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Ultimo aggiornamento mercoledì 3 ottobre 2018
La vicenda del pilota Sullenberger, detto Sully, che riuscì a salvare tutti i passeggeri a bordo del suo aereo in avaria planando nell'Hudson. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Premi Oscar, 1 candidatura a David di Donatello, 4 candidature a Critics Choice Award, Il film è stato premiato a AFI Awards, In Italia al Box Office Sully ha incassato 7,1 milioni di euro .
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Il 15 gennaio 2009 un aereo della US Airways decolla dall'aeroporto di LaGuardia con 155 persone a bordo. L'airbus è pilotato da Chesley Sullenberger, ex pilota dell'Air Force che ha accumulato esperienza e macinato ore di volo. Due minuti dopo il decollo uno stormo di oche colpisce l'aereo e compromette irrimediabilmente i due motori. Sully, diminutivo affettivo, ha poco tempo per decidere e trovare una soluzione. Impossibile raggiungere il primo aeroporto utile, impossibile tornare indietro. Il capitano segue l'istinto e tenta un ammarraggio nell'Hudson. L'impresa riesce, equipaggio e passeggeri sono salvi. Eroe per l'opinione pubblica, tuttavia Sully deve rispondere dell'ammaraggio davanti al National Transportation Safety Board. Oggetto di un'attenzione mediatica morbosa, rischia posto e pensione. Tra udienze federali e confronti sindacali, stress post-traumatico e conversazioni coniugali, accuse e miracoli, Sully cerca un nuovo equilibrio privato e professionale.
Che cos'hanno in comune gli eroi di Clint Eastwood? Sono quasi sempre personaggi destabilizzati dal destino, da un crimine, da un'ingiustizia, dalla marginalità. Tutti, ciascuno a suo modo, sono alla ricerca dell'unità perduta. Non si tratta di una semplice risorsa narrativa, destinata a suscitare l'adesione del pubblico, per l'autore americano quella ricerca riflette l'esplorazione filosofica e artistica del suo cinema, producendo una felice coincidenza tra forma e contenuto.
Quello che innerva la sua filmografia e gli conferisce una rimarchevole coerenza è il raggiungimento, la restaurazione e la formalizzazione estetica di una nozione sostanziale per l'uomo: l'equilibrio. Abilmente dissimulata sotto la vernice della narrazione, la ricerca del giusto mezzo si manifesta essenzialmente nella relazione che l'individuo intrattiene con la società e le istituzioni, l'insieme delle strutture politiche, giuridiche ed etiche che la cultura ha imposto alla natura. Sully, ritratto di un eroe della working class 'processato' da una gerarchia senza cuore e troppi cavilli, corrisponde alla perfezione questa relazione che Eastwood affronta sempre in maniera risolutamente conflittuale.
Tom Hanks, everyman umanista del cinema classico, incarna in faccia alla commissione d'inchiesta, obbligatoria in caso di incidenti, il fattore umano, la scintilla dell'esperienza, l'essenza nobile del lavoro fatto semplicemente come dovrebbe essere fatto. Non per denaro, non per gloria, non per vanità, non per approvazione. Eroe ordinario alle prese con la realtà della sua situazione, Sully è fedele al giuramento prestato e alle conoscenze acquisite con la sua professione.
Girato con la tecnologia Imax, che offre allo spettatore un'immersione piena nell'azione, accomodandolo nella cabina di pilotaggio a 'vivere' letteralmente l'esplosione dei motori, il silenzio che segue e le turbolenze dell'aereo che plana sul fiume, Sully resta nondimeno un film intimo, svolto nella testa del suo protagonista. Quello che ha fatto 'in emergenza' è inseparabile da quello che immagina, sente, conosce. Eastwood ricostruisce con lucidità l'esperienza e le attitudini del suo eroe, l'esordio giovanile, gli anni nella Air Force, perché è su quella pratica e su quella competenza che Sully decide di prendere la via del fiume. Lo sguardo dell'autore e l'interpretazione dell'attore trovano in Sully intimi cedimenti, confrontando il capitano eroico che ha gestito in volo crisi e destino con l'uomo a terra a disagio nel ruolo di eroe e in conflitto con quello che avrebbe potuto essere.
