Ancora un ottimo film di Clint Eastwood che sembra ormai sfidare le leggi del tempo. Anche questo film come altri di Clint (J.Edgar, American Sniper) è preso da una vicenda reale , riguarda un attentato avvenuto ad Atlanta (Georgia) durante le Olimpiadi del 1996.
La trama (spoiler) Richard Jewell (Paul Hauser con un modesto curriculum cinematografico , tra gli altri Tonya) è un addetto alla sicurezza in un parco dove tutte le sere si svolgono concerti presente, un folto pubblico. Una sera vede uno zaino abbandonato, sospetta che potrebbe esserci una bomba, dà l'allarme acccorre la polizia e gli artificieri, prima che scoppiasse una telefonata alla polizia aveva avvertito della presenza di una bomba, ma nel frattempo grazie a Jewell il grosso del pubblico viene allontanato, peraltro lo scoppio provoca 2 morti e 100 feriti. L'uomo viene descritto dai media come un eroe, ma il FBI fa un profilo dell'attentatore bianco, che vive solo o con la madre. che cerca la notorietà per il gesto: una cronista locale spregiudicata che frequenta la polizia: Kathy Scruggs (Olivia Wilde) da un poliziotto Tom (Jon Hamm) sedotto dalla donna riceve la "soffiata" che FBI sospetta di Jewell, fatto che informalmente e indirettamente è ammesso negli uffici della polizia federale, Kathy fa uscire lo scoop e Jewell viene presto dipinto come il vero colpevole, un mostro e tutti i media della nazione ed esteri assediano la sua casa dove vive con la madre Bobi (Kathy Bates Oscar per Misery e ha ricevuto per questo film una nomination come a.n.p.). Il malcapitato è difeso da un vecchio conoscente Bryant (Sam Rockwell Oscar a.n.p. per 3 maniifesti a Ebbing). Il FBI non riesce a trovare alcunché nei riguardi di Jewell, puer usando mezzi sleali e sotterfugi e dopo 88 giorni di martirio gli dà una lettera in cui dichiara che non c'é nulla a suo carico. Passano 6 anni e Jewell diventato poliziotto riceve la visita dell'avvocato che gli comunica che l'attentatore è stato arrestato ed ha confessato questo ed altri attentati successivi.
Jewell è il simbolo del nemico per il politically correct: è bianco, grasso, mangia fast food, ha la casa piena di armi (lui si difende: siamo in Georgia!), è patriota, ha una riverenza fanciullesca per le leggi e la bandiera, insomma adesso si direbbe: è un elettore di Trump! In realtà è un bonaccione, un pò sfigato. assolutamente non violento e che nel fare rispettare le leggi trova la sua soddisfazione esistenziale, la vicenda lo devastò e nel 2007 morì per infarto. Clint ha raccontato la vicenda con il suo solito stile: un racconto pulito senza sbrodolature, nitido, con dialoghi intelligenti ma essenziali, naturalmente lo hanno accusato di avere calcato la mano nei confronti della giornalista. ma nella realtà la Scruggs, ebbe numerose relazioni sessuali con poliziotti e fu quello che al momento era il suo fidanzato a darle la notizia, era una donna spregiudicata e tormentata e morirà per overdose di eroina nel 2001.
Un film avvincente, la trama scorre velocemente, ogni inquadratura è significativa e provoca nello spettatore un momento di riflessione, la trama è supportata da una buona recitazione, come sempre nei film di Eastwood, ottime quelle di Hauser, della Bates e di Bryant, discreta dagli altri comprimari un pò sottotono quella di Olivia Wilde. La riflessione è che chiunque può diventare mostro o criminale se finisce negli ingranaggi dei media.
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