Anno | 2003 |
Genere | Commedia |
Produzione | USA |
Durata | 110 minuti |
Regia di | Mike Newell |
Attori | Julia Roberts, Kirsten Dunst, Julia Stiles, Maggie Gyllenhaal, Ginnifer Goodwin Marcia Gay Harden, John Slattery, Juliet Stevenson, Dominic West, Marian Seldes, Donna Mitchell, Terence Rigby, Jennie Eisenhower, Leslie Lyles, Laura Allen, Topher Grace. |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,28 su 11 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 13 maggio 2019
L'ombra de L'attimo fuggente è quasi palpabile in questa storia di ribellione femminista ambientata nel New England degli anni '50: a darne le mosse è Julia Roberts in versione "professoressa contestazione". Il film ha ottenuto 1 candidatura a Golden Globes, In Italia al Box Office Mona Lisa Smile ha incassato 5,3 milioni di euro .
CONSIGLIATO NÌ
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In pieno maccartismo, la giovane professoressa Katherine Watson giunge dalla California al prestigioso college di Wellesley, nel Massachussetts, per insegnare storia dell'arte ad una classe di future appartenenti all'elite dominante. Lo scanzonato anticonformismo di miss Watson, però, non attecchisce facilmente negli animi delle allieve, più interessate ad un futuro già programmato di mogli benestanti che a decifrare il mistero del sorriso della Gioconda. Così, alla giovane professoressa non resta che tornarsene in Cailfornia credendo di non avere ricavato nulla dal suo semestre di insegnamento. Ma qualcosa, invece, sarà mutato per sempre.
Mike Newell, dopo i fasti ormai datati di Quattro matrimoni e un funerale, pensa di tornare alla grande con un rifacimento al femminile de L'attimo fuggente; ma le lezioni di vita e di filosofia del mitico professor Keating del film di Weir diventano qui solo scipiti consigli di bon ton, ed il sorriso smagliante di Julia Roberts (unito ad una legione di future star di Hollywood) non basta a nascondere la preoccupante mancanza di idee che sottintende al progetto. Una furba operazione commerciale, capace di commuovere solo gli appassionati di una morale da bigino.
L'attimo fuggente al femminile? Purtroppo no, o meglio....qualche critico potrebbe anche esagerare e tentare di spacciare questa innocua ed inutile commediola buonista come seguito in gonnella del capolavoro di Peter Weir, ma la realtà è che, quali che fossero le intenzioni di Newell, questo clone non si avvicina nemmeno lontanamente all'originale. Condanna al bigottismo ed al perbenismo americano? Ode all' emancipazione femminile? Uno studio dell'humus da cui sorsero i movimenti femministi? Magari in mano a Ken Loach un film come Mona Lisa Smile avrebbe avuto un senso. Invece, nella peggiore tradizione dei film panettone (mamma mia...che Natale quest'anno...da suicidarsi) Newell piazza la battutina qua, il pianterello là, il matrimonio su, il fugace rapporto sessuale giù e combina un pasticcio senza capo né coda che non rende minimamente omaggio alle idee di base da cui si poteva e doveva trarre spunto per realizzare una pellicola quantomeno decente. Tanto per capire, il film è mortalmente noioso, privo di brio, di spunti, di idee e soprattutto riesce nel miracoloso compito di autosmentire la sua stessa morale di partenza, risultando in più momenti foriero di una strisciante misoginia che annienta ogni embrionale possibilità di analisi più approfondita. La superficialità di Konner e Rosehntal, gli sceneggiatori, nell'affrontare le tematiche offerte dallo scenario del film, è veramente scandalosa.
