Anno | 2023 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Austria, Gran Bretagna, Germania, Francia, Danimarca, Qatar |
Durata | 110 minuti |
Regia di | Jessica Hausner |
Attori | Mia Wasikowska, Sidse Babett Knudsen, Amir El-Masry, Elsa Zylberstein, Sam Hoare Amanda Lawrence, Camilla Rutherford, Mathieu Demy, Keeley Forsyth, Szandra Asztalos, Florence Baker, Isabel Lamers, Lukas Turtur, Luke Barker, Laoisha O'Callaghan, Andrei Hozoc, Rebecca Crankshaw, Ksenia Devriendt, Gwen Currant, Samuel D Anderson, Luka Caselton, Sade McNichols-Thomas. |
Uscita | giovedì 9 novembre 2023 |
Distribuzione | Academy Two |
MYmonetro | 2,54 su 23 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 26 ottobre 2023
Un'insegnante stringe un forte legame con cinque studenti che si trasformerà in qualcosa di pericoloso. Il film è stato premiato agli European Film Awards, In Italia al Box Office Club Zero ha incassato 24,4 mila euro .
CONSIGLIATO NÌ
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Miss Novak, giovane insegnante con ambizioni 'purificatrici', viene assoldata da un liceo privato per tenere un corso nutrizionale innovativo. Dietro la facciata ordinaria, persegue un piano preciso e apparecchia una tavola di "cibo cosmico". Raccolto un gruppo di studenti volontari, lo educa progressivamente al digiuno secondo un rito preciso e un protocollo stretto di meditazione. Il programma diventa presto insostenibile per i partecipanti, ma se qualcuno si congeda, qualcun altro si radicalizza smettendo di nutrirsi per stare meglio e 'alleggerire' il pianeta. Le loro abitudini alimentari verranno completamente stravolte fino a ridursi al nulla, tra lo stupore e l'apprensione dei genitori. Assenti o ingombranti, quando decideranno di agire, per i loro figli sarà già troppo tardi.
Quattro anni dopo Little Joe, insidiosa opera di science-fiction intorno a una pianta geneticamente modificata, Jessica Hausner gira un altro film in lingua inglese, un altro film 'fantastico', una nuova satira gelida e sofisticata del modernismo occidentale.
Allieva di Haneke, con cui condivide lo stesso territorio estetico, e autrice di un cinema crudele e personale, non ha perso il suo tocco per la magnificenza formale delle inquadrature, dei colori e dei suoni che confondono sovente le tracce delle sue intenzioni. Tutto nei suoi film è un segno. In un décor sgombro, i rari accessori lampeggiano come allarmanti indizi, e dentro quadri di maniacale precisione, conduce un nuovo esperimento sociale, ispirandosi liberamente al respirianesimo, la 'disciplina' di chi vive senza mangiare.
I suoi protagonisti si nutrono di aria e di luce, incarnando una forma di assurdità contemporanea in un campus privato che brilla come una moneta nuova. In quello spazio geografico e temporale indefinito, i muri sono verde guano, gli arredi moderni, la moquette arancione. La rigorosa estetica geometrica è in linea con l'istruzione che viene impartita, un discorso igienista ed ecologista che seduce gli studenti (mangiare bene, mangiare meno per preservare la propria salute), prima di legarli a filo doppio a una credenza settaria delirante (non mangiare più per conquistare la giovinezza eterna). Manipolati senza trovare resistenza, i discepoli, tutti ricchi e viziati, vengono progressivamente sottratti all'amministrazione scolastica e all'autorità dei genitori.
Le ingiunzioni dell'insegnante si perfezionano e le uniformi unisex, polo gialla e bermuda cachi, diventano presto troppo larghe per questi martiri adolescenti. Insomma c'è poco da scherzare in Club Zero, che adotta con lo spettatore i metodi estremi di Miss Novak. La sua materia è l'"alimentazione cosciente", il termine è già spaventoso, e consiste nell'ordinare il proprio piatto e poi chiudere gli occhi immaginando di consumarlo, in rigoroso silenzio e dentro un refettorio che assomiglia a un museo d'arte contemporanea. Il metodo potrebbe salvare il pianeta, in rovina per i nostri eccessi. Con un consumo consapevole, insomma, rimandiamo l'apocalisse e purifichiamo il corpo, la mente, la società, parola di Mia Wasikowska che interpreta, monocorde e androgina, la paladina di una pratica nutrizionale di gran moda. Ma dietro la meditazione e la respirazione, sotto la litania di banalità e i mantra da guide (tristi) di sviluppo personale, si rivela il lato oscuro dell'ideologia e di un ideale fondamentalmente semplice: se volete raggiungere la felicità smettete di mangiare.
