egidio anastasio
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domenica 3 novembre 2024
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enzommaaa
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Onestamente non ho trovato nulla di commedia se non 2 battute all'inizio o alla fine. L'unico vero comico era il prete, ma non ha detto molto. Per questo do 2 stelle, anche se ne darei 1,5.
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dreamers
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lunedì 3 luglio 2023
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mamma mia
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luciano
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martedì 18 aprile 2023
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algigi sempre all''altezza
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Incredibile trio comico hanno dato dimostrazione di esprimersi alla grande in situazioni con risvolti se non tragici quasi. Aldo, esuberante e solito pasticcione grande creatore di situazioni disastrose che alla fine chiede redenzione riconoscendo questa sua capacità e sollecitando il perdono di tutti. Giovanni e Giacomo soci in affari, uno grandioso nell'organizzare il matrimonio della figlia Caterina, l'altro parsimonioso nelle spese seppur sia il figlio Elio che si sta sposando riescono comunque sempre a trovare l'equilibrio necessario per affronrate le cose. Vittime di quel pasticcione di Aldo portano, in qualche modo, a termine l'importante evento. L'evento matrimonio che doveva consolidare l'amore fra Caterina e Elio si rivela vuoto di interesse al matrimonio pur nel rispetto e nell'affetto fra di loro si conclude con un nulla di fatto.
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Incredibile trio comico hanno dato dimostrazione di esprimersi alla grande in situazioni con risvolti se non tragici quasi. Aldo, esuberante e solito pasticcione grande creatore di situazioni disastrose che alla fine chiede redenzione riconoscendo questa sua capacità e sollecitando il perdono di tutti. Giovanni e Giacomo soci in affari, uno grandioso nell'organizzare il matrimonio della figlia Caterina, l'altro parsimonioso nelle spese seppur sia il figlio Elio che si sta sposando riescono comunque sempre a trovare l'equilibrio necessario per affronrate le cose. Vittime di quel pasticcione di Aldo portano, in qualche modo, a termine l'importante evento. L'evento matrimonio che doveva consolidare l'amore fra Caterina e Elio si rivela vuoto di interesse al matrimonio pur nel rispetto e nell'affetto fra di loro si conclude con un nulla di fatto. Ognuno seguirà il proprio destino ma in compenso la famiglia ritroverà la serenità persa per le rivelazioni che ne sono scaturite in modo fortuito durante i festeggiamenti. Ottimo cast e buon film che non va confrontato con altre storie interpretate o non dal TRIO sempre all'altezza della situazione. Film sicuramente da consigliare a tutti.
Luciano Sesto San Giovanni
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eugenio
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giovedì 13 aprile 2023
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benedetta primavera
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Chiariamolo subito: Il grande giorno, ultima fatica di Aldo, Giovanni e Giacomo (per non parlar di Massimo Venier), non è un capolavoro ma ha un piglio, un’ironia e soprattutto una incertezza sintomatica di questi tempi che non lascia indifferente lo spettatore.
Al centro c’è un matrimonio (il grande giorno appunto) di due giovani che si conoscono da una vita, Elio e Caterina. Come lo sono anche i nostri protagonisti, Giacomo, padre di Elio e Giovanni, di Caterina, commercianti e detentori di un’azienda che produce divani (di qualità?) e come, ogni commedia che si rispetti, dai comportamenti opposti: quanto il primo è pignolo e oculato nell’investimento, tanto il secondo non bada a spese per far sì che quel giorno sia indimenticabile organizzando con certosina precisione un prezzolato wedding-plan con tanto di staff stellato, torta nuziale di pasticceri tirolesi, cardinali ad officiar messe su una villa faraonica del lago di Como (poi ribattezzata Smerdi per la piega che prenderà inevitabilmente il sontuoso preparativo) e cantanti (il cameo di Francesco Renga) ad annunciare con un “Ave o Maria” l’arrivo della sposa.
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Chiariamolo subito: Il grande giorno, ultima fatica di Aldo, Giovanni e Giacomo (per non parlar di Massimo Venier), non è un capolavoro ma ha un piglio, un’ironia e soprattutto una incertezza sintomatica di questi tempi che non lascia indifferente lo spettatore.
