Se la tua giornata necessita di una scossa energica, allora, non c'è niente di meglio che una buona dose di "Paolino"che, con la sua carica di detonante simpatia, ti alimenterà di una vitalità cosmica.
Origini
Livornese doc, Paolo Stefano Ruffini nasce nel quartiere popolare di Ardenza il 26 novembre del 1978.
La scuola non riesce proprio a contenere il suo eruttivo carisma e, nonostante provi a bocciare a tutti i costi, questo giovanotto consegue la Maturità Classica al Liceo Niccolini e Guerrazzi, declamando una poesia di Marziale.
Gli esordi
Dopo aver ricevuto un Certificate of Attendance, presso l'International College di Eastbourne (Regno Unito), il ragazzo sfodera le sue capacità di brillante intrattenitore nelle località di vacanze.
Ci sa talmente fare che, nel 1997, vince il premio come "Miglior Animatore d'Italia alla prima stagione", divenendo, in seguito, capo equipe in numerosi villaggi turistici fino a che, appena ventenne, ottiene il ruolo di Direttore di Crociera per le navi Grimaldi.
Intanto, frequenta la NUCT - Nuova Università Cinema e Televisione di Roma, dove si guadagna il diploma di laurea in regia televisiva e pubblicitaria.
Nel 2001, il giovane fonda l'Associazione che presiede: il "Nido del Cuculo". Tra le iniziative, c'è quella di dilettarsi con irriverenza nel doppiaggio comico ("Io? Doppio!") delle pellicole più note della celluloide. Le sue performance diventano dei classici per gli amanti del genere. Il successo di questo varietà è tale che da far concepire anche una società editrice: "Non c'è 2 senza tr3sh" S.r.L.
La sua passione per la settima arte, ora, si fonde in varie forme: gestisce rassegne sui capolavori restaurati, dirige cinque documentari che vengono riconosciuti di interesse psichiatrico, si occupa delle regie teatrali per "Dé Rocky Horror Picture Show" e "Ci devo pensare" ed è anche direttore artistico del "Joe D'Amato Horror Festival".
Nel frattempo, Paolino si fa notare nella commedia Ovosodo di Paolo Virzì e nello spot di Kinder Cereali, inaugurando il tormentone "Ah, però!".
La popolarità nazionale
Nel 2002 avviene la svolta decisiva quando trionfa al concorso "Cercasi VJ" di Mtv, catalizzando su di sé l'attenzione di migliaia di telespettatori.
Trentasei mesi dopo, l'ormai famoso VJ lascia la rete musicale per abbracciare un fruttuoso sodalizio con quello che potremmo definire suo padre culturale: Marco Giusti.
Scrive e conduce tre edizioni di Stracult, la trasmissione di Rai 2 a favore del "cinema di genere che spacca". Questa sinergia proseguirà partecipando a due edizioni di Matinèe e Soirèe.
Nel 2005, lo troviamo a trascorrere un soleggiato Natale a Miami in compagnia di Massimo Boldi.
L'anno che segue lo vede sotto le mentite spoglie di un allievo modello che si rivelerà un forsennato fancazzista, in Natale a New York. Ma il sodalizio con Neri Parenti prosegue anche con Natale a Rio. Quando il cinepanettone diventa cinecocomero, Paolo accetta la proposta di Carlo Vanzina e scende in campo, anzi in spiaggia, col cast di Un'estate ai Caraibi.
Diviso tra cinema, palcoscenico e tv, l'amato conduttore toscano si cimenta - nel 2008 - nella divertente comedy La seconda volta non si scorda mai. Un'altra partecipazione importante è quella all'opera prima di Emanuele Barresi, Non c'è più niente da fare; il film ricalca in pieno quello che è stata la vita professionale e non di Paolo Ruffini, raccontando le gesta teatrali di una compagnia amatoriale livornese che cerca di mettere in scena "La cavalleria rusticana", non senza difficoltà.
Un'ulteriore conferma della notorietà raggiunta è la sua partecipazione al musical "Portami tante rose.it", scritto da Maurizio Costanzo ed Enrico Vaime con la collaborazione di Chicco Sfondrini, per la regia di Marco Mattolini, in cui Paolo è affiancato dai ragazzi di "Amici" e da Valeria Valeri, Pierfrancesco Poggi, Fanny Cadeo. Successivamente fa parte del cast di La prima cosa bella di Virzì, insieme a Stefania Sandrelli, Valerio Mastandrea, Claudia Pandolfi e Micaela Ramazzotti, interpretando un ruolo drammatico di rilievo. È co-protagonista insieme a Luca Argentero e Paola Cortellesi della commedia diretta da Giambattista Avellino C'è chi dice No, prodotto da Cattleya, e di Cacao, opera prima di Luca Rea, uno degli autori di Stracult. Nel cast figurano anche Nicola Nocella, Eleonora di Miele e Chiara Francini. Partecipa poi al doppiaggio del film di Enzo D'Alò Pinocchio e nel 2013 dirige e interpreta la commedia Fuga di cervelli. L'anno successivo sarà ancora dietro (e davanti) la macchina da presa per Tutto molto bello, mentre nel 2015 reciterà per Volfango De Biasi in Natale col boss, commedia natalizia con Lillo e Greg.
Nel 2016 presta la voce alla versione italiana di Yax nel film Disney Zootropolis e fa parte del cast delle commedie I babysitter e Natale a Londra - Dio salvi la Regina. Negli ultimi anni ha recitato nei film L'agenzia dei bugiardi e Modalità aereo, oltre ad aver diretto Up & Down - Un film normale (insieme a Francesco Pacini) e Perdutamente (insieme a Ivana Di Biase).
Si cimenta per la prima volta con le Arti Figurative, non da scultore, non da pittore, ma da artista a tutto tondo, ideando un progetto sperimentale: Gabbia-No. Il simbolo che anima i suoi allestimenti è il gabbiano, che dentro il suo nome ha la negazione stessa della gabbia.
Nel dicembre del 2015, esce inoltre il libro "Odio Ergo Sum", studio semiserio del fenomeno degli hater.
Nel 2016 dà vita a un nuovo spettacolo avanguardistico dal nome "Un grande abbraccio", nato con la collaborazione di ragazzi down della "Compagnia Mayor Von Frinzius" di Livorno.
Da marzo 2016, è uno dei tre giurati di Eccezionale Veramente, talent sulla comicità in onda su La7 presentato da Diego Abatantuono; e nello stesso periodo esce il libro "Il Principe Piccino", rivisitazione scritta da Ruffini stesso in vernacolo livornese de "Il Piccolo Principe".
Nel 2022 torna alla regia con due film: Perdutamente, co-diretto con Ivana di Biase e Ragazzaccio.
Interessi
Paolino adora gli spaghetti, i fumetti e gli Articolo 31.
Stima stars del calibro di Charlie Chaplin e Stanley Kubrick.
Le sue pellicole preferite sono Eyes Wide Shut e, non a caso, Qualcuno volò sul nido del cuculo.
Foto di Loris T. Zambelli