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Un'energia visiva esplosiva che esalta la fantasia interpretativa di Emma Stone. E si ride, della comicità più acuta. Commedia, Drammatico - USA2023. Durata 141 Minuti.
L'incredibile storia e la fantastica evoluzione di Bella Baxter, una giovane donna riportata in vita dal brillante e poco ortodosso scienziato Dr. Godwin Baxter. Espandi ▽
Oltre alle cicatrici che lo sfigurano e alle terribili menomazioni del suo fisico, Godwin Baxter deve a suo padre anche una sincera passione per il metodo scientifico e le pratiche chirurgiche. L'esperimento che più lo inorgoglisce è Bella, che tratta come una figlia. L'ha trovata cadavere, incinta di un feto ancora vivo, e le ha ridato il respiro e trapiantato il cervello del neonato. Ora Bella, già cresciuta e splendida nel corpo, cresce rapidamente anche nelle facoltà mentali, imparando a camminare, parlare e, soprattutto, desiderare. A nulla vale, a questo punto, il tentativo del suo creatore di fermarla: God(win) le ha dato la vita e, con essa, il libero arbitrio.
Il regista greco lancia la sua Eva in un viaggio senza tempo (non è cambiato molto, nei secoli, in materia di relazioni uomo-donna), liberando contemporaneamente un'energia visiva esplosiva, che frulla suggestioni pittoriche e organiche, impressionismo ed espressionismo, esalta il racconto vittoriano dello scozzese Alisdair Grey alla base del film, la fantasia interpretativa della Stone e il lavoro immaginifico di scenografi e costumisti.
E si ride parecchio, con Povere creature!, della comicità più acuta: quella che non nasconde il suo lato oscuro. Recensione ❯
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Un horror fin troppo reale che ci mostra come il male possa strisciare fuori dalle crepe della società. Horror, Thriller - Danimarca, Paesi Bassi2022. Durata 97 Minuti.
Una famiglia danese fa visita a una famiglia olandese incontrata in vacanza. Quello che doveva essere un weekend idilliaco inizia lentamente a disfarsi mentre i danesi cercano di rimanere educati di fronte alla spiacevolezza. Espandi ▽
Due famiglie, una danese e una olandese, fanno amicizia durante una vacanza in Toscana. Quando si incontreranno di nuovo la convivenza metterà a dura prova i primi che lentamente scopriranno delle spiacevoli verità sui coniugi olandesi, che non sono chi dicono di essere. Cosa succede quando una bestia si confronta con un uomo “animale sociale”? E a cosa serve il codice etico comportamentale borghese laddove la società finisce? E quanto invece il nostro stile di vita occidentale contemporaneo ci rammollisce e ci penalizza rispetto a una bestia? Questi sono solo alcuni degli interrogativi che Christian Tafdrup ci spinge a porci nel visionare questo film, impostando la narrazione sulla base di un complesso gioco di coppie, talvolta sinonimiche, talvolta antinomiche, e concentrandosi sul rapporto tra i due uomini, unici due personaggi di cui ci viene mostrata la psicologia. Recensione ❯
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Un biopic che procede per accumulo o per inerzia lasciando la sensazione di una ricostruzione fittizia. Biografico, USA2024. Durata 107 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un uomo. Un messaggio. Una rivoluzione. Una leggenda. Espandi ▽
Bob Marley, amatissimo ieri come oggi, era pericolosamente indiziato di possibile agiografia e Reinaldo Marcus Green chiarisce in poco tempo quale sarà il tono di Bob Marley: One Love.
Chi cerca una ricostruzione fedele della vita di Bob Marley resterà deluso al pari di chi cercherà semplicemente di vedere un buon film. Green non trasmette mai la volontà di scegliere cosa privilegiare e cosa trascurare della parabola di Marley. Procede per accumulo o per inerzia, senza timone. Le contraddizioni di Marley, eroe del popolo, rivoluzionario e pacifista, ma marito e padre discutibile, sono sempre affrontate con tale superficialità da non comportare alcuna presa di posizione. Primo non rischiare, sembra pensare Green. Si apprezza lo sforzo di mimesi di Kingsley Ben-Adir, che ha studiato meticolosamente le movenze di Marley e il patois giamaicano con le sue tipiche inflessioni. Recensione ❯
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Un dramma agrodolce e gentile che riflette sulla maternità surrogata. Con il mattatore Fabrice Luchini. Drammatico, Francia2023. Durata 93 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un padre in lutto per suo figlio forma un legame improbabile con la futura madre surrogata del suo futuro nipote. Espandi ▽
L'ultrasessantenne Joseph, vedovo restauratore di mobili antichi di Bordeaux, riceve la notizia della morte del figlio Emmanuel, rimasto ucciso in un incidente aereo con il compagno Joaquim. Joseph elabora il dolore dedicandosi anima e corpo a una missione: rintracciare la ragazza che aveva accettato di prestare il proprio utero alla coppia e generare un figlio con lo sperma di Emmanuel. Si chiama Rita, ha 26 anni, è madre di una bambina di nove anni e non ha un soldo. In grembo porta un'altra bambina, la figlia di Emmanuel, che per Joseph diventa la sola ragione di vita: come impedire dunque che Rita la dia in adozione?