Ammarando, il film emerge i flussi di coscienza del suo protagonista, interrompendo coi sogni angosciosi la linearità della rotta, scivolando nel passato per mettere l'incidente in prospettiva con la vita di Chesley Sullenberger. Con Sully e dopo Flags of Our Fathers e American Sniper, il regista interroga di nuovo la nozione ambivalente di eroismo che è al cuore dell'immaginario americano. Ma se il primo procede alla destrutturazione dell'eroicità e il secondo contraddice la missione del 'primo violino' dell'esercito americano in Iraq, Sully riconfigura l'eroe. Eastwood ne distilla l'essenza andando oltre la sua rappresentazione mediatica e riabilitandone la natura tragica attraverso la paura incombente della morte. Con quella paura il protagonista fa i conti dal principio, il film si apre su un aereo che scivola lungo lo skyline di New York e si schianta contro il paesaggio urbano deflagrandolo. Prima di distinguere l'oggettività della vicenda, l'aereo di Sully è realmente ammarato, Eastwood mostra allo spettatore la visione ipotetica, l'enunciato condizionale, l'incubo di Sally, l'incognita mortale connessa con l'atterraggio. Come Zemeckis (The Walk) prima di lui, recupera la gravità dell'iconografia storica US, l'immagine depositata nella coscienza collettiva e la compensa, risvegliando Sully dall'incubo e suturando le ferite di New York. Al rigore geometrico dell'uomo che cade, fotografato da Richard Drew e allineato alla verticalità della Torre Nord, Sully replica la geometria orizzontale e variabile delle ali di un airbus che galleggiano e sorreggono la vita. Quella che Sully ha garantito con un gesto solerte, abile, puro. Eppure una sorta di inerzia scorata, prodotta da una società che ha estinto l'afflato leggendario dietro a regole, protocolli, simulazioni e statistiche, prova a trascinarlo sul fondo. Certo il National Transportation Safety Board pone domande legittime e cerca la risposta giusta (ne esiste una?) ma il processo è viziato da un'accusa tacita, uno scetticismo tenace, un'idea di colpevolezza poi smentita dai fatti. Sully ha preso una decisione, probabilmente l'unica possibile. Ed è quella decisione a determinare la misura del suo eroismo, il carico di responsabilità che il protagonista ha condiviso con l'equipaggio, il co-pilota, i controllori di volo, gli agenti di polizia, i soccorritori. Insieme hanno realizzato il "miracolo dell'Hudson", ribadendo la natura etica del lavoro (di ogni lavoro) e provando l'inscindibilità ineluttabile dei destini umani.
In aula e in fondo al film, Clint Eastwood rimette in quota il suo eroe e trasmette la medaglia da veterano ai soli eroi che la valgono: non più quelli che sparano ma quelli che si espongono. Non più quelli che scaricano coi colpi la responsabilità ma quelli che l'assumono mani alla cloche.
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I, I will be king And you, you will be queen We can beat them, just for one day We can be heroes, just for one day (David Bowie) La filmografia di Eastwood è costellata da eroi, come anche l'immaginario americano. Eroi positivi celebrati in tutto il mondo (Invictus), eroi controversi (American Sniper), antieroi (Gran Torino), eroi sconfitti (The Millon dollar baby), autoironici (Space [...] Vai alla recensione »
Andare al cinema per vedere un film di Clint Eastwood significa che si assisterà ad un capolavoro,è lui il cinema,ogni suo film rimane nella mente dello spettatore per lungo tempo,studia ogni particolare,che al publico può sfuggire ma importante per la completezza del film,ogni soggetto lui lo vive sicuramente nella sua mente immagina come sarà il film prima di scriverlo,come del resto anche altri [...] Vai alla recensione »
Il film di Clint Eastwood è tratto da un fatto reale: il 9 gennaio 2009 un areo di linea partito da New York diretto a Seattle come primo pilota Chesley Sullemberger detto Sully (interpretato daTom Hanks) viene investito da stormi di uccelli che mettono fuori uso i due motorei dell'areo. Il comandante ritenedo di non essere in grado di atterrare in aeroporti vicini come consigliato dal controllo [...] Vai alla recensione »
Clint Eastwood firma un ennesimo capolavoro, questa volta incentrato su un vero eroe americano come Chesley Sullenberger detto Sully. Una persona esente da controversie (a differenza dell'American Sniper) che armato di coraggio azzarda una cosa impensabile: una manovra che non era contemplata in nessun manuale d'emergenza: quello di planare sul fiume Hudson dopo aver perso entrambi i motori [...] Vai alla recensione »
Un magnifico film non con una trama,ma con una pagina di storia vissuta in cui non solo si riconoscono i veri protagonisti ma gli stessi spettatori. Non racconto il film nei dettagli,per non togliere allo spettatore il piacere di assistere alla proiezione. Al di là dell’avvincente episodio portato sullo schermo vi sono ben altre considerazioni che meritano l’attenzione.
