L'arte visionaria di Giotto, il pittore che rivoluzionò la pittura a fresco con la propria narrazione figurativa a dir poco mozzafiato. Espandi ▽
É una densa pagina di storia quella minuziosamente narrata nel film. La figura del pittore Giotto è un pretesto per lo spettatore per scoprire, in maniera approfondita, appassionata e analitica, un medioevo per nulla oscuro, ma ricchissimo e variegato, contestualizzato in una Padova speciale dove le famiglie che salivano al potere si destreggiavano tra guerre e cultura.
Il racconto del film si sviluppa attraverso le narrazioni di professionisti e storici che mettono in scena racconti dove storia, politiche e arti sono indistricabilmente unite. Politica, società, urbanistica, scienza, arte visiva sono infatti discipline che nella Padova del 1300 creavano un contesto multidisciplinare che reggeva la città: famiglie aristocratiche come gli Scrovegni e i Carraresi, sia per ego che per filantropia, chiamavano a corte maestri e intellettuali per lasciare tracce che rimanessero nel tempo. Frammenti di storia che, ancora oggi, sono visibili in opere speciali, che sono riuscite a superare il loro tempo. Un documentario ricco che tratta Giotto e una Padova dagli alti splendori, da Giotto passando per Filippo Lippi, Niccolò Baroncelli, Paolo Uccello, giungendo allo scultore Donatello. Dove Petrarca si stanzia a lavorare e la famiglia Strozzi decide di trasferirsi dopo l’esilio da Firenze. Una grande storia dell’arte che, qui, arriva fino a Mantegna. Arte e politica, cultura e società, del resto, sono sempre state conseguenza l’una dell’altra. E gli artisti i maggiori testimoni di ogni tempo. Di fatto, quando si guarda un cielo affrescato stellato, l’immediato rimando non può che essere quello dei dipinti di Giotto.