Al centro c’è un matrimonio (il grande giorno appunto) di due giovani che si conoscono da una vita, Elio e Caterina. Come lo sono anche i nostri protagonisti, Giacomo, padre di Elio e Giovanni, di Caterina, commercianti e detentori di un’azienda che produce divani (di qualità?) e come, ogni commedia che si rispetti, dai comportamenti opposti: quanto il primo è pignolo e oculato nell’investimento, tanto il secondo non bada a spese per far sì che quel giorno sia indimenticabile organizzando con certosina precisione un prezzolato wedding-plan con tanto di staff stellato, torta nuziale di pasticceri tirolesi, cardinali ad officiar messe su una villa faraonica del lago di Como (poi ribattezzata Smerdi per la piega che prenderà inevitabilmente il sontuoso preparativo) e cantanti (il cameo di Francesco Renga) ad annunciare con un “Ave o Maria” l’arrivo della sposa. Sposa, tuttavia, incerta sul da farsi come del resto la madre e il futuro marito, ma amaramente avvinta a quella che pare quasi una naturale conseguenza di un legame iniziato anni prima.
E Aldo? Non poteva mancare il caciarone del gruppo che irrompe con l’ex moglie di Giovanni, Margherita (la convincente Lucia Mascino), fuggita anni prima in Norvegia dove ha vissuto da single indipendente e da lui mai dimenticata in un afflato nostalgico. Sarà proprio Aldo, in una scena molto ben fatta, quella della corale Maledetta primavera a riscaldare gli animi dei “milanesi imbruttiti”, svelando ipocrisie e non detti, figlie del legame di coppie stanche che non sembrano sapersi dire nulla di nuovo.
Il lago, irenico e non torbido, come nella cornice drammatica di Io sono l’abisso di Carrisi, svela la superficie entro cui si rifrange il disincanto e la fine delle illusioni secondo il regista Venier, con richiami ingenui alle commedie hollywoodiane (si pensi a quella dei fuochi d’artificio da Hollywood party con Sellers) o del vino d’annata che col carrellino termina la sua corsa vorticosa nello specchio lacustre, testimone indiscreto di una programmata farsa.
Sullo sfondo di una festa in cui nulla andrà evidentemente come pianificato da Giovanni, che baderà a ogni minimo particolare per evitare di far brutta figura con i colleghi, i quali non riserveranno da buoni pettegoli, frecciate al nuovo ospite, Il grande giorno ha il pregio di alternare sapientemente momenti di consolidata malinconia, ad altri di programmatica decadenza, come il matrimonio di Giacomo, avvinto a goccine per calmare ansia, vivendo di fugaci scampoli di ilarità. E’ un film, nel quale, senza volgarità, le donne tornano protagoniste con scelte coraggiose (come la "la barbie vintage" Margherita), con dinamiche genitoriali e tempi comici rispettati dove, evitati alcuni momenti sin troppo risibili, alberga come nel precedente Odio l’estate, la rivoluzione latente personale, mai disfattistica o pessimistica di una scelta, tutta da assaporare, tra dolori e felicità. Una benedetta primavera della vita.
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fabrizio friuli
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martedì 11 aprile 2023
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una commedia nuziale
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Giacomo e Giovanni sono due ricchi imprenditori che stanno preparando un matrimonio per i loro figli, senza badare troppo al consumo del denaro ( nonostante la riluttanza di Giacomo , che sopporta con fastidio il suo socio ). Tuttavia, il loro scopo rimane quello di rendere il matrimonio sei loro figli un evento perfetto e indimenticabile per entrambi e per loro stessi, peccato che gli imprevisti posso sempre verificarsi e quando l'ex moglie di Giovanni, Margherita si presenta durante la preparazione della cerimonia con il suo nuovo compagno, le cose prendono una piega piuttosto spiacevole, per via dell' esuberanza a tratti eccessiva di Aldo , il nuovo compagno " terrone " di Margherita ( che non viene visto di buon occhio da un piccolo gruppo di invitati pomposi e antipatici ).
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Giacomo e Giovanni sono due ricchi imprenditori che stanno preparando un matrimonio per i loro figli, senza badare troppo al consumo del denaro ( nonostante la riluttanza di Giacomo , che sopporta con fastidio il suo socio ). Tuttavia, il loro scopo rimane quello di rendere il matrimonio sei loro figli un evento perfetto e indimenticabile per entrambi e per loro stessi, peccato che gli imprevisti posso sempre verificarsi e quando l'ex moglie di Giovanni, Margherita si presenta durante la preparazione della cerimonia con il suo nuovo compagno, le cose prendono una piega piuttosto spiacevole, per via dell' esuberanza a tratti eccessiva di Aldo , il nuovo compagno " terrone " di Margherita ( che non viene visto di buon occhio da un piccolo gruppo di invitati pomposi e antipatici ).
La commedia del regista Massimo Venier ( che insieme al trio comico italiano composto da Aldo, Giovanni e Giacomo ha lavorato anche per la sceneggiatura del film ) presenta le tipiche caratteristiche di una " commedia nuziale " italiana , ovvero, in una commedia nuziale italiana viene organizzato una cerimonia nuziale e nel corso degli eventi si verificano degli imprevisti che potrebbero mandare in fumo l' evento più importante dei futuri coniugi, senza dimenticare il denaro che viene usato per l' organizzazione della cerimonia, talvolta possono anche capitare delle divergenze tra i personaggi presenti nella commedia, però, verso la fine della commedia, tutto riesce ad aggiustarsi, e questo film è proprio una commedia nuziale italiana, ovviamente, non è un brutto film, ma è palese l' " indebolimento " del trio comico, che non sembrano essere adatti ad una commedia come questa, invece nel film precedente Odio L' Estate, Aldo, Giovanni e Giacomo non hanno dimostrato un indebolimento, dato che il film precedente ( al contrario di questo ) ha delle caratteristiche che lo rendono simile ad uno dei tanti film dove hanno recitato Aldo, Giovanni e Giacomo. Ritornando ad approfondire Il Grande Giorno, questo film in alcuni momenti, cerca di rammentare i film di Aldo, Giovanni e Giacomo, ma ci riesce in maniera debole, perché ci sono dei momenti malinconici, ma il tipo di commedia in questione, sembra non essere adatta per il trio comico che, non sta appassendo, perché Aldo Giovanni e Giacomo, pur non essendo come erano ai tempi dei film come Chiedimi se sono Felice o Tre Uomini e una Gamba, loro cercano ugualmente di dimostrare professionalità e competenza, riuscendoci, peccato che il personaggio maldestro venga sempre impersonato da Aldo Baglio. Oltre al trio comico, in questi film hanno recitato anche altri attori come Lucia Mascino ( apparsa anche nel film Odio L'Estate, ed anche in questo film ha dimostrato di essere un' attrice valida ma non ai livelli di Mariangela Melato, Giovanni Anzaldo ( interprete del futuro sposo ) che comunque non ha avuto una parte molto rilevante, Margherita Mannino, Antonella Attili ed Elena Lietti, delle attrici che non sono né incompetenti né dilettanti, ma hanno avuto dei ruoli un pochino più rilevanti rispetto al ruolo che ha avuto il già citato Giovanni Anzaldo. Il Grande Giorno è un film che potrebbe essere visto da chiunque abbia amato i film di Aldo, Giovanni e Giacomo senza però avere delle aspettative alte, non è una commedia scadente, è una commedia malinconica che può piacere ma anche non piacere, essa può raggiungere e raggiungere la sufficienza piena, per apprezzare gli sforzi di Aldo, Giovanni e Giacomo che comunque, trovano ancora la forza e la perseveranza di lavorare nella decadente cinematografia italiana.
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xerox
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lunedì 10 aprile 2023
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mmmmmmh.....