Tra humour freddo e crudeltà formale, Jessica Hausner punta il dito su le derive contemporanee: le dottrine pericolose e la sfiducia nella scienza. E a questo punto il problema di Club Zero risiede nel suo tono beffardo e fasullo, che si prende costantemente gioco dei suoi personaggi e serve una morale reazionaria sulla stupidità umana, su una (neo)borghesia incapace nel suo isolamento di classe di interessarsi a d'altro che a se stessa.
Regista dell'invisibile e del fuori campo, questa volta si avvicina al più estremo dei campi off, la fede, l'aldilà, la morte. Il risultato è ambiguo. Nel mondo plastico di Jessica Hausner, non parallelo ma perpendicolare, così perfettamente simmetrico al nostro e al suo discorso, gli umani sono orribili e hanno due possibilità: l'apocalisse ecologica o il suicidio collettivo. Gli umani sono soprattutto stupidi, slogan vecchio di cui siamo disposti a ridere o forse no. Perché Club Zero è un piatto servito freddo e difficile da digerire nella sua radicale assenza d'amore.
CLUB ZERO disponibile in DVD o BluRay |
DVD |
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€14,99 | – | ||
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Immagina di varcare la soglia di un mondo dove la realtà si sfalda come un dipinto sbiadito. "Club Zero" ti trascina in un vortice di ambiguità e riflessioni, guidandoti attraverso un labirinto di simulacri e privazioni.Il film, diretto con maestria da Jessica Hausner, si svolge in una scuola d'elite dove la normalità è solo un'illusione.
Immagina di varcare la soglia di un mondo dove la realtà si sfalda come un dipinto sbiadito. "Club Zero" ti trascina in un vortice di ambiguità e riflessioni, guidandoti attraverso un labirinto di simulacri e privazioni.Il film, diretto con maestria da Jessica Hausner, si svolge in una scuola d'elite dove la normalità è solo un'illusione. Qui, la signorina Novak, un'insegnante enigmatica, introduce [...] Vai alla recensione »
Geniale pardigma. Felice di averlo visto, per quanto poco potabile da ingerire. L'opera stimola riflessioni e, rasentando la noia, ci pone comunque davanti alla cifra che accomuna l'uomo della nostra società, la mancanza di equilibrio. Oggi siamo tutti schierati, tuttologi estremisti che stentiamo a trovare una cifra mediana, sballottati tra una posizione ideologica, o pratica, ed il [...] Vai alla recensione »
Club Zero non è un film sul fanatismo, non è un film sull'ideologia, non è un film sull'educazione e non è, di certo, nemmeno un film sull'alimentazione. L'ultimo lavoro di Jessica Hausner (che torna su grande schermo a quattro anni dal precedente Little Joe) sarà pure il racconto perverso su una docente (Mia Wasikowska) che propone a un manipolo di studenti una nuova forma di alimentazione, l'"alimentazion [...] Vai alla recensione »
Che cosa ha in comune Jessica Hausner con Justine Triet, la regista francese Palma d'oro a Cannes nel 2023 con "Anatomia di una caduta"? La risposta è rintracciabile nell'osservazione di un formalismo estetico a tratti ossessivo che entrambe le cineaste europee condividono con diversi altri autori della loro stessa generazione. Cinema che trattiene le emozioni, che si ostina a cercare geometrie e simmetrie, [...] Vai alla recensione »
Da incorreggibili boomer, scusate la parolaccia, abbiamo sempre considerato con sospetto le ambientazioni indefinite o peggio metaforiche. Dove siamo? In che anno? In che regione? Se un film resta vago scatta l'allarme: Film a tesi! Messaggio dell'Autore! "Club Zero" dell'austriaca Jessica Hausner, regista così poco incline alle astrazioni che il suo lavoro migliore si intitolava "Lourdes" (e proprio [...] Vai alla recensione »
In un college esclusivo frequentato, per lo più, da figli di ricche famiglie borghesi, alcuni studenti si iscrivono al corso di "alimentazione consapevole" tenuto da Miss Novak (Mia Wasikowska), fortemente voluta dalla preside e dal comitato dei genitori per le sue teorie che, all'apparenza, insegnano ad instaurare con il cibo un rapporto più sano, in termini di sostenibilità ambientale, riduzione [...] Vai alla recensione »
