Anno | 1975 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Gran Bretagna |
Durata | 184 minuti |
Regia di | Stanley Kubrick |
Attori | Ryan O'Neal, Marisa Berenson, Patrick Magee, Hardy Krüger, Steven Berkoff Gay Hamilton, Marie Kean, Diana Körner, Pat Roach, Murray Melvin, Frank Middlemass, André Morell, Arthur O'Sullivan, Godfrey Quigley, Leonard Rossiter, Philip Stone, Michael Hordern. |
Uscita | lunedì 12 gennaio 2015 |
Tag | Da vedere 1975 |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 4,00 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 13 dicembre 2023
Barry è un giovane di bell'aspetto ma dalle origini modeste. Rifiutato dalla donna che ama, intraprende la carriera militare dopo un duello con l'avversario in amore. Il film ha ottenuto 7 candidature e vinto 4 Premi Oscar, ha vinto un premio ai David di Donatello, 2 candidature a Golden Globes, In Italia al Box Office Barry Lyndon ha incassato nelle prime 6 settimane di programmazione 68,9 mila euro e 68,8 mila euro nel primo weekend.
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Barry è un giovane di bell'aspetto ma dalle origini modeste. Rifiutato dalla donna che ama, intraprende la carriera militare dopo un duello con l'avversario in amore. Stanco della vita militare, con un espediente entra nell'esercito prussiano, divenendo il beniamino del capitano Potzdorf. Ma anche questa volta la fortuna gli volta le spalle e, costretto a fuggire, diventa il compare di un raffinato avventuriero. Con la spada e la pistola si fa largo nella bella società. Ormai è un uomo appagato. Gli manca solo il blasone. Sposando la contessa di Lyndon e assumendone il cognome colma la lacuna. Ma sarà un matrimonio infelice. Il figlio della contessa, nato da un altro matrimonio, lo odia e per molti anni progetterà una vendetta, che si compirà quando affronterà il patrigno in duello. Barry Lyndon perderà una gamba e i suoi averi. Un malinconico esilio segna il suo definitivo destino.
Tratto dal noto romanzo settecentesco di William Makepeace Thackeray, Barry Lyndon si può definire un film anomalo nella produzione del grande Stanley Kubrik. Film di difficile collocazione e che ha spaventato la critica al suo apparire a causa della mancanza di una chiave di lettura che conducesse alle origini del progetto. Il misterioso Kubrik non ha mai chiarito le sue intenzioni. Ma ciò non impedisce di giudicare il film una splendida anomalia.
Usando una tecnica d'illuminazione naturalistica, tutta a base di candele, che il grande direttore della fotografia John Alcott realizza genialmente, il film è immerso in una atmosfera che restituisce il clima del tempo. Kubrik si è avvalso di lenti speciali, fornite dalla Carl Zeiss e adattate da Ed Di Giulio. Un film freddo e crudele. Ironico e mastodontico. Solenne e malinconico. La bella voce narrante di Romolo Valli accompagna il racconto con tono suadente e beffardo. Altro contributo memorabile al film sono le musiche assemblate da Leonard Rosenmann. Fra tutte spicca il trio per piano in mi bemolle di Schubert. Gli interpreti sono usati da Kubrik come pedine di un'invisibile scacchiera, che egli percorre seguendo un imperscrutabile disegno metafisico.
Le leggi cosmiche e l'ineluttabilità del destino avvicinano Barry Lyndon a 2001: Odissea nello spazio. L'astronauta affronta i misteri del cosmo e ne è vittima, così come Lyndon entra in un mondo che non gli appartiene, subendone la consueta glacialità. Il film ha ricevuto quattro Oscar: per i costumi, la fotografia, la scenografia e la musica.