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Alla fine del film, sono rimasto un pochino come in sospeso.... Il film non mi aveva convinto, ma non riuscivo a capire cosa ... Alll'ultimo si è fatta strada una parola: PESANTEZZA. Prima osservazione (la solita che faccio in quasi tutti i miei commenti): L'ECCESSIVA LENTEZZA DEL RACCONTO; seconda: il personaggio di Aldo che mi pare appiccicato a tutta la storia con lo scotch.
In tutto il film, Venier mi pare non sappia se affondare più il pedale su Dino Risi o su Monicelli per il racconto. Da qui la sua fragilità.
Molto pesanti tutti i personaggi quando devono esternare le loro interiorità: nessun suggerimento. Tutto deve essere dettagliatamente e didascalicamente sviscerato.
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Alla fine del film, sono rimasto un pochino come in sospeso.... Il film non mi aveva convinto, ma non riuscivo a capire cosa ... Alll'ultimo si è fatta strada una parola: PESANTEZZA. Prima osservazione (la solita che faccio in quasi tutti i miei commenti): L'ECCESSIVA LENTEZZA DEL RACCONTO; seconda: il personaggio di Aldo che mi pare appiccicato a tutta la storia con lo scotch.
In tutto il film, Venier mi pare non sappia se affondare più il pedale su Dino Risi o su Monicelli per il racconto. Da qui la sua fragilità.
Molto pesanti tutti i personaggi quando devono esternare le loro interiorità: nessun suggerimento. Tutto deve essere dettagliatamente e didascalicamente sviscerato. E' questo che mi rende PESANTE il film.
P.S. VERAMENTE TERRIBILI i personaggi di questa borghesia lacustre lombarda: si pensa subito ai leghisti!
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donato vergaro
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martedì 7 febbraio 2023
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per il trio, questo è un "grande giorno"!
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Il ritorno al cinema di Aldo Giovanni e Giacomo si è rivelato un "grande giorno"? Certo! Sebbene l’ultima pellicola del trio non ci abbia fatto saltare dalla sedia, possiamo affermare con certezza che quest'ultimo lavoro ci ha riportato a bordo di un percorso iniziato nel 2020 con “Odio l’estate" e speriamo che possa proseguire ancora per molto.
I figli di due amici (Giacomo e Giovanni), soci di lunga data, hanno deciso di sposarsi. Per i genitori, questo sarà il coronamento di un’amicizia e di un legame profondo tra le famiglie. Ma qualcosa scricchiola. Giacomo non sopporta il fatto che Giovanni non bada a spese nell’organizzazione del matrimonio, facendo in modo che sia un cardinale a celebrarlo e prolungando la festa a tre giorni consecutivi.
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Il ritorno al cinema di Aldo Giovanni e Giacomo si è rivelato un "grande giorno"? Certo! Sebbene l’ultima pellicola del trio non ci abbia fatto saltare dalla sedia, possiamo affermare con certezza che quest'ultimo lavoro ci ha riportato a bordo di un percorso iniziato nel 2020 con “Odio l’estate" e speriamo che possa proseguire ancora per molto.
I figli di due amici (Giacomo e Giovanni), soci di lunga data, hanno deciso di sposarsi. Per i genitori, questo sarà il coronamento di un’amicizia e di un legame profondo tra le famiglie. Ma qualcosa scricchiola. Giacomo non sopporta il fatto che Giovanni non bada a spese nell’organizzazione del matrimonio, facendo in modo che sia un cardinale a celebrarlo e prolungando la festa a tre giorni consecutivi. Questo malessere esistente tra Giacomo e Giovanni esplode con l’arrivo di Aldo, il nuovo compagno della ex moglie di Giovanni, che non farà altro che mandare a rotoli i piani dei due capifamiglia e provocherà danni su danni. Tutto questo porterà Giovanni e Giacomo a scoprire pericolosi segreti che metteranno a repentaglio la loro amicizia e li porrà nella condizione di riflettere su che cosa sia realmente la felicità.