A Cannes non hanno molto amato questa genealogia del fascismo che sorge dallo spirito dell'igienisrno ecologico quotidiano. La torsione di una razionalità sostenibilità - mangiare meno e meglio e mangiare tutti - in incubo normativo prima e poi disegno totalitario. La Hausner, affascinata dai sistemi politici autosufficienti e dai meccanismi celibi, sfiora i gangli più suscettibili del sentire contemporaneo [...] Vai alla recensione »
La fede è il tema prediletto di Jessica Hausner, via via declinato in varie storie. La religione di Lourdes, dove succedono i miracoli (o almeno così i malati sperano). Fino alle forme di attaccamento. Come "la pianta che rende felici", fabbricata in laboratorio e chiamata "Little Joe": tanto accudimento va verso la patologia e la pianta diventa pericolosa (più o meno la trama di "M3gan", diretto da [...] Vai alla recensione »
La ricetta della felicità è astensione dal cibo. In pratica, sostituire l'effettiva consumazione di un pasto con l'immaginazione di saziarsi. A diffondere questo assurdo teorema è miss Novak, protagonista di Club zero, presentato a Cannes e in arrivo in sala nel periodo che precede le abbuffate festaiole del Natale. La donna insegna «alimentazione cosciente» in un istituto che vuole offrire una nuova [...] Vai alla recensione »
La rivoluzionaria Miss Novak viene assunta in un liceo privato per tenere un corso di nutrizione destinato a resettare le abitudini alimentari dei suoi studenti. Del suo passato, da dove proviene, non si sa nulla. Gli allievi subiscono immediatamente il fascino della donna e sotto la sua influenza entrano a far parte del misterioso "club zero". Presto la preside e i genitori si rendono conto che i [...] Vai alla recensione »
Dieta di età giovanile. Un gruppo di ragazzi di famiglia borghese entra nel programma di un istituto scolastico, dove l'insegnante Novak (Mia Wasikowska) li spinge a mangiare sempre meno, per salvaguardare il pianeta e se stessi. Le famiglie sono per lo più preoccupate, davanti al progressivo allontanamento dei figli dalla tavola: un episodio, di tutt'altro genere, fa tuttavia sospendere l'insegnante. [...] Vai alla recensione »
Un'esclusiva scuola privata assume una nuova carismatica insegnante, miss Novak (Mia Wasikowska), per un corso di alimentazione consapevole. Lei convince la sua classe che non mangiare è la soluzione a ogni problema dell'umanità. Il film si svolge in un mondo di privilegi dove le persone sono disposte a mandare giù qualsiasi fandonia, purché sembri qualcosa che solo i ricchi possono permettersi.
Recensendo, un annetto fa, Triangle of Sadness di Ruben Östlund feci una lunga premessa, corredata di molti nomi, molti titoli e molte date, sulla funzione di adozione, legittimazione e riaffermazione esercitata dal Festival di Cannes nell'ambito del cinema d'autore europeo. Nella fattispecie trattata a suo tempo, rientra (quasi) a pieno titolo Jessica Hausner, la cinquantunenne regista viennese che [...] Vai alla recensione »
In concorso all'ultimo Festival di Cannes e di passaggio ad Alice nella citta` 2023, arriva nelle sale dal 9 novembre con Academy Two Club Zero, diretto dall'austriaca Jessica Hausner (Lourdes, Amour fou). Quando entra nel corpo docenti di un liceo privato internazionale, Miss Novak introduce un innovativo ed estremo corso di alimentazione consapevole basato sulla privazione, secondo il quale e` necessario [...] Vai alla recensione »
«Cibo cosmico», Io chiama un'insegnante a cui riesce molto bene di plagiare un gruppo di studenti invitati a raggiungere il digiuno come purezza e sostegno al pianeta. Conseguenze tremende... Fotografato a taglio freddo e scenografia militare da una allieva dello spietato austriaco Haneke, è in effetti un thriller dell'alimentazione fin troppo stilizzato e orientato a dimostrazione.