Un piccolo pezzo di storia recente magistralmente raccontato da Clint Eastwood in uno dei suoi migliori lavori come regista. Certo la pellicola è spudoratamente autocelebrativa, sembra uno spot pubblicitario sul coraggio dei newyorkesi e sull'estrema efficienza delle forze dell'ordine americane (Eastwood perde il pelo ma non il vizio) e solo per questo la mia recensione viene decurtata [...] Vai alla recensione »
C'é sempre un'idea forte dell'individuo al centro del cinema di Clint Eastwood, un'idea forte dell'essere umano, tanto più forte quanto più si trova a fare i conti con le proprie debolezze e fragilità, con i propri dubbi proprio quando deve compiere le scelte più importanti e difficili, impossibili da differire ("Gran Torino" ma anche [...] Vai alla recensione »
“Sully” ha dalla sua la secchezza del racconto classico e un magnifico protagonista, Tom Hanks nella parte di un pilota che salva dalla morte 155 passeggeri ammarando il suo aereo nel fiume Hudson. Clint Eastwood, ormai 87 primavere alle spalle, deve essere rimasto colpito da un eroe quasi normale, o meglio dalla figura dell’uomo comune che si trova a gestire situazioni eccezionali. [...] Vai alla recensione »
La storia è notissima. 11 settembre 2001, New York, un gruppo di terroristi prende il controllo di due aerei di linea scagliandoli contro le torri del World Trade Center. Nel successivo crollo moriranno circa 3000 innocenti, aprendo nella psicologia collettiva statunitense una ferita non ancora rimarginata. “Sully” non racconta le Torri Gemelle, ma ne accenna negli incubi [...] Vai alla recensione »
96 minuti di pellicola, che tengono incollati alla poltrona, per ricostruire una vicenda reale ed i suoi risvolti umani, burocratici, mediatici. Film eccellente, di alto valore etico. Nelle riprese, formalmente ineccepibili di ogni scena, azione, evento connesso alla narrazione, c'é un messaggio diretto allo spettatore. Un messaggio che va raccolto ed é quello dell'etica [...] Vai alla recensione »
SULLY (USA, 2016) di CLINT EASTWOOD. Con TOM HANKS, AARON ECKHART, LAURA LINNEY, ANNA GUNN, MIKE O'MALLEY, ANN CUSACK, HOLT MCCALLANY, JAMEY SHERIDAN, JERRY FERRARA, SAM HUNTINGTON, MOLLY HAGAN, MAX ADLER A New York, il 15 gennaio 2009, il volo USAIR-1549 rischia di trasformarsi in tragedia: l’aeroplano si scontra con uno stormo di uccelli sopra l’Hudson, perde la spinta di entrambi [...] Vai alla recensione »
Quando si dice un nome una garanzia........ Tratto da una vicenda realmente accaduta: il 15 gennaio 2009 a New York il volo 1549 dell'Us Airways con 155 passeggeri, deve fare un atterraggio d'emergenza sul fiume Hdson. Due minuti dopo il decollo l'impatto con uno stormo di oche danneggia i motori. Il capitano Chesley (Sully) Sullenberger deve prendere una decisione. [...] Vai alla recensione »
Dopo essere risucito a portare a termine un incredibile ammaraggio salvando 155 persone, il pilota Sullemberger (Sully) venne messo sotto accusa dall'ente nazionale per la sicurezza dei trasporti. In novantacinque minuti senza fronzoli, fanfare o bandiere americane al vento, Clint Eastwood racconta con maestria e cura documentaristica un caso che ha fatto il giro del mondo almeno nella sua prima [...] Vai alla recensione »
Film interessante, ma sopravvalutato. Il regista Clint Eastwood ricostruisce l’incidente aereo che coinvolse un airbus della US Airways il 15 gennaio 2009, a New York, a causa di un bird strike che mise fuori uso ambedue i motori. In questa circostanza il pilota Chesley Sullenberger, detto Sully, riuscì a compiere con grande sangue freddo e abilità un ammaraggio sul fiume Hudson, senza perdita di [...] Vai alla recensione »
