moviepillows_
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martedì 20 febbraio 2024
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povere creature!, il film che è già un cult
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Bella Baxter è una donna adulta ma ha l’età mentale di un neonato. Il Dr. Godwin Baxter, il Frankenstein di turno, scienziato porco ortodosso dalla mente brillante, l’ha ripescata incinta dalle acque del fiume e per riportarla in vita le ha trapiantato il cervello del feto che portava in grembo. E così, Bella, nonostante il corpo di una 35 enne, deve imparare tutto da capo, dalle azioni più semplici, come camminare e mangiare, a quelle più complesse, come parlare o come comportarsi in presenza di estranei.
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Bella Baxter è una donna adulta ma ha l’età mentale di un neonato. Il Dr. Godwin Baxter, il Frankenstein di turno, scienziato porco ortodosso dalla mente brillante, l’ha ripescata incinta dalle acque del fiume e per riportarla in vita le ha trapiantato il cervello del feto che portava in grembo. E così, Bella, nonostante il corpo di una 35 enne, deve imparare tutto da capo, dalle azioni più semplici, come camminare e mangiare, a quelle più complesse, come parlare o come comportarsi in presenza di estranei. Completamente priva di inibizione, Bella decide di partire alla scoperta del mondo e del suo corpo insieme a Dankan che pensa di sfruttarla a suo vantaggio e finirà invece stregato da quella donna, inclassificabile e libera.
Pur essendo prodotto dalla Disney, Povere Creature non è il solito film hollywoodiano. Il film di Lanthimos è sfacciato, grottesco, erotico. Pensandoci, “la società corretta ormai non esiste più”!
Caratterizzato da scenografie surreali simili a quadri viventi, il film alterna il bianco e nero al colore, facendo risaltare i momenti topici con una colonna sonora disturbante, piena di suoni identici e ripetuti. Celebre la scena in cui Bella scopre la povertà, guardandola dall’alto di una torre come se il basso fosse l’inferno in terra e l’alto il paradiso riservato solo a pochi.
Mettendo ancora una volta al centro la violenza e la crudeltà dell’uomo quale leitmotiv dei suoi film, il regista greco è riuscito stavolta a far riflettere anche su tematiche di più ampio spettro come il libero arbitro, il divario tra ricchi e poveri, e l’emancipazione femminile.
Vincitore di 2 Golden Globe e candidato a 10 Premi Oscar (tra cui Miglior attrice protagonista) è il primo film inusuale e scorretto prodotto da una major che non si vedeva da tempo. E affinché grandi star come Emma Stone e Mark Ruffalo ne facciano parte ci è voluto un vero outsider del cinema come Yorgos Lanthimos!
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gabriella
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martedì 27 febbraio 2024
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furiosi sobbalzi
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Un ruolo impegnativo per Emma Stone, che nel film di Yorgos Lanthimos dà vita a una creatura ibrida, con il corpo di una donna morta suicida e il cervello del feto che portava in grembo, opera di uno scienziato folle che si fa chiamare God( William Dafoe), un film che è fatto di continui furiosi sobbalzi, capovolto, disarmonico, deformante, semplicemente meraviglioso, Dimenticate Mia Dolan che sgambetta leggera davanti un panorama di una Los Angeles illuminata dal tramonto, e immergiamoci in un bianco e nero trafitto dallo sguardo di Bella, di immagini in formazione, in un corpo di donna che deambula rigidamente e in modo scoordinato, ma dotata di insaziabile anche se inconsapevole curiosità che la spinge a voler uscire dal perimetro “domestico”, assecondato poi da God in nome del libero arbitrio, non prima di averla promessa in sposa al suo giovane assistente Max MC Candles.
