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Una confessione collettiva imbevuta di rimpianto, espressa con feroce e mai sentimentale lucidità. Documentario, Italia2021. Durata 100 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Marco Bellocchio, attraverso la sua famiglia, fa rivivere la storia di suo fratello, senza filtri o pudori, quasi una indagine, che ricostruisce un'epoca storica e tesse il filo rosso di tanto suo cinema. Espandi ▽
Il 27 dicembre 1968 Camillo Bellocchio, fratello gemello del regista Marco, si è tolto la vita, all’età di 29 anni. Oggi i fratelli superstiti – oltre a Marco ci sono Piergiorgio, Letizia, Alberto e Maria Luisa – ripercorrono quella tragedia insieme ad altri componenti della grande famiglia Bellocchio ricordando la vita e la morte dell'“angelo": il risultato è una confessione collettiva imbevuta di rimpianto, eppure espressa con feroce e mai sentimentale lucidità. Un modo per il regista di restituire l'immagine di quel fratello che si sentiva invisibile accanto a personalità più forti e più affermate della sua. Marx può aspettare è un document(ari)o straordinario, sintesi del cinema di Marco Bellocchio e al contempo rivelazione profondamente intima della personalità del regista e di “quel manicomio che era la nostra casa”, dove “ognuno pensava a se stesso”. Bellocchio entra nel lato oscuro proprio e della sua famiglia con un coraggio da kamikaze e ce lo espone con la generosità che caratterizza tutto il suo cinema, eterno evocatore di ombre e di fantasmi. Recensione ❯
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Il film ricostruisce la figura di Edgardo Mortara, il bambino ebreo il cui rapimento da parte del Vaticano nel 1858 divenne un caso internazionale. Espandi ▽
Bologna, 1858. Edgardo Mortara, un bambino ebreo di quasi sette anni, viene sottratto alla sua famiglia e consegnato al "Papa Re" Pio IX. La motivazione ufficiale fornita dal Diritto canonico è che a sei mesi il bambino era stato battezzato e dunque non può che ricevere dalla Chiesa un'educazione cattolica che lo "liberi dalle superstizioni di cui sono imbevuti gli ebrei". I genitori di Edgardo, Momolo e Marianna, non si rassegnano e continuano a cercare di riavere il figlio, sollevando un caso internazionale che vedrà schierati contro il Papa la comunità ebraica mondiale, la stampa liberale e persino Napoleone III. Ma Pio IX non teme la disapprovazione di nessuno, rispondendo alle richieste di restituire Edgardo alla sua famiglia con un "non possum" e il sorriso serafico di chi si ritiene al sopra delle umane regole. E nonostante il clima sia quello risorgimentale la Chiesa rimane inamovibile, contando sulla sua sedicente inviolabilità. Recensione ❯
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Garrone compie il miracolo: raccontare un'Italia terra di nessuno disintossicando la narrazione dalla volgarità dei talk show e restituendo dignità ferita ai personaggi. Drammatico, Italia2018. Durata 100 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
In una periferia sospesa tra metropoli e natura selvaggia, Marcello è un uomo mite che dopo l'ennesima sopraffazione immaginerà una rivalsa dall'esito inaspettato. Espandi ▽
Marcello ha due grandi amori: la figlia Alida e i cani del suo negozio di toelettatura, Dogman, che si trova in un quartiere degradato. L'uomo simbolo di quel degrado è Simone, che intimidisce e umilia chiunque gli capiti a tiro. I due hanno un rapporto simbiotico come lo squalo con il pesce pilota. Ma quando Simone userà il Dogman come base per una rapina, gli equilibri tra i due salteranno. Ispirandosi a uno dei casi di cronaca più cruenti del nostro paese, Garrone racconta un'Italia terra di nessuno in cui cane mangia cane. Il regista depura la vicenda dalla sua componente più oscena e descrive una quieta rivalsa priva della valenza pulp che ha reso archetipale il vero Canaro della Magliana. Luminosa è l'interpretazione di Marcello Fonte, devastante quella di un gigantesco Edoardo Pesce: un pitbull che è l'esatto prodotto del suo addestramento e ha la gravitas dei sogni andati a male. Recensione ❯
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Ritratto della camorra e della criminalità contemporanea nella città di Napoli. Dal Best-seller di Roberto Saviano. Espandi ▽
Totò ha tredici anni, aiuta la madre a portare la spesa a domicilio nelle case del vicinato e sogna di affiancare i grandi, quelli che girano in macchina invece che in motorino, che indossano i giubbotti antiproiettile, che contano i soldi e i loro morti. Ma diventare grandi, a Scampia, significa farli i morti, scambiare l'adolescenza con una pistola. O magari, come accade a Marco e Ciro, trovare un arsenale, sparare cannonate che ti fanno sentire invincibile. Recensione ❯
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Bellocchio tiene in pugno il grande schermo e mette allo specchio uno Stato criminalmente assente . Drammatico, Italia2019. Durata 148 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il primo grande pentito di mafia, l'uomo che per primo consegnò le chiavi per avvicinarsi alla piovra, cambiando così le sorti dei rapporti tra Stato e criminalità organizzata. Espandi ▽
Sicilia, anni Ottanta. I Corleonesi, capitanati da Totò Riina, sono intenti a far fuori le vecchie famiglie mafiose. Mentre il numero dei morti ammazzati sale, Tommaso Buscetta, capo della Cosa Nostra vecchio stile, viene arrestato dalla polizia brasiliana ed estradato in Italia. Ad aspettarlo c'è il giudice Falcone, che vuole da lui una testimonianza. Marco Bellocchio con questo film certifica l'implosionenaturale del gangster movie: qui non c’è la classicaparabola di ascesa e caduta del boss criminale, ma quel "teatro psicologico" che è il crimine organizzato.
