peer gynt
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domenica 3 settembre 2023
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povere creature crescono (e imparano)
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Rilettura intelligente e fantasiosa del mito di Frankenstein e della creatura. Qui il dottore si chiama Godwin Baxter (un terrificante Willem Dafoe, sia per le cicatrici sul volto che lo rendono simile a un mostro sia per la disinvoltura con la quale mette in atto i suoi stravaganti esperimenti, dopo averne subiti a sua volta dal suo folle genitore scienziato), la creatura Bella Baxter e l'operazione cui è stata sottoposta, demenziale ed orrorifica, è il trapianto del cervello del feto che portava in grembo al posto del suo, danneggiato. Il processo di apprendimento della creatura, graduale, parte dunque da una fase molto infantile, per approdare ad una coscienza di sé e della propria libertà sia come essere in quanto tale che come donna.
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Rilettura intelligente e fantasiosa del mito di Frankenstein e della creatura. Qui il dottore si chiama Godwin Baxter (un terrificante Willem Dafoe, sia per le cicatrici sul volto che lo rendono simile a un mostro sia per la disinvoltura con la quale mette in atto i suoi stravaganti esperimenti, dopo averne subiti a sua volta dal suo folle genitore scienziato), la creatura Bella Baxter e l'operazione cui è stata sottoposta, demenziale ed orrorifica, è il trapianto del cervello del feto che portava in grembo al posto del suo, danneggiato. Il processo di apprendimento della creatura, graduale, parte dunque da una fase molto infantile, per approdare ad una coscienza di sé e della propria libertà sia come essere in quanto tale che come donna. Una regia ricca di idee, con un sapiente uso del bianco e nero e un debordante abuso delle ottiche grandangolari spinte, una scenografia lussureggiante, barocca e coloratissima (le città visitate da Bella Baxter sono tutte ricostruite come se fossero pensate da lei stessa, adolescente entusiasta e spasmodicamente alla ricerca di vivere tutte le esperienze possibili), una sceneggiatura ricca di ironia e sarcasmo e infine un'Emma Stone superlativa rendono il film un'altra perla che si aggiunge alla collana di film superlativi che il regista greco sta sfornando da alcuni anni a questa parte.
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[+] una feroce critica alle convenzioni sociali
(di antonio montefalcone)
[ - ] una feroce critica alle convenzioni sociali
[+] povere creature! perché tanta severità di giuidizi
(di weachilluminati)
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fabrizio friuli
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lunedì 25 marzo 2024
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il " mostro " di godwin baxter
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Uno scienziato con il volto scavato da vistose cicatrici ha assunto come assistente un giovane amante della scienza di nome Max che scopre l' esistenza di una sua creazione che viene accudita da lui come se fosse una figlia, alla quale non è permesso conoscere il mondo esterno : la sua creazione è Bella ed è una giovane donna che ha il quoziente intellettivo di gran lunga inferiore a quello di una persona della sua età che diventa la compagna ( o meglio ) il giocattolo di un avvocato che la porta in giro con sé, senza sapere che tale creazione è stata resa una disadatta e quindi, lui finirà nei guai, mentre lei si evolverà mentalmente e scoprirà il mondo al di là della porta d' ingresso della sua " cella ".
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Uno scienziato con il volto scavato da vistose cicatrici ha assunto come assistente un giovane amante della scienza di nome Max che scopre l' esistenza di una sua creazione che viene accudita da lui come se fosse una figlia, alla quale non è permesso conoscere il mondo esterno : la sua creazione è Bella ed è una giovane donna che ha il quoziente intellettivo di gran lunga inferiore a quello di una persona della sua età che diventa la compagna ( o meglio ) il giocattolo di un avvocato che la porta in giro con sé, senza sapere che tale creazione è stata resa una disadatta e quindi, lui finirà nei guai, mentre lei si evolverà mentalmente e scoprirà il mondo al di là della porta d' ingresso della sua " cella ".