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Un ruolo impegnativo per Emma Stone, che nel film di Yorgos Lanthimos dà vita a una creatura ibrida, con il corpo di una donna morta suicida e il cervello del feto che portava in grembo, opera di uno scienziato folle che si fa chiamare God( William Dafoe), un film che è fatto di continui furiosi sobbalzi, capovolto, disarmonico, deformante, semplicemente meraviglioso, Dimenticate Mia Dolan che sgambetta leggera davanti un panorama di una Los Angeles illuminata dal tramonto, e immergiamoci in un bianco e nero trafitto dallo sguardo di Bella, di immagini in formazione, in un corpo di donna che deambula rigidamente e in modo scoordinato, ma dotata di insaziabile anche se inconsapevole curiosità che la spinge a voler uscire dal perimetro “domestico”, assecondato poi da God in nome del libero arbitrio, non prima di averla promessa in sposa al suo giovane assistente Max MC Candles. Bella decide di scappare a Lisbona con il vanesio e seduttore avvocato Duncan Weddemburg ( Mark Ruffolo nell’insolito ruolo di villain), perché nel frattempo ha scoperto la sua sessualità , agisce istintivamente , non ha pregiudizi, tabù, non ha una morale, nonostante viva in una Londra Vittoriana che prevede un comportamento adeguato in società. Nella sua disarmante ingenuità e purezza, non prova vergogna alcuna, e questo fa crollare le sicurezze di Duncan che regredisce continuamente mentre lei si evolve, esplora, esperimenta, non solo gli appetiti sessuali o quelli dello stomaco, ingozzandosi di pastel de nata, ma anche il degrado, la miseria, la sofferenza, , solo conoscendo il mondo , possiamo dire che il mondo è nostro. Ecco che i colori esplodono, pastosi, accecanti,crepuscolari, con riflessi surreali, tinte audaci e sfumature pastello, diafani, a tratti lisergici ,nei paesaggi, nei luoghi, e nei vestiti di Bella, a simboleggiare la sua emancipazione e la sua libertà, fino a indagare fino in fondo le sue origini, la sua provenienza e comprendere la grandezza dell’essere umano , che spesso si trova dove meno te l’aspetti, in Max per esempio, figura paziente, così lontana dal machismo di Duncan, un uomo che permette a Bella di crescere ed essere sé stessa, ma anche nella figura di God che nel tempo acquisisce sempre più un senso paterno, iniziato quando aveva lasciato andare la sua creatura, senza sapere di amarla come una figlia. Ci sarebbe ancora tanto da dire su questo splendido , disinibito, disfunzionale, asimmetrico e travolgente affresco beffardo e affascinante, ma mi fermo qui , perché è un film assolutamente da vedere, con degli interpreti impeccabili, su tutti Emma , straordinaria e magnifica grande creatura.
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ludovico morandi
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giovedì 7 settembre 2023
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una ventata d''aria fresca nell''estetica di un film
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Poor Things è un film del 2023 scritto da Tony McNamara e diretto da Yorgos Lanthimos che ci narrano la storia di una ragazza di nome Bella Dexer tornata in vita grazie ad un'intervento chrirurgico del Dottore Godwin Dexter, ella però non ricorda niente della sua precedente vita e il suo livello intellettivo è quello di un bambino.
Partiamo con il dire che l'estetica di questo film porta una ventata d'aria fresca all'innovazione cinematografica, che nell'ultimo periodo viene spesso cercata solo nel lato tecnico e nello sviluppo della tecnologia, che non è un male, anzi, ma non riesce ad essere espressiva quanto un'evoluzione artistica, che qui si fa ben sentire grazie ad un'atmosfera surreale collocata sia nel passato sia in un futuro distopico, comunicandoci temi più recenti come quelli femministi finalmente in un modo non banale e forzato, una scenografia che lascia a bocca aperta nel suo modo di rielaborare le città che si andranno ad esplorare e che mantiene una coerenza stilistica che a volte ha dei tratti rievocativi della corrente futurista.
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Poor Things è un film del 2023 scritto da Tony McNamara e diretto da Yorgos Lanthimos che ci narrano la storia di una ragazza di nome Bella Dexer tornata in vita grazie ad un'intervento chrirurgico del Dottore Godwin Dexter, ella però non ricorda niente della sua precedente vita e il suo livello intellettivo è quello di un bambino.
Partiamo con il dire che l'estetica di questo film porta una ventata d'aria fresca all'innovazione cinematografica, che nell'ultimo periodo viene spesso cercata solo nel lato tecnico e nello sviluppo della tecnologia, che non è un male, anzi, ma non riesce ad essere espressiva quanto un'evoluzione artistica, che qui si fa ben sentire grazie ad un'atmosfera surreale collocata sia nel passato sia in un futuro distopico, comunicandoci temi più recenti come quelli femministi finalmente in un modo non banale e forzato, una scenografia che lascia a bocca aperta nel suo modo di rielaborare le città che si andranno ad esplorare e che mantiene una coerenza stilistica che a volte ha dei tratti rievocativi della corrente futurista.