Il ritorno del trio con il loro storico regista, Massimo Venier, ha permesso loro di recuperare quel nucleo di sentimenti di gioia e dolore che negli ultimi film era stato messo più da parte per favorire una marcata nota macchiettistica e circense del trio, più funzionale a teatro che al cinema. Il nuovo inizio della carriera di Aldo Giovanni e Giacomo con "Odio l'estate" (2020) aveva riavvicinato i fan storici, da tempo delusi a causa della parabola discendente che il trio stava percorrendo, e si era proteso anche verso le nuove generazioni grazie a un cast di giovani attori. Una commedia semplice, ben scritta, malinconica, una colonna sonora che sottolineava i diversi livelli di racconto della pellicola e permetteva di immedesimarsi completamente nelle storie dei personaggi.
Dopo un successo strepitoso ottenuto al botteghino, il trio ha fatto di tutto per proseguire su quella linea malinconica (riconoscibilissima nei primi film) che il pubblico aveva dimostrato di apprezzare, facendosi accompagnare da un cast ancora più nutrito.
In questo caso il film, nonostante si riveli una buona commedia, e non si presenti come una copia del film precedente, non riesce a lasciare il segno.
Se nei primi film del Trio, a turno, la storia si concentrava su uno di loro per integrare poi gli altri due componenti, qui si assiste ad un leggero cambio di rotta. Sebbene l’elemento scatenante sia quasi sempre Aldo, la storia si focalizza sul rapporto tormentato tra Giacomo e Giovanni. Questo tormento che porta a un conflitto quasi continuo tra i due personaggi, non è sempre lo spunto per fare giungere il pubblico a una risata, ma riesce a farci vivere il racconto in una tensione continua con la sensazione che prima o poi qualcosa di grave accadrà. Questa tensione mette lo spettatore nella condizione di vivere il rapporto tra i protagonisti con un sottotema profondamente drammatico che nello sviluppo del racconto emerge del tutto.
Il film non si concede a delle risate sguaiate; inoltre la folta presenza di numerosi personaggi, non è sempre un bene, ciò è dimostrato dal fatto che i due sposi, ad esempio, non si riesce a conoscerli fin nel profondo, di conseguenza lo spettatore non riesce a immedesimarsi appieno in loro e a scovare le motivazioni interiori che gli spingono ad agire; alcuni personaggi come il cardinale, Don Ciccio, o addirittura lo stesso Aldo, vengono rappresentati più come delle macchiette, negando loro anche qualche momento di profondità, forse in questa storia più che necessario. Inoltre, il trio insieme ha poche scene rispetto alle passate pellicole e questo un po' delude. In quanto nonostante sia una bella storia, manca comunque un po' di più il trio nella sua forma più pura senza interferenze. Se da una parte ci si è voluti concentrare più sulla storia, ed è un bene, dall'altra il trio viene messo più da parte, e questo un po’ dispiace.
Gli elementi comunque a favore di quest'ultimo lavoro di Aldo Giovanni e Giacomo sono l'evidente necessità di evolversi del trio, andando a battere strade diverse; la marcata nota drammatica che si esprime totalmente nella seconda parte del film e che concede alla pellicola un sapore di novità; la bellissima colonna sonora firmata da Brunori Sas che raggiunge il punto più alto del film con una delle sue canzoni più belle, "Figli della borghesia"; l'ottima recitazione degli attori, (in alcuni momenti Giovanni è sorprendente) e la regia di Massimo Venier davvero eccellente.
Infine, possiamo dire, che nonostante avessimo voluto vedere di più il trio, “Il grande giorno” non ha deluso per niente, in quanto quello che conta di più nei film di Aldo Giovanni e Giacomo è che la loro spontaneità ci trasmetta delle emozioni, di qualsiasi forma esse siano: gioia, dolore, malinconia; d’altronde il trio ci ha abituati a questo fin dal primo film, ed è sorprendente notare come, in questa loro seconda fase di carriera, questa cifra stilistica stia continuando a maturare sempre di più, soprattutto grazie al regista Massimo Venier. In fin dei conti possiamo dire che questo è stato davvero un “grande giorno”!
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valentina
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martedì 17 gennaio 2023
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imperdibile
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Io quando si tratta di cinema, sono una persona esigente.