Povere Creature inizia come un film a colori, poi diventa un film in bianco e nero e per poi diventare nuovamente un film a colori, e i colori della pellicola risultano essere simili ai colori che appaiono nei film di Wes Anderson, mentre la storia rammenta quella del mostro di Frankenstein, dato che la protagonista era una donna morta che ha posto fine alla sua esistenza, e poi lo scienziato ha preso il suo corpo ed avendo notato che lei aspettava un bambino che non sembrava essere né vivo né morto, ha voluto riportarla in vita , infilando il cervello del neonato nella scatola cranica della donna ed ha così creato Bella che riesce a conoscere il mondo e a prendere il posto dello scienziato, sconfiggendo il suo primordiale marito che la riporta a casa in seguito all' intervento del personaggio con il quale ha avuto una storia, anche se in realtà, lui aveva pensato di avere un giocattolo utile per il suo piacere, sebbene sia stato rovinato dal suo stesso intento. Il film nel complesso è sicuramente più che sufficiente, le scene di sesso sono abbastanza ma non sono invasive, perché durano una manciata di secondi ma ci sono alcune scene che potrebbero essere poco gradevoli come ad esempio quella del marinaio che uccide un gabbiano come se fosse una gallina e lei lo osserva per qualche secondo e lui ricambia, ed anche quella della sostituzione del cervello del marito generale con quello di una capra, dato che un uomo con il cervello di una capra non ha chissà quale utilità per i suoi studi, ma in realtà, potrebbe essere soltanto un' altro mostro da tenere nel giardino come se fosse un animale da cortile, come tutti gli altri ibridi animali presenti in alcune scene. Gli attori scelti per il film hanno innegabilmente impersonato i loro personaggi con talento e maestria, specialmente i due attori principali: Emma Stone e Willem Dafoe, la sceneggiatura del film è soddisfacente ed anche gli effetti speciali e, anche se a volte, il film può sembrare poco scorrevole, diventa molto più attivo, e presumibilmente, il momento clou del film è quello dove lei scopre l'autoerotismo, perché tale atto consiste in un passaggio evolutivo: da bambina ad adolescente che sperimenta il piacere fisico che poi diventa una sorta di dipendenza, per questo inizia a lavorare a Parigi come prostituta per poi scoprire la sua identità precedente e diventare una scienziata.
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carlo santoni
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giovedì 14 marzo 2024
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bella, come ad alice sarebbe piaciuto essere
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Film strepitoso, fantasmagorico e liberatorio, come pittura onirica e fantastica, provocatorio come certi quadri di Dalì, leggero come quelli svolazzanti di Chagal, primigenio come la musica da balletto di Stravinskij, fiabesco come quella di Prokofiev, sontuoso come le decorazioni di Klimt, floreale come la pittura di Tadema!
Che altro? Lanthimos ha avuto la sfortuna di concorrere agli Oscar con un capolavoro assoluto come “Oppenheimer”, o con uno straordinario “La zona d’interesse”, altrimenti oltre agli Oscar per la strepitosa interpretazione di Emma Stone, la migliore scenografia, i costumi, il trucco, avrebbe potuto aggiudicarsi quello per il miglior film.
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Film strepitoso, fantasmagorico e liberatorio, come pittura onirica e fantastica, provocatorio come certi quadri di Dalì, leggero come quelli svolazzanti di Chagal, primigenio come la musica da balletto di Stravinskij, fiabesco come quella di Prokofiev, sontuoso come le decorazioni di Klimt, floreale come la pittura di Tadema!
Che altro? Lanthimos ha avuto la sfortuna di concorrere agli Oscar con un capolavoro assoluto come “Oppenheimer”, o con uno straordinario “La zona d’interesse”, altrimenti oltre agli Oscar per la strepitosa interpretazione di Emma Stone, la migliore scenografia, i costumi, il trucco, avrebbe potuto aggiudicarsi quello per il miglior film. Ma per venire alla sostanza: quale encomiabile libertà di pensiero e di azione, quale emancipazione dalle pastoie del politicamente corretto, quale Aufklärung rispetto al monotono oscurantismo seriale holliwoodiano!
