi del 1996 ad Atlanta e ha come protagonista assoluto l'attore comico statunitense Paul Walter Hauser che interpreta magnificamente un ruolo drammatico nella parte di Richard Jewell. Questi è un trentacinquenne ciccione che vive ancora con la madre Bobi (Kathy Bates) e che sogna di diventare un poliziotto.
Richard Jewell è un film che racconta una storia attraverso la percezione di un fatto storico senza abbracciare l’estetica del legal thriller. Non servono prove allo spettatore. Sappiamo che non è stato lui a mettere quella bomba e fin da subito non possiamo far altro che empatizzare con il perfetto Paul W. Hauser, che sembra essere nato per questo ruolo, e la sua famiglia, trascinati [...] Vai alla recensione »
Altra storia tipicamente americana, tratta da fatti realmente accaduti, e altro eroe quasi per caso. Siamo più o meno sulla falsariga di Sully, anche qui abbiamo un anonimo personaggio che diventa improvvisamente famoso, ma in breve tempo passa dalle stelle alle stalle, per poi lentamente risorgere, ma solo dopo aver toccato il fondo, quasi solo contro tutti, salvo il prezioso aiuto di poche [...] Vai alla recensione »
Più passano gli anni e più Clint Eastwood riesce a stupire. Clint riesce ad entrare sempre nel cuore degli Stati Uniti; Woody Allen racconta la vita dei newyorchesi, delle grandi città, della buona borghesia; ci porta nei loft degli intellettuali. Clint Eastwood racconta l’americano medio, vite semplici che a volte diventano incredibili.
Chiederselo mi sembra un aggancio più attinente all'attualità che strillare perchè si rappresenta una giovane donna - la giornalista Kathy, peraltro, esistita - la quale per emergere impiega metodi artigianali di seduzione. Spingerci a quella curiosità non è la sola perfidia nascosta dal vecchio. Ce ne sono palesi come ad es.
Ho ancora il vhs della registrazione della finale di pallavolo Italia- Olanda, una delle partite più belle di sempre, quando ancora non era stato introdotto il tie break al quinto set e gli Azzurri salirono in lacrime sul secondo posto del podio, a ritirare una medaglia d'argento che aveva soltanto il colore della sconfitta. Le Olimpiadi di Atlanta furono questo, insieme allo storico [...] Vai alla recensione »
Clint Eastwood continua a percorrere il filone sui soprusi perpetrati negli anni dallo strapotere della giustizia Americana e della stampa USA, iniziato con Changeling, passato per Sully e via via fino a questo "gioiello" di film. Asciutto, denso, scorrevolissimo e con zero fronzoli, Richard Jewell è l'ennesima dimostrazione che, nel cinema di Clint, basta la potenza intrinseca [...] Vai alla recensione »
Ad Atlanta nel 1996, Richard Jewell, guardia di sicurezza in servizio durante un concerto che precedeva i giochi Olimpici, scoprì per caso uno zaino abbandonato affianco a una panchina e contente un ordigno pronto a esplodere. Di propria iniziativa decise di fare evacuare la zona scongiurando una strage e limitandone i danni. I media lo dipinsero subito come un eroe, ma iniziarono anche a insinuare [...] Vai alla recensione »
La mia icona,il"mio"CLINT ha colpito ancora,dopo The Mule,e il passo falso di Attacco al treno(succede!)arriva il super regista che dal 1971(Brivido nella notte) ha fatto le scale di un grattacielo fino ad essere uno dei migliori registi viventi al mondo.Il fatto di R.jewell e'reale,accaduto nel 1996 durante le olimpiadi.Che traspare in questo racconto e'che uno dei produttori(L. Vai alla recensione »
Clint Eastwood negli anni ha fatto diversi film gemelli, pensiamo ad esempio a Gran Torino e Il corriere oppure a lettere da iwo jima e flags of our fathers, questa pellicola, che in qualche modo è "gemella" del film del 2016 Sully, riflette ancora una volta su come l'America non voglia ammettere l'importanza dei propri eroi e su come i media possano influenzare a tal punto [...] Vai alla recensione »
L'ennesimno saggio di vita da parte di un grande Clint Eastwood.
Cosa dire di questo capolavoro,quando si esce dal cinema con gli occhi lucidi e un sorriso commosso è già entrato nella storia.Un film incalzante che ti porta dentro le emozioni vere di chi le ha vissute ,una regia impeccabile e unica che si riconosce solo nello stile eastwood,attori perfetti e strepitosi,completamente dentro i personaggi.
La semplicità della narrazione e lo stile asciutto sono la cifra di questo ennesimo capolavoro, ispirato alla vera storia di Richard Jewell, firmato dal novantenne Clint Eastwood, che ancora denuncia, commuove, informa, mai stanco di esaltare i valori fondativi dell’America, a cui ormai credono in pochi: la Giustizia, l’Onestà, il Patriottismo, l’Ordine.