Questo film mi è piaciuto davvero tanto perchè fa riflettere sul fatto che solo le cose vere sono belle e sono le uniche che durano nel tempo.
Non ero convinta di vederlo.
Sono contenta di aver corso il richio. Ne è valsa davvero la pena.
Investite tranquillamente soldi e tempo e correte al cinema prima che sia troppo tardi
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(di emanuele melillo)
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marce84
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lunedì 16 gennaio 2023
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ogni fine è un nuovo inizio
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Giovanni e Giacomo sono soci da una vita in un’azienda di arredamento e hanno condiviso tutto: vacanze, lavoro, famiglia e il matrimonio fra i loro due figli è l’occasione che dovrebbe suggellare la loro decennale amicizia.
Per l’occasione, Giovanni, generoso e vitale, organizza una festa di 3 giorni in una villa sul lago di Como e vuole fare le cose in grande, suscitando la disapprovazione di Giacomo, da sempre più oculato e parsimonioso.
Alla festa di nozze si presenta anche l’ex moglie di Giovanni, Margherita e il suo nuovo compagno Aldo. Sarà proprio lui a diventare la scheggia impazzita che con gag e gaffe, sconvolgerà tutti i piani di un matrimonio perfetto e costringerà i protagonisti a fare i conti con una realtà ben diversa da quella che si sono costruiti.
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Giovanni e Giacomo sono soci da una vita in un’azienda di arredamento e hanno condiviso tutto: vacanze, lavoro, famiglia e il matrimonio fra i loro due figli è l’occasione che dovrebbe suggellare la loro decennale amicizia.
Per l’occasione, Giovanni, generoso e vitale, organizza una festa di 3 giorni in una villa sul lago di Como e vuole fare le cose in grande, suscitando la disapprovazione di Giacomo, da sempre più oculato e parsimonioso.
Alla festa di nozze si presenta anche l’ex moglie di Giovanni, Margherita e il suo nuovo compagno Aldo. Sarà proprio lui a diventare la scheggia impazzita che con gag e gaffe, sconvolgerà tutti i piani di un matrimonio perfetto e costringerà i protagonisti a fare i conti con una realtà ben diversa da quella che si sono costruiti.
A due anni dalla deliziosa commedia Odio l’Estate, Aldo, Giovanni e Giacomo ritornano in grande forma con questo nuovo film, diretti ancora una volta da Massimo Venier. Il film ha tutti gli ingredienti del meglio del trio, risate, battute, ma anche nostalgia, struggente malinconia e amarezza. La prima parte del film è molto divertente: la comicità del trio è supportata da una serie di attori brillanti, in particolare il Cardinale (Roberto Citran) e il parrocco di montagna sono spassosi. Ma anche i tre personaggi femminili(Elena Lietti, Antonella Attili e Lucia Mascino), ovvero le due mogli e l’ex moglie di Giovanni sono perfettamente riusciti, fornendo spessore e sfumature ironiche al film. Nella seconda parte del film, il tono si fa più agrodolce, nostalgico e il matrimonio è un’occasione per fare i conti con il proprio desiderio di cambiare la realtà, di riflettere sui rapporti umani, sulle difficoltà, sul trascorrere del tempo. Anche se con poetica ironia, il film ha la capacità di emozionarci perché in realtà parla di tutti noi, della quotidianità, di come i cambiamenti facciano paura. E’ un film che celebra la fine, affinché sia un nuovo inizio, affinché la fine di qualcosa di bello diventi motore per un nuovo cambiamento pratico o solamente interiore.
E, probabilmente per Aldo, Giovanni e Giacomo in questo film c’è anche molto di autobiografico: la difficoltà di durare nel tempo, un sodalizio lungo che come le grandi famiglie passa attraverso momenti felici e periodi di crisi.
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venerdì 13 gennaio 2023
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deludente
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Non di certo la solita commedia che ti fa spanciare dalle risate che ti aspetti da Aldo, Giovanni e Giacomo! Parte bene ma poi finisce per diventare noioso e la seconda metà del film non strappa più alcuna risata.
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