E' un film senza tempo, sia allegoricamente che letteralmente, in quanto è si collegabile in un periodo storico, ma ci sono degli elementi che lo estraniano da quell'epoca, creando un gioco di contrasti che si và a ritrovare anche nella regia, veramente ben fatta, dove il regista va a giocare nell'alternarsi tra le lenti grandangolari e quelle non, fino ad usarle insieme, portandoci ad avere una visione distorta dell'opera, come quella che ha l'uomo su molti aspetti della vita. Questo distorcere l'immagine viene aiutato anche dalla colonna sonora al quale anch'essa è perfettamente intrinseca, passando dalle note più stridule e stonate a quelle più dolci e armonizzate.
In tutto questo è impossibile non citare la fotografia, che fa da sfondo al susseguirsi delle vicende passando dal bianco e nero, ai colori caldi fino a quelli freddi, ma mantenendo dei toni densi, che a volte pitturano il mare e il cielo con pennellate veloci non definite, dando l'impressione di guardare un quadro impressionista.
Un'altro elemento che spicca è sicuramente il sesso, che quì non viene trattato come forma d'intrattenimento per lo spettatore, per dargli quei due o tre minuti di vedo non vedo, ma si mostra apertamente senza paura di sdoganarlo in quanto anch'esso fa parte della natura umana e quest'opera tenta il più possibile di aprirci gli occhi avvicinandosi a noi senza barriere.
Anche guardando quest'aspetto, si può dire che Emma Stone nei panni della protagonista, abbia fatto la sua miglior perfomance in un ruolo parecchio difficile, così come il resto del cast che è stato straordinario, con un Mark Ruffalo in gran forma, il solito ed inimatibile William Dafoe e Ramy Youssef che si lancia nell'industria grazie ad un'ottima interpetazione.
In conclusione è un film con un eccezzionale reparto estetico e narrativo, destinato a rimanere tra i migliori del ventennio e che rinnova la corrente contemporanea con delle trovate originali e ben riuscite, risultando divertente, riflessivo e affascinante.
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william dollace
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sabato 27 gennaio 2024
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meravoglioso
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La scoperta del mondo, la curiosità innata di un essere umano, creatura fra le creature, cinema di stupore e meraviglia (meravoglioso è il termine che più mi ha attraversato il lobo frontale e le periferie degli occhi insieme ai suoi sminuzzati centri storici durante il film), stanze città, stanze impero, all'interno di città impero e mondi imperi visti con lo strabuzzare cardiaco incespicante di un occhio e corpo asincrono e inallenato alla vita e così ha inizio questo percorso di turbolente divenire, di venire in venire, questa goduria scenografica clitoridea con Lanthimos che fa di tutto per rimpiazzare la mediocre definizione a cui ci ha abituato lo schermo e i suoi derivati dalla scenografia al punto di s-vista.
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La scoperta del mondo, la curiosità innata di un essere umano, creatura fra le creature, cinema di stupore e meraviglia (meravoglioso è il termine che più mi ha attraversato il lobo frontale e le periferie degli occhi insieme ai suoi sminuzzati centri storici durante il film), stanze città, stanze impero, all'interno di città impero e mondi imperi visti con lo strabuzzare cardiaco incespicante di un occhio e corpo asincrono e inallenato alla vita e così ha inizio questo percorso di turbolente divenire, di venire in venire, questa goduria scenografica clitoridea con Lanthimos che fa di tutto per rimpiazzare la mediocre definizione a cui ci ha abituato lo schermo e i suoi derivati dalla scenografia al punto di s-vista. Ogni inquadratura (sferoidale, orbitale cit. La Favorita) è una botta e via, meraviglia di dopamina e bellezza in alta definizione, sia lodato ogni mostro che secerne corpi e nuove vite rattoppate perché è la creazione in sé la meraviglia distopica del reale che risucchia l'irreale o lo sputa dopo averlo masticato, nell'azzeramento di ogni convenzione, siano essi i titoli di coda i labirinti dell'intelletto o l'anatomia messa in opera, e cuori tritacarne e città leccate dalla storia, dove passa Bella, tutto si fa visto e passato, ingerito e digerito, capito e sodomizzato fra le sue morbide cosce e nel cinema di questo autore straordinario, che con poor things, supera ogni asterisco e appunto, rieditando un manuale di cinema che non c'era ma ora c'è. Addio al cinema viva il Cinema.
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adele nardulli
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domenica 28 gennaio 2024
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nuovi equilibri tra donna e uomo
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Tutto detto, Bella protagonista fantastica dentro e fuori, musiche, scenografie e costumi sconvolgenti, riferimenti intertestuali, un vero capolavoro di ricerca interiore e sociale, tutto detto, nessuno parla della figura credo più innovativa del film, il ricercatore, promesso sposo di Bella, che, apparentemente sempre sullo sfondo, è in realtà uno dei suoi deus ex machina.
Da una parte, God, il creatore fisico, dall'altra Max, il timido ma coraggioso “spettatore” della mirabolante evoluzione di Bella.
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Tutto detto, Bella protagonista fantastica dentro e fuori, musiche, scenografie e costumi sconvolgenti, riferimenti intertestuali, un vero capolavoro di ricerca interiore e sociale, tutto detto, nessuno parla della figura credo più innovativa del film, il ricercatore, promesso sposo di Bella, che, apparentemente sempre sullo sfondo, è in realtà uno dei suoi deus ex machina.
Da una parte, God, il creatore fisico, dall'altra Max, il timido ma coraggioso “spettatore” della mirabolante evoluzione di Bella. Uno spettatore che, proprio nella sua apparente debolezza, ne rispetta la libertà - il libero arbitrio concessole dal "padre" - e ne favorisce quindi la crescita nel mondo. E' presente ovunque nella vita della protagonista, da osservatore scientifico a complice dell'aberrante e burlesca "operazione" finale, ed è quello che, in fin dei conti, Bella sceglie sempre, rifugge e poi ricerca, fino al simil-bucolico quadretto di vita finale.
Una proposta per l'Uomo di oggi, confuso dal rivoluzionario e spesso poco "elegante" dirompere del nuovo Femminile, che sia in grado di affiancar dignitosamente e costruttivamente la libera espressione e affermazione della Donna moderna.
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enripanda
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lunedì 29 gennaio 2024
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uno spettacolo per gli occhi..e non solo!
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Adattamento cinematografico di un romanzo di Alasdair Gray del 1992, Povere creature! racconta la storia di Bella Baxter, della sua "creazione” e delle sue avventure in giro per il mondo. Il regista, Yorgos Lanthimos, confezione un film facendo un uso sapiente di tre elementi: la musica (colonna sonora curata da Jerskin Fendrix), dissonante, primitiva, fuori dal comune, finalizzata a sottolineare la scoperta (si scopre il suono di uno strumento, ad esempio un pianoforte, come si scopre pian piano la forma del proprio corpo); le inquadrature, con alternanze del fish-eye e di bellissimi grandangolari (lo spettatore è di volta in volta spaesato, catturato, immerso in un'atmosfera surreale), con movimenti della cinepresa all'interno delle stanze, scatti a sorpresa che talvolta ci fanno sentire dei curiosi come nel dipinto Susanna e i vecchioni di Tintoretto; il colore, che arriva dopo una lunga sequenza in bianco e nero, che si carica di un significato concettuale (la conquista del libero arbitrio da parte di Bella), e che ci trasporta da un horror universal anni ’30 ad un quadro espressionista (o impressionista), ad un mondo magico come quello di Alice nel paese delle meraviglie, e con disegni nel cielo che non chiedono di essere realistici, tutt'altro.
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Adattamento cinematografico di un romanzo di Alasdair Gray del 1992, Povere creature! racconta la storia di Bella Baxter, della sua "creazione” e delle sue avventure in giro per il mondo. Il regista, Yorgos Lanthimos, confezione un film facendo un uso sapiente di tre elementi: la musica (colonna sonora curata da Jerskin Fendrix), dissonante, primitiva, fuori dal comune, finalizzata a sottolineare la scoperta (si scopre il suono di uno strumento, ad esempio un pianoforte, come si scopre pian piano la forma del proprio corpo); le inquadrature, con alternanze del fish-eye e di bellissimi grandangolari (lo spettatore è di volta in volta spaesato, catturato, immerso in un'atmosfera surreale), con movimenti della cinepresa all'interno delle stanze, scatti a sorpresa che talvolta ci fanno sentire dei curiosi come nel dipinto Susanna e i vecchioni di Tintoretto; il colore, che arriva dopo una lunga sequenza in bianco e nero, che si carica di un significato concettuale (la conquista del libero arbitrio da parte di Bella), e che ci trasporta da un horror universal anni ’30 ad un quadro espressionista (o impressionista), ad un mondo magico come quello di Alice nel paese delle meraviglie, e con disegni nel cielo che non chiedono di essere realistici, tutt'altro.
A completare il tutto gli incredibili costumi, i trucchi, ed il cast stellare, con Willem Dafoe e Mark Ruffalo in stato di grazia, e un'interpretazione sublime di Emma Stone.
I temi affrontati, quali il libero arbitrio, la crescita personale, le pulsioni sessuali, le convenzioni della società e le sue regole imposte, la crudeltà, la gelosia, il concetto di identità, sono importanti ed attuali.
Si rimane incollati allo schermo per oltre due ore, senza bisogno d'altro, affezionandosi a Bella e facendo il tifo per lei, imprigionata in un mondo maschile che cerca di trattenerla. Ma lei ha sete di conoscenza e di esperienze, ed una speranza nel suo cuore: che il mondo, e quindi le persone, possano diventare migliori.
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imperior max
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martedì 30 gennaio 2024
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l''umana più umana degli umani stessi.
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POVERE CREATURE! di Yorgos Lanthimos. Sicuramente Joe d’Amato o Tinto Brass si sarebbero divertiti come i pazzi a dirigerlo! Ma anche Yorgos va più che bene, anzi…
In una Londra vittoriana retro futuristica Bella Baxter, dopo il suicidio, viene riportata in vita dallo scienziato Godwin Baxter. Essendo un esperimento unico nel suo genere, Godwin incarica il suo studente Max McCandles a monitorare i suoi progressi cognitivi e motori. Bella diventa sempre più consapevole e assetata di conoscenza e di piaceri senza alcun filtro o pregiudizio imposto, al punto di fuggire con l’avvocato Duncan Wedderburn in giro per il mondo.
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POVERE CREATURE! di Yorgos Lanthimos. Sicuramente Joe d’Amato o Tinto Brass si sarebbero divertiti come i pazzi a dirigerlo! Ma anche Yorgos va più che bene, anzi…
In una Londra vittoriana retro futuristica Bella Baxter, dopo il suicidio, viene riportata in vita dallo scienziato Godwin Baxter. Essendo un esperimento unico nel suo genere, Godwin incarica il suo studente Max McCandles a monitorare i suoi progressi cognitivi e motori. Bella diventa sempre più consapevole e assetata di conoscenza e di piaceri senza alcun filtro o pregiudizio imposto, al punto di fuggire con l’avvocato Duncan Wedderburn in giro per il mondo. Lì scoprirà l’umanità in tutte le sue forme, sfaccettature e filosofie. Il tutto con tante ironie, confronti e scopate.
Se con Kynodontas e Il sacrificio del cervo sacro mi aveva fatto stare sulle palle il genere umano, anche stavolta Lanthimos lo ha rifatto, seppur in calcio d’angolo, ma con l’aggiunta di elementi e tematiche importanti quali la sessualità, l’emancipazione femminile, la scoperta dell’io e del mondo, delle divisioni classiste e sociali, del maschilismo possessivo e della dignità umana. Le risate sono garantite con battute divertenti, tempi comici quasi inaspettati e situazioni delle volte sopra le righe, ma ben scritte. Non mancheranno scene parecchio osé tra nudi, bodyhorror, steampunk, piccoli sprizzi di sangue e interiora e volgarità; tutte volute e contestualizzate lungo tutto il film.
Il livello tecnico è ineccepibile, i bianchi e neri da espressionismo tedesco, i colori accesi e desaturati che si intrecciano in musiche molto presenti e mai invasive, ma che anzi accompagnano molto bene la storia. Gli attori formidabili, una Emma Stone impressionante e accattivante molto calata nella parte, Mark Ruffalo molto ben credibile e mai sbilanciato anche quando si ridicolizza, Willem Dafoe continua ancora a mettermi in dubbio l’eterosessualità nonostante il viso deturpato e i rutti bollosi. Montaggio scorrevole, ritmo asservito alla storia, ogni inquadratura e ripresa azzeccate e la divisione in capitoli con dissolvenze incrociate belle artistoidi da favola postmoderna.
Peccato per l’ultima parte dove alcune tematiche di posizioni politiche e socialiste sono sì interessanti, ma non abbastanza approfondite. In più, ma è un difetto relativo, nell’ultimo quarto d’ora il ritmo cala vertiginosamente e il tutto diventa pesante. Bello il fatto però che ci trascina a comprendere il perché delle scelte di Bella prese a inizio film.