«Dovete avere fede» è la battuta su cui si chiude il film di Hausner, autrice che sul concetto della fede - sull'illusione che provoca e sull'ipocrisia che smaschera - lavora da sempre, e qui in modo non meno didascalico che in Lourdes (sul credo cattolico e l'evenienza del miracolo) e in Little Joe (sulla scienza e la possibilità di confezionare chimicamente la felicità).
Eat the rich! Oggi un genere preciso, fatto di opere che mettono alla berlina (in ridicolo, in orrore) la classe dirigente, l'1%, i pochi sui molti. Ma dato che il presente digitale ama la didascalia (come a ricercare un referente reale perduto tramite l'annullamento dell'astrazione, la semplificazione dell'allegoria) può essere che l'etichetta venga presa alla lettera.
Ossessione, negazione. Il corpo che rinuncia. La condizione zero del nutrimento, il fraintendimento della fisicità. Come in Lourdes: l'attesa di un miracolo, la fede che spezza la ragione, credere è tutto. Non mangio, dunque sono. Jessica Hausner codifica in geometrie asettiche l'irragionevole desiderio di adolescenti borghesi di trovare un Eden etereo, soggiogati da insegnanti invasati, lontani da [...] Vai alla recensione »
In un liceo prestigioso frequentato dai figli della buona borghesia - situato in un indefinito luogo dell'Occidente più che benestante - è arrivata una nuova insegnante: Miss Novak. Il suo corso, frequentato da un piccolo gruppo di studenti, parla di alimentazione responsabile: un modo per ridurre l'impatto che l'eccessivo consumo di cibo ha sul nostro pianeta e, anche, un fattore di pulizia per corpo [...] Vai alla recensione »
Sempre interessante, mai travolgente per indole e scelte narrative ed estetiche, Jessica Hausner scandaglia alcuni cortocircuiti della società contemporanea, della presunta élite, dalle nuove forme fideistiche (in questo caso, a partire dalla nutrizione) alla vacuità delle istituzioni scolastiche d'eccellenza, dall'incomunicabilità generazionale all'abisso culturale e umano dei nuovi ricchi.
È senz'altro vero come sostiene molta critica, spesso con accezione negativa, che Jessica Hausner gira sempre lo stesso film. Ma non è detto che sia necessariamente un difetto - e nemmeno una rarità nella storia del cinema d'autore - perché questo tornare continuamente su determinati temi e modalità di racconto, vuol dire affrontare un percorso autoriale rigoroso e allo stesso tempo avanzare domande [...] Vai alla recensione »
L'horror nella quotidianità. Mia Wasikowska demone travestito da angelo. Nella sua casa c'è una foto con degli alberi e una roccia. L'Eden perduto, il mondo a parte, l'aldilà purificatore. C'è l'estasi della morte come in Suicide Club di Sion Sono. Se ne sentono la spinta, l'isolamento dalla realtà la distanza dagli altri. Ma a differenza del cineasta giapponese, il cinema di Hausner guarda il precipizio [...] Vai alla recensione »
Il cibo è il minore dei problemi. Perché sì, i quattro allievi modello di una scuola privata, protagonisti di Club Zero di Jessica Hausner (in Italia con Academy Two), un problema con l'alimentazione ce l'hanno. Non sono a dieta, non contano le calorie: semplicemente non mangiano. Quel che era cominciato come un corso di "alimentazione consapevole" a scuola, tenuto dall'esperta Miss Novak (Mia Wasikowska), [...] Vai alla recensione »
L'austriaca Jessica Hausner è legata alla Croisette sin dal suo esordio, il film di diploma Inter-View, menzione speciale alla Cinéfondation nel 1999, poi tra gli altri Lovely Rita a Un Certain Regard nel 2001 e il battesimo in concorso Joe nel 2019, valso il premio all'attrice Emily Beecham. Il secondo per la Palma è Club Zero, scritto ancora con Géraldine Bajard, che finalizza tanti dei temi abituali [...] Vai alla recensione »