Non conosco il libro di Gray da cui il film è tratto, ma d’altra parte cerco sempre di giudicare un film per quello che è in sé, e in questo “Povere creature!” vedo soprattutto un tentativo di descrivere in forma assolutamente originale una specie di “Bildungsroman”, la cui protagonista è una donna che, come verso la fine spiega il medico-demiurgo Godwin (Willem Dafoe), è allo stesso tempo figlia e madre di se stessa: una circolarità esistenziale che fa a pugni con la concezione unidirezionale del progresso (e della vita!), così come concepita dal positivismo, filosofia propria dell’epoca vittoriana, nella quale la storia si svolge.
Certo il film allude assai al “Frankenstein” di Mary Shelley, il volto stesso del dott. Godwin pare un collage di pezzi assemblati; e naturalmente Bella, “costruita” e fatta vivere attraverso l’innesto del cervello del feto che portava in grembo: e poi tutti quegli animali che razzolano in cortile, frutti di incroci: polli con la testa di maiale, o di cane, per finire col generale Blessington, al quale viene innestato il cervello di una capra. Però, per associazione di idee, l’opera nel suo complesso più che a Frankenstein mi fa pensare ad “Alice nel Paese delle Meraviglie” di Carroll, peraltro proprio di epoca vittoriana: quello di Bella, infatti, è un percorso a tappe di progressiva conoscenza di sé e delle stramberie del mondo, spesso dolorose, molto spesso incomprensibili, proprio come per Alice. La differenza sostanziale resta nel fatto che Bella, al contrario di Alice (ma forse nella realtà, Lewis Carroll l’aveva in qualche grado edotta in materia), fa esperienza del piacere sessuale, in tante sue modalità, e fa esperienza della libertà di disporre di se stessa, del suo corpo, del suo tempo e delle sue pulsioni, fino a diventare prostituta: al di sopra e al di fuori di qualsiasi connotazione e restrizione morale. Libera, padrona di sé, la vera protagonista del grido femminista “Io sono mia!”. Perciò si avvicina poi anche al socialismo: non è certo una bigotta borghese vittoriana, ipocrita e castrata. Verso la fine, la sua sempre inappagata curiosità sta per fregarla: ricade nelle mani di colui che si proclama suo marito, e che come tale, tronfio, possessivo ed estremamente pronto alla violenza, alla conquista imperialista, la vorrebbe ricondurre ad essere oggetto di proprietà. Lo ripaga alla grande, rendendolo un innocuo ruminante di cespugli.
Straordinaria la scenografia ed anche la fotografia, con l’uso continuo di un grandangolo esasperato, quasi occhio di pesce, ed i colori fantasmagorici, espressionistici, come di chi, al pari di Bella, si senta libero di esprimersi per ciò che sente. Al tutto fanno sfondo scenografie di un Liberty inventato ridondante e assai gustoso. Trovo poi azzeccatissima la colonna sonora, spesso graffiante, stridente, come un pettine che va apposta contropelo. E inutile dire che la Stone è assolutamente brava, ma bravi anche Ruffalo, Dafoe, Youssef.
Splendido!
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eleonora panzeri
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martedì 27 febbraio 2024
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un film imperfetto
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Povere creature è un film del 2023 diretto dal regista greco Yorgos Lanthimos. Questa pellicola ha fatto molto parlare di sé e si è già aggiudicata diversi premi e candidature importanti, tra cui il Leone d’oro a Venezia. La storia si ispira al romanzo omonimo dell’autore Alasdair Gray. Al centro c’è ancora una volta un uomo di scienza, interpretato da Willem Dafoe, che 'gioca' a fare Dio, non a caso il suo nome è Godwin. Il chirurgo, come il Frankenstein di Mary Shelley, riporta in vita una donna defunta; in Povere Creature, però, ad avere un aspetto raccapricciante non è la donna rinata ma il creatore stesso, mutilato e usato come cavia sin dalla giovane età dal padre scienziato.
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Povere creature è un film del 2023 diretto dal regista greco Yorgos Lanthimos. Questa pellicola ha fatto molto parlare di sé e si è già aggiudicata diversi premi e candidature importanti, tra cui il Leone d’oro a Venezia. La storia si ispira al romanzo omonimo dell’autore Alasdair Gray. Al centro c’è ancora una volta un uomo di scienza, interpretato da Willem Dafoe, che 'gioca' a fare Dio, non a caso il suo nome è Godwin. Il chirurgo, come il Frankenstein di Mary Shelley, riporta in vita una donna defunta; in Povere Creature, però, ad avere un aspetto raccapricciante non è la donna rinata ma il creatore stesso, mutilato e usato come cavia sin dalla giovane età dal padre scienziato. Questo ribaltamento a me ha fatto pensare a un Dorian Gray smascherato, la cui anima mostrificata in nome della scienza è visibile e mostra chiaramente chi in modo conscio e colpevole ha voluto sfidare Dio. Benché le atmosfere siano inizialmente cupe e gotiche, il regista non vuole mettere in scena un film horror ma una sorta di favola filosofica a lieto fine. La storia si sviluppa in un improbabile universo steampunk totalmente onirico e fantastico. Non ho idea di quale sia il messaggio che Lanthimos vuole dare con il suo film, tuttavia ho trovato sin dall'inizio qualcosa di disturbante nel personaggio di Bella. Per molti lei è un 'eroina', che riesce grazie ai suoi singolari natali ad andare oltre il comune buon costume, cogliendo l’essenza della libertà e della vita, a dispetto degli uomini che la vorrebbero imprigionare nel loro buio, mediocre e gretto. Questa visione oggi va molto di moda ma ha la pecca di celebrare esageratamente l’individualismo, esaltando donne sostanzialmente egoiste, auto referenziali e prive di tatto ed empatia, bollandolo inoltre l’amore come un inganno e una prigionia di cui la donna non ha bisogno. Non so se questa percezione del personaggio di Bella sia arrivata ad altri; dalle recensioni che ho letto, sembra che le povere Creature siano i personaggi di genere maschile. Detto questo, sono un po' sconcertata perché non riesco a spiegarmi tanto successo: l’ho trovato carino, ho apprezzato abbastanza l’interpretazione di Emma Stone ma non riesco proprio a considerarlo un capolavoro. Odio profondamente l’uso snervante della colonna sonora, che dev’essere un po' il marchio di fabbrica di questo regista (stessa cosa nel film La Favorita) e nel complesso ho la sensazione che mi manchi una chiave di lettura adeguata, ma per quello che mi è arrivato questo è quello che penso."
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william dollace
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sabato 27 gennaio 2024
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meravoglioso
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La scoperta del mondo, la curiosità innata di un essere umano, creatura fra le creature, cinema di stupore e meraviglia (meravoglioso è il termine che più mi ha attraversato il lobo frontale e le periferie degli occhi insieme ai suoi sminuzzati centri storici durante il film), stanze città, stanze impero, all'interno di città impero e mondi imperi visti con lo strabuzzare cardiaco incespicante di un occhio e corpo asincrono e inallenato alla vita e così ha inizio questo percorso di turbolente divenire, di venire in venire, questa goduria scenografica clitoridea con Lanthimos che fa di tutto per rimpiazzare la mediocre definizione a cui ci ha abituato lo schermo e i suoi derivati dalla scenografia al punto di s-vista.
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La scoperta del mondo, la curiosità innata di un essere umano, creatura fra le creature, cinema di stupore e meraviglia (meravoglioso è il termine che più mi ha attraversato il lobo frontale e le periferie degli occhi insieme ai suoi sminuzzati centri storici durante il film), stanze città, stanze impero, all'interno di città impero e mondi imperi visti con lo strabuzzare cardiaco incespicante di un occhio e corpo asincrono e inallenato alla vita e così ha inizio questo percorso di turbolente divenire, di venire in venire, questa goduria scenografica clitoridea con Lanthimos che fa di tutto per rimpiazzare la mediocre definizione a cui ci ha abituato lo schermo e i suoi derivati dalla scenografia al punto di s-vista. Ogni inquadratura (sferoidale, orbitale cit. La Favorita) è una botta e via, meraviglia di dopamina e bellezza in alta definizione, sia lodato ogni mostro che secerne corpi e nuove vite rattoppate perché è la creazione in sé la meraviglia distopica del reale che risucchia l'irreale o lo sputa dopo averlo masticato, nell'azzeramento di ogni convenzione, siano essi i titoli di coda i labirinti dell'intelletto o l'anatomia messa in opera, e cuori tritacarne e città leccate dalla storia, dove passa Bella, tutto si fa visto e passato, ingerito e digerito, capito e sodomizzato fra le sue morbide cosce e nel cinema di questo autore straordinario, che con poor things, supera ogni asterisco e appunto, rieditando un manuale di cinema che non c'era ma ora c'è. Addio al cinema viva il Cinema.
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adele nardulli
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domenica 28 gennaio 2024
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nuovi equilibri tra donna e uomo
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Tutto detto, Bella protagonista fantastica dentro e fuori, musiche, scenografie e costumi sconvolgenti, riferimenti intertestuali, un vero capolavoro di ricerca interiore e sociale, tutto detto, nessuno parla della figura credo più innovativa del film, il ricercatore, promesso sposo di Bella, che, apparentemente sempre sullo sfondo, è in realtà uno dei suoi deus ex machina.
Da una parte, God, il creatore fisico, dall'altra Max, il timido ma coraggioso “spettatore” della mirabolante evoluzione di Bella.
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Tutto detto, Bella protagonista fantastica dentro e fuori, musiche, scenografie e costumi sconvolgenti, riferimenti intertestuali, un vero capolavoro di ricerca interiore e sociale, tutto detto, nessuno parla della figura credo più innovativa del film, il ricercatore, promesso sposo di Bella, che, apparentemente sempre sullo sfondo, è in realtà uno dei suoi deus ex machina.
Da una parte, God, il creatore fisico, dall'altra Max, il timido ma coraggioso “spettatore” della mirabolante evoluzione di Bella. Uno spettatore che, proprio nella sua apparente debolezza, ne rispetta la libertà - il libero arbitrio concessole dal "padre" - e ne favorisce quindi la crescita nel mondo. E' presente ovunque nella vita della protagonista, da osservatore scientifico a complice dell'aberrante e burlesca "operazione" finale, ed è quello che, in fin dei conti, Bella sceglie sempre, rifugge e poi ricerca, fino al simil-bucolico quadretto di vita finale.
Una proposta per l'Uomo di oggi, confuso dal rivoluzionario e spesso poco "elegante" dirompere del nuovo Femminile, che sia in grado di affiancar dignitosamente e costruttivamente la libera espressione e affermazione della Donna moderna.
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enripanda
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lunedì 29 gennaio 2024
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uno spettacolo per gli occhi..e non solo!