A dir poco una grande opera, tra le migliori dell’anno sicuramente e che non ha nulla da spartire con una certa bambola di merda rosa.
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umberto
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giovedì 1 febbraio 2024
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un cocktail di emozioni
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POVERE CREATURE!... Partiamo dalla fine dicendo che i due Golden Globe (miglior film commedia, migliore attrice in un film commedia) e il Leone d'oro (miglior film) vinti, sono ampiamente meritati. Il film è un meraviglioso cocktail in cui possiamo trovare tanti ingredienti che di solito difficilmente si amalgamano tra di loro. Abbiamo la parte noiosa, quella ironica, quella romantica, quella lussuriosa e quella macabra, tutte presenti, tutte importanti, ma, soprattutto, tutte meravigliosamente collegate tra di loro grazie ad una regia impeccabile di Yorgos Lanthimos. Fotografia e scenografia richiamano le atmosfere di Tim Burton con un passaggio dal bianco e nero al colore che evidenzia ancora di più l'evoluzione del personaggio di Bella, interpretata magistralmente da una perfetta Emma Stone.
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POVERE CREATURE!... Partiamo dalla fine dicendo che i due Golden Globe (miglior film commedia, migliore attrice in un film commedia) e il Leone d'oro (miglior film) vinti, sono ampiamente meritati. Il film è un meraviglioso cocktail in cui possiamo trovare tanti ingredienti che di solito difficilmente si amalgamano tra di loro. Abbiamo la parte noiosa, quella ironica, quella romantica, quella lussuriosa e quella macabra, tutte presenti, tutte importanti, ma, soprattutto, tutte meravigliosamente collegate tra di loro grazie ad una regia impeccabile di Yorgos Lanthimos. Fotografia e scenografia richiamano le atmosfere di Tim Burton con un passaggio dal bianco e nero al colore che evidenzia ancora di più l'evoluzione del personaggio di Bella, interpretata magistralmente da una perfetta Emma Stone. A completare il cast stellare abbiamo Mark Ruffalo e Willem Dafoe, anche loro autori di una prova di altissimo livello. Voto: 9,5
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felicity
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mercoledì 28 febbraio 2024
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un’opera che lascia a bocca aperta
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In Povere creature! non c’è una sola inquadratura realistica. Tutto è deformato, curvato, ampliato, dilatato. Come se la regia volesse sintonizzare il suo sguardo sulla stessa lunghezza d’onda della sua protagonista: l’incantevole Bella Baxter, fanciulla mutante affamata di vita, movimento e sessualità. Lei divora il mondo, i maschi, i libri, i cibi.
Bella incede nel mondo incespicando. Ha il corpo di una donna e il cervello di un poppante. Ha desideri e bisogni che il suo cervello non è in grado di comprendere e di governare. Lei però vuole apprendere. Vuole conoscere. A poco a poco si impossessa delle parole, del linguaggio, del movimento.
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In Povere creature! non c’è una sola inquadratura realistica. Tutto è deformato, curvato, ampliato, dilatato. Come se la regia volesse sintonizzare il suo sguardo sulla stessa lunghezza d’onda della sua protagonista: l’incantevole Bella Baxter, fanciulla mutante affamata di vita, movimento e sessualità. Lei divora il mondo, i maschi, i libri, i cibi.
Bella incede nel mondo incespicando. Ha il corpo di una donna e il cervello di un poppante. Ha desideri e bisogni che il suo cervello non è in grado di comprendere e di governare. Lei però vuole apprendere. Vuole conoscere. A poco a poco si impossessa delle parole, del linguaggio, del movimento.
Attraverso scenografie sontuose, riferimenti pittorici raffinati e una fotografia di eccezionale potenza cromatica e luministica, Lanthimos firma un’opera che lascia a bocca aperta per la ricchezza della messinscena, per la bellezza di alcune immagini e per l’uso fiammeggiante della computer graphic: un film che va a fondo nell’indagine sulla natura del desiderio e che sgonfia e mette fuori gioco pregiudizi e tabù.
Visto l’esito della storia, e dei suoi protagonisti, viene quasi spontaneo pensare che forse, in fondo, le povere creature da commiserare siamo proprio noi spettatori, incapaci di crescere, cambiare, osare e rischiare come invece mostrano di saper fare i personaggi del film.