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Il fascino di questo film si trova probabilmente nel contrasto tra lo splendore delle immagini e il tono cupo delle vicende. Infatti il film può essere analizzato su 3 livelli: il primo, il più semplice, è quello della splendida ricostruzione storica di un regista maestro dei particolari, con tutta la magnificenza di colori e stoffe dell'epoca; il secondo è sempre storico, [...] Vai alla recensione »
Inizia il film e sembra quasi di essere seduti nella poltrona di un bel salone a pochi passi da un enorme "affresco animato" di epoca neoclassica. Un dipinto tutt'altro che statico, le vicende narrate sono quelle di Redmond Barry Lyndon, un giovane irlandese molto focoso e istintivo. Una vita piena di peripezie e colpi di scena quella di Barry, che si trova a giovane età a dover [...] Vai alla recensione »
“ Ci sono forse delle differenze tra il futuro siderale di 2001 Odissea nello spazio ed il passato settecentesco di Barry Lyndon? Non a caso sono le due pellicole più definitive” Così ho letto da qualche parte quest’inciso che mi porta a dire : si è vero ,in parte , un opera è “definitiva” quando ha in se un rigore progettuale [...] Vai alla recensione »
Non so se sia vero ma ho letto da qualche parte che Fellini che stava girando il suo "Casanova"ovviamente ambientato nel 700 e Kubrick il suo "Barry Lyndon" si consultarono sui trucchi scenografici più adatti per l'ambientazione di quell'epoca. Certo il confronto tra i due capolavori essendo notevolmente dissimili è piuttosto problematico [...] Vai alla recensione »
Curiosità su Barry Lyndon Dopo il terribile flop del film Waterloo di Sergei Federorovich Bondarchuk,”un angelo protettore “ consigliò a Stanley Kubrick di rinunciare al suo progetto suntuoso "Napoleon" , da tempo nel cassetto ed intraprendere un percorso cinematografico collaterale. Quando gli passò nelle mani il manoscritto romanzato&nbs [...] Vai alla recensione »
bene così Dice Stanley Kubirck del suo film Barry Lyndon nell ‘anno della promozione del film : “ parte delle ambientazioni sonno state riutilizzate dal lavoro preparatorio su Napoleone che poi non andò in produzione;posso dire con orgoglio che il mio faticoso lavoro non è andato completamente perso inutilmente.
Nel Settecento, l’epopea tragica di Redmond Barry (O’Neal), piccolo borghese irlandese, che arriva prima ai vertici della società, per poi ricadere in basso. Ennesimo capolavoro di Kubrik, che l’ha sceneggiato dal romanzo di William M. Thackeray, prodotto e diretto. Uno dei film più importanti nell’itinerario del regista che realizza un’opera d’arte [...] Vai alla recensione »
Andato a monte il progetto “Napoleon”, Kubrick non rinuncia nella volontà di fare un film storico, e la sua volontà si esprime con un capolavoro come “Barry Lindon”, che ci regala uno sguardo perfetto e affascinante del XVIII secolo. Il principio di realtà nei film di Kubrick ci sta sempre, è ricercato e portato a termine; lo testimonia il risultato incredibile dato dall'uso di lussureggianti location [...] Vai alla recensione »
La sconfinatezza degli orizzonti, la straordinaria bellezza dei paesaggi, che sembrano scaturire da dipinti di vedutisti come Turner, Cole o Constable, lasciano abbacinati. Ogni diapositiva, ogni singolo fotogramma è un olio. Delle massime creazioni del paesaggismo. Il film sembra inanellare sequenze ininterrotte di opere pittoriche del miglior periodo romantico e (post)impressionista in un [...] Vai alla recensione »
Visionare Barry Lyndon è come andare a scuola di cinema, la storia, i personaggi, sono solo un pretesto per esprimere le massime potenzialità della settima arte. Se fossi un regista debuttante e mi affacciassi sul mondo del cinema adesso, nel momento in cui scrivo, non c'è dubbio che prenderei questo film come modello di assoluta bellezza e perfezione.
La parabola della vita di Barry Lindon si fonde mirabilmente ai vizi di un ambiente moralmente degradato. dove non c'è quasi mai spazio per la pietà, l'amore, la comprensione. Ne emerge una visione pessimistica dell'uomo e della società. Le musiche, scelte con cura e intelligenza da Kubrick, sono un'autentica antologia di brani veramente belli, un omaggio al Settecento [...] Vai alla recensione »
Inizia il film e sembra quasi di essere seduti nella poltrona di un bel salone a pochi passi da un enorme "affresco animato" di epoca neoclassica. Un dipinto tutt'altro che statico, le vicende narrate sono quelle di Redmond Barry Lyndon, un giovane irlandese molto focoso e istintivo. Una vita piena di peripezie e colpi di scena quella di Barry, che si trova a giovane età a dover [...] Vai alla recensione »
Irlanda di metà Settecento. Un giovane popolano, spinto da una delusione d'amore e da un duello amoroso vinto con un ufficiale dell'esercito, decide di emigrare in cerca di miglior sorte. Il destino gliene riserverà di tutti i colori: rapinato dai briganti, membro dell'esercito inglese poi di quello prussiano poi spia e giocatore d'azzardo e infine duca di Lindon.