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Adattamento cinematografico di un romanzo di Alasdair Gray del 1992, Povere creature! racconta la storia di Bella Baxter, della sua "creazione” e delle sue avventure in giro per il mondo. Il regista, Yorgos Lanthimos, confezione un film facendo un uso sapiente di tre elementi: la musica (colonna sonora curata da Jerskin Fendrix), dissonante, primitiva, fuori dal comune, finalizzata a sottolineare la scoperta (si scopre il suono di uno strumento, ad esempio un pianoforte, come si scopre pian piano la forma del proprio corpo); le inquadrature, con alternanze del fish-eye e di bellissimi grandangolari (lo spettatore è di volta in volta spaesato, catturato, immerso in un'atmosfera surreale), con movimenti della cinepresa all'interno delle stanze, scatti a sorpresa che talvolta ci fanno sentire dei curiosi come nel dipinto Susanna e i vecchioni di Tintoretto; il colore, che arriva dopo una lunga sequenza in bianco e nero, che si carica di un significato concettuale (la conquista del libero arbitrio da parte di Bella), e che ci trasporta da un horror universal anni ’30 ad un quadro espressionista (o impressionista), ad un mondo magico come quello di Alice nel paese delle meraviglie, e con disegni nel cielo che non chiedono di essere realistici, tutt'altro.
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Adattamento cinematografico di un romanzo di Alasdair Gray del 1992, Povere creature! racconta la storia di Bella Baxter, della sua "creazione” e delle sue avventure in giro per il mondo. Il regista, Yorgos Lanthimos, confezione un film facendo un uso sapiente di tre elementi: la musica (colonna sonora curata da Jerskin Fendrix), dissonante, primitiva, fuori dal comune, finalizzata a sottolineare la scoperta (si scopre il suono di uno strumento, ad esempio un pianoforte, come si scopre pian piano la forma del proprio corpo); le inquadrature, con alternanze del fish-eye e di bellissimi grandangolari (lo spettatore è di volta in volta spaesato, catturato, immerso in un'atmosfera surreale), con movimenti della cinepresa all'interno delle stanze, scatti a sorpresa che talvolta ci fanno sentire dei curiosi come nel dipinto Susanna e i vecchioni di Tintoretto; il colore, che arriva dopo una lunga sequenza in bianco e nero, che si carica di un significato concettuale (la conquista del libero arbitrio da parte di Bella), e che ci trasporta da un horror universal anni ’30 ad un quadro espressionista (o impressionista), ad un mondo magico come quello di Alice nel paese delle meraviglie, e con disegni nel cielo che non chiedono di essere realistici, tutt'altro.
A completare il tutto gli incredibili costumi, i trucchi, ed il cast stellare, con Willem Dafoe e Mark Ruffalo in stato di grazia, e un'interpretazione sublime di Emma Stone.
I temi affrontati, quali il libero arbitrio, la crescita personale, le pulsioni sessuali, le convenzioni della società e le sue regole imposte, la crudeltà, la gelosia, il concetto di identità, sono importanti ed attuali.
Si rimane incollati allo schermo per oltre due ore, senza bisogno d'altro, affezionandosi a Bella e facendo il tifo per lei, imprigionata in un mondo maschile che cerca di trattenerla. Ma lei ha sete di conoscenza e di esperienze, ed una speranza nel suo cuore: che il mondo, e quindi le persone, possano diventare migliori.
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imperior max
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martedì 30 gennaio 2024
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l''umana più umana degli umani stessi.
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POVERE CREATURE! di Yorgos Lanthimos. Sicuramente Joe d’Amato o Tinto Brass si sarebbero divertiti come i pazzi a dirigerlo! Ma anche Yorgos va più che bene, anzi…
In una Londra vittoriana retro futuristica Bella Baxter, dopo il suicidio, viene riportata in vita dallo scienziato Godwin Baxter. Essendo un esperimento unico nel suo genere, Godwin incarica il suo studente Max McCandles a monitorare i suoi progressi cognitivi e motori. Bella diventa sempre più consapevole e assetata di conoscenza e di piaceri senza alcun filtro o pregiudizio imposto, al punto di fuggire con l’avvocato Duncan Wedderburn in giro per il mondo.