Fabrice Luchini è il mattatore di un dramma gentile e pacificato, in cui la questione eticamente spinosa della maternità surrogata viene affrontata dalla prospettiva altrettanto complessa di un uomo in lutto.
Dopo l'incontro con Rita, che avviene verso la metà e sposta l'ambientazione del film da un ambiente borghese a uno proletario, il film segue una via più scontata, inevitabilmente agrodolce, verso una conclusione pacificata, che però, a pensarci bene, è ciò che il tenace Joseph e la rude ma amorevole Rita in fondo meritano. Recensione ❯
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Remake del film del 1989 su un buttafuori che lavora in un bar piuttosto chiassoso delle Florida Keys. Espandi ▽
Elwood Dalton è un ex combattente di arti marziali della UFC (Ultimate Fighting Championship) ritiratosi a causa del tragico esito di un incontro, il cui ricordo lo perseguita. Per tirare avanti si guadagna da vivere prendendo parte a match clandestini, finché la proprietaria di un Road House in Florida non gli propone l'incarico di buttafuori nel suo locale. Dalton accetta e si ritrova presto a fare i conti con un boss criminale intenzionato a far chiudere il locale.
Il regista Doug Liman firma un'operazione di puro entertainment, con la partecipazione della celebrity delle arti marziali Conor McGregor nei panni (perfettamente calzanti) della scheggia impazzita. Si diverte a giocare insieme a Gyllenhaal con alcuni archetipi del western. Il tutto è frullato in una miscela action esplosiva, con una sottotrama romantica e sprazzi di umorismo qua e là a smorzare l'adrenalina.
Alcune scene di combattimento sono ben girate e ad alto tasso di spettacolarità, specialmente quando nella seconda parte irrompe il campione e volto simbolo della UFC Conor McGregor. Recensione ❯
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Proiezione sul tema dell'era del "dopo lavoro": molti spunti provocatori per un saggio suggestivo. Documentario, Svezia2023. Durata 81 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il doc di Gandini intercetta e diffonde un sentimento condiviso - il rifiuto del lavoro - e forse presagisce una rivoluzione umanista e antidogmatica in arrivo. Espandi ▽
Come sarà la vita nell'era del post-lavoro? Cioè: quando l'umanità avrà automatizzato così tanti processi da rendere inessenziale la prestazione lavorativa, l'uomo come impiegherà quel "tempo libero"? È pronto ad affrontare una routine in cui il tempo lavorativo sarà quanto meno ridimensionato? Sarà in grado di abituarsi e di conferirgli un valore per l'individuo e per la società?
L'autore Erik Gandini è concentrato sulla ricerca della felicità umana, con un gusto spiccato per il paradosso, il contrasto smaccato e splendente tra opposti, come nella vistosa immagine di locandina, nella quale un automa scintillante, seduto su una sdraio in spiaggia, sembra apprezzare la lettura di un libro di carta. Il tocco e le ottiche di Fredrik Wenzel, direttore della fotografia abituale di Ruben Östlund, conferiscono alla narrazione un aspetto affascinante, glaciale e misteriosamente sospeso.
After Work intercetta e diffonde un sentimento condiviso - il rifiuto del lavoro - e forse presagisce una rivoluzione umanista e antidogmatica in arrivo. Ne aspettiamo il seguito. Recensione ❯
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L'esordio di Felipe Gálvez è un western revisionista e brutale. Un cinema che non fa sconti ambientato nella Terra del fuoco. Drammatico, Cile, Argentina, Francia2023. Durata 97 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una spedizione parte per rivendicare alcune terre cileni. Si scoprirà presto che le volontà sono altre. Espandi ▽
All'alba del ventesimo secolo, la Terra del fuoco è divisa tra Argentina e Cile e teatro di un commercio rampante nell'allevamento di pecore. Signore indiscusso della zona è l'imprenditore José Menéndez, che si è accaparrato la proprietà dei terreni e non si fa problemi a sterminare le popolazioni indigene che rappresentano un ostacolo alla sua attività commerciale. Incarica infatti l'ex militare scozzese MacLennan di aprirgli una tratta verso l'Atlantico, affiancandogli il cowboy americano Bill. MacLennan porta con lui anche Segundo, un giovane indigeno dalla mira formidabile.