Compendio di tutta la filmografia di Klint : l'uomo e il suo essere eroe contro una ottusa burocrazia dove dinamiche compiuterizzate e fredde simulazioni tentano di infangare quell'unica scelta che presa in soli 35 secondi significhera' la vita per 155 persone. Essere eroe non protagonista , ma uomo nel senso piu alto della definizione :uomo il cui compito e' svolgere con responsabili [...] Vai alla recensione »
Meta'gennaio 2009,il volto Airways 1549 diretto da new York a Seattle, comandato dal pilota Chesely(detto Sullly)Sullenberger, pilota espertissimo, con 42 anni di esperienza come pilota, per un grave guasto causato da un bird strike, deve ammarrare nell'Hufson invece di atterrare all'aeretoporto La Guardia di New York, in quanto tecnicamente non sarebbe potuto arrivare o meglio [...] Vai alla recensione »
Meta'gennaio 2009,il volto Airways 1549 diretto da new York a Seattle, comandato dal pilota Chesely(detto Sullly)Sullenberger, pilota espertissimo, con 42 anni di esperienza come pilota, per un grave guasto causato da un bird strike, deve ammarrare nell'Hufson invece di atterrare all'aeretoporto La Guardia di New York, in quanto tecnicamente non sarebbe potuto arrivare o meglio [...] Vai alla recensione »
Ispirandosi ancora ad una storia vera(la mancata tragedia aerea del 15 gennaio 2009 a New York)Eastwood mette intelligentemente da parte la spettacolarità(molto sobrie e comunque di effetto le scene dell'ammaraggio)per concentrarsi sulla figura di un grande uomo che si trova paradossalmente screditato dalla burocrazia.E attraverso gli avvenimenti mostrati da diversi punti di vista(i protagonisti, [...] Vai alla recensione »
Dall'autobiografia di Chesley Sullenberger, detto"Sully", protagonista di un"ammarraggio"nel fiume Hudson a metà gennaio 2009, Clint Easwood trae, sette anni dipo, (2016)questo"Sullly"che sa altenrare con intelligenza registica totale(Clint è anche co-produttore)passato(il momento dell'ammarraggio)e presente(l'inchiesta , in quanto"Suyll", [...] Vai alla recensione »
Da professionista con 35 anni e 17000 ore di volo in una compagnia di volo di linea posso dire che il film mi è piaciuto molto perchè ha correttamente trattato e trasmesso l'argomento con le immagini. Inoltre tratta una problematica a cui noi siamo da sempre stati interessati e cioè la Sicurezza delle operazioni di volo e il rapporto con la preparazione tecnica e con gli aspetti [...] Vai alla recensione »
Perché è bello questo film? Perchè dice la verità. Perchè la burocrazia è proprio così, se ne frega dell'uomo e si attacca a quattro regolette per conservare il potere fine a se stesso.Puo' arrivare anche a schiacciarti (vedi il comandante Sully quando dubita addirittura di ciò che ha fatto per salvare i 155 passeggeri); e devi ricordarle [...] Vai alla recensione »
Clint Eastwood si è messo nuovamente alla prova con il suo ultimo film Sully; come gran parte dei film del regista statunitense, siamo davanti ad un film che, capolavoro o meno, merita un’attenta visione. Nei panni di attore protagonista troviamo il grande Tom Hanks, nome di spicco nel panorama Hollywoodiano, noto per le sue doti interpretative versatili, che gli consentono di entrare [...] Vai alla recensione »
Il 15 Gennaio 2009 il comandante Chesley Sullenberger effettua un atterraggio di emergenza con il suo aereo nelle acque gelide del fiume Hudson salvando la vita a tutti i 155 passeggeri presenti a bordo. Anche se Sully viene elogiato dall'opinione pubblica, considerato un eroe, deve rispondere dell'ammaraggio davanti al National Transportation Safety Board.