Magnifico!!! Eastwood ancora una volta, l'ennesima, coinvolge, fa riflettere, commuove.. Una storia montata da media e polizia alla disperata ricerca della notizia e di colpevolezza ad ogni costo , connubio letale nell'epoca dello storytelling, avvince e rosola sulla poltrona lo spettatore .Il regista entra nei meandri del perverso meccanismo lentamente, iniettando dosi sempre più [...] Vai alla recensione »
Quando i Poteri forti impacchettano un così bel regalo che la devastante influenza dei Media deve solo cercare di distribuire alla maggior quantità possibile di persone, a queste non resta altro che accettarlo, accontentandosi, senza alcun interesse, del suo contenuto. D’altronde quando la superbia, l’arroganza e l’arrivismo non hanno limiti, si possono generare mostri [...] Vai alla recensione »
Quando Clint Eastwood decide di raccontare una storia americana, possiamo stare tranquilli che sarà sicuramente un piacere andare al cinema. Certamente non è il migliore dei tanti che ha fatto, ma lo possiamo mettere nella cerchia di quelli riusciti meglio. Questo anche grazie ad un cast all'altezza, su cui spicca una meravigliosa Katie Bates, candidata infatti all'Oscar [...] Vai alla recensione »
Per come la storia è narrata, per come ogni attore incalza perfettamente il suo ruolo, sembra che siano davvero nati per fare questo film, per come è diretto creato e per come dialoghi, immagini ecc non si può che restare a bocca aperta di fronte ad un capolavoro del genere. Il finale quando si chiede se qualcunaltro la prossima volta segnalerebbe un pacco o per paura di [...] Vai alla recensione »
Lo storyteller dell’eroismo Eastwood ci delizia ancora una volta con una vicenda vera, gloriosa e commovente su una guardia di sicurezza che scoprì una bomba in un parco durante le Olimpiadi del ’96. Il protagonista Paul Walter Hauser empatizza talmente tanto con il suo personaggio che al termine delle riprese avrà fatto fatica a riconoscersi allo specchio! Grandi emozioni. [...] Vai alla recensione »
Sono d'accordo con Angela: il film è bellissimo e il protagonista lo interpreta magistralmente. Clint dimostra come l'età anagrafica possa non incidere sulla creatività,anzi dare ad essa il gusto e il profumo dell'esperienza. un film da consigliare a tutti.
CLINT E' SEMPRE UNA GARANZIA. FILM MOLTO BELLO. UNA DENUNCIA REALE SU UN SISTEMA (QUELLO MEDIATICO MA NON SOLO) IN CUI TUTTO E' URLATO E MAI VERITIERO...FILM DA VEDERE
Splendida rappresentazione di una storia vera sull'abuso di potere da parte dei media e delle autorità. Un film che mi ha fatto emozionare e commuovere, assolutamente da vedere.
Emozionante e ben scritto, con attori bravi che hanno interpretato al meglio la vicenda davvero accaduta.
Davvero un bel film: bel mix tra tensione, comedy e denuncia. Unico neo è il personaggio della giornalista: eccessivamente stereotipato e senza alcuna chiusura del suo arco. Peccato quasi tutto buonissimo...Soprattutto il protagonista. Interpretazione fenomenale.
Clint Eastwood si e superato di nuovo , che dire in piu una storia vera . Povero Richard che non meritava nulla di tutto questo , colpa anche del suo carattere unico e rispetto delle leggi che amava tanto . Difficile da guardare come lo maltrattano ovviamente e altri additittura mentono su di lui per farsi un nome o far parte della sua storia.
"RIchard Jewell"(2019, Clint Eastwood)è la storia vera di una guardia giurata(ex-polixiotto)che, ad Atlanta, scopre una bomba che alle Olimpiadi avrebbero provocato una strage, senza la sua scopetta. Per motivi legati alla sua personalità, considerata"debole"sul piano emotivo, in quanto"mammone", alla sua tendenza politica, piuttosto conservatrice pur senza [...] Vai alla recensione »
è quello di Eastwood: una straordinaria capacità di vedere, e tramite la vista. permettere la comprensione del mondo. Un esempio? la restituzione alla madre, dopo il sequestro, del Tupperware con in numero a pennarello: lo sguardo e il dito, angoscia nel sollievo. Siamo ai livelli di Renoir / Erich von Stroheim per il collare nel "la Grande illusione".
