Titolo internazionale | My Beloved Enemy |
Anno | 2018 |
Genere | Thriller, |
Produzione | Italia |
Durata | 97 minuti |
Regia di | Denis Rabaglia |
Attori | Diego Abatantuono, Antonio Folletto, Mirko Trovato, Sandra Milo, Roberto Ciufoli Annabella Calabrese, Gisella Donadoni, Massimo Ghini, Antonio Catania, Ugo Conti, Andrea Preti, Ernesto Lama, Ciro Esposito, Paolo Ruffini, Daniel Rohr, Liberato Candiello, Ysaline Lepinette. |
Uscita | giovedì 4 ottobre 2018 |
Distribuzione | Medusa |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,26 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 8 ottobre 2018
Un uomo si imbatte in un killer e gli salva la vita. Tra i due nascerà un rapporto di amicizia? In Italia al Box Office Un nemico che ti vuole bene ha incassato 347 mila euro .
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CONSIGLIATO NÌ
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In una notte di pioggia il professore di astrofisica Enzo Stefanelli soccorre e salva un giovane ferito da un colpo di pistola. Così gli deve ora riconoscenza e decide di dimostrargliela in un modo particolare. Visto che è un killer di professione, è pronto a uccidere gratuitamente quello che Enzo considera il suo peggior nemico. Il professore inizialmente si ritrae: non pensa di avere nemici. Il killer lo spingerà a guardarsi intorno e progressivamente le idee di Enzo cambieranno.
Questa produzione italo-svizzera trova il suo punto di forza nel confronto tra due scuole di recitazione: quella di un attore consumato come Diego Abatantuono e quella di Antonio Folletto che il grande pubblico ha imparato a conoscere nel ruolo del giovane poliziotto ne I bastardi di Pizzofalcone.
Sono due modi di affrontare la commedia che si integrano nella loro diversità: tutto toni smorzati quello di Diego, carico di esuberanza appena trattenuta quello di Folletto. I due hanno a disposizione una sceneggiatura che trae origine da una vicenda realmente accaduta trasformata poi in un racconto da una firma di eccellenza come è quella di Krzysztof Zanussi.
Il regista Rabaglio afferma che più raccontava la situazione iniziale più trovava persone interessate al suo sviluppo. Il problema nasce però da qui, dallo sviluppo. Pur avendo tra i co-sceneggiatori una firma importante come Heidrun Schleef, la storia, dopo una prima parte in cui viene delineato con acume l'ambito familiare e professionale del protagonista e si induce lo spettatore a chiedersi se il professore saprà o meno conservare la sua dirittura morale, corre verso un finale a cui manca la coerenza con le premesse. Alcune situazioni si perdono nel nulla (vedi l'annunciato matrimonio) e, fatto ancor più rilevante, la coproduzione impone l'improbabile compresenza di alcuni personaggi in una località turistica svizzera di alto livello.
Si giunge così ad un finale forzato che vanifica parte delle premesse. Rimarrà comunque nella storia della commedia italiana l'occasione unica di vedere Sandra Milo duettare con un attore che forse non avrebbe mai immaginato di incontrare su un set, nel ruolo di un figlio vessato: Diego Abatantuono.
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Da un idea di K. Zanussi, un fil rouge atipico, che porta a questa coproduzione italo/Svizzera, che se solo avesse osato di più, avrebbe potuto fare la differenza nell' asfittico panorama dei film di "quasi genere" italiota odierno. Abatantuono, ottimamente in parte, rifà sempre un po' sé stesso (certo non può più fare il teppista che urla [...] Vai alla recensione »
Una commedia che si tinge di toni da black comedy, "Un nemico che ti vuole bene" è un film di cui risulta impossibile non apprezzare le alte e valide intenzioni. Fondamentale è l’apporto di performance attoriali sopra la media, specialmente quelle del duo protagonista composto da Folletto e Abatantuono, solito fuoriclasse che rimane impeccabile in presenza e tempi comici. Non [...] Vai alla recensione »
Spesso non posso fare a meno di guardare la recensione di MYmovies.it. Sempre più spesso però mi imbatto in giudizi del tutto inappropriati. Il voto a questo film è ridicolo. Non è un capolavoro ma ha una storia interessante un attore primario bravissimo e musica e fotografia niente male. Insomma vale veramente la pena di vederlo.
Io adoro Abbatantuono ed ho visto quasi tutti i suoi film. Lui è l'unico che si salva di tutto il film. Per il resto un film secondo me senza senso che non mi ha lasciato niente se non i dubbi su che senso doveva avere. Dobbiamo scoprire che tutti abbiamo dei nemici? E quindi? Piuttosto inverosimile in tutto, dall'inizio alla fine.
Amo Diego Abatantuono. Ho visto tanti suoi film in cui ha potuto esprimere la sua poliedricità di attore. Ho cominciato ad amarlo quando interpretava il panettiere di cui si era innamorata Pina, la moglie di Fantozzi. E' bravo, ha carisma, una fisicità che lo farebbe notare in una folla di 10.000 persone. Insomma... non gli manca niente.
Un film che inizia in modo misterioso e accattivante sostenuto da tue attori in forma smagliante come Abatantuono e la rivelazione Folletto ( già in evidenza con il personaggio di Aragona nei Bastardi di Pizzofalcone ) e che purtroppo si perde con lo scorrere delle scene perdendo qualsiasi identità. Thriller? Commedia? Critica sociale? Il regista non sa decidere e riduce i due protagonisti [...] Vai alla recensione »
Secondo me dovreste chiamare la pagina myignorance, non solo per il voto a questo film, ma a tanti altri, vi faccio ancora presente il fatto che Superman Returns ha un punteggio più alto de Il Labirinto del Fauno e anche di Complotto di famiglia di Hitchcock ad esempio, a mio parere fate recensire i film da gente incompetente che guarda i film mezza volta senza la capacità di valutarli oggettivamente, [...] Vai alla recensione »
Il soggetto, da una storia originale del regista polacco Krzysztof Zanussi, è invitante. Il professore di astronomia Enzo Stefanelli soccorre un giovanotto ferito, salvandogli la pelle. Questi s'insinua nella vita del docente, gli rivela di essere un killer e gli propone, per gratitudine, di uccidere il suo peggior nemico. Abituato a farsi carico di chi gli sta intorno, all'inizio Stefanelli si ritrae [...] Vai alla recensione »
Il prof. Stefanelli (Abatantuono, convincente) salva la vita a un ragazzo ferito. Questi, killer di professione, per sdebitarsi, si offre di uccidergli il suo nemico. Il problema è capire chi lo sia realmente, tra familiari e conoscenti. Un'idea iniziale interessante, sviluppata in maniera pessima. Il buon Diego cerca di riempire la scena con la sua bravura, ma qui serviva un miracolo.
Può il cinema italiano esercitarsi su dilemmi morali? Sarebbe meglio di no, certe cose bisognerebbe lasciarle fare al polacco Krzysztof Kieslowski, che aveva riproposto i "Dieci comandamenti" (più modestamente intitolato "Decalogo", una miniserie quando non erano di moda). Oppure all'altro polacco Krzysztof Zanussi, il regista italosvizzero sostiene di aver sentito la storia direttamente da lui (conversazio [...] Vai alla recensione »