"Sully" ( id., 2016) è il trentacinquesimo lungometraggio del regista, attore, produttore di San Francisco Clint Eastwood. Dopo "Gran Torino " (2008) e "J. Edgardo" (2011) ecco un altro grande tassello del ' cavaliere pallido ' : un film di una semplicità di scrittura ma forte, deciso, essenziale nel racconto.
Il 15 gennaio 2009 l’Airbus dell’US Airways diretto a Charlotte, pilotato da Chesley “Sully” Sullenberger, a causa di un violento bird strike, si avventura in un complicato ammaraggio nel fiume Hudson, subito dopo il decollo da LaGuardia. Centocinquantacinque le persone, tra passeggeri ed equipaggio, tratte miracolosamente in salvo senza perdita di vite umane.
Clint come il vino, invecchiando migliora. E invecchiando sceglie temi e personaggi in linea con la sua eta' e statura cinematografica. La trama e' troppo recente (2009) x non essere gia' conosciuta al grande pubblico (soprattutto in USA). Il taglio che ci da il regista insieme a un Tom Hanks (tornato finalmente grandissimo) e' quello di un uomo, normale, maturo, ipercontrollato, ordinario [...] Vai alla recensione »
Dopo la vittoria di Trump, ho deciso di boicottare tutto quello che può riguardare gli USA.... Eastwood si è apertamente schierato con la dx xenofoba e reazionaria.......ergo si è reso colpevole di tutti i disastri planetari che accadranno dall'insediamento del parrucchino pazzo in avanti. nonostante questo ho deciso, complice la storia e della presenza dell'immenso [...] Vai alla recensione »
Il fattore umano entra in gioco chiedendo il permesso alla fredda logica razionale, come se questa contenesse in sè la verità assoluta, inoppugnabilmente legata alle leggi della dura madre scienza. Nell’ultimo lavoro di Clint Eastwood, il fattore umano assume il tema portante della pellicola, basata su una storia vera, quella del “miracolo” realizzato dal comandante Chelsey «Sully» Sullenberger [...] Vai alla recensione »
Clint Eastwood ha fatto il suo film, forse, più intimo con una tenerezza e una partecipazione stupefacenti e molto coinvolgenti . Si capisce subito che Sully Sullenberger rappresenta , per lui , l'americano vero , l'americano migliore , intelligente , preparato , pragmatico ma prima di tutto umano . Pieno di quella umanità che aiuta a scavalcare qualunque ostacolo e a sconfiggere [...] Vai alla recensione »
Eastwood è un regista ormai stanco e i grandi film di inizio anni 2000 sono solo un lontano ricordo. Tuttavia in questa pellicola il buon vecchio Regista di destra e sostenitore del buon D.Trump mi ha sorpreso. Eastwood è conosciuto a Hollywood come un regista contro il sistema,contro il potere finanziario made in Usa che ha totalmente dominato la presidenza Obanana e che ci ha regalato [...] Vai alla recensione »
Clint Eastwood non ha bisogno di presentazioni, né di conferme. Ha già ampiamente dimostrato di saper raccontare molto bene le vite di eroi o poveri diavoli alle prese con il proprio disperato quotidiano. Anche nel primo caso, comunque, si tratta sempre di personaggi dalla vita struggente, disperata, mai banale. In questa pellicola, Clint Eastwood racconta la storia di Chesley Sullenberger, [...] Vai alla recensione »
Un magnifico film non con una trama,ma con una pagina di storia vissuta in cui non solo si riconoscono i veri protagonisti ma gli stessi spettatori. Non racconto il film nei dettagli,per non togliere allo spettatore il piacere di assistere alla proiezione. Al di là dell’avvincente episodio portato sullo schermo vi sono ben altre considerazioni che meritano l’attenzione.
Gli ultimi film di Clint Eastwood partono sempre da storie vere. Narrano di eroi/antieroi in cui il protagonista spesso può essere visto e giudicato in modi diversi, che nel suo animo è molto solo, ma ostinato nel fare la “cosa giusta”. Sia il cecchino di American Sniper sia il pilota di Sully hanno il convincimento di aver ragione, e sono supportati da una grande professionalit&ag [...] Vai alla recensione »
Secondo Clint Eastwood al mondo non esistono eroi ma soltanto persone che in particolari gravi situazioni o circostanze riescono a fare la cosa giusta al momento giusto. Come fece il comandante Chelsey Sullemberger, che nel gennaio del 2009 decise di far atterrare il suo aereo sulle gelide acque del fiume Hudson a New York, dopo che, a pochi secondi dal decollo, uno stormo di uccelli aveva messo fuori [...] Vai alla recensione »
Dopo ver visto questo film è naturale porsi una domanda: che cos’è un eroe? Un eroe è un essere umano che compie, semplicemente, il suo dovere. E lo fa bene. Questo film mi ha emozionato e mi ha ridato un po’ di fiducia nell’essere umano. Sì perché ciò che CE ha voluto raccontarci è la storia vera di un Uomo che, grazie ai suoi 40 anni di esperienza e una buona dose di fortuna, ha compiuto un gesto [...] Vai alla recensione »
Dopo ver visto questo film è naturale porsi una domanda: che cos’è un eroe? Un eroe è un essere umano che compie, semplicemente, il suo dovere. E lo fa bene. Questo film mi ha emozionato e mi ha ridato un po’ di fiducia nell’essere umano. Sì perché ciò che CE ha voluto raccontarci è la storia vera di un Uomo che, grazie ai suoi 40 anni di esperienza e una buona dose di fortuna, ha compiuto un gesto [...] Vai alla recensione »
Continua la serie ininterrotta di film meravigliosi di Clint Eastwood. Questo splendido ottantaseienne, reduce da un doloroso divorzio, ha confezionato un'opera semplice che ci offre l'opportunità per una sera, per un istante di riacquistare fiducia nelle nostre possibilità. Cosa c'è di più importante di salvare una vita.
Andare a vedere un film di cui si sanno già tutti gli avvenimenti risulta scontato e banale, ma non se alla regia c’è un’artista come Clint Eastwood. Ed è proprio la regia a fare da trainante a tutta l’opera rendendo Sully un film spettacolare e profondo. La regia non segue un tracciato cronologico, ma nei momenti giusti ci catapulta nel passato del protagonista rendendo la pellicola estremamente [...] Vai alla recensione »
Da sempre abituata a un Tom Hanks dal viso pulito e lo sguardo ingenuo, sono rimasta piacevolmente colpita da questa nuova interpretazione. Capello bianco, baffo e viso segnato non tradiscono il talento di Hanks. Interpretare il pilota Sullenberger (l'eroe del volo US Airways 1549) non sarebbe stato semplice per nessuno. Incertezza, inquietudine e paura sono solo tre delle emozioni che si nascondono [...] Vai alla recensione »
Riciclando un vecchio adagio usato per le canzoni, si tratta del film, non del regista. Se l’ha preso in considerazione Tom Hanks, possiamo farlo anche noi, tanto più che, se le opinioni politiche dello zio Clint sono chiare e conosciute da tempo, difficilmente traspaiono nei suoi lavori, lasciando invece spazio a quelle ben note qualità dietro la macchina da presa che non sembrano [...] Vai alla recensione »
Sully? Ma è il nome o il cognome ? Questa è la prima domanda che mi sono fatto quando mi sono seduto in sala. Lo devo ammettere, dopo i primi venti minuti che seguivo il film, ho cominciato ad intravedere delle analogie con un altro film Plane Crash di qualche anno fa. Ero lì che immaginavo un finale già visto e per la prima volta mettevo in dubbio Clint Eastwood.
Un gran bel film anche questo di Eastwood, ormai il suo nome è una certezza di gran film. Mi è piaciuto il fatto di mostrare l'incidente in tanti modi ognuno diverso dall'altro in base ai vari punti di vista che si andavano a scoprire. Un eroe eastwoodiano che differisce dagli altri per la sua vulnerabilità più marcata, qui eastwood ci fa veramente entrare nel mondo del personaggio, tramite ellissi [...] Vai alla recensione »
Due anni dopo l'ottimo "Americn Sniper" Clint Eastwood torna alla regia con "Sully" dimostrando (nonostante la veneranda età) di avere ancora smalto da vendere. Il film parla dell'impresa di Chesley Sullemberg, che il 15 gennaio 2009, al comando del volo "Kaktus" 1549, a seguito di un guasto ad entrambi i motori, fu costretto ad ammarare nel fiume [...] Vai alla recensione »
Pregevole ricostruzione dei terribili 208 secondi di un volo di linea a New York del 15 gennaio 2009 nei quali un uomo ha realizzato ciò che nessuno riteneva possibile prima: un ammaraggio con un aereo carico e 155 persone a bordo con ZERO vittime e persino pochi contusi. Realistico, coinvolgente, istruttivo (ora lo sanno davvero tutti che accendere l'APU quando sta per mancare la propulsione è la [...] Vai alla recensione »
Il film rappresenta il giusto riconoscimento al famoso ex pilota americano Chesley Sullenberg, facendoci ricordare la sua storica impresa avvenuta diversi anni fa di salvare miracolosamente 155 passeggeri sull'aereo della US Airways a causa del contatto con uno stormo di uccelli che colpisce l'aereo e compromette irrimediabilmente i due motori. L'esperto pilota si venne a trovare pertanto in una situazione [...] Vai alla recensione »
È il 15 gennaio del 2009 a New York e il comandante Chesley Sullenberger, affettuosamente rinominato Sully, si prepara dall’aeroporto di LaGuardia per l’ennesimo volo di linea col velivolo U.S. airways 1549 diretto a Charlotte, nella Caroline del Nord. Passati appena pochi minuti dal decollo, uno stormo di uccelli s’impatta nel sistema dei motori dell’aereo [...] Vai alla recensione »
Clint Eastwood porta sugli schermi cinematografici la reale vicenda del pilota d'aereo ed ex pilota dell'Air Force Chesley Sullenberger, detto "Sully" (da cui il titolo del film), che il 15 Gennaio 2009 riuscì a salvare tutte le 155 persone, tra passeggeri e membri del suo equipaggio, facendo atterrare il proprio velivolo in avaria sul fiume Hudson.
Siamo di fronte ad un capolavoro vero e proprio, una storia raccontata in modo semplice, diretto, quasi come se fosse un docu-film. Non sbaglia il regista Clint Eastwood, donandoci così un film che ripercorre fedelmente ciò che è successo in quel 15 Gennaio 2009. E scelta migliore non poteva essere quella di scegliere come attore protagonista Tom Hanks.
Una storia banale per certi versi, eccezionale per altri. La straordinaria capacità di Clint Eastwood, di saper cogliere la storia nella storia. La storia vera del pilota comandante Chesley Sullemberger, detto Sully (interpretato dal bravissimo Tom Hanks) che, all'apice della sua esperienza di volo (siamo in data 15 gennaio 2009) si trova a dover affrontare, causa pesante avaria [...] Vai alla recensione »
Per un cinefilo l’uscita di un film di Clint Eastwood con Tom Hanks come protagonista è una sorta di epifania, la aspetti, pregusti il momento in cui in sala si spegneranno le luci. E ancora una volta esci stordito dalle immagini, dalle emozioni che questo incredibile vecchio americano riesce a regalarti. Un’altra storia vera, anzi in questo caso una storia nota, notissima, [...] Vai alla recensione »
Un uomo avanza a passo lento dentro un poncho. Mastica tabacco e poi lo sputa. Il cappello abbassato sullo sguardo azzurro, farfuglia qualcosa che non comprendiamo ma non importa, lo amiamo già. Non ha nome. O almeno non ne ha uno per ottanta minuti e lo scopriremo in fondo a Per un pugno di dollari. Lo straniero senza nome si chiama Joe. Nasce lì, nei campi lunghi di Sergio Leone, la leggenda di Clint Eastwood. Il poncho, che l'attore giura di avere comprato prima delle riprese in un grande magazzino di Santa Monica Boulevard, nasconde la Colt e rivela il mito del cavaliere solitario. Giustiziere anni dopo per Don Siegel (Ispettore Callaghan: il caso Scorpio è tuo), Clint Eastwood è l'uomo d'azione che scarica la pistola sul criminale di turno, insediando per sempre cuore e immaginario collettivo.
Sprezzante della pavidità e delle gerarchie, rimette ordine nel mondo con una Magnum 44 e rimedia il biasimo della critica che lo bolla come 'fascista' ma who cares, il cowboy metropolitano si converte progressivamente in grande autore, volgendo il pregiudizio ideologico in ammirazione, sovente incondizionata.
A quarantacinque anni passa dietro la macchina da presa indagando le zone d'ombra dell'America, sperimentando tutti i generi, confondendo le certezze ideologiche e l'immagine dell'eroe americano. L'America e i valori americani, dissimulati sotto il poncho, emergono in superficie e si dispongono criticamente sul ring (Million Dollar Baby), su un campo di rugby (Invictus), nella battaglia (Lettere da Iwo Jima), nel bureau dell'FBI (J. Edgar), dietro a un fucile in Iraq (American Sniper), nel cielo sopra New York (Sully). Clint Eastwood, che il tempo rende definitivamente imprevedibile, cerca le radici intime del suo soggetto, gli Stati Uniti, di cui Hoover è l'immagine più nera, un labirinto di nevrosi, ossessionato dalla gloria pubblica e incapace di prendersi un rischio. Autore impavido del cinema classico hollywoodiano, inesauribile narratore di un mito di cui non cessa di ravvivare la fiamma, Clint Eastwood è interprete o autore di eroi afflitti, uomini e donne in carne e sangue sul limitare dell'abisso. Personaggi la cui la grandezza avanza l'epoca che li contiene e li giudica.
Clint Eastwood è il tipo di regista che si può permettere qualsiasi cosa. Per quanto controverse possano apparire le sue posizioni extracinematografiche, egli parla principalmente attraverso i suoi film.
I personaggi cocciuti ed eroici sono prima di tutto dei "giusti". Se c'è una cosa che disgusta Eastwood è l'ingiustizia, il cinismo essendone precondizione naturale.
È per questo che - domandandosi ogni volta che spazio c'è per l'eroismo nel mondo contemporaneo - Eastwood riesce ad apparentare i suoi personaggi.
Proprio quest'anno, insieme all'uscita di Sully, si festeggiano i trenta anni di Gunny - film quant'altri mai equivocato e ideologicamente attaccato da chi non ha mai capito che Clint riesce a costruire e insieme decostruire i suoi protagonisti proprio mentre sembra cancellare ogni ambiguità.
Eppure, persino in una filmografia coerente e a suo modo conchiusa come quella del regista californiano, non ci si deve esimere da confronti esterni, e con il resto del cinema contemporaneo.
Dovremmo avercela con Clint per la sua sponsorizzazione di Trump? Pazienza, se la sua tensione creativa - a 86 anni - si conferma tanto forte, personale, ispirata. Nessuno è perfetto. L'episodio, documentato nella realtà dalle immagini finali con il vero comandante, il vero equipaggio e i veri passeggeri che sorridono sollevati festeggiando increduli la sopravvivenza e ringraziando il loro schivo eroe [...] Vai alla recensione »
Sconsigliato solo a chi ha paura di volare, "Sully" è un film per tutti, ma non nel banale senso promozionale bensì in quello dell'opera che risponde ai criteri fondativi del cinema. Il vecchio Clint, infatti, il cowboy di Leone trasformatosi negli anni in un'icona americana che assomiglia a uno dei profili dei padri della patria scolpiti nella roccia del Mont Rushmore, ha diretto ancora un titolo [...] Vai alla recensione »
Non è mai facile interpretare un personaggio reale e vivente. Se poi si tratta di un eroe, noto in tutto il mondo per aver evitato un disastro aereo grazie a un fortunoso ammaraggio sulle acque gelide dell'Hudson, il 15 gennaio del 2009, l'impresa può diventare davvero pericolosa. Perfino per un fuoriclasse come Tom Hanks, che in «Sully» di Clint Eastwood indossa l'uniforme del capitano Sullenberger [...] Vai alla recensione »
Le ali galleggianti dell'Airbus 320 nel fiume Hudson viste dai grattacieli di Manhattan. Un calcolo d'alta esperienza gestionale e la profonda responsabilità professionale e umana, il 15 gennaio 2009 portarono in un paio di minuti il capitano Sullenberger a decidere di ammarare. Oche nei motori, panico, atterraggio riuscito, soccorsi immediati. Salvò tutti.