Non vi è altro da dire di non già detto se non che Eastwood, pur repubblicano il che per molti è sinonimo di ottusità, mette in luce le storture della società americana, apparentemente progressista ma invece con molte pecche proprio tra i progressisti, che addirittura marchiano Richard di omosessualità anche se ciò non è vero, per ingigantire [...] Vai alla recensione »
Gli ultimi film da regista di Clint Eastwood sono basati su storie vere di personaggi americani, spesso eroi, e questo non fa eccezione. Qui si racconta del mite Richard Jewell, che nel volgere di pochi giorni, grazie ai preconcetti della società statunitense, alla stampa senza scrupoli e all'FBI, che vuole trovare un colpevole che lavi loro la coscienza per i negligenti controlli attuati nell'occasione, [...] Vai alla recensione »
Non sbaglia un film Clint Eastwood, nella sua rivisitazione del mito dell'eroe, esplorando le pieghe della storia e della cronaca contemporanea. Eroi per caso, persone sempre più comuni, fragili, costrette a lottare con le proprie debolezze, e contro un sistema che degli eroi ha bisogno per poterli infangare e distruggere, per darli in pasto ai più bassi appetiti del pubblico [...] Vai alla recensione »
Il film offre un importante spunto per riflettere su la necessità di separare la carriera dei giornlisti da quelle della polizia giudiziaria e dei procuratori.
Il film “Richard Jewell” è una pellicola interessante e godibile, ma il suo problema più grande è che si sa già come va a finire, diminuendo l’interesse dello spettatore. Ma alla regia c’è Clint, che ormai è a tutti gli effetti un regista memorabile: infatti più che puntare sugli eventi di quell’attentato del 1996 al centennial park, si concentra sulla vita di Jewell e delle persone che gli stanno [...] Vai alla recensione »
Il mio "si però" si riferisce a quello che lascia un film come questo, fatto bene, non una sbavatura, attori tutti in ruolo, ogni singlo particolare cronologico in tema, praticamente perfetto, però sai come inizia come procede e come finisce, che battute si diranno, che sguardi ed espressioni farà ogni protagonista o singola comparsa, come si pentirà la giornalistra [...] Vai alla recensione »
Film che ripercorre la storia dell'attentato alle Olimpiadi di Atlanta, cercando di rimanere attento ai fatti reali. Eastwood ricostruisce gli avvenimenti con precisione documentaristica, seguendo il punto di vista di Orwell e riesce a tenere avvento lo spettatore anche grazie all'interpretazione dei tre protagonisti principali ( con una strepitosa Kathie Jares che tocca il culmine della sua [...] Vai alla recensione »
La traiettoria dell’esaltazione degli eroi americani è chiara nella filmografia di Eastwood che da un fatto di cronaca costruisce un crime-drama ricco di suspense e rivendicazione dell’ormai sopito American Dream – o così dovrebbe. Clint Eastwood torna a parlare dell’America di oggi, con i suoi eroi e le sue vittime di un sistema scrupoloso ed indagatore [...] Vai alla recensione »
Giusto giusto un anno dopo The Mule, Eastwood - novant'anni a maggio - torna con Richard Jewell, un film da più di due ore che, dove più dove meno, si attiene ai fatti realmente avvenuti ad Atlanta durante le Olimpiadi del '96. E già qui si intravedono le prime debolezze: dove avrebbe potuto creare, osare, dare anche solo un po' di colore, Billy Ray (sceneggiatore) si limita a esumare stucchevoli cliché [...] Vai alla recensione »
Tratto da una storia vera, e in particolare da un articolo di Vanity Fair che la raccontava già nel 1997, Richard Jewell (guarda la video recensione) completa la trilogia di Clint Eastwood dedicata ai veri eroi americani iniziata con Sully ed è probabilmente il migliore dei tre capitoli.
Se già Sully era un’opera riuscita dove il protagonista interpretato da Tom Hanks compiva un gesto eroico che però lo metteva al centro di un’indagine, in cui la compagnia aerea cercava di fare i propri interessi anziché gratificare il pilota, in Richard Jewell è nientemeno che il governo degli Stati Uniti, attraverso l’FBI, a dimostrarsi irriconoscente verso l’eroe.
Richard, a differenza di Sully non è del resto un esperto pilota, bensì un uomo qualunque con l’ossessione per la legge e l’ordine, una fissazione che l’ha reso così zelante in passato da fargli perdere vari posti di lavoro. È questa stessa forma mentis a fargli notare ogni dettaglio, quindi pure il pacco bomba che lo porterà a dare il suo salvifico allarme, ma appena iniziano le indagini gli si rivolta contro perché corrisponde al profilo del “falso eroe/attentatore solitario”.
L’FBI, in assenza di altre piste, si fissa su di lui e i media ci vanno a nozze sbranando il povero innocente, che dalla sua ha solo la madre (Kathy Bates) e un amico avvocato, interpretato da un ottimo Sam Rockwell, che incarna il ruolo di uomo di legge eccentrico e indipendente con scioltezza e understatement. Il paradosso della persecuzione di Jewell vede al centro un uomo che vuole credere nella legge a tutti i costi, che cerca di essere amico persino di chi entra a perquisire casa sua e non sembra mai arrabbiarsi, nemmeno quando diventa chiaro che gli agenti dell’FBI giocano sporco per incastrarlo. L’avvocato è così per metà esasperato dagli atteggiamenti di Richard e per l’altra metà abbastanza paziente da attendere che arrivi, finalmente, la goccia che farà traboccare il vaso.