Seppur cominci sotto le mentite spoglie di un tardo western che si estende sugli incredibili paesaggi naturali di un'isola alla fine del mondo, l'esordio nel lungometraggio di Felipe Gálvez muta ben presto in una versione distorta e terrificante del genere.
Il film affronta infatti a viso aperto il sottotesto oppressivo e violento che è parte integrante di tutto ciò che è western, specialmente nella sua variante coloniale, che porta Los colonos dalle parti dello splendido Godland di Hlynur Pálmason. Recensione ❯
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Una tipica commedia con il morto in cui si sorride ma a denti strettissimi. Commedia, Italia2024. Durata 77 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Davide Di Rienzo è la persona meno realizzata di una famiglia all'apparenza perfetta. Espandi ▽
Alessandro Siani, con gli inediti sparring partner Cristiana Capotondi e Dino Abbrescia, costruisce una tipica commedia con il morto. Siani si affida, molto più che nei suoi precedenti film, a una comicità al limite dello slapstick che può portare a dei sorrisi ma a denti strettissimi. Un espediente che concentra sulla sua persona, come con un occhio di bue sempre puntato, tutta la comicità più fisica della commedia mettendo così in secondo piano le capacità espressive attoriali dei coprotagonisti, L’aspetto però più interessante di Succede anche nelle migliori famiglie è la costruzione di una commedia con un’inedita ricerca di un’unità di tempo e di luogo: un funerale e un nuovo matrimonio avviene quasi senza spostarsi e quasi nello stesso momento. Recensione ❯
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Un film necessario che riflette sul ruolo del documento che si fa memoria. Drammatico, Francia2023. Durata 113 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
L'ultimo spazio di ritrovo rimasto per i lavoratori di un comunità mineraria, un tempo florida ma oggi in dismissione dopo trent'anni di crisi. La situazione cambia quando arriva sul posto un gruppo di rifugiati siriani... Espandi ▽
L’Old Oak è un posto speciale. Non è soltanto l’unico pub aperto in un ex cittadina mineraria del nord est dell’Inghilterra, è l’unico luogo pubblico in cui le persone possono ritrovarsi. TJ Ballantyne lo tiene in piedi con buona volontà ma rischia di perdere una parte degli avventori affezionati quando nel quartiere vengono accolti alcuni rifugiati siriani. In particolare TJ si interessa alla giovane Yara che si è vista rompere, con un atto di intolleranza, la macchina fotografica a cui tiene in modo particolare. Per l’uomo è l’inizio di un tentativo di far sì che le due comunità possano trovare un modo per comprendersi.
Anche questa volta Loach, con il fedele sceneggiatore Paul Laverty, ci regala un film necessario. Entrambi sembrano avere in mente una frase di Abraham Lincoln: “Possiamo lamentarci perché i cespugli di rose hanno le spine o gioire perché i cespugli spinosi hanno le rose”.
Laverty, in un’annotazione sul protagonista TJ aveva scritto “TJ ha perso la speranza”. La domanda che lui e Ken si pongono è se sia possibile coltivarne ancora un possibile germoglio. Recensione ❯
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Un'autofiction rigorosa che riscrive e rimette a fuoco un decennio di conquiste sociali supersoniche. E altrettante contraddizioni. Documentario, Drammatico - 2022. Durata 61 Minuti.
La scrittrice francese Annie Ernaux, Premio Nobel 2022 per la Letteratura, ci apre il baule dei ricordi, tirando fuori video amatoriali girati tra il 1972 e il 1981. Espandi ▽
Nel 1972 Annie Ernaux e suo marito Philippe, rispettivamente insegnante (non ancora scrittrice) e segretario comunale, vivono ad Annecy. Quando acquistano una cinepresa Super 8, tra le novità tecnologiche portatili di quegli anni, a filmare è quasi sempre Philippe. Dopo la separazione tra i due, nei primi anni '80, quelle immagini rimangono a lungo non viste, finché non vengono riportate alla luce dal figlio David. Si tratta di istantanee di vita familiare, ricorrenze, escursioni all'aperto e di alcuni viaggi compiuti dai quattro tra il 1972 e il 1981. Il figlio David (1968) ne immagina un nuovo assemblaggio, se pure osservando l'ordine cronologico e propone alla madre di apporre ad esse un commento critico, antidescrittivo, da incidere con la propria voce narrante.
