Anno | 2004 |
Genere | Animazione |
Produzione | USA |
Durata | 92 minuti |
Regia di | Andrew Adamson, Kelly Asbury, Conrad Vernon |
Attori | Mike Myers, Eddie Murphy, Cameron Diaz, Antonio Banderas, Julie Andrews, John Cleese Rupert Everett, Jennifer Saunders, Larry King, Aron Warner, Kelly Asbury, Cody Cameron, Conrad Vernon, Christopher Knights, David P. Smith, Mark Moseley, Kelly Cooney, Wendy Bilanski, Guillaume Aretos, Chris Miller (II), Latifa Ouaou, Joan Rivers, Andrew Adamson, Renato Cecchetto, Nanni Baldini, Selvaggia Quattrini, Massimo Rossi, Maria Pia di Meo, Giorgio Lopez, Francesco Prando, Silvana Fantini, Mario Bombardieri, Pino Insegno, Corrado Conforti, Francesca Fiorentini, Stefano Rufini. |
Uscita | venerdì 17 dicembre 2004 |
Tag | Da vedere 2004 |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,26 su 17 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 5 marzo 2020
Argomenti: Shrek
Shrek e soci colpiscono ancora con l'ironia e il divertimento intelligente. Campione d'incassi in tutto il mondo, la seconda avventura dell'orco verde esce ora in dvd e vhs. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Premi Oscar, In Italia al Box Office Shrek 2 ha incassato 20,9 milioni di euro .
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Shrek e la principessa Fiona sono tornati dal viaggio di nozze e tutto potrebbe andare bene se non si dovesse andare nel Paese Lontano Lontano a trovare i genitori di lei che certamente non si aspettano una figlia tanto trasformata. A questo va aggiunto un principe azzurro irritato per essere stato superato. Di solito i sequel tradiscono la stanchezza ideativa. Non succede a questo film che sprizza energia ed ironia da tutti i pori e si avvale nella versione originale delle voci. tra gli altri, di Eddie Murphy, Cameron Diaz, Antonio Banderas e, udite udite, Julie Andrews. Shrek ha ribaltato le fiabe classiche offrendo loro una nuova vitalità. Se fosse ancora vivo Gianni Rodari avrebbe di che compiacersi.
Shrek 2 conferma i fondamenti del primo capitolo, e aggiunge nuovi elementi. Come il primo capitolo, anche il secondo è basato sulla parodia delle fiabe classiche e della tradizione cinematografica dei film d’animazione (soprattutto dei film Disney) tratti da fiabe classiche. In più, la parodia si estende dalla fiaba alla realtà, con la satira di Hollywood, della tv, della società dello spettacolo vista come fiera delle vanità e dell’apparenza. La struttura narrativa si fa più libera rispetto agli schemi di fiaba e cartoon classici, ma il meccanismo del rovesciamento si ripresenta appieno, nello scarto tra i personaggi e i ruoli fissati dalla tradizione. Tale scarto è sottolineato da un fattore tipico delle fiabe classiche, la metamorfosi, che in Shrek 2 diventa esageratamente e comicamente frequente. Alle trasformazioni magiche si affiancano travestimenti, scambi di ruolo e di persona. Emergono personaggi nuovi, presi dalla tradizione fiabesca e rielaborati: il Principe Azzurro, bello, aitante, ma anche vanesio, arrogante, viziato; la Fata Madrina, perfida arrampicatrice sociale; e il gatto con gli stivali, che parla con accento spagnolo e unisce l’astuzia dei servitori della commedia italiana e francese alle caratteristiche del Capitan Matamoros. Shrek 2, come Shrek, tematizza il contrasto tra l’essere e l’apparire, spingendo a superare la superficie, a vedere l’altro non per come appare, ma per ciò che fa, ciò che prova, ciò che è; celebra l’orgoglio della diversità e dell’irregolarità, il fiero rifiuto della perfezione.
More of the same? Si grazie. Ricoperto di dollari e svariate altre valute ed in attesa di ricevere euro tricolori (sorry, fino a Natale non se ne parla) Shrek 2 ha dominato l'estate americana, lasciandosi alle spalle calibri come Spider Man ed Harry Potter, raggiungendo la strabiliante cifra di 430 milioni di dollari. Il primo Shrek, era stato, ai tempi, una piacevole sorpresa. Un' ottima caratterizzazione dei personaggi, un plot non troppo scontato, citazioni cinematografiche a gò-gò (diciamolo: il fascino innovativo di Matrix è stato ucciso dalle acrobazie di Fiona contro Robin Hood) e tonnellate di umorismo avevano permesso al film Dreamworks di resistere alla carica Pixar che oggi, invece, si trova a dover inseguire. Squadra che vince non si cambia e infatti il team torna al completo con qualche azzeccata nuova aggiunta (il gatto con gli stivali).
Tecnicamente il film è ineccepibile: i personaggi sono splendidamente definiti ed animati in maniera ultra realistica (giudizio peraltro dato senza troppa cognizione di causa dato che orchi ed asini parlanti non si sono mai visti sulla terra... almeno in senso letterale). Per Dreamworks un ulteriore passo avanti in questo senso.
La regia è abile nel cogliere i tempi comici e a parodiare in maniera beffarda (ma sempre compiaciuta e consapevole... Shrek usa un leggero fioretto, mai un'ascia a doppia lama) i topos classici delle fiabe ed i nomi noti dell'immaginario collettivo infantile ed adulto: peccato però che alla fine, Shrek 2 mantenga lo stesso (leggero) difetto del predecessore: troppe gag e personaggi slegati gli uni dagli altri e mancanza di un vero e proprio filo logico della storia (in questo senso Alla ricerca di Nemo appare decisamente migliore da un punto di vista drammaturgico). Poi ci sarebbe la solita questione del target di riferimento: fa piacere che il mondo dell'animazione sia puntato anche sugli adulti, ma quanti piccoli potrebbero capire le gag di Shrek? Ben pochi penso. Comunque ci sono 430 milioni di dollari che affermano il contrario e quindi....
Inutile cercare sottintesi, metafore e significati: Shrek 2 è puro intrattenimento. Per fortuna, bisogna aggiungere. La storia, le trovate, i personaggi sono quasi sempre irresistibili. L'apologia dell'antieroe raggiunge il culmine in questo secondo episodio, anche se l'Orco e Ciuchino vedono seriamente messa in discussione la loro leadership sulla pellicola, dalla presenza della new entry felina. L'unico appunto da muovere agli sceneggiatori è l'esagerazione della comicità "scatologica" che sta diventando tristemente frequente nei film di animazione americani: rutti e "ariette" sono comiche la prima volta ma alla lunga sarebbe preferibile utilizzare altri mezzi per suscitare la risata.
Triste riflessione sul Belpaese: far uscire un film quando dello stesso è già disponibile il dvd in lingua inglese è oggettivamente demenziale. Sicuramente Natale porterà incassi e soddisfazioni, ma piegarsi alle festività significa ottenere vittorie di pirro. Il giorno in cui le major e le case di distribuzione opteranno in modo continuo e sistematico per release in contemporanea mondiale, la pirateria riceverà un colpo più duro di quanto possa ricevere da disegni di legge fatti da chi al cinema non va mai (e nemmeno naviga in internet).
Ultima chiosa sul futuro possibile del mondo dell'animazione: tutto sommato, osservando gli ultimi successi "digitali" made in Pixar & Dreamworks ed i futuri quasi certi successi (Madagascar, The Incredibles, Robots) delle major, non si notano in realtà, elementi diversi rispetto a quelli che hanno reso grande la Disney. Umorismo, ritmo, gag ed un pizzico di riflessione c'erano anche negli ultimi flop della casa di Topolino. Forse oggi però stiamo assistendo ad un diverso modo di intendere l'animazione: lo spettacolo, l'intrattenimento, il grande show, è appannaggio dei film in tre dimensioni, capaci di ricreare mondi variopinti e realistici, mentre l'aspetto più onirico e favolistico, può diventare terreno fertile per film di animazione più adulti, profondi e non di meno spettacolari e coinvolgenti: Otomo e Miyazaki confermano. Ed in America, quando lo capiscono?
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Questo è la prova che le fiabe non si fermano al 'per sempre felici e contenti', ma che le sfide da affrontare non sono finite! Shrek e Fiona, tornati dalla luna di miele, trovano un invito da parte dei genitori di lei: il Re e la Regina di Molto Molto Lontano. Quello che i sovrani (e i cittadini del regno) non si aspettano è che la principessa e suo marito sono in realtà [...] Vai alla recensione »
Mantiene la freschezza del primo e raddoppia le occasioni di divertimento con citazioni che fanno ridere e momenti indimenticabili per il cinema d'animazione! Resta assieme al primo e a Kung Fu Panda uno tra i migliori della Dreamworks! Peccato che dal terzo si sia cominciato a raschiare il fondo per poi scavare sottoterra con il quarto capitolo...
Shrek e Fiona si sono sposati e, dopo un fangoso e puzzolente viaggio di nozze, decidono di tornare alla amata palude, quando vengono invitati nel regno di Molto Molto Lontano (Far Far Away) dai genitori di Fiona, desiderosi di conoscere il “principe azzurro”. Naturalmente quando i due freschi sposi giungono a corte dovranno fare i conti con la malvagia Fata Madrina di Fiona e suo [...] Vai alla recensione »
rare volte i seguiti sono al pari dei primi film, questo lo è: MERAVIGLIOSO (il gatto con gli occhioni è da storia del cinema ;)) )
Fiona viene invitata a corte dai genitori, sovrani del regno di Molto Molto Lontano, che desiderano, dopo tanto tempo, rivederla e fare conoscenza del marito. Re e regina non sanno però che la loro figlia è ora un’orchessa sposata ad un orco, e l’incontro non si rivela certo dei migliori. La fata madrina, madre di un principe azzurro buono a nulla cui Fiona era promessa in [...] Vai alla recensione »
Dopo aver affrontato gelidi venti e torri di deserti, Il Principe Azzurro scopre che la principessa Fiona non si trova più all'interno della spaventosa fortezza controllata dalla Dragonessa, ed anche che lei è in viaggio di nozze con Shrek, l' orco che l' ha liberata dal suo maleficio in modo diverso. Quando tornano alla palude, entrambi vengono convocati nel regno [...] Vai alla recensione »
Bellissimo film merita molto gli do 4 stelle
Il più forte è la sorrellastra d Cenerentola...
Bello e divertente, anche se per me il migliore della saga dell'orco verde sarà sempre il primo.
un film dal grande divertimento, anche senza scomodarsi shrek batte tutte le viltà di cartone, american design fantasy, possiamo notare l'inconfondibile fiona, nei minuti principali oserei dire circa 34, dolce nerastra talvolta col sogno immenso di dire qualcosa in quel dilemma saltando senza fine e imperitura come un cowboy, osservando i cartoon dreamworks possono così molte person [...] Vai alla recensione »
Shrek 2 entra di diritto nel ristretto novero dei grandi sequel. Andrew Adamson ha dimostrato infatti una grande intelligenza confezionando la storia dell’orco Shrek e della sua sposa Fiona con un taglio narrativo decisamente più autonomo rispetto a quello dei primo episodio, ispirato dal libro di William Steig, pur lasciando inalterate le architravi che ne avevano decretato il successo, come la parodizzazi [...] Vai alla recensione »
Applausi durante la proiezione ed è quasi un'ovazione a salutare la fine di Shrek 2. Finora è il film più applaudito del concorso, anche i critici più sdegnosi che avevano polemizzato con la scelta di promuovere l’animazione nella sezione ufficiale hanno riscoperto il cuore bambino. Il film della Dreamworks ha portato a Cannes un bel numero di star le «voci» dei film.
Nobilitato dalla partecipazione al concorso dell’ultimo festival di cannes, shrek2 entra di diritto nel ristretto no vero dei grandi sequel. Andrew Adamson, attualmente impegnato nella realizzazione della saga fantasy di Narnia, ha dimostrato infatti una grande intelligenza confezionando la storia dell’orco Shrek e della sua sposa Fiona con un taglio narrativo decisamente più autonomo rispetto a quello [...] Vai alla recensione »
Nonostante la pratica del sequel sia molto abusata, nella storia del cinema per contare le volte che un seguito si è dimostrato migliore del film matrice ce basta una sola mano. Nel cinema di animazione 3D tutto ciò si ribalta in modo molto netto a favore dei sequel a causa di una tecnologia inarrestabile che condiziona fortemente anche i contenuti e le possibilità artistiche del film.
C’erano una volta due orchi mostruosamente verdi: Shrek e la Principessa Fiona. Novelli sposi, i due cercano di trascorrere la loro luna di miele in pace. A infrangere la loro intimità, una lettera dei genitori di Fiona che invita la coppia a corte. Re e Regina vogliono conoscere lo sposo della figlia. Non solo non sanno che questi è un orco, ma ignorano che la loro adorata fanciulla abbia scelto, [...] Vai alla recensione »
Il festival degli asini. E non è una battuta. Una somara innamorata (e con tendenze suicide) è fra i personaggi più teneri di La vita è un miracolo di Kusturica, asini e muli tristi e carichi di pene quanto gli uomini che li circondano fanno capolino nell'afghano Terra e cenere di Atig Rahimi, e in Shrek 2 torna il mitico Donkey, l'asinello al quale Eddie Murphy presta voce e movenze.
Shrek 2 di Andrew Adamson, Kelly Asbury e Conrad Vernon è molto carino, spiritoso, divertente, un film d'animazione ricco di idee, trovate, allusioni, un sequel riuscito persino meglio del film originale per grazia e umorismo. Un uomo di marzapane gigantesco si chiama Cake Kong. Il capitano Uncino suona il piano in un locale, pestando sui tasti col suo gancio.
Non per ripetere la solfa, ma la guerra tra i colossi dell’animazione produce ormai exploit in serie. A «Gli incredibili» della Pixar già scesi in pista, ora si contrappone in tutta la sua comica possanza lo «Shrek 2» della Dreamworks... Supermen in calzamaglia smandrappata contro un orco panzone e puzzolente: chiunque vincerà, il pubblico ringrazia.
Shrek 2, successo assicurato dopo il delirio di consensi del numero uno, opera digitale succhiasangue del mito disneyano. A Cannes, dove è passato in concorso, il film Dreamworks è stato presentato con i fasti abituali di Jeffrey Katzenberg (responsabile del dipartimento animazione della major) beato tra gli applausi dei festivalieri compiaciuti dell'orco ruttante, molto politicamente scorretto.
Tutto alla rovescia. Shrek è un Orco buono, un Principe Azzurro brutto, un eroe ridicolo. Il segreto del suo successo e dell'affetto che ha suscitato è, naturalmente, la trasgressione: tutto in lui è contro le regole. E’una regola per bambini e adulti essere puliti, non dire parolacce, non emettere peti in pubblico: lui è sporcaccione, turpiloquente, petomane.
Prosegue imperterrito e con grande favore di pubblico lo sconvolgimento del patrimonio favolistico tradizionale, a vantaggio degli orchi brutti sporchi e cattivi (cattivi?) e a svantaggio dei principi azzurri vanitosi e, loro sì, cattivi davvero. Conquistata la principessa Fiona e condottala con sé nella palude l'orco Shrek deve nella seconda puntata affrontare la visita ai parenti.
A Natale tutti più buoni? Giammai, tantomeno con un campione di scorrettezza come Shrek . A Cannes eravamo in pochi a trovare il n° 2 meno geniale del primo, vediamo di spiegare perché. Intanto làtita la sorpresa. Un seguito è un s eguito, d’accordo. Ma con la scusa di andare sul sicuro, anziché sovvertire l’universo delle fiabe qui si prendono per i fondelli Hollywood e dintorni, esercizio un tantino [...] Vai alla recensione »
Le sconfitte insegnano. Un Festival di Cannes uscito - l'anno scorso - con le ossa rotte meno per l'assenza di quasi tutti i grossi film americani che per la presenza di quasi tutti i film francesi, ha ora ridotto a dieci i giorni di proiezioni, col pretesto delle esigenze di viaggio dei premiati; ha relativamente innovato, immettendo vari nomi nuovi accanto agli habitués nella rassegna principale; [...] Vai alla recensione »
Il Natale 2004 arriva in anticipo: Aldo Giovanni & Giacomo, con il loro nuovo Tu la conosci Claudia?, iniziano l’offensiva cinematografica per le feste. Il Natale 2004 sconvolge anche il rito del venerdì: già Il mistero dei Templari era uscito martedì 7 dicembre, forse in omaggio a Sant’Ambrogio, e il trio di milanesissimi comici si adegua uscendo di mercoledì, forse per evitare una rischiosa contemporanea [...] Vai alla recensione »
Arriva oggi nelle sale il più simpatico personaggio costruito negli ultimi anni nella fabbrica hollywoodiana. È deliziosamente buffo; il viso verde, le orecchie a cornetta, gli occhi sgranati, le labbra che corrono da una parte all'altra della faccia, il naso a patata. Ma, seppure non sia proprio un modello di educazione, è coraggioso, leale e d'animo così gentile da conquistare, nella prima puntata [...] Vai alla recensione »