Titolo originale | Lo que de verdad importa |
Anno | 2017 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Spagna, USA, Canada |
Durata | 113 minuti |
Regia di | Paco Arango |
Attori | Oliver Jackson-Cohen, Camilla Luddington, Jonathan Pryce, Jorge Garcia, Kaitlyn Bernard Adrian G. Griffiths, Batman The Dog, David Rossetti, Victoria Gillan, Brian Downey. |
Uscita | giovedì 21 febbraio 2019 |
Distribuzione | Mediterranea |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | Valutazione: 1,50 Stelle, sulla base di 1 recensione. |
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Un ragazzo che vive alla giornata senza relazioni o progetti duraturi scopre di avere un talento straordinario.
CONSIGLIATO NO
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L'inglese Alec Bailey è un bel ragazzo che aggiusta apparecchi elettrici e s'infila senza troppi pensieri nelle stanze da letto delle sue clienti. Un giorno, mentre cerca di capire come sfuggire ad alcuni creditori, viene convocato da uno zio che non sapeva di avere, Raymond Heacock, il quale gli propone di ripagare tutti i suoi scoperti, ma, in cambio, Alec dovrà trasferirsi in Nuova Scozia, nella casa di famiglia, e restarci per almeno un anno. Ci vorrà molto meno perché si renda conto che gli abitanti del posto lo credono un guaritore e venga costretto a decidere se accettare o meno il dono che gli è stato dato.
Quello che veramente importa in questo film trascende il film stesso, in sé modestissimo, e risiede nella sua nobile destinazione.
Per la prima volta, infatti, la totalità dei proventi andrà a favore di Dynamo Camp, primo campeggio italiano di terapia ricreativa, pensato per ospitare in un clima di svago e vacanza bambini e ragazzi in fase di cura o di post ospedalizzazione.
Il regista spagnolo di origine messicana Paco Arango non è nuovo a questo genere di impegno, tanto che il suo primo e precedente lungometraggio, Maktub (in cui si raccontava, proprio come qui, un incontro con un ragazzino malato, che dava senso alla vita di un uomo sano ma perso) è servito a finanziare un centro spagnolo per il trapianto di midollo osseo.
Il film in sé, come si diceva, è però un'altra storia, talmente ingenua nello stile da generare paradossalmente confusione (possibile che stia veramente accadendo questo? viene da chiedersi a più riprese). Un film in cui si dicono cose come: "Questo weekend è stato pazzesco!" senza che lo spettatore abbia modo di convenire, poiché di quanto nominato ci è stato mostrato poco o niente; in cui non si crede nemmeno per un secondo che il personaggio di Cecilia possa essere lesbica, ma comunque più di quanto si possa credere che faccia la veterinaria; in cui il tumore viene chiamato marshmallow e la colonna sonora contempla "Somewhere over the rainbow".
Quello che veramente importa è, cioè, un feel-good movie in un'accezione stretta del termine, un'opera che mira a infondere speranza, raccontando il mondo come lo si vorrebbe, con quel tanto di fantastico che esiste e che non siamo pronti ad abbracciare, perché scettici e impauriti, ma è anche la prova, se mai ce ne fosse stato bisogno, che non basta mettere in versi una sequenza di buone intenzioni per scrivere una bella poesia.
Dedicato a Paul Newman e al suo noto impegno per i bambini affetti da gravi malattie.