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POVERE CREATURE! di Yorgos Lanthimos. Sicuramente Joe d’Amato o Tinto Brass si sarebbero divertiti come i pazzi a dirigerlo! Ma anche Yorgos va più che bene, anzi…
In una Londra vittoriana retro futuristica Bella Baxter, dopo il suicidio, viene riportata in vita dallo scienziato Godwin Baxter. Essendo un esperimento unico nel suo genere, Godwin incarica il suo studente Max McCandles a monitorare i suoi progressi cognitivi e motori. Bella diventa sempre più consapevole e assetata di conoscenza e di piaceri senza alcun filtro o pregiudizio imposto, al punto di fuggire con l’avvocato Duncan Wedderburn in giro per il mondo. Lì scoprirà l’umanità in tutte le sue forme, sfaccettature e filosofie. Il tutto con tante ironie, confronti e scopate.
Se con Kynodontas e Il sacrificio del cervo sacro mi aveva fatto stare sulle palle il genere umano, anche stavolta Lanthimos lo ha rifatto, seppur in calcio d’angolo, ma con l’aggiunta di elementi e tematiche importanti quali la sessualità, l’emancipazione femminile, la scoperta dell’io e del mondo, delle divisioni classiste e sociali, del maschilismo possessivo e della dignità umana. Le risate sono garantite con battute divertenti, tempi comici quasi inaspettati e situazioni delle volte sopra le righe, ma ben scritte. Non mancheranno scene parecchio osé tra nudi, bodyhorror, steampunk, piccoli sprizzi di sangue e interiora e volgarità; tutte volute e contestualizzate lungo tutto il film.
Il livello tecnico è ineccepibile, i bianchi e neri da espressionismo tedesco, i colori accesi e desaturati che si intrecciano in musiche molto presenti e mai invasive, ma che anzi accompagnano molto bene la storia. Gli attori formidabili, una Emma Stone impressionante e accattivante molto calata nella parte, Mark Ruffalo molto ben credibile e mai sbilanciato anche quando si ridicolizza, Willem Dafoe continua ancora a mettermi in dubbio l’eterosessualità nonostante il viso deturpato e i rutti bollosi. Montaggio scorrevole, ritmo asservito alla storia, ogni inquadratura e ripresa azzeccate e la divisione in capitoli con dissolvenze incrociate belle artistoidi da favola postmoderna.
Peccato per l’ultima parte dove alcune tematiche di posizioni politiche e socialiste sono sì interessanti, ma non abbastanza approfondite. In più, ma è un difetto relativo, nell’ultimo quarto d’ora il ritmo cala vertiginosamente e il tutto diventa pesante. Bello il fatto però che ci trascina a comprendere il perché delle scelte di Bella prese a inizio film.
A dir poco una grande opera, tra le migliori dell’anno sicuramente e che non ha nulla da spartire con una certa bambola di merda rosa.
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umberto
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giovedì 1 febbraio 2024
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un cocktail di emozioni
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POVERE CREATURE!... Partiamo dalla fine dicendo che i due Golden Globe (miglior film commedia, migliore attrice in un film commedia) e il Leone d'oro (miglior film) vinti, sono ampiamente meritati. Il film è un meraviglioso cocktail in cui possiamo trovare tanti ingredienti che di solito difficilmente si amalgamano tra di loro. Abbiamo la parte noiosa, quella ironica, quella romantica, quella lussuriosa e quella macabra, tutte presenti, tutte importanti, ma, soprattutto, tutte meravigliosamente collegate tra di loro grazie ad una regia impeccabile di Yorgos Lanthimos. Fotografia e scenografia richiamano le atmosfere di Tim Burton con un passaggio dal bianco e nero al colore che evidenzia ancora di più l'evoluzione del personaggio di Bella, interpretata magistralmente da una perfetta Emma Stone.