Questa insolita dinamica aggiunge un gradito tocco di ironia, e quindi di umanità, a una vicenda da cinema civile, rendendo il film più agile del pur buon Sully nonostante le oltre due ore di durata. E sicuramente si tratta di un’operazione più riuscita del capitolo di mezzo della trilogia, Ore 15:17 - Attacco al treno (guarda la video recensione), che nel suo tentativo di voler essere del tutto vero, finiva invece per sembrare più finto. Dalle parti del reenactment più che del cinema, lo ricordiamo come uno dei pochi passi falsi della carriera di Eastwood.
Va anche però ricordato che Eastwood, e con lui lo sceneggiatore Billy Ray, hanno commesso un grave errore in Richard Jewell. Uno dei protagonisti è la giornalista del “Atlanta-Journal Constitution” Kathy Scruggs, interpretata da Olivia Wilde e realmente esistita: per larga parte del film è lei la più spregevole e a un certo punto ottiene un’informazione attraverso uno scambio di favori sessuali con una sua fonte. Questa scena ha mandato su tutte le furie la redazione presso cui Kathy lavorava (la donna è morta nel 2001) e la polemica ha travolto il film, accusato di commettere esattamente l’errore che vuole stigmatizzare: un “character assassination”, ossia una pesante diffamazione. Visto che Eastwood non ha nemmeno usato la cautela di uno pseudonimo, è difficile scusarlo.
Ancora tu? Non dovevamo vederci più? Si era parlato del precedente The Mule come probabile sua ultima fatica cinematografica ed invece, per fortuna, Clint Eastwood torna ancora nelle sale con un grandissimo film, a dimostrazione che il vecchio leone non ha smesso di ruggire. Anzi. Richard Jewell, in uscita, da noi, il prossimo 16 gennaio, è una pellicola meravigliosa, pur partendo da un soggetto decisamente [...] Vai alla recensione »
Clint Eastwood intitola il suo trentottesimo film con il nome del protagonista, Richard Jewell (Usa, 2019, 131'). Presa dalla cronaca - e da un articolo pubblicato nel 1997 su «Vanity Fair» da Marie Brenner -, la vicenda da cui Billy Ray ha tratto la sceneggiatura risale al 1996. Il 27 luglio di quell' anno, durante la ventiseiesima Olimpiade, Eric Robert Rudolph, un terrorista di Christian Identity, [...] Vai alla recensione »
Sono appena iniziate le Olimpiadi del Centenario, nel 1996 ad Atlanta, Georgia. Durante un concerto al Centennial Park un addetto alla sicurezza, tale Richard Jewell (Paul Walter Hauser), nota uno zaino sospetto, lo segnala e collabora con la polizia a sgombrare la zona. Si tratta in effetti di un ordigno rudimentale la cui esplosione causa 2 morti e un centinaio di feriti.
Chris Kyle, il cecchino più letale delle forze speciali americane in Iraq, Sully Sullenberger, il pilota della US Airlines che atterrò sull'Hudson salvando dal disastro un aereo carico di civili, Spencer Stone, Anthony Sadler e Alex Skarlatos, i tre amici d'infanzia del Midwest che sventarono l'attentato terroristico su un treno europeo; Earl Stone, l'orticultore e veterano della Corea diventato efficacissi [...] Vai alla recensione »
Giorni fa Carolina Rosi mi raccontava del lunare incontro fra suo padre Francesco e Clint Eastwood, il quale di passaggio a Roma aveva espresso il vivo desiderio di conoscere il grande Maestro italiano. Ma, parlando poco e male le rispettive lingue e privi di interprete, i due si erano limitati a guardarsi negli occhi e a dirsi «I Love You»: frase che, meglio di qualsiasi discorso, rispecchiava il [...] Vai alla recensione »
Clint Eastwood aggiunge un altro nome al suo personale pantheon di eroi americani, arricchitosi soprattutto nell' ultimo decennio di carriera dietro la macchina da presa. Eroi per caso, common people, persone normali, talvolta persino mediocri, non di rado fragili, il più delle volte spinte da un patriottico senso del dovere molto stelle e strisce, che in un determinato frangente della vita si trovano [...] Vai alla recensione »
Richard Jewell è il 39° film di Clint Eastwood dietro la macchina da presa, nuovo tassello di una filmografia in continua evoluzione e specchio complesso della realtà. Il film, basato sull'articolo American Nightmare - The Ballad of Richard Jewell di Marie Brenner (Vanity Fair), racconta la storia vera di Richard Jewell, guardia di sicurezza che sventò un attentato dinamitardo durante le Olimpiadi [...] Vai alla recensione »
Clint Eastwood continua a interrogare cosa significhi essere "americani" oggi, in quello che senz'altro può essere considerato uno dei momenti più bui della storia degli Stati Uniti. Richard Jewell, però, non è solo il nuovo capitolo di un ideale pantheon dell'eroe americano. Eastwood, come sempre, mette in campo una straordinaria macchina delle ambiguità.