Le interpreti del film, a parte la Gyllenhaal, che però dopo Secretary pare tristemente abbonata alle parti di ninfomane assetata di sesso, sono clamorosamente fuori parte. La Roberts prende il titolo del film alla lettera ed invade ogni inquadratura con i suoi luccicanti dentoni, mentre la altrove affascinante Dunst, cade vittima di abusi alimentari che le gonfiano il faccione manco fosse incinta. A fare da contorno, ecco il clone italiano di Gianni Sperti ed una Julia Stiles in perenne stato di lancio verso una carriera da star, decollo che cominciamo a dubitare avverrà mai, data la trasparenza di cui soffre l'attrice, una volta apparsa sullo schermo. La confezione del film, ovviamente, è impeccabile: grandi mezzi, belle inquadrature giuste, musica ottusamente enfatica, montaggio classico e dialoghi fintamente politically scorrect. Proprio il prodotto medio-americano, frutto di una cinematografia avvizzita e solerte nel piegarsi alle regole dello show-business più becero. Potevano chiamarlo "tutti al servizio della Roberts" e facevano prima.
In teoria sulla carta c'erano ottimi ingredienti.
Come troppo spesso succede, è mancata la cattiveria. Non che fosse necessario imbastire chissà quale tragedia greca per dare densità alla storia e spessore ai personaggi, ma visto così, Mona Lisa Smile sembra proprio uno di quei film costruiti a tavolino per far credere alla star di turno di recitare in un filmone che diventerà un classico. Invece, Mona Lisa Smile, se ne andrà dagli schermi con la stessa velocità con cui si tolgono gli addobbi dagli alberi di Natale. Pessimo.
Il film narra il cambiamento del mondo femminile in periodo in cui i diritti delle stesse non solo erano pochi, ma le donne non si rendevano conto di averne. E' la storia di una donna che vive in posto che non può amare per via della chiusura mentale, e cerca, almeno con le sue alunne, di insegnar loro che il rispetto è un loro diritto.
Anni 50, Insegnanti di belle arti giunge in un college in cui il vero e unico scopo delle studentesse è quelle di trovare un marito e dedicarsi esclusivamente alla famiglia, abbandonando così ogni altro impegno nel campo lavorativo. La Prof. Watson prova a modificare le menti delle fanciulle, aprendo loro nuove prospettive. Ricco cast femminile, zeppo di attrici affermatesi col passare [...] Vai alla recensione »
1953. Katherine Watson (Julia Roberts) approda al prestigioso College di Wellesley (Massachussets) come insegnante di Belle Arti. Ben presto si accorge che quello ha solo l'apparenza di un college dove le ragazze (tutte rigorosamente di buona famiglia, l'unica figlia di genitori separati viene costretta a viverla come una vergogna, e farà la parte dell'alunna sovversiva) vanno [...] Vai alla recensione »
Diciamoci la verità...non siamo di fronte ad un bel film. Forse si salva la fotografia, ma la trama...signori, è uno scoppiazzo verso il basso (bassissimo) dello splendido "Attimo Fuggente" in versione femminile. Non me ne voglia il sesso debole, ma questo pare proprio essere un film per poter dire:"anche noi abbiamo un film dal profondo valore morale tutto in rosa".
D’accordissimo con la critica spietata di Verazzani .. rifacimento decisamente impoverito de “l’attimo fuggente”, che al contrario è un autentico capolavoro, “Mona Lisa smile” è scolorito e fa acqua da tutte le parti: tanto per cominciare, il finale è patetico e scontato, in quanto quando si entra con una forza così potente e sovversiva nella psicologia delle persone difficile credere che si possa [...] Vai alla recensione »
voto reale 3.5 , un film che fa subito ripensare all'Attimo Fuggente, ma meno genuino e spontaneo, parte molto bene, complesso e impegnato tramite i temi di storia dell'arte ma alla lunga diventa più frivolo ed il tema si sposta tutto sull' emancipazione
credo valga la pena di riflettere sul film come se fossimo in quei tempi e ripensare ad oggi per capire quanta strada ci sia ancora da fare sia per gli uomini che per le donne.
Di riferimenti al famoso film "Attimo Fuggente" ce ne sono, a mio avviso, ben pochi. Qui si parla di ragazze colte, intelligenti, cristallizzate in un ruolo che va loro stretto. Sono convinte che la loro realizzazione personale passi attraverso l'avere un marito da onorare e una famiglia a cui dedicarsi. Nonché onorare la famiglia di origine.
Scritto e diretto da uomini, è il film più femminista del Natale. Una storia ispirata alla realtà, ambientata in un’epoca, gli anni ‘50, in cui ribellione e individualismo erano oggetto di disapprovazione. Al centro del racconto Katherine Watson (Julia Roberts) insegnante di storia dell’arte idealista e testarda a Wellestein, New England, una delle scuole più esclusive d’America.
«Credevo di venire in un posto che avrebbe sfornato i leader dì domani, non le loro mogli!», è lo sfogo di Katherine Ann Watson (Julia Roberts), professoressa di arte approdata nell’esclusivo college di Weliesley per giovani rampolli dell’alta borghesia. E sono Van Gogh, Pollock, la pop arti! grimaldello per scardinare la mentalità retriva con cui subito si scontra.
A trentasei anni appena compiuti, Julia Roberts si conferma una delle grandi figure del cinema soprattutto quando incarna un personaggio combattente come nell’oscarizzato Erin Brockovich. Alla stessa schiera appartiene l’immaginaria professoressa di Mona Lisa Smile. Un film di cui Julia è anche coproduttrice, per cui non ci stupiremmo di sapere che è stata lei a suggerire agli scrittori Lawrence Konner [...] Vai alla recensione »
C’è aria di maccarthismo nascosta tra le pieghe di questo Mona Lisa Smile, storia di iniziazioni. speranze, delusioni, scoperte delle allieve di uno dei più prestigiosi college femminili americani (Wellesley nel New England, una delle sette sorelle), a contatto con un’insegnante di storia dell’arte aperta e anticonformista proveniente dalla più liberale California.
La frustrazione della professoressa Watson (Julia Roberts) ha raggiunto il colmo: “Credevo di insegnare nella scuola che dà al paese i leader di domani, non le loro mogli!” È arrivata a Wellesley (il college dove ha studiato anche Hillary Clinton), armata delle migliori intenzioni, convinta di poter dare un contributo importante alla formazione delle ragazze più in gamba degli Stati Uniti.
Per le ragazze bene anni Cinquanta il "barbarico Yawp" sarebbe stato forse un po' troppo brutale. Ma anche a loro viene chiesto di lottare contro le convenzioni e i ruoli sociali prestabiliti. Lo stesso risultato che otteneva la poesia nell'Attimo fuggente viene qui raggiunto dall'arte (soprattutto contemporanea). E così les demoiselles de Wellesley di cinquant'anni fa imparano a guardare oltre le [...] Vai alla recensione »
Mona Lisa smile All’inizio degli anni ’50 negli Stati Uniti fu messa in commercio una confezione "fai da te" grazie alla quale, disponendo certi colori su certi numeri, si poteva riprodurre la copia di un famoso quadro di Van Gogh. In Mona Lisa Smile, Mike Newell (Quattro matrimoni e un funerale) ricorda la popolarità di cui godette quel passatempo per alludere, con un’ammiccante strizzatina d’occhi, [...] Vai alla recensione »
Nel nome sacrosanto delle pari opportunità ora abbiamo anche un Attimo fuggente al femminile. Al posto di Walt Withman, l’insegnante di storia dell’arte Katherine (Julia Roberts), utilizza Van Gogh e Pollock, nella speranza che le studentesse di un college esclusivo dei New England si liberino delle convenzioni degli Anni Cinquanta e imparino a guardare non solo l’arte, ma anche la realtà con altri [...] Vai alla recensione »
Andiamo indietro nel tempo, anno scolastico 1953-1954, e immergiamoci nel clima di un esclusivo college femminile del più tradizionalista New England. Atmosfera alla Giovane Holden? Proprio no, prepariamoci a una versione edulcorata del bellissimo, per carità, ma già retorico "L'attimo fuggente". La professoressa Julia Roberts di fresca nomina, di provenienza californiana e quindi un po' cafona e [...] Vai alla recensione »