Anno | 2011 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Italia |
Durata | 95 minuti |
Regia di | Giambattista Avellino |
Attori | Luca Argentero, Paola Cortellesi, Paolo Ruffini, Myriam Catania, Claudio Bigagli Marco Bocci, Roberto Citran, Massimo De Lorenzo, Chiara Francini, Edoardo Gabbriellini, Harriet MacMasters-Green, Max Mazzotta, Isabelle Adriani, Giorgio Albertazzi, Massimiliano Galligani. |
Uscita | venerdì 8 aprile 2011 |
Distribuzione | Universal Pictures |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,52 su 11 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento sabato 9 aprile 2022
Max, Samuele e Irma sono tre giovani promettenti, ex compagni di classe che si troveranno ad affrontare un male comune: i raccomandati! In Italia al Box Office C'è chi dice no ha incassato nelle prime 8 settimane di programmazione 1,9 milioni di euro e 549 mila euro nel primo weekend.
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CONSIGLIATO NÌ
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Max è un precario di talento impiegato presso un quotidiano locale dove sogna di essere assunto ma viene ancora una volta scalzato dal raccomandato di turno. Samuele insegna diritto penale mentre aspira al posto da ricercatore e assiste un barone universitario che gli preferisce da sempre segnalati incapaci. Irma è una dottoressa appassionata in attesa di un contratto, soffiato in zona Cesarini dalla procace fidanzata del primario. Ex compagni di liceo, ritrovatisi a una cena commemorativa, Max, Samuele e Irma si scambiano difficoltà e dilemmi e decidono di fare fronte comune contro la piaga della raccomandazione. Fondatori di un movimento virtuale, "I pirati del merito", diventeranno le (lunghe) ombre nere della coscienza dei 'segnalanti', incalzandoli con molestie e rappresaglie decisamente creative.
Il cinema italiano ha evidentemente scoperto la drammaticità del precariato e di conseguenza l'urgenza di affrontare sul grande schermo la vita di chi tira avanti con contratti a progetto, collaborazioni a termine, lavori a tempo determinato. Lo ha fatto Paolo Virzì con Tutta la vita davanti, poi Anna Negri con Riprendimi e Massimo Venier con Generazione 1000 euro e ancora Ascanio Celestini col documentario Parole sante, raccontando con toni e stili diversi il cul de sac in cui sembra essersi infilato il mondo del lavoro nell'era della globalizzazione.
Il film di Giambattista Avellino non fa eccezione ma introduce una variante, è una commedia sociale abitata da tre giovani precari che questa volta non ci stanno e puntano il dito contro la raccomandazione, ovvero quella odiosa forma di segnalazione 'autorevole' che mira ad agevolare un favorito 'figlio di' naturalmente incompetente. Avvalendosi di un cast assortito che sfrutta abilmente la duplice notorietà cinematografica e televisiva dei suoi attori (l'inflazionata Paola Cortellesi e lo sfruttatissimo Luca Argentero), C'è chi dice no si inserisce nella nutrita schiera della nuova commedia nazionale, 'civica e democratica', in grado di intercettare i gusti del pubblico, il mood sociale e un tema corrente e dibattuto su giornali e mass media. Se il film ha l'indubbio merito di introdurre un motivo di crisi (la pratica della raccomandazione o quella endemica degli scambi di favore) e addirittura di costringere uno dei nobili protagonisti ad abbandonare la nave 'pirata del merito' quando quest'ultima sta per affondare per salvare se stesso e il proprio vantaggio, l'ecumenismo buonista ha la meglio sulla tentazione drammatica e trascina sul fondo commedia e 'morale'. Insomma c'è sempre una ragione (umana) alla base dei comportamenti, anche quelli più indegni, e così due dei tre raccomandati si discolperanno ravvedendosi e lasciando finalmente il posto ai meritevoli, e il terzo, eroe da cinepanettone stereotipato e improbabile, finirà per eliminarsi da solo. Il criticismo nei confronti dei personaggi viene immediatamente riassorbito e annullato da uno sguardo partigiano e consolatorio, che rimedia anche il tracollo morale del giornalista di Argentero, costretto insieme agli impavidi compagni agli arresti domiciliari e a una partita a subbuteo, prima di ripiegare all'estero o in un giornalino locale.