Clint Eastwood (90anni a maggio) continua a sfornare un film all'anno, ma Hollywood continua a ignorarlo per gli Oscar. Troppo di destra, troppo anarchico e indipendente per piacere al «liberal» della Mecca del cinema. Questo Richard Jewell non è un capolavoro, ma un signor film di sicuro. Storia vera. Ma in America accolto tiepidamente, anzi fra polemiche soprattutto per il personaggio della giornalista, [...] Vai alla recensione »
Il 27 Luglio 1996 le Olimpiadi di Atlanta vennero funestate da un attentato terroristico: una bomba esplode al Centennial Olympic Park ferendo centoundici persone e uccidendone due. L'attentatore è Eric Robert Rudolph, ultra cattolico appartenente a "Christian Identity", un "Soldato di Dio" xenofobo, omofobo e tante altre belle cose che finiscono con "fobo".
Un personaggio realmente esistito, Richard Jewell, il tipo dell'obeso (Hauser) che reagisce al dileggio con il fanatismo dell'ordine e della legge, e sognando di diventare un agente federale. In attesa, accetta qualunque incarico possa avere a che fare con la sicurezza, e lo interpreta sempre oltre i suoi compiti, sino a farsi licenziare dal direttore di un college.
Richard Jewell è un addetto alla sicurezza sovrappeso, goffo, ma esperto di armi, meticoloso nel suo lavoro, fin troppo rigoroso se occorre far rispettare i regolamenti. Sogna di entrare in polizia ma non ha il fisico del ruolo. Durante le Olimpiadi di Atalanta del 1996 chiede di essere assegnato al parco dei concerti, così, per ascoltare un po' di musica.
Che cosa rende un eroe tale? Quali sono le qualità che lo contraddistinguono? Dagli eroi dell'antichità ai supereroi del cinema contemporaneo, l'eroe è un essere che racchiude in sé gli attributi della divinità e dell'umanità. La forza fisica, i valori etici, la fedeltà, la nobiltà d'animo, il coraggio, lo sprezzo del pericolo, la padronanza nell'uso delle armi e soprattutto il sacrificio sono ciò [...] Vai alla recensione »
Non so voi, ma io credo di avere bisogno del cinema morale di Clint Eastwood. Della sua rettitudine, della sua indignazione mai urlata, mai sovraesposta. Eppure lucida, ostinata. Uno che va per i 90 e non lo smuovi nemmeno con le cannonate. Che contro il sistema Golia non manda re Davide, ma un tipo goffo e obeso, un povero Cristo che sogna la divisa, uno sfigato tra mille che ne azzecca poche e vive [...] Vai alla recensione »
Le XXVI Olimpiadi estive si svolgono ad Atlanta dal 19 luglio al 4 agosto 1996. Lo svolgimento è funestato da un avvenimento che solo per caso non si trasforma in tragedia. Richard Jewell, uno degli addetti alla sicurezza, incappa in una drammatica disavventura: scopre la presenza di una bomba nella zona dell'Olympic Park e subito si attiva per far evacuare la zona.
Dieci minuti bastano per convincere i renitenti: le quotazioni di Clint Eastwood, 90 anni e 40 regie, salgono e scendono con la politica. La prima scena di questo film (con Sam Rockwell e Paul Walter Hauser, il primo è ben noto e del secondo parliamo tra un po') andrebbe studiata nelle scuole di sceneggiatura. Di cui l'Italia scarseggia, basta vedere "Hammamet".
I film migliori, da quattro o cinque stelle, di questa prima parte di stagione? Di autori tra i 76 e i 90 anni: The Irishman di Scorsese, L'ufficiale e la spia di Polanski, Un giorno di pioggia a New York di Allen. E questo nuovo, implacabile Eastwood, classe 1930, sul set con l'apparecchio per l'udito, nello sguardo ancora una limpida, classica, concezione dei punti nevralgici di una location o di [...] Vai alla recensione »
È un altro eroe per caso il protagonista dell'ultimo ritratto cinematografico di Clint Eastwood che, a quasi novant'anni, ci regala l'ennesimo capolavoro. Ancora una volta "Il texano dagli occhi di ghiaccio" non ripone fiducia nel sistema americano, bensì nell'individuo che attraverso i propri valori si batte contro questo sistema. Accadeva nei suoi western più riusciti, così nei più recenti "American [...] Vai alla recensione »
Le società di Antico Regime sapevano bene che la narrazione e il mito contano più della realtà, al punto da fondarvi un'immagine forte. Anche oggi il ruolo di certi media pare rispondere a un'analoga strategia. Lo conferma quanto accaduto a Richard Jewell, durante le Olimpiadi di Atlanta del 1996, e oggetto dell'ultimo, omonimo film di Clint Eastwood.