Bellocchio è uno dei pochi registi che ancora tengono in pugno il grande schermo, con una consapevolezza profonda del vissuto cinematografico internazionale e un comando totale della propria visione personale. Recensione ❯
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Una riflessione profonda e uno sguardo sensibile capace di graffiare il muro di ogni possibile indifferenza. Commedia, Italia2017. Durata 106 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un giovane scapestrato e un anziano signore poeta sono insieme alla ricerca della ricchezza del cuore per le strade di Roma. Espandi ▽
Alessandro, ventidue anni, è trasteverino ignorante e turbolento; Giorgio, ottantacinque, è un poeta dimenticato. I due vivono a pochi passi l'uno dall'altro, ma non si sono mai incontrati, finché Alessandro è costretto ad accettare un lavoro come accompagnatore di quell'elegante signore in passeggiate pomeridiane. Col passare dei giorni dalla mente un po' smarrita dell'anziano poeta e dai suoi versi, affiora progressivamente un ricordo del suo passato più lontano: tracce per una vera e propria caccia al tesoro che incuriosisce progressivamente Alessandro e accende la cupidigia dei suoi amici che pensano di trovare chissà quale bottino. Recensione ❯
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Il regista Gianni Amelio torna con la trasposizione cinematografica dell'ultimo racconto dello scrittore francese Albert Camus. Espandi ▽
Lo scrittore Jean Cormery torna nella sua patria d'origine, l'Algeria, per perorare la sua idea di un paese in cui musulmani e francesi possano vivere in armonia come nativi della stessa terra. Ma negli anni '50 la questione algerina però è ben lontana dal risolversi in maniera pacifica. L'uomo approfitta del viaggio per ritrovare sua madre e rivivere la sua giovinezza in un paese difficile ma solare. Insieme a lui lo spettatore ripercorre dunque le vicende dolorose di un bambino il cui padre è morto durante la Prima Guerra Mondiale, la cui famiglia poverissima è retta da una nonna arcigna e dispotica. Gli anni '20 sono però per il piccolo Jean il momento della formazione, delle scelte più difficili, come quella di voler continuare a studiare nonostante tutte le difficoltà. Tornato a trovare il professor Bernard, l'insegnante che lo ha aiutato e sorretto, il Cormery ormai adulto ascolta ancora una volta la frase che ha segnato la sua vita: "Ogni bambino contiene già i germi dell'uomo che diventerà". Recensione ❯
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Un'opera ambiziosa, resistente, tragica, dove la Napoli di Scarpetta diventa emblema e repertorio di tutte le emozioni del mondo. Drammatico, Italia2021. Durata 133 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La storia di Scarpetta, che fu padre naturale di Titina, Eduardo e Peppino De Filippo, e dedicò tutta la sua vita al teatro. Espandi ▽
Qui rido io è una questione di paternità, biologica e artistica. È una questione di ‘plagio’, illegittima appropriazione della paternità di un’opera. È ‘faccenda’, insomma, di vincoli affettivi ed effetti legali. Mario Martone, uomo di cinema e di teatro che si confronta ogni giorno con gli attori, i testi e le epoche, rintraccia la poesia semplice dell’opera di Eduardo Scarpetta e disegna il profilo del padre naturale e artistico di Titina, Eduardo e Peppino De Filippo, nomen nescio all’anagrafe. Alla maniera di Eduardo (De Filippo), sposta sul piano del ‘palcoscenico’ le definizioni del rapporto di Scarpetta con i suoi figli. L’artista napoletano incarna le abitudini da patriarca dentro un film che rileva l’abuso patriarcale, da cui nasce come un paradosso una bottega familiare e una quantità di testi e tessiture teatrali che si intrecciano, permangono, si ricorrono, si trasformano, si rigenerano fino a determinare nuove soluzioni. Recensione ❯
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Un ritratto intenso e profondo di un gigante che ha cambiato per sempre la settima arte. Documentario, Italia2022. Durata 107 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un ritratto intimo e inedito del grande regista che rivoluzionò il cinema. Espandi ▽
Un documentario su un regista che ha cambiato il cinema non solo di genere e che ha influenzato coloro che sono stati suoi coevi ma anche chi, venuto dopo, si è avvalso delle sue intuizioni e visioni per sviluppare la propria visione della settima arte. Sergio Leone ci viene raccontato con dovizia di particolari e con una intensità che non cede mai alla retorica celebrativa. Ricco di materiali anche inediti e sempre di grandissima qualità (grazie anche alla collaborazione di Gianluca Farinelli direttore della Cineteca di Bologna) il documentario non si limita a ripercorrere la filmografia di Leone arricchendola anche di preziosi aneddoti. Fa di più perché si addentra nella lettura delle scelte narrative ed estetiche cercando di indagarne le ragioni più profonde. Recensione ❯
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Una parabola pura e scevra da retorica sulla necessità di assumersi la responsabilità delle proprie azioni. Drammatico, Italia, Belgio2023. Durata 121 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una coproduzione internazionale ispirata alle storie vere di alcuni ragazzi che hanno vissuto il viaggio dei due protagonisti. Espandi ▽
Seydou e Moussa sono cugini adolescenti nati e cresciuti a Dakar, ma con una gran voglia di diventare star della musica in Europa. Tutti in Senegal li cautelano contro il loro progetto, in primis la madre di Seydou, ma i due sono determinati, e di nascosto intraprendono la loro grande impresa. Un viaggio che si rivelerà un'odissea attraverso il deserto del Sahara costellato dei cadaveri di quelli che non ce l'hanno fatta, le prigioni libiche e il Mediterraneo interminabile e pericoloso. I furti, le violenze e i soprusi non si conteranno, ma ci saranno anche gesti di umanità e gentilezza in mezzo all'inferno. Soprattutto, Seydou dovrà scoprire che cosa comporta mettersi al timone della propria e altrui vita in circostanze ingestibili. Recensione ❯
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Moretti crede ancora nel cinema e balla e canta sulle note di un'apoteosi (s)canzonata e struggente. E noi andiamo con lui. Drammatico, Italia2023. Durata 95 Minuti.
Il cinema, il circo, gli anni '50 nel film di Nanni Moretti presentato in concorso a Cannes 2023. Espandi ▽
Giovanni, regista italiano in ambasce tra una moglie in analisi e un produttore sull'orlo del fallimento, ha smesso di credere nell'avvenire. La consorte ha deciso di investire su un giovane regista de-genere, la figlia di sposare un uomo (molto) più vecchio di lei, la sua attrice principale di improvvisare l'amore in un racconto politico e poi c'è Netflix che produce cinema in scatola. Tra una canzone e un refrain, arriva in fondo al suo film, ambientato nella Roma del '56, quella della nevicata storica, delle prime luci elettriche e delle sezioni comuniste in subbuglio dopo l'ingresso dei carri armati sovietici e Budapest.
Il sol dell'avvenire è la fine e l'inizio di qualcosa, una sorta di apoteosi (s)canzonata e struggente in cui l'autore materializza i suoi pensieri senza ostacoli, si lancia in brevi e squisite sfuriate contro la violenza al cinema, contro le piattaforme, i sabot, l'improvvisazione, Stalin, ridimensiona il compiaciuto sussiego, chiede alla moglie di non lasciarlo e all'improvviso si mette a cantare come in un film di Demy, a ballare, a tirare calci ad un pallone. Si lascia portare dalla musica e noi andiamo con lui, i suoi attori vanno con lui, girando come i dervishes tourners di Franco Battiato.
