Il primo uomo

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Un film di Gianni Amelio. Con Jacques Gamblin, Catherine Sola, Maya Sansa, Denis Podalydès, Ulla Baugué, Nicolas Giraud.
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Titolo originale Le premier homme. Drammatico, durata 98 min. - Italia, Francia, Algeria 2011. - 01 Distribution uscita venerdì 20 aprile 2012. MYMONETRO Il primo uomo * * * 1/2 - valutazione media: 3,83 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
fp venerdì 5 novembre 2021
un film poetico che con la sua semplicità descrittiva, induce a una riflessione sul senso storico degli eventi e sul valore dei rapporti umani Valutazione 4 stelle su cinque
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Jacques Cormery (nato ad Algeri e migrato in Francia, dove è divenuto uno scrittore di fama internazionale) torna nella propria città natale nell’estate del 1957, durante il conflitto algerino, per tenere un discorso all’Università di Algeri.
Jeacques durante tale discorso spiega che il dovere di uno scrittore non è quello di mettersi al servizio di coloro che fanno la storia bensì aiutare coloro che subiscono la storia e proprio pensando a coloro che, come l’anziana madre, subiscono inermi il corso degli eventi, si fa latore di un messaggio di pace e proclama una possibile pacifica coesistenza tra arabi e francesi, sollevando accese contestazioni tra la platea già infiammata dal conflitto. [+]

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fp venerdì 5 novembre 2021
un film poetico che con la sua semplicità descrittiva, induce a una riflessione sul senso storico degli eventi e sul valore dei rapporti umani
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Jacques Cormery (nato ad Algeri e migrato in Francia, dove è divenuto uno scrittore di fama internazionale) torna nella propria città natale nell’estate del 1957, durante il conflitto algerino, per tenere un discorso all’Università di Algeri.
Jeacques durante tale discorso spiega che il dovere di uno scrittore non è quello di mettersi al servizio di coloro che fanno la storia bensì aiutare coloro che subiscono la storia e proprio pensando a coloro che, come l’anziana madre, subiscono inermi il corso degli eventi, si fa latore di un messaggio di pace e proclama una possibile pacifica coesistenza tra arabi e francesi, sollevando accese contestazioni tra la platea già infiammata dal conflitto. [+]

[+] il primo uomo (di fabcinema)
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domenica 9 agosto 2020
il primo uomo Valutazione 0 stelle su cinque
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Un film bellissimo , la sua recensione da applausi .
Adolfo Costa

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luca8383 martedì 6 dicembre 2016
una grandissima delusione Valutazione 1 stelle su cinque
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Non è sempre facile adattare un capolavoro della letteratura al grande schermo, questo va da sé, bisognerebbe almeno cercare di non stravolgere completamente il messaggio dello scrittore, specialmente quando si tratta di un lavoro autobiografico. Se Camus avesse visto questo film non avrebbe certamente gradito il brodino "politiquement correct" di Amelio... 
Ho amato il libro, letto e riletto in italiano e in francese...peccato... film mediocre, brutto, e intellettualmente disonesto...

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stefano capasso lunedì 23 febbraio 2015
sula memoria e sull'identità Valutazione 3 stelle su cinque
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Jean Cornery è nato in Algeria da famiglia di origine francese. Sebbene di origini umili, riesce a studiare e a trovare il successo come scrittore. Vive in Francia e nel 1957 e tona nella sua terra d’origine a perorare la causa della convivenza pacifica tra francesi ed algerini, in un paese nel pieno del conflitto per l’indipendenza. Trova anche la madre che non ha mai voluto lasciare il paese, e insieme a lei il vecchio maestro e un suo compagno di scuola.
Gianni Amelio adatta il romanzo di Albert Camus per un bella storia intima, sulla memoria e sulla costruzione dell’identità.  L’incontro con la madre e gli altri personaggi che hanno caratterizzato l’infanzia, diventa, per il protagonista, l’occasione per ricostruire la sua storia che va in parallelo con quella dell’Algeria che cerca di definirsi come nazione con la sua autonomia. [+]

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molenga lunedì 10 giugno 2013
è bella, la francia, ma non mi assomiglia. Valutazione 4 stelle su cinque
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jean cormery torna in algeria, dov'è cresciuto come poverissimo colono, e ricorda il passato, oramai da straniero di sé stesso. si ricongiunge con l'ombra dell'ineffabile nonna, con i volti trasfigurati della madre e dello zio ritardato, cerca di ritrovare un'amicizia mai avuta con un compagno di scuola berbero. è sbeffeggiato da ogni persona che incontra: rimane e se ne va.
Un amelio che rende perfettamente l'esistenzialismo dell'incompiuto di Camus

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filippo catani mercoledì 22 maggio 2013
un'opera autobiografica Valutazione 4 stelle su cinque
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Algeria 1957. Un affermato scrittore decide di tornare a trovare l'anziana madre alla ricerca di notizie e impressioni sul padre mai conosciuto. Il viaggio sarà anche l'occasione per notare i grandi cambiamenti in atto nel proprio quartiere e più in generale nella Algeria stessa.
Davvero emozionante e commovente il film diretto da Gianni Amleio che si avvale di un ottimo cast e, mai come in questa occasione, anche di un validissimo cast di doppiatori. L'opera nasce dalla trasposizione di un romanzo uscito postumo del grande letterato francese Albert Camus. Il romanzo incompleto venne infatti rinvenuto nella macchina in cui Camus aveva trovato la morte insieme al proprio editore. [+]

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rampante martedì 5 marzo 2013
camus Valutazione 4 stelle su cinque
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All'inizio dell'estate, Jacques Cormery, famoso scrittore e studioso, ritorna in Algeria, il paese dove è nato  in una famiglia di coloni francesi.
Torna in Algeria nel pieno della guerra d'indipendenza chiamato dai circoli studenteschi e trova un paese devastato dal terrorismo. Dopo una movimentata conferenza all'università, dove gli studenti gli chiedono di prendere posizione, Jacques torna a casa dove ritrova l'anziana madre.
Siamo nel 1957 in un'Algeria devastata dall'odio e dal terrorismo in una realtà algerina in pieno fermento e dove ormai infuria la guerra, Jaques è distante dalla violenza politica, è un convinto sostenitore dell'indipendenza algerina e vuole diffondere l'idea di convivenza tra francesi e musulmani. [+]

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pensierocivile domenica 3 marzo 2013
rughe e sangue Valutazione 4 stelle su cinque
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Si respira e fa respirare grande cinema IL PRIMO UOMO; una messa in scena di rispettosa compostezza, un ritmo calibrato alla perfezione nonostante i silenzi dolorosi e le indagini interiori, più necessarie rispetto alla ricerca di "vita" del protagonista. Amelio accompagna lo spettatore in un viaggio profondo, una andata e ritorno continua tra passato e presente per riflettere su cosa non è andato nel verso giusto, cosa non ha permesso al sogno del domani di divenire realtà. Così, all'impresa più difficile, quella dello studio non corrisponde la pacificazione fra i popoli, e il sangue che lega alla terra è il sangue di vittime che continuano a morire per un odio senza senso, perché fratello non sarà mai fratello se di altra razza. [+]

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poldino venerdì 1 febbraio 2013
il romanzo postumo di albert camus Valutazione 3 stelle su cinque
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Nel suo ultimo film Gianni Amelio traspone il romanzo(incompiuto)postumo di Albert Camus. Siamo ad Algeri, dove lo scrittore Jean Cormery (oramai famoso e stabilmente residente in Francia) torna a distanza di anni, in quella terra che gli ha dato i natali, per dare voce alla sua idea di una pacifica convivenza tra francesi e algerini. Le sue parole, però, trovano la stessa resistenza sia dal fronte francese quanto da quello di Liberazione Nazionale, schieramenti ugualmente alimentati da inconciliabili posizioni di intolleranza. Per Jacques, però, tornare a casa significa molto di più; vuol dire reincontrare la madre Catherine e l'amato zio Etienne, rivedere i posti che hanno segnato la sua povera infanzia, vessato da una nonna vigorosa e aiutato da un maestro illuminato e soprattutto riannodare il filo del rapporto con il padre, morto durante la Prima Guerra Mondiale, quando Jacques era ancora in fasce. [+]

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