torneranno i prati

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Un film di Ermanno Olmi. Con Claudio Santamaria, Alessandro Sperduti, Francesco Formichetti, Andrea Di Maria.
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Drammatico, Ratings: Kids+16, durata 80 min. - Italia 2014. - 01 Distribution uscita giovedì 6 novembre 2014. MYMONETRO torneranno i prati * * * 1/2 - valutazione media: 3,77 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
kimkiduk sabato 8 novembre 2014
onore al maestro Valutazione 5 stelle su cinque
78%
No
22%

Come il vino che invecchiando migliora caro Maestro Olmi. Se dobbiamo dare un voto alla regia dovremmo dare 10. La perfezione non esiste, ma siamo veramente vicini. Voleva dare la sensazione di inutilità e assurdità della guerra e non so come si possa fare meglio. Contrapposizione immensa tra i "silenzi assordanti" e gli scoppi delle granate laceranti. L'evidenziazione di un rispetto tra tutti calati nello stesso dramma (napoletani e veneti) come se il messaggio dato da chi ha perso la vita per quello adesso sia stato inutile. La follia ed il dolore affioranti sempre nei limiti di una enorma dignità anche quella perduta. L'attesa della posta come unico momento di dolcezza e speranza e la contrapposizione di una posta consegnata prima a tutti e poi a pochi dopo un bombardamento. [+]

[+] un doveroso atto di impegno civile e morale (di antonio montefalcone)
[+] popcorn (di pressa catozzo)
[+] non mangio pop corn (di kimkiduk)
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ollipop mercoledì 3 dicembre 2014
per non dimenticare mai Valutazione 4 stelle su cinque
100%
No
0%

Nessuna trama perche' la guerra , quella guerra non ha trama . Dentro a una trincea dove il tempo viene scandito dalla miseria del rancio e dal mortaio che inesorabilmente batte i suoi rintocchi,il dramma di tante anonime vite perdute in una apocalisse senza senso . In un silenzio surreale di un paesaggio innevato quasi paradossalmente fiabesco ,si consuma il destino di tanti uomini a cui il regista dedica il suo profondo tributo .Immagini di volti in cui leggi disperazione e rassegnazione nella consapevolezza di un sacrificio assurdo . La stupenda fotografia gli scarni costumi dove misere coperte non possono vincere il freddo di una morte imminente,sono magistralmente usati da un regista che nella sua laicita' riesce tuttavia a portarci a una religiosa riflessione senza enfasi e senza [+]

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angelo umana domenica 30 novembre 2014
la guerra che si sente Valutazione 3 stelle su cinque
100%
No
0%

Tenere alto lo spirito combattivo della truppa e non far poltrire gli uomini nell’ozio: questa direttiva dei comandi superiori riferisce un ufficiale al capitano di un avamposto in trincea sulle montagne della prima guerra mondiale. Il capitano esausto risponde che l’unica direttiva che i suoi uomini sono ancora capaci di riconoscere sarebbe la via di casa. Ermanno Olmi è solito dirci le sue idee, spesso le parole in bocca agli attori sono la didascalia delle sue immagini, ne Il villaggio di cartone ma anche in Cento chiodi erano più le parole a contare.
 
Contro quella guerra si schiera apertamente, e il giudizio è condivisibile come per tutte le guerre, ma soprattutto si schiera contro l’ottusità dei comandi che decidevano dal chiuso dei loro uffici, senza rendersi conto delle condizioni degli uomini al fronte e senza nemmeno conoscere i territori dove si combatteva, con mappe approssimative ricopiate da altre e non recanti nemmeno l’altimetria. [+]

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armaduk martedì 11 novembre 2014
mi spiace, ma... Valutazione 1 stelle su cinque
51%
No
49%

Aspettavo con ansia l'uscita di questo film ma, dopo averlo visto, sono purtroppo rimasto profondamente deluso. Ottimo dal punto di vista della ricostruzione visiva (soldati sporchi, stanchi, equipaggiamenti corretti) e della fotografia, secondo me non ha molti altri meriti; come già fatto notare, la trama è slegata, a tratti priva di senso, un insieme di episodi (comunque pochi, il film dura poco più di un'ora...) messi assieme affrettatamente, senza alcuna correlazione tra di loro; l'ordine impossibile prevede l'occupazione di una posizione sconosciuta agli italiani, che però è a meno di 10 metri dalla loro trincea (???). Dopo un paio di morti, il capitano febbricitante si inalbera, ordina di bloccare tutto e si strappa i gradi: il suo superiore non trova nulla da obbiettare, sparisce e dell'ordine assurdo non si sa più nulla. [+]

[+] perplesso (di pietronefurlanone )
[+] troppo buono (di giuliog02)
[+] pareri (di angelo umana)
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adrian_anders venerdì 16 gennaio 2015
lo stato di grazia di un grande maestro Valutazione 5 stelle su cinque
100%
No
0%

Un'altra grande opera di Olmi sulla guerra. Dopo Il mestiere delle armi, un film che ancora di più ci dà il senso dell'inutilità delle guerre e della loro assurdità.
Ho trovato il film perfetto nell'ambientazione e nei tempi, nella descrizione dei caratteri e della vita quotidiana in un avamposto che un poco ci ricorda la Fortezza Bastiani.
La pietas di cui è intriso, la compassionevole empatia che si avverte in ogni scena, fanno di questo film un'opera di riferimento nella memorialistica sulla I guerra mondiale, al pari delle opere di Remarque. Ho notato anche un'attitudine, direi preculturale, alla Rigoni Stern nel rapporto con il "nemico", al punto che lo spietato tiro di artiglieria che porterà all'ordine di ripiegamento pare quasi un evento soprannaturale, la manifestazione di un Fato ostile a tutti. [+]

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sabrina lanzillotti venerdì 13 marzo 2015
il lato più umano della grande guerra Valutazione 5 stelle su cinque
100%
No
0%

 E’ il 1917, il mondo è in guerra già da tre anni e in un avamposto d’alta quota, sul fronte Nord-Est, un gruppo di soldati italiani è bloccato in trincea a pochi metri dall’esercito nemico.
Circondati da metri di neve e sottoposti a continui bombardamenti, la vita in trincea trascorre tra terminabili attese ed eventi imprevedibili. Cresce la paura e si gretola la speranza. La fede, l’amore, la voglia di tornare a casa, sembrano sentimenti impossibili da provare per quei soldati che non possono far altro che contare i secondi che passano tra la bomba schivata e quella che viene dopo.
Nel centenario dello scoppio della Prima Guerra Mondiale, Ermanno Olmi porta al cinema i sanguinosi eventi che costarono la vita a milioni di uomini. [+]

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eugenio venerdì 10 aprile 2015
il gelo della guerra Valutazione 4 stelle su cinque
100%
No
0%

Ce ne sono molti  di film sulla guerra, farne un conto preciso è impresa difficile. Molti sono quelli che con fare violento hanno esaltato l’istinto patriottico americano durante la seconda guerra mondiali, altri che hanno irriso la stupidità di azioni belligeranti, altri ancora che ne hanno mostrato volutamente la violenza per dire no ad essa.
Il caso o forse il destino mi ha riservato di vivere dentro una guerra che non conoscevo ma solo immagginavo. Mi trovo in un avamposto di alta quota, intorno solo neve e silenzio. La trincea austriaca è cosi’ vicina che pare di udire i loro respiri. Sono più da poco più di un’ora e mi sembra di essere diventato un vecchio al punto che i miei studi, i miei ideali, qui hanno perso il loro significato come la mia giovinezza. [+]

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greatsteven domenica 18 marzo 2018
niente combattimenti, ma tanto dolore dei soldati. Valutazione 4 stelle su cinque
100%
No
0%

TORNERANNO I PRATI (IT, 2014) diretto da ERMANNO OLMI. Interpretato da CLAUDIO SANTAMARIA, ALESSANDRO SPERDUTI, FRANCESCO FORMICHETTI, ANDREA DI MARIA, CAMILLO GRASSI, NICCOLò SENNI, DOMENICO BENETTI, FRANCESCO NARDELLI, ANDREA BENETTI
Fronte Nord-Est, Prima Guerra Mondiale, 1917: la neve ha bloccato tutto, perfino il conflitto armato. Anche l’arrivo del rancio arranca, e un plotone di circa venti soldati accampati in una trincea sotterranea è più occupato a spalare i residui delle precipitazioni ghiacciate che ad imbracciare le baionette per combattere gli austriaci. Fra i suddetti uomini, v’è un capitano influenzato, un comprensivo maggiore, un sergente, un caporale e numerosi soldati semplici, tutti accomunati dalla repulsione per la violenza dell’uomo contro l’uomo e desiderosi di tornare a casa dalle proprie famiglie, come testimoniano le lettere che vengono distribuite all’interno del fortino e le fototessere ingiallite che conservano gelosamente nei taschini dei cappotti. [+]

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siebenzwerg martedì 11 novembre 2014
dolente Valutazione 3 stelle su cinque
50%
No
50%

Un film senz'altro che suscita (anche in sala) reazioni diverse. Per un'ora il film mi è scorso davanti perfetto come un lucido incubo collettivo, portandoci in modo tangibile, come perfettamente ha reso, la condizione fisica e lo stato d'animo di chi era costretto a essere in quella trincea e che per uscire dall'incubo aveva solo la possibilità di spararsi alla testa ma tirava avanti per puro spirito di sopravvivenza. Una tragedia dell'umanità, in tragica totale contraddizione con i magnifici paesaggi dell'inverno che assediava i soldati. Fino ad allora un'emozione molto forte. Per me il film poteva benissimo terminare lì, anche solo dopo un'ora. [+]

[+] ... noi, pori cani. (di fabiofeli)
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clavius martedì 18 novembre 2014
lezione magistrale Valutazione 4 stelle su cinque
50%
No
50%

Un film toccato dalla grazia. Olmi è regista intelligente e sensibilissimo. Le vicende umane che ci ha raccontato in tanti anni di carriera sono spesso piccole, intime, modeste. Così anche per rievocare la Grande Guerra e la sua assurdità usa come metro l'uomo. Impartisce una lezione di cinema che fa impallidire molti giovani autori proprio perchè rifiuta il gusto imperante, perchè si stacca sia da un punto di vista estetico che etico dalla maggior parte dei prodotti attualmente nelle sale. Perchè si fa esperienza unica, evocazione poetica a cui non siamo più avvezzi. Nessuna ruffianeria, nessun cedimento alla moda, nessuna caduta di stile. [+]

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