Barry Lindon, di Stanley Kubrick, è un film storico e drammatico. E' tratto dal romanzo di W.Makepeace Thackeray, le memorie di Barry Lindon. Il film narra la vicenda dell' irlandese Redmond Barry, che, rimasto orfano per la perdita del padre in duello, affronta tutta una serie di avventure, fortunate e sfortunate. Dapprima si innamora di Nora, sua cugina, ma viene cacciato dopo un finto [...] Vai alla recensione »
Barry Lyndon è costruito secondo l'immaginario dell'epoca, ispirato ai quadri dei grandi pittori. La cugina di Barry, nella scena dopo il duello all'inizio del film, è praticamente identica al ritratto della figlia di Gainsborough, Margareth, custodito a Londra nel Victoria and Albert Museum1, mentre Marisa Berenson è identica alla moglie di Gainsborough in un quadro esposto alla Tate Gallery.
Una specie di documentario sul Settecento, con la sua migliore musica (tranne il tema d'amore tragico di Schubert, che Kubrick ha dovuto prendere dall'800) e soprattutto con la sua migliore pittura. E come in essa, fedeltà ai modelli, verità del colore, sensibilità, eleganza e perfezione rare, essenzialità e grande senso della composizione, il tutto in visione [...] Vai alla recensione »
BARRY LYNDON (UK, 1975) diretto da STANLEY KUBRICK. Con RYAN O'NEAL, MARISA BERENSON, STEVEN BERKOFF, GAY HAMILTON, MARIE KEAN, HARDY KRUGER, PATRICK MAGEE L’irlandese Redmond Barry, giovane dall’aspetto affascinante ma penalizzato dalle umili origini, affronta in duello un capitano dell’esercito inglese per contendersi con lui le grazie della cugina.
Barry Kyndon è “bello” perché ogni scena è un quadro suggerita dalle più belle tele dell’epoca e per la scelta dei bei brani musicali che ne fanno un film di grande suggestione visiva e uditiva. Al pubblico di oggi, magari forse no, ma alla sua uscita 40 anni fa, quasi nessun critico seppe cogliere la profondità. Gli fu rimproverato un eccesso di rigore formale caratterizzato da una “lentezza” [...] Vai alla recensione »
Questo autentico capolavoro di Stanley Kubrick narra una vera e propria epopea, vissuta da "un giovane irlandese in difficoltà" nella metà del '700, atttraverso la guerra dei sette anni, peripezie incredibili, fino a raggiungere pericolosamente la nobiltà: "Grandness and Servitude". L'impossibile è il filo conduttore dell'intera vicenda, [...] Vai alla recensione »
Se si cerca un diverimento spensierato, questo non è il film (ma quale di Kubrick lo è?). Una messa da morto, la più grande che sia stata fatta nel cinema. Metafora della vita dell'uomo, è il più bel film da un punto di vista fotografico che sia stato fatto, in cui Kubrick fa vivere la pittura del Settecento non soltanto ricreata fedelmente con l'ausilio di [...] Vai alla recensione »
Un film non solo di ambientazione settecentesca ma anche di costruzione narrativo-letteraria di stile settecentesco: ossia uno stile anti-narrativo nel quale piuttosto che privilegiare la storia e quindi i processi immedesimativi del lettore/spettatore (catarsi), si privilegia il gioco intellettuale dello sguardo distaccato e dello scambio di parti tra il lettore/spettatore e il narratore, quella voce [...] Vai alla recensione »
Redmond Barry (Ryan O’Neal) è un giovane irlandese, ingenuo e innamorato della cugina. Non esita a provocare e sfidare a duello un capitano inglese, abile nel ballo ed elegante nella sua rutilante casacca rossa, che si fidanza con lei. Il matrimonio, però, fa comodo allo zio spiantato, che mira ai soldi del militare, e spezza il cuore di Barry, che crede di aver ucciso in duello [...] Vai alla recensione »
Da sottolineare la meticolosa cura dei particolari, l’attenzione nel gioco delle luci e nel colore. Alcune scene girate a lume di candela sono stare rese particolarmente luminoