Il primo uomo |
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Un film di Gianni Amelio.
Con Jacques Gamblin, Catherine Sola, Maya Sansa, Denis Podalydès, Ulla Baugué, Nicolas Giraud.
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Titolo originale Le premier homme.
Drammatico,
durata 98 min.
- Italia, Francia, Algeria 2011.
- 01 Distribution
uscita venerdì 20 aprile 2012.
MYMONETRO
Il primo uomo
valutazione media:
3,83
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Camus e Amelio, incontro dubbiodi pepito1948Feedback: 125 | altri commenti e recensioni di pepito1948 |
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martedì 15 maggio 2012 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Un manoscritto incompiuto trovato nell'auto schiantatasi nel 1960 trasformato in romanzo; un romanzo che diviene un film di Gianni Amelio. Un Amelio che si ispira anche alle tante affinità tra i suoi trascorsi giovanili e quelli di Camus. Un film di percorso fortemente autobiografico, in cui Camus/Jean, uomo di successo tornato dalla Francia nella natia Algeria per recuperare il proprio passato, va alla ricerca delle origini, del rapporto con la madre, della ignota identità del padre morto all'inizio della Grande Guerra, degli amici dell'adolescenza, del professore che tanta parte aveva avuto nella sua formazione, della terra che ospitava la sua casa in cui da bambino aveva subito la ferrea educazione imposta dalla nonna -sostituitasi non solo al padre scomparso ma anche alla madre consenziente- , dell'aria autentica e vitale del Paese in cui è nato. Ma siamo alla fine degli anni '50, l'indipendenza è di là da venire ed a costi di sangue molto alti, la tensione per le strade di Algeri si taglia col coltello, si susseguono gli attentati, l'odio dilaga. In questo clima Jean cerca di placare gli animi con un discorso pacifista o comunque con un tentativo di conciliazione presso l'Università, che non ottiene il successo sperato. Si rende conto che il suo viaggio -fisico ed interiore, nella memoria di un vissuto che cerca di ricostruire pezzo dopo pezzo- sarà adombrato dalla follia degli uomini, da quell'assurdo esistenziale postulato da Camus e qui rappresentato dalla feroce guerra di liberazione franco-algerina, viaggio che comunque lo renderà consapevole, premessa per l'acquisizione di un grado di umanità più avanzato. Sul piano personale Jean riempie il proprio vuoto e ricompatta la sua vita monca, non senza la speranza che anche gli altri esseri umani coinvolti in quel conflitto ne possano superare l'assurdità attraverso la comprensione e la solidarietà.
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