Una nuova narrazione, con l'occhio dell'autrice riconosciuta, che ha il lusso e l'onere di potersi riguardare con la distanza non solo temporale ma emotiva con cui scrive i propri libri.
Una autofiction rigorosa, quasi un documentario naturalista, scientifico, non privo di punti di tensione, che sul piano della colonna audio non lascia spazio a facili commozioni - moderati gli interventi sonori e rumoristici sulle immagini altrimenti mute (ma la playlist di riferimento è nominata, a favore di chi vuole recuperarla). Recensione ❯
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La rivisitazione italiana di 25 km/h, film tedesco campione d'incassi nel 2018. Espandi ▽
Rocco e Guido sono fratelli, ma non potrebbero essere più diversi. Tanto Rocco è silenzioso, pacato e timoroso, quanto Guido è chiassoso, incontenibile e spericolato. Trent'anni dopo la sua partenza, Guido torna sulle natie colline dell'Emilia-Romagna per partecipare al funerale del padre, che gli ha lasciato una lettera di commiato in cui gli chiede di andare a spargere le sue ceneri sulla tomba della madre, nel cimitero di Cervia. I due fratelli partiranno così per questa insolita missione, e lungo la strada - fra un battibecco e l'altro - scopriranno di avere ancora molto in comune, e qualche segreto da rivelarsi (o no) a vicenda.
Per i suoi scopi e le sue intenzioni è centratissimo e, cosa non scontata, fa ridere spesso, a volte di gusto, grazie a una serie di gag ben scritte e ben interpretate dal duo centrale. 50 km all'ora sta all'Emilia-Romagna come Basilicata coast to coast sta alla Lucania.
La chimica di coppia tra De Luigi e Accorsi, ricca di improvvisazioni momentanee, funziona soprattutto grazie ai tempi comici di Accorsi, cui il ricongiungimento con le radici emiliane fa sempre un gran bene Recensione ❯
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Il fulminante esordio alla regia di Michele Riondino porta con sé l'eredità di molto cinema. Drammatico, Italia2023. Durata 99 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un film dal solido impianto civile e dagli echi grotteschi e arrabbiati che rimandano a La classe operaia va in paradiso di Elio Petri. Espandi ▽
1997. All’ILVA di Taranto è appena avvenuta l’ennesima morte sul lavoro, ma Caterino Lamanna, operaio addetto ai lavori di fatica nell’industria siderurgia, è pronto a darne la colpa ai sindacati. Caterino è un cane sciolto che pensa al suo imminente matrimonio con la giovane albanese Anna e si fa i fatti suoi, finché Giancarlo Basile, dirigente dell’ILVA, non lo recluta per “farsi un giro e dirgli quello che succede” in fabbrica, e resoconti in particolare le attività del sindacalista Renato Morra, che infiamma gli animi degli operai e li spinge alla ribellione. Basile offre a Lamanna la promozione a caposquadra e l’auto aziendale, ma Caterino chiede di essere mandato alla Palazzina Laf pensando che sia un luogo di privilegio riservato a pochi eletti. In realtà è un edificio in disarmo, incrocio fra una riserva indiana, un manicomio e una prigione, dove sono rinchiusi in orario di lavoro i dipendenti qualificati che hanno fatto l’onda, e che quindi sono invitati a licenziarsi o ad accettare un incarico demansionato e incoerente con la loro preparazione. Palazzina Laf segna l’esordio alla regia dell’attore Michele Riondino, ed è un esordio fulminante, che porta con sé non solo la conoscenza approfondita della storia ignobile dell’ILVA e delle sue ricadute sul territorio tarantino (dove Riondino è nato e cresciuto), ma anche l’eredità di molto cinema, dalla saga grottesca di Fantozzi fino all’alienazione stralunata di La pecora nera di Ascanio Celestini, Brazil di Terry Gilliam e Tony Manero di Pablo Larrain. Recensione ❯
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Un film al contempo arcaico e postmoderno, completamente libero come sa essere il cinema di Alice Rohrwacher. Drammatico, Italia2023. Durata 134 Minuti.