La voce off del diario intimo acquista ne Il sol dell'avvenire lo statuto di 'corpo' dietro al quale avvertiamo costantemente l'espressione incerta e fragile di una posizione esistenziale, quella di un artista e di un intellettuale che crede nel cinema. Recensione ❯
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Un film epidermico, una ballata malinconica perfettamente centrata nel cuore di tenebra di una trincea. Drammatico, Guerra - Italia2014. Durata 80 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +16
Una storia realmente accaduta sul fronte Nord-Est, dopo gli ultimi sanguinosi scontri del 1917 sugli Altipiani. Espandi ▽
In un avamposto d'alta quota, verso la fine della prima guerra mondiale, un gruppo di militari combatte a pochi metri di distanza dalla trincea austriaca, "così vicina che pare di udire il loro respiro". Intorno, solo neve e silenzio. Dentro, il freddo, la paura, la stanchezza, la rassegnazione. E gli ordini insensati che arrivano da qualche scrivania lontana, al caldo. Ordini telefonati che mandano i soldati a farsi impallinare come tordi. Recensione ❯
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Una parabola laica raccontata con grande eleganza formale e sincerità espressiva. Drammatico, Italia2021. Durata 110 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Nel problematico quartiere napoletano di Forcella un bambino si nasconde a casa di un professore. Espandi ▽
Gabriele Santoro è un maestro di musica, insegna pianoforte e ha scelto di abitare nei Quartieri spagnoli, pur provenendo da una famiglia della Napoli bene. Vive in solitudine un’esistenza abitudinaria e sempre uguale finché un bambino non si intrufola nella sua bella casa: è il figlio del vicino del piano di sopra e la camorra lo sta cercando, per motivi a Gabriele sconosciuti. Roberto Andò dirige l’adattamento cinematografico del suo omonimo romanzo. L’afflato poetico è la spina dorsale di una narrazione fatta di silenzi e di sguardi, ma anche ricca di svolte drammatiche e problemi reali, nel contesto allucinato di una città dominata da una malavita che opera in parallelo alle persone oneste finché le loro strade per caso non si incontrano. La parabola laica del maestro è un viaggio verso la consapevolezza che Andò racconta con estrema eleganza formale e con grande sincerità espressiva. Recensione ❯
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Appena eletto, il nuovo Papa cade in una profonda crisi esistenziale. In preda allo sgomento, i cardinali decidono di affidarsi alle cure di uno psicanalista. Espandi ▽
I cardinali riuniti in Conclave nella Cappella Sistina procedono all'elezione del nuovo Papa. Smentendo tutti i pronostici viene nominato il cardinale Melville il quale accetta con titubanza l'elezione ma, al momento di presentarsi alla folla dal balcone centrale della basilica di San Pietro, si ritrae. Lo sgomento assale i cristiani in attesa ma, ancor più, i cardinali che debbono cercare di porre rimedio a questo evento mai verificatosi sotto questa forma. Si decide, pur con tutte le perplessità imposte dalla dottrina, di far accedere ai palazzi apostolici lo psicoanalista più bravo per tentare di far emergere le cause che hanno spinto l'alto prelato al diniego e favorirne un ripensamento. Lo psicoanalista fa però un riferimento alla moglie come la terapeuta più brava (dopo di lui). Il portavoce della Santa Sede decide allora di far uscire il Papa dalle Mura vaticane per avere anche un altro intervento che risolva la questione. Che invece si complica perché il Papa, approfittando di un momento di distrazione, scompare per le vie di Roma. Recensione ❯
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La storia di Aldo Braibanti, l'omosessualità a processo nell'Italia degli anni Sessanta. Espandi ▽
Provincia di Piacenza, anni Sessanta. Aldo Braibanti è un intellettuale con un gran seguito tra i giovani. Quando incontra Ettore si accorge di provare per lui un’attrazione, presto reciprocata dal ragazzo, che gli costerà lalibertà e la carriera: perché Braibanti è anche un omosessuale dichiarato. È sintomatico che la parola omosessuale compaia ne Il signore delle formiche solo dopo un'ora di racconto: un modo narrativamente appropriato per riprodurre il silenzio negazionista che ha circondato non solo il termine, ma l'esistenza stessa di una parte della popolazione italiana. Gianni Amelio racconta questa storia scegliendo in parte la cifra del melodramma alla Douglas Sirk - contrastata dall’asciuttezza rigorosa delle interpretazioni dell’ottimo Luigi Lo Cascio e del sorprendente Leonardo Maltese, al suo esordio - e scegliendo due attori che si assomigliano “come due gocce d’acqua” perché sono la prosecuzione di un’identità sempiterna, con buona pace di chi pensa che l’omosessualità sia un vezzo dell’epoca moderna e non ci sia invece sempre stata, come sia sempre destinata ad esistere: che piaccia o meno. Recensione ❯
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