C'è chi dice no è un film sproblematizzante e sconsolante, che non difende la serietà dell'esperienza morale dei suoi pirati-precari ma anzi nutre e approva la tendenza degli italiani a prendere il mondo com'è senza mai invertire la tendenza. Il sistema non si abbatte e chi (fuori dalla finzione) è ingranaggio ben lubrificato di quel sistema produce un cinema normalizzato che non trova mai la rabbia e l'indignazione e soffoca sul nascere ogni tentativo di perseguire idee e modelli di cinema (e di vita) diversi. Il sistema è chiuso. Fuori la visione dissidente, dentro la domanda sovrana. Confezionata naturalmente in una commedia di grande appeal.
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Pirati del merito: la maledizione del paese delle raccomandazioni: potrebbe essere questo il titolo in stile Disney dell'ultima pellicola di Giovanbattista Avellino, una commedia a toni amari sulla situazione attuale dei lavoratori italiani. Il film si presenta infatti come un'aperta denuncia alla condizione di perenne precariato che vige tra la maggior parte dei lavoratori, oltre al sistema [...] Vai alla recensione »
Tre giovani professionalmente brillanti si vedono soffiar via il posto di lavoro ed il contratto ad esso annesso da tre incapaci. Ritrovatisi ad una cena di classe, in quanto ex compagni di liceo, discutono tra di loro scoprendo che la causa dei loro problemi è la medesima: il maledetto regime della raccomandazione. A fregar loro il posto sono stati infatti tre raccomandati: la figlia di papà, [...] Vai alla recensione »
Piacevole commedia italiana dai toni brillanti. Interessante il soggetto. Anche la sceneggiatura non è male, se non fosse per il secondo tempo, di gran lunga più lento e vuoto del primo. Nel complesso il film tiene bene. A tratti la comicità sfiora situazioni e tempi tipici delle commedie americane, con momenti sopra le righe e freddure che sposano bene le situazioni.
Buona commedia italiana, che tende ad analizzare la società nostrana, in cui al merito viene di gran lunga preferito chi alle spalle ha una raccomandazione da parte di persone influenti. La concezione è: io faccio un favore ad un mio amico così se ne avrò bisogno, questo mi sarà ricambiato in futuro. A questo pensiero si oppongono i tre protagonisti (Argentero, Ruffini [...] Vai alla recensione »
tre stelle perchè è una bella commedia che diverte, anche se con leggerezza, ma soprattutto tre stelle perchè centra il cuore di un grave problema con verità e diretta franchezza... più tutto cambia più tutto resta uguale, direbbero i nostri cugini d'oltralpe, e certamente la storia del film è pervasa, nonostante la divertente prosa narrativa, da [...] Vai alla recensione »
C'è chi dice no. Cantava Vasco Rossi. Dire di no, per dire sì al merito. Dire di no, per credere ad un'Italia diversa. Merito, parola sconosciuta nella penisola ammanicata, dove i papà favoriscono i figli di papà di altri papà che a loro volta favoriranno i figli di papà. Una società che autoperpetra la mediocrità e penalizza il merito. [...] Vai alla recensione »
Forse il film calca la mano su un vizio italico, ma in dubbiamente mette in luce una piaga a cui sarà difficile porre rimedio, perché dipende dal "degrado morale" che é trasversale e che è sempre più diffuso. Mancano poi le teste poiché ormai "nessuno studia più" come ripete ossessivamente Albertazzi.
"Da quando vince il merito?" E' la domanda che si pone un occhialuto Paolo Ruffini, insegnante di diritto penale, stanco di essere per l'ennesima volta sorpassato in una promozione da un raccomandato. In questa frase si racchiude non solo il senso del film 'C'è chi dice no', ultimo capolavoro di Giambattista Avellino, ma anche il grido di rivolta di un'Italia [...] Vai alla recensione »
3 posti attesi da tempo e sui quali contavano, soffiati dai raccomandati di turno al medico Paola Cortellesi che non può rinviare oltre la scelta tra il figlio e la carriera, al ricercatore di diritto penale Paolo Ruffini che dovrà decidere tra il rispetto per la legge e quello per la giustizia, al giornalista Luca Argentero in bilico tra il compromesso del successo e le aspettattive dei genitori. Vai alla recensione »
C'è chi dice no. Cantava Vasco Rossi. Dire di no, per dire sì al merito. Dire di no, per credere ad un'Italia diversa. Merito, parola sconosciuta nella penisola ammanicata, dove i papà favoriscono i figli di papà di altri papà che a loro volta favoriranno i figli di papà. Una società che autoperpetra la mediocrità e penalizza il merito. [...] Vai alla recensione »
Commedia amara sull'accesso al mondo del lavoro di giovani laureati: E' il ritratto di una società corrotta basata su clientelismi e raccomandazioni dove tre giovani si ribellano allo stato di cose prima con attacchi diretti alle persone interessate e poi tentando di denunciare pubblicamente le corruzioni. Il focus è posto sui raccomandati che prendono il posto di altri giovani ben più preparati, ma [...] Vai alla recensione »
il talento di argentero e cortellesi è evidente, nonostante sia difficile per loro inserirsi in un canavaccio dialettale in dialetto fiorentino, ci riescono alla grande, cose che solo i grandi attori sanno fare. Ad ogi modo il film potrebbe essere pue corretto nelle intenzioni, ma nella fattura alla fine risulta scontato e ovvio. Ottimo per i contenuti da home video.
Gran bel film....interessante, audace, ben recitato... Una storia che diventa da commedia a drammatica....un film che lascia nel finale l'impotenza di non poter cambiare le cose....alla fine vincono sempre loro!! Piacevole sorpresa...da vedere e far vedere!!
l'idea è buona ed è molto attuale, però a me non è scattata la scintilla, mi ha lasciato un non so che di incompiuto.Forse è la sceneggiatura, ma ero convinto di vedere un filmone
Non sono stupito di leggere tanti commenti positivi come spesso accade quando un film tratta tematiche sociali e problemi contemporanei. Peccato però che il film di Giambattista Avellino altro non sia che una storia del tutto improbabile e inverosimile, in un contesto fatto di luoghi comuni e stereotipi moltiplicati all'ennesima potenza. In pratica pare che in tutta Italia non ci sia nessun assunto [...] Vai alla recensione »
Credo che questo sia l'unico film che tocca questo Tema .....un film bello la Cortellesi sempre più Bravaaaaaaa
Divertente commedia che affronta un tema attuale e pernicioso nel nostro belpaese:la piaga delle raccomandazioni.La trama è fluida e scorrevole,Gli attori simpatici e nella parte.Certo la faccenda è affrontata con ironia e leggerezza,ma la storia regge fino all'ultimo, anche se con un finale un pò improbabile. carino
banale e retorico nella critica, manca anche quell'elemento comico promesso dal trailer che avrebbe potuto allegerire un film pesante, soprattutto per "merito" dei "pirati del merito", Cortellesi in testa. fortunatamente questa volta il box-office non ha premiato. stupisce come il ministero dei beni culturali lo abbia potuto giudicare di "pubblico interesse".
Buona l'idea, anche se in Italia lo spunto è facile! I protagonisti fanno benino la loro parte, la storia è gradevole, inutile dire che è verosimile, il film è curato al punto giusto. Sembra solo...non del tutto finito, dorse non del tutto compiuto: sembra sempre che manchi qualcosa. Comunque è discreto.
Questo film ha alcuni pregi che mi spingono a consigliare di guardarlo: - è divertente. le trovate e le gag sono spassose e mai volgari. - alcuni particolari (soprattutto nei dialoghi tra i "baroni" dell'università) testimoniano una buona conoscenza del settore. per esperienza vi posso dire che alcune cose accadono realmente in quel modo, non sono nemmeno tanto "gonfiate" per far ridere.
e dati i tempi che cambiano, adesso ci pensano i pirati del "merito" a lottare contro i mulini a vento... armati di stuzzicadenti ehhh!! Il regista-sceneggiatore-scrittore e chi più ne ha più ne metta abilmente fa roteare lo stuzzicadenti tanto da inserirlo nelle nostre chiappe....
Io non ho molto da dire su questo filmetto appena sufficiente nella sceneggiatura ma decisamente mediocre nella realizzazione. E non è possibile che solo perchè tocca una piaga dolente della nostra società (meritocrazia e raccomandazioni) e solo qui sta il suo merito, si possa nobilitare un prodotto di cui sfido chiunque a ricordarne l'esistenza [...] Vai alla recensione »
"C'e' chi dice no" molto leggero 6 Visto "C'e' chi dice no" leggerisssssssssssssima "commedia manifesto" contro ogni raccomandazione.....una sorta di "amici miei" universitario, cortellesi(ultimamente sempre più brava+argentero+ruffini giusti.
Ciao. Presumo che la pellicola si prefiggesse l'obbiettivo di denunciare, enfatizzandoli, alcuni dei tumori che corrodono la nostra società. In merito, sarei davvero molto curioso di sapere quante persone, tra coloro che hanno visto il film, appartengano ai distinti "schieramenti" del fenomeno, intendo.
Questo è il tipico film che mai e poi mai avrei scelto di visionare di mia spontanea volontà: già vedere il trailer sarebbe stato un supplizio. Dal momento che partecipo ad un progetto Cinema per accumulare crediti, sono stata costretta e le mie supposizioni si sono rivelate veritiere. L'idea iniziale era buona, la lotta contro i raccomandati è un tema poco affrontato [...] Vai alla recensione »
Tra tutti gli attori protagonisti perché non sottolineare l'ottima prestazione della Telecom Italia? Uno spottone come questo non si era MAI visto sul grande schermo, MAI.
C'è chi esprime un giudizio (?????) senza aver visto il film e sulla base di amorevoli commenti sulle doti attoriali della (meravigliosa... chi ha potuto apprezzare le enormi capacità interpretative di Paola Cortellesi a teatro, vedi "Yarda gal", "L'iradiddio" o "Gli ultimi saranno ultimi", lo sa benissimo) Cortellesi e biascicando [...] Vai alla recensione »
Piacevole e simpatico... A tratti vero e riflessivo ma con un finale, a mio avviso, Hollywoodiano...
l'Italia(e nn solo) di oggi, di ieri e di domani. Film discreto, ma niente d eccezionale.
E tre film PIU' CHE MEDIOCRI! Irritanti per demenza o pretenziosità. Velleitari come pochi (e non me ne viene in mente nessuno). Avanti iil prossimo...
Come si fa a pensare che un film del genere possa essere MINIMAMENTE sincero? Essere così sprovveduti non si può... W il cinema italiano DI UNA VOLTA! La commedia è morta con gli anni '80, da quando ATTORI come Monica Vitti, Johnny Dorelli, Mariangela Melato, Alberto Sordi, Giancarlo Giannini e potrei continuare hanno smesso di recitare e CERTI SCENEGGIATORI ci hanno lasciati. [...] Vai alla recensione »
Un film banale, dai contenuti scontati, e lungamente prevedibili. Un peccatosprecare Argentero e Cortellsi in questi ruoli.
Facciamolo per i nostri figli: cambiamo questo paese!
Ne ho viste di attrici penose: M. Arcuri, N. Estrada, G. Pession, M. Stella..., ma questa le batte tutte! Cortellesi, ti prego, torna a Zelig e ringrazia il signore che ti fanno lacciano lavorare almeno lì, e anche pagandoti profumatemente. Il film non merita nemmeno un commento, come l'altro della solita attrice da quattro soldi: "Nessuno mi può giudicare". Non ci sono parole...
c'è chi dice No è un film che rispecchia i nostri tempi.... ero in dubbio prima della visione solo sulla scelta di ruffini che invece si è comportato benissimo nel ruolo.... Commedia molto divertente... consiglio +++++
Si lancia un sassolino per poi, furbascamente, ritirare la mano!!!
Ci risiamo. Ancora con l’eterna storiella della raccomandazione che prevale sul merito. E naturalmente, giù a moraleggiare, a dire che queste cose non devono accadere. Così siamo tutti bravi, anche se poi tutto continua come prima, e gli spunti per la morale “facile” e superficiale, non mancano mai. Ma si è provato, piuttosto, a scendere in profondità? [...] Vai alla recensione »
Film decisamente attuale... che fa riflettere lo consiglio....
Bellissimo film, da vedere assolutamente. Trovo lo svolgimento geniale e il finale agrodolce assolutamente perfetto!
La Cortellesi è VOCE. Esteticamente è anonima e non ha caratteristiche che la possano far accostare alle ATTRICI DEL PASSATO, VERE PERLE di un mercato che negli anni ha conosciuto un pauroso livellamento verso il basso ma è in grado di giocare sui suoni quindi PER IL FUTURO SOLO DOPPIAGGIO. Come Mina, voce nell'etere...
Scusatemi ma vorrei sapere PERCHE' la Sig. Cortellesi è oramai onnipresente dato che non è un'attrice comica in senso stretto (e lo ha dimostrato ampiamente e, soprattutto, oltre ogni ragionevole dubbio) e non è nemmeno in grado di reggere una parodia, una caricatura perché non dotata di IRONIA ED AUTOIRONIA. Sì, d'accordo, ci prova ma non raggiunge nemmeno [...] Vai alla recensione »
"Maschi contro femmine", "Femmine contro maschi", "Nessuno mi può giudicare" e ora anche questo. In mezzo pure Zelig, trasmissione VOLGARE E SCIOCCA in cui non riesce ad uscire nemmeno grazie alla simpatia di Bisio... Insomma, mi sembra abbastanza per capire di non essere in grado di tenere botta o no? A casa per sempre, per favore.
Ne ho viste di attrici penose: M. Arcuri, N. Estrada, G. Pession, M. Stella..., ma questa le batte tutte! Cortellesi, ti prego, torna a Zelig e ringrazia il signore che ti fanno lacciano lavorare almeno lì, e anche pagandoti profumatemente. Il film non merita nemmeno un commento, come l'altro della solita attrice da quattro soldi: "Nessuno mi può giudicare".
C’è chi dice no, un titolo che è tutto un programma. In sala dall’otto aprile, il film di Giambattista Avellino con Luca Argentero, Paola Cortellesi e Giorgio Albertazzi, dice no a molte cose. No alla risata fine a se stessa e no alla stucchevole leggerezza con cui da tempo si dipinge la giungla del precariato, bomba sociale addomesticata dalla nuova commedia all’italiana che in questo film non esplode ma scoppietta, meno innocua del normale.
C’è una dittatura in Italia su cui nessuno discute: quella dei raccomandati. Non v’è regione o sfera professionale esclusa da questa piaga umiliante che ieri passava per tradizione ma ormai è una metastasi. Non conta quanto siete bravi o preparati, conta chi avete alle spalle, in che famiglia siete nati o magari con chi andate a letto (fin qui però «C’è chi dice no» non arriva).
Che a inizio anno il cinema italiano sia riuscito a conquistarsi il 65% del mercato è una buona notizia. Lo è un po’ meno che l’abbia fatto con film consolatori e anestetizzanti. Vero che il soggetto di “C’è chi dice no” si presenta più impegnato: trombati dai soliti raccomandati — figli, amanti, generi di chi ha potere decisionale — tre antichi compagni di scuola si coalizzano in una vendetta trasversale, [...] Vai alla recensione »
Inutile scandalizzarsi sulla raccomandazione. È un peccato del quale, bene o male, si finisce tutti per essere vittime o beneficiati. A parole siamo tutti contrari e poi, magari, andiamo al ristorante e diciamo con tono solenne al proprietario quel «Mi manda Pino» con l’intesa che tanto basta per avere prezzo e trattamento di favore. La realtà insomma supera abbondantemente e quotidianamente la fantasia [...] Vai alla recensione »
Gianbattista Avellino, dopo aver esordito alla regia lanciando al cinema il duo televisivo comico Ficarra e Picone, torna nelle sale con una nuova commedia dai contenuti sicuramente più ambiziosi rispetto alle pur fortunate pellicole precedenti. Stiamo parlando di C’è chi dice no, prodotto da Cattleya e distribuito dalla Universal, da domani nelle sale italiane, una commedia sociale che affronta, attraverso [...] Vai alla recensione »
«Siamo in un paese di merda!, Siamo in un paese del cazzo!». Più che condivisibile. Ma quando dei tentenni pronunciano queste parole in un film e per contrastare l’ascesa al potere dei raccomandati all’università formano delle nuove brigate terroristiche, che vengono poi ribattezzate «Pirati del merito» («no... brigate è meglio di no»), e compiono infine delle azioni di stalking e di violenza contro [...] Vai alla recensione »
Inutile scandalizzarsi sulla raccomandazione. È un peccato del quale, bene o male, si finisce tutti per essere vittime o beneficiati. A parole siamo tutti contrari e poi, magari, andiamo al ristorante e diciamo con tono solenne al proprietario quel «Mi manda Pino» con l’intesa che tanto basta per avere prezzo e trattamento di favore. La realtà insomma supera abbondantemente e quotidianamente la fantasia [...] Vai alla recensione »
Mentre in piazza si manifesta contro il precariato, la nuova commedia all'italiana, invece di accontentarsi di risate facili, ha il coraggio di essere politicamente scorretta, con leggerezza e coraggio. C'è chi dice no può apparire ai più superficiali come una storia d'amore ed amicizia e invece Avellino, regista che s'è fatto le ossa con Ficarra e Picone, colpisce al cuore il precariato.
Per questo film vale lo stesso discorso fatto per Figli delle stelle di Lucio Pellegrini: da una parte bisogna ammirare il coraggio degli autori di affrontare argomenti spinosi e attuali – in Figli delle stelle la disoccupazione che può portare ad atti terroristici, in C’è chi dice no il sistema delle raccomandazioni che costringe i giovani italiani al precariato a vita.
Tre non raccomandati contro i raccomanda(n)ti: Luca Argentero, Paola Cortellesi e Paolo Ruffini partono dallo stalking e arrivano a fondare il collettivo “Pirati del merito”, ma non è fantascienza. È commedia, perché per il regista Giambattista Avellino davvero C’è chi dice no a clientelismo, nepotismo e altri DOC italiani. Si ride e un po’ si tifa per questi tre peccatori - così vuole la vulgata corrente.. [...] Vai alla recensione »
Buona l'idea di sceneggiatura (mettere alla berlina la funesta pratica della raccomandazione), ma troppo modeste regia e recitazioni per fare di «C'è chi dice no» una commedia di punta. Giambattista Avellino e Fabio Bonifacci fanno benissimo, per carità, a prendere a palle incatenate il malcostume che flagella le già scarse chance lavorative dei giovani italiani ma, al di là di qualche gag esilarante, [...] Vai alla recensione »