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ludovico morandi
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giovedì 7 settembre 2023
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una ventata d''aria fresca nell''estetica di un film
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Poor Things è un film del 2023 scritto da Tony McNamara e diretto da Yorgos Lanthimos che ci narrano la storia di una ragazza di nome Bella Dexer tornata in vita grazie ad un'intervento chrirurgico del Dottore Godwin Dexter, ella però non ricorda niente della sua precedente vita e il suo livello intellettivo è quello di un bambino.
Partiamo con il dire che l'estetica di questo film porta una ventata d'aria fresca all'innovazione cinematografica, che nell'ultimo periodo viene spesso cercata solo nel lato tecnico e nello sviluppo della tecnologia, che non è un male, anzi, ma non riesce ad essere espressiva quanto un'evoluzione artistica, che qui si fa ben sentire grazie ad un'atmosfera surreale collocata sia nel passato sia in un futuro distopico, comunicandoci temi più recenti come quelli femministi finalmente in un modo non banale e forzato, una scenografia che lascia a bocca aperta nel suo modo di rielaborare le città che si andranno ad esplorare e che mantiene una coerenza stilistica che a volte ha dei tratti rievocativi della corrente futurista.
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Poor Things è un film del 2023 scritto da Tony McNamara e diretto da Yorgos Lanthimos che ci narrano la storia di una ragazza di nome Bella Dexer tornata in vita grazie ad un'intervento chrirurgico del Dottore Godwin Dexter, ella però non ricorda niente della sua precedente vita e il suo livello intellettivo è quello di un bambino.
Partiamo con il dire che l'estetica di questo film porta una ventata d'aria fresca all'innovazione cinematografica, che nell'ultimo periodo viene spesso cercata solo nel lato tecnico e nello sviluppo della tecnologia, che non è un male, anzi, ma non riesce ad essere espressiva quanto un'evoluzione artistica, che qui si fa ben sentire grazie ad un'atmosfera surreale collocata sia nel passato sia in un futuro distopico, comunicandoci temi più recenti come quelli femministi finalmente in un modo non banale e forzato, una scenografia che lascia a bocca aperta nel suo modo di rielaborare le città che si andranno ad esplorare e che mantiene una coerenza stilistica che a volte ha dei tratti rievocativi della corrente futurista.
E' un film senza tempo, sia allegoricamente che letteralmente, in quanto è si collegabile in un periodo storico, ma ci sono degli elementi che lo estraniano da quell'epoca, creando un gioco di contrasti che si và a ritrovare anche nella regia, veramente ben fatta, dove il regista va a giocare nell'alternarsi tra le lenti grandangolari e quelle non, fino ad usarle insieme, portandoci ad avere una visione distorta dell'opera, come quella che ha l'uomo su molti aspetti della vita. Questo distorcere l'immagine viene aiutato anche dalla colonna sonora al quale anch'essa è perfettamente intrinseca, passando dalle note più stridule e stonate a quelle più dolci e armonizzate.
In tutto questo è impossibile non citare la fotografia, che fa da sfondo al susseguirsi delle vicende passando dal bianco e nero, ai colori caldi fino a quelli freddi, ma mantenendo dei toni densi, che a volte pitturano il mare e il cielo con pennellate veloci non definite, dando l'impressione di guardare un quadro impressionista.
Un'altro elemento che spicca è sicuramente il sesso, che quì non viene trattato come forma d'intrattenimento per lo spettatore, per dargli quei due o tre minuti di vedo non vedo, ma si mostra apertamente senza paura di sdoganarlo in quanto anch'esso fa parte della natura umana e quest'opera tenta il più possibile di aprirci gli occhi avvicinandosi a noi senza barriere.
Anche guardando quest'aspetto, si può dire che Emma Stone nei panni della protagonista, abbia fatto la sua miglior perfomance in un ruolo parecchio difficile, così come il resto del cast che è stato straordinario, con un Mark Ruffalo in gran forma, il solito ed inimatibile William Dafoe e Ramy Youssef che si lancia nell'industria grazie ad un'ottima interpetazione.
In conclusione è un film con un eccezzionale reparto estetico e narrativo, destinato a rimanere tra i migliori del ventennio e che rinnova la corrente contemporanea con delle trovate originali e ben riuscite, risultando divertente, riflessivo e affascinante.
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