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POVERE CREATURE!... Partiamo dalla fine dicendo che i due Golden Globe (miglior film commedia, migliore attrice in un film commedia) e il Leone d'oro (miglior film) vinti, sono ampiamente meritati. Il film è un meraviglioso cocktail in cui possiamo trovare tanti ingredienti che di solito difficilmente si amalgamano tra di loro. Abbiamo la parte noiosa, quella ironica, quella romantica, quella lussuriosa e quella macabra, tutte presenti, tutte importanti, ma, soprattutto, tutte meravigliosamente collegate tra di loro grazie ad una regia impeccabile di Yorgos Lanthimos. Fotografia e scenografia richiamano le atmosfere di Tim Burton con un passaggio dal bianco e nero al colore che evidenzia ancora di più l'evoluzione del personaggio di Bella, interpretata magistralmente da una perfetta Emma Stone. A completare il cast stellare abbiamo Mark Ruffalo e Willem Dafoe, anche loro autori di una prova di altissimo livello. Voto: 9,5
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johnny1988
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giovedì 1 febbraio 2024
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una bambina che trova il piacere e legge emerson
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Sul finire del XX secolo, un chirurgo inglese, celebre per le sue sperimentazioni e per lo studio del trapianto di organi fra diversi soggetti, umani e animali, innesta il cervello di un feto nel corpo della giovane madre suicida di questi. Il risultato è la rianimazione della donna con la mente della sua stessa neonata. Il dottore, con la collaborazione di un suo studente dell'accademia di Londra, studia i veloci progressi neurologici della sua creatura.
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Sul finire del XX secolo, un chirurgo inglese, celebre per le sue sperimentazioni e per lo studio del trapianto di organi fra diversi soggetti, umani e animali, innesta il cervello di un feto nel corpo della giovane madre suicida di questi. Il risultato è la rianimazione della donna con la mente della sua stessa neonata. Il dottore, con la collaborazione di un suo studente dell'accademia di Londra, studia i veloci progressi neurologici della sua creatura. Quando il giovane esperimento acquisisce sufficienti facoltà cognitive e linguistiche, nonché la scoperta del "darsi piacere fisico", esso, ribattezzata Bella Baxter, rincorrerà l'avventura all'esplorazione dell'Europa, al seguito di uno scapestrato dongiovanni, che se non riuscirà a conquistarle il cuore, riuscirà invece a perdere la dignità e tutti i suoi risparmi.
Dopo "La Favorita" del 2019, Yorgos Lanthimos e Tony McNamara tornano a far squadra, e, insieme, paiono trovare un equilibrio filosofico e narrativo che, in combinazione fra loro, gratifica l'ambizione provocatoria (e talvolta velleitaria di Lanthimos) e la comicità eversiva (molto più seducente e trasparente) di McNamara. Un accostamento autoriale che nel precedente lavoro metteva maggiormente in luce (e risaltava) la qualità della sceneggiatura.
Poor Things (azzeccatissima la traduzione italiana del libro originale POVERE CREATURE, edito in Italia dal 1992) è un saggio, in sottoveste dilettevole, di pedagogia, di Empirismo, di Filosofia antica e Positivista. Ma anche di Umanità - il padre divino frankenstaniano dell'inventore interpretato da Will Defoe rappresenta il superamento più autentico e commovente della deformità portata all'estremo dalla rivoluzione Illuminista. Ma c'è spazio, e tanto se ne prende questa pellicola, anche per le incursioni cinefile (da Metropolis a Cronenberg, da Bunuel a Lynch, fino a Fassbinder), per il rilancio (non nostalgico, ma elevato più a elemento fantasmagorico e puramente surrealista) delle Avanguardie Storiche. Non manca nemmeno la lezione emancipazionista, che invece di posizionarsi, come vuole la media dei prodotti attuali, sul paternalismo comodo, lascia alla protagonista una incondizionata e genuina libertà espressiva (che accontenterà la rinata sensibilità femminista contemporanea). Tanto che la sensazione che pervade tutta l'opera è quella di un film che non avrebbe senso né "vita" senza la presenza e l'arte di Emma Stone, qui all'apice del suo talento.
PS: lascio qui alcune fra le immagini promozionali più belle che sono riuscito a recuperare.
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