Ambientato negli anni '80, nel mondo clandestino dei "tombaroli", il film racconta di un giovane archeologo inglese coinvolto nel traffico clandestino di reperti archeologici. Espandi ▽
La chimera racconta una ricerca ostinata – di morte, di vita, di riscatto dalla povertà e di accumulo materiale – con il passo folk del cantastorie, evidenziandone il lato picaresco e quello simbolico.
È un film completamente libero come sa esserlo il cinema di Alice Rohrwacher, che sceglie il tempo del racconto cominciando lentamente, per dare al suo protagonista lo spazio di una rincorsa fatale, e accelerando in “ascese velocissime” che rivelano una comicità da film muto.
Ha i colori delle fiabe e l’apparente scanzonatura degli stornelli, attraversa un’Italia nel processo di essere svenduta agli stranieri ma in cui due stranieri sembrano gli unici a volerne conservare il mistero, ci aiuta a “stimare l’inestimabile” e a rivendicare la tutela delle “cose che appartengono a tutti” perché la proprietà non deve essere necessariamente possesso.
E il cinema di Rohrwacher si conferma qui contemporaneamente arcaico e postmoderno, nonché capace di inventare parabole agresti che presagiscono, come il migrare degli uccelli, la transizione verso il degrado a seguire. Recensione ❯
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Un caso esemplare (e speriamo irripetibile) di autosabotaggio cinematografico. Azione, Avventura, Fantascienza - USA2024. Durata 116 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il film che rende protagonista un altro personaggio del mondo di Spider-Man: Madame Web. Espandi ▽
Negli anni 70, nella foresta amazzonica peruviana, la scienziata Constance Webb cerca un ragno leggendario. Appena lo trova viene però tradita da Ezekiel Sims, che le spara e ruba il ragno per sé. Constance non potrà essere salvata nemmeno dagli Arañas, una tribù dotata di mistici poteri da ragno, che però faranno nascere sua figlia Cassandra. Trent'anni dopo, a New York, Cassandra è una paramedica anaffettiva la cui vita viene stravolta quando, in seguito a un incidente, sviluppa il potere di vedere nel futuro. Si ritroverà così a proteggere tre ragazze proprio da Ezekiel, che nei sogni si vede ucciso da un trio di future supereroine e cerca con ogni mezzo di eliminarle mentre sono ancora giovani e senza poteri.
Infelice tentativo di sfruttare alcuni personaggi minori del mondo di Spider-Man, Madame Web spreca il fascino delle sue protagoniste in un racconto senza spettacolo, senza passione e senza tensione. In tempi di femminismo e supereroine per fanciulle non si può certo puntare sull'erotismo e così anche quel potenziale rimane inerte, così come sul fronte spettacolare il budget risicato e la CGI rivedibile non convincono mai.
Non c'è insomma nulla di buono che Madame Web eviti di azzoppare con le proprie mani, facendone un caso esemplare (e speriamo irripetibile) di autosabotaggio cinematografico. Recensione ❯
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Un fantasy/horror che cerca l'impossibile equilibrio tra le tentazioni più autoriali e il cinema di intrattenimento. Azione, Avventura, Fantasy - USA2024. Durata 109 Minuti.
Una devota damigella accetta di sposare un affascinante principe, per poi scoprire che la famiglia reale vuole offrirla in sacrificio per ripagare un vecchio debito. Espandi ▽
La principessa Elodie è costretta a sposare il principe Henry del ricco regno di Aurea per salvare il suo costretto alla carestia. Ben presto però scopre che il matrimonio è una trappola; diventa infatti la vittima sacrificale per saldare un vecchio debito e viene gettata in una caverna dove c’è un feroce drago che, dopo aver ucciso altre spose, vuole farla fuori. Da sola, senza che ci sia nessuno ad aiutarla, deve fare affidamento a tutte le sue forze e alla sua capacità di resistenza per poter sopravvivere. In questa lotta in cui non sembra avere scampo riesce a trasformarsi in una guerriera e ad affrontare il drago faccia a faccia oltre a scoprire gli oscuri segreti di Aurea. Fresnadillo, che ritorna a girare un lungometraggio tredici anni dopo Intruders recupera alcuni frammenti delle atmosfere apocalittiche del suo ottimo 28 settimane dopo. In Damsel non può tirare troppo la corda ma la ricerca di un impossibile equilibrio tra le tentazioni più autoriali e il cinema d’intrattenimento rappresenta probabilmente un’altra sfida impari dopo quella di Elodie con il drago. A volte funziona, a volte no, ma il tentativo resta intrigante. Recensione ❯
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