Droga, sesso e soldi.
Questa è la vita di Jordan Belfort e della maggior parte delle persone che lo circondano ma l'ascesa da novellino alla fermata del bus di Wall Street a multimilionario su di una ferrari non è senza conseguenze e, mentre il suo impero nasce, cresce e crolla, la vita di Jordan si perde tra i più banali piaceri fino alla completa autodistruzione del sogno.
Martin Scorsese dirige un'affascinante e angosciante ritratto del lato oscuro del successo dove, anche se inizialmente veniamo sedotti e trasportati nella vita di Jordan, ridendo dei suoi eccessi, ci ritroviamo alla fine ad osservare Leonardo di Caprio che striscia, sbava e rotola per terra e mostra ciò che in realtà il famelico broker é: un uomo all'apice della propria vita che perde l'equilibrio e cade più in basso di dove era partito.
Il film è lungo, si ma perchè lunga può essere la rovina dell'uomo e mentre un fantastico DiCaprio passa da una donna all'atra, da una droga all'altra, di pari passo si capisce che quello che cerca non potrà mai ottenerlo perchè ciò che vuole è semplicemente di più.
Jordan/DiCaprio diventa così paradigma dell'umanità sempre alla ricerca di qualcosa di più ed incarna la piaga sempre attuale dell'incapacità di preservare noi, i notri affetti ed i nostri beni dalla minaccia più grande: noi stessi.
Poteva tutto ciò essere mostrato in meno tempo?
Forse
Poteva essere mostrato in maniera più efficace?
Non credo proprio.
Onore al merito di Leo DiCaprio in vista dell'Oscar (ma per la conferma dovremo attendere...) che regge splendidamente 180 minuti di film senza mai essere banale ed onore al merito di Scorsese qui alle prese con un soggetto sicuramente non facile da trattare.
A mio parere il sodalizio d'oro Scorsese-DiCaprio supera brillantemente un'altra prova!
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