Con le sue recenti «Controstorie» del Sogno Americano, spietato cecchino in Iraq («American Sniper»), o pilota che a New York salva passeggeri planando lungo il fiume Hudson («Sully»), o terzetto di militari in vacanza che sventa un attentato («Ore 15.17. Attacco al treno»), Clint Eastwood trae da cronache destino di comuni eroi per filtrarvi malinconici "morsi" sull'essere statunitensi oggi come ieri, [...] Vai alla recensione »
L'inossidabile Clint Eastwood dà alle sale un'altra perla di cinema, "Richard Jewell". Nel suo nuovo film il regista prende spunto ancora una volta dalla cronaca, come fatto per le sue ultime opere, e torna a raccontare di persone comuni che, in circostanze difficili, hanno compiuto azioni eroiche ed esemplari. Richard Jewell (Paul Walter Hauser) è un trentaquattrenne sovrappeso che sogna di entrare [...] Vai alla recensione »
Atlanta, 1996. Richard Jewell è un trentenne sovrappeso che vive con la madre. Clint Eastwood lo erge a protagonista, a partire da una storia veramente accaduta, del suo trentanovesimo lungometraggio e lo presenta come inserviente negli uffici di una società. È un uomo molto attento a tutto e intuitivo. L'avvocato Watson Bryant, che lo prende in simpatia, lo invita a non abusare del potere quando gli [...] Vai alla recensione »
Dopo "Ore 15.17 - Attacco al treno", Clint Eastwood racconta in "Richard Jewell" un altro attentato sventato (o quasi) da cittadini comuni. Qui non si esplora però ciò che precede il momento fatidico, bensì il dopo, quando l'eroe si ritrova suo malgrado a doversi difendere dalle accuse sul suo operato. Un po' come succedeva al pilota Tom Hanks nel precedente "Sully".
Il 27 luglio del 1996, un attentato ad Atlanta (città che ospitava le Olimpiadi) uccise due persone e ne ferì un centinaio. L'attentato fu compiuto da un militante anti abortista, Eric Rudolph, che però fu arrestato solo nel 2003. Il nuovo film di Clint Eastwood, basato sul libro The suspect di Kent Alexander e Kevin Salwen e su un'inchiesta di Marie Brenner pubblicata da Vanity Fair, parla di Richard [...] Vai alla recensione »
Richard Jewell è nome poco noto ai più. Almeno al di fuori degli Stati Uniti. Eppure tutti, prima o poi, hanno conosciuto un Richard Jewell nel proprio piccolo. Il suddetto infatti è diventato emblema di vittima dei soprusi e dei pregiudizi del Leviatano. Il mostro istituzionale che perseguita il piccolo anche quando compie al meglio il suo dovere. Nella fattispecie, salvando vite umane.
La sera del 27 luglio 1996, durante le Olimpiadi di Atlanta, una guardia di sicurezza individua sotto una panchina uno zaino sospetto e nonostante lo scetticismo delle forze dell'ordine ottiene il permesso di evacuare la zona evitando così una strage. La bomba infatti scoppierà uccidendo però solo due persone. Richard diventa così l'eroe nazionale, corteggiato da giornali, tv ed editori.
A ottantanove anni e il quarantaduesimo film da regista Clint Eastwood assomiglia ormai a una delle sculture dei volti dei presidenti Usa scolpite nella roccia del Monte Rushmore in Dakota. Non solo e non tanto nei lineamenti istoriati di rughe eppure dotati di un'espressione fiera e uno sguardo vivido, però, quanto nello stile delle sue messinscene che sono diventate sempre più essenziali, sobrie, [...] Vai alla recensione »
"Con "Richard Jewell" Clint Eastwood racconta la storia vera della guardia di sicurezza che sognava di diventare poliziotto in servizio al Centennial Park di Atlanta dove nel 1996 si tengono eventi musicali durante le Olimpiadi, scopre e segnala uno zaino abbandonato che contiene una bomba evitando un massacro. Inizialmente Jewell diventa un eroe nazionale ma quando i mass media divulgheranno la notizia [...] Vai alla recensione »
Vigilia delle Olimpiadi di Atlanta, Georgia, nel 1996. Una bomba fa morti e feriti. Senza l'intervento del vigilante Richard Jewell sarebbe una strage. La città trova il suo eroe. Ma la polizia federale dice: «Ha trovato la bomba perché l aveva messa lui e l'ha fatto per passare da eroe». Da questa realtà comincia il film Richard Jewell di Clint Eastwood.
Dopo il pilota protagonista di diventare un eroe. Anche in questo caso si tratta di una storia vera. Quella di Richard Jewell, un trentenne sovrappeso che vive ancora con la mamma e sogna da sempre di fare il poliziotto. Il suo eccessivo zelo, però, lo ha sempre penalizzato e così si ritrova a fare piccoli lavori come guardia giurata. In tale veste viene assunto per i giochi olimpici di Atlanta del [...] Vai alla recensione »
Ormai è dal 2016 che l'Academy e Hollywood snobbano Clint Eastwood. Un regista, cinque volte premio Oscar, che alla soglia dei 90 anni è ancora in grado di raccontarci, con lucidità e fermezza disarmanti, storie vere, spesso dimenticate, che fanno parte del nostro presente e, soprattutto, dell'America di oggi. L'ultima è "Richard Jewell", al cinema dal 16 gennaio con Warner Bros.
Inossidabile Clint. Devi andare a ricontrollare più e più volte la sua carta di identità (quest'anno, saranno 90), perché Eastwood lavora, ancora oggi, con la grinta e la voglia di un ragazzino. Un monumento, come lo sono i suoi film, alla faccia di tutti quelli che, a Hollywood, e sono tanti, non lo possono vedere, negandogli sacrosante Nomination agli Oscar.
"Fatti guardare": è l'ultima cosa che Watson Bryant dice a Richard Jewell. Ma Jewell, come al solito, non sembra capire. Almeno non del tutto. Se ne sta là, dietro il suo bancone di poliziotto di provincia, con lo sguardo da tontolone pingue. Sì, quel "fatti guardare" assomiglia a un tenero commiato, il tentativo di trattenere ancor un istante l'immagine di quell'amico improbabile, finalmente fiero [...] Vai alla recensione »
Sovrappeso e zelante, Richard Jewell aspira a diventare agente di polizia ("Io credo nella legge e nell'ordine"), intanto dopo qualche lavoro finito male, si ritrova guardia giurata in servizio ai concerti live. Siamo nell'estate del 1996, Atlanta (Georgia), le Olimpiadi sono appena iniziate. Come dire? Una manna per i terroristi e gli psicopatici dinamitardi e proprio a Jewell capita di trovare uno [...] Vai alla recensione »
Atlanta, Georgia, luglio 1996. Sono in corso le Olimpiadi e tra le tante guardie di sicurezza che pattugliano i molti luoghi della città, teatro di spettacoli musicali e performance di vario genere, c'è Richard Jewell (Paul Walter Hauser, bravissimo protagonista di questo nuovo film di Clint Eastwood che dà il titolo al personaggio) il quale forse prende troppo sul serio il suo ruolo di tutore dell'ordine [...] Vai alla recensione »
Chi è Richard Jewell? Quando diventa famoso è poco più che trentenne, è grassoccio, vive con la mamma. È il 1996 e sono in corso le Olimpiadi a Atlanta, in Georgia. Jewell, che sta svolgendo l'attività di guardia di sicurezza, scopre uno zaino dove sono rinchiuse alcune bombe: il suo provvidenziale fiuto porta all'evacuazione della zona, prima dell'esplosione, salvando diverse vite.
Gianfranco Pannone, coadiuvato da Ambrogio Sparagna - che cura le musiche per un film che non sarebbe quello che è senza di quelle - azzarda con Scherza con i fanti, un'operazione molto rischiosa per gli ambienti in cui il film potrà trovare una sua idonea sede. I mugugni tra i denti di una agguerrita parte degli spettatori della proiezione d'esordio al Lido, conferma, con gravità, l'assunto.
Negli Stati Uniti è stato flop al botteghino. Dati alla mano peggio è andato solo il suo Bronco Billy, quando ancora Clint Eastwood era un figaccione tra Callaghan e il Biondo con la voce di Enrico Maria Salerno. Invece a noi, questo Richard Jewell, 40esimo film dell'89enne regista Eastwood, è piaciuto assai. "Bello, a tratti bellissimo", ha scritto il collega Carlo Valeri su Facebook appena finita [...] Vai alla recensione »
«C'è una bomba al Centennial Park. Avete 30 minuti»: la frase tormentone che scandisce il bel trailer di Richard Jewell racchiude il senso, l'angoscia, i paradossi della nuova storia narrata da Clint Eastwood. Una bomba in mezzo alla gente che affolla il parco di Atlanta per le Olimpiadi del 1996; un eroe che precipita dal piedistallo per trasformarsi in tre giorni in un attentatore; l'FBI che va ottusament [...] Vai alla recensione »
Chi era Richard Jewell? Un uomo perbene, la cui storia ha incuriosito e indignato Gita Eastwood, che gli ha dedicato il suo ultimo film. Nel 1996, durante le Olimpiadi di Atlanta, Jewell (una guardia giurata, interpretata da Paul Walter Hauser) rinvenne in un parco gremito di folla uno zaino contenente tre bombe e, dando l'allarme, salvò moltissime vite.
La storia (vera) di Richard Jewell, aspirante poliziotto che si deve accontentare di qualche lavoretto nella sicurezza, è quasi simbolica. Nel 1996, ad Atlanta, Richard nota lo zaino abbandonato sotto una panchina del Centennial Olympic Park e dà l'allarme. Dentro c'è una bomba. Esplode. Muore una donna, ma poteva essere una strage. Acclamato all'inizio come eroe, Jewell entra mirino dell'FBI come [...] Vai alla recensione »
Atlanta, Georgia. Richard Jewell è un trentenne sovrappeso che vive ancora con la mamma e si considera un tutore della legge, ma in realtà svolge per lo più lavoretti di sorveglianza. Richard considera sua missione proteggere gli altri ad ogni costo: dunque, durante gli eventi che precedono le Olimpiadi del 1996, è il primo a dare l'allarme quando vede uno zaino sospetto abbandonato sotto una panchina. [...] Vai alla recensione »
"Non sono il governo americano. Sono tre stronzi che lavorano per il governo americano" tuona l'avvocato difensore del povero Richard Jewell. Ed è come se parlasse Clint Eastwood. Chi è Richard Jewell? Una guardia giurata accusata ingiustamente di aver piazzato una bomba nel Centennial Olympic Park durante le Olimpiadi di Atlanta, Georgia, del 1996.
C'è una battuta quasi all'inizio di "Richard Jewell", in sala dal 16 gennaio, che dice tutto. Dice tutto sul film e sull'icona Clint Eastwood, alla sua quarantesima regia e prossimo ai novant'anni. Un grande Sam Rockwell esorta l'ingenuo Richard, schernito da tutti perché ciccione e un po' ottuso - ma con il sogno di diventare poliziotto - a non diventare un asshole, uno str.
Se la vicenda di Chesley Sullenberger, detto Sully, il pilota che nel 2009 decise il destino di 155 persone, ci era sembrata la chiusura ideale dell'opera che Clint Eastwood sta componendo da anni, Richard Jewell è forse l'ultimo, spiazzante, protagonista del Pantheon che il regista americano ha dedicato agli eroi invisibili. Quelli pronti a morire per il proprio Paese senza battere ciglio, che camminano [...] Vai alla recensione »
Chi può essere definito, oggi, un eroe? Dopo Sully e Ore - Attacco al treno, Clint Eastwood dirige una nuova pellicola ispirata a un fatto di cronaca americana capace di raccontare le contraddizioni del nostro tempo. Richard Jewell, protagonista del film omonimo nelle sale dal 16 gennaio, è la guardia di sicurezza che, durante le Olimpiadi di Atlanta del 1996, scovò un pacco bomba ed evitò la morte [...] Vai alla recensione »
"C'è una bomba a Centennial Park. Avete trenta minuti". L'uomo giusto al posto giusto nel momento giusto è Richard Jewell (Paul Walter Hauser), una guardia di sicurezza sovrappeso, che vive ancora con la madre (Kathy Bates), colleziona armi, compulsa nottetempo il codice penale e vagheggia la divisa da poliziotto. È lui a contenere gli effetti dell'attentato dinamitardo ai Giochi Olimpici di Atlanta [...] Vai alla recensione »
La storia reale di Richard Jewell (Paul Walter Hauser), membro della sicurezza che, scoprendo la bomba dell'attentato del 27 luglio 1996 alle Olimpiadi estive di Atlanta, salva numerose vite. Prima è celebrato come un eroe, ma in pochi giorni diventa il sospettato numero uno dell'FBI e la sua vita si trasforma in un inferno. Un Clint Eastwood in forma straordinaria affronta uno dei temi cardine della [...] Vai alla recensione »
A quasi novant'anni, Clint Eastwood aggiunge un nuovo ritratto alla sua galleria di "eroi per caso" d'America - pensate ad American Sniper, Sully e, con esiti inferiori, Ore 15:17 - Attacco al treno - portando sullo schermo la vicenda di Richard Jewell, un buon samaritano che prima fu celebrato e poi ingiustamente denigrato dall'FBI e dai media. Nel ruolo del titolo, inizialmente pensato per Jonah [...] Vai alla recensione »
New York Chris Kyle, il cecchino più letale delle forze speciali americane in Iraq, Sully Sullenberger, il pilota della US Airlines che atterrò sull'Hudson salvando dal disastro un aereo carico di civili, Spencer Stone, Anthony Sadler e Alex Skarlatos, i tre amici d'infanzia del Midwest che sventarono l'attentato terroristico su un treno europeo Earl Stone, l'orticultore e veterano della Corea diventato [...] Vai alla recensione »
Nonostante la prolificità (un film l'anno) e l'entusiasmo irremovibile dei cinefili, che vedono giustamente in lui l'ultima incarnazione della grande Hollywood, il quasi novantenne Eastwood da tempo non è più ai livelli dei suoi grandi film del passato. Nei casi migliori (The Mule, Sully) ritrova una limpidezza classica o una sincera malinconia, in altri (Invictus, su Mandela, Ore 15:17- Assalto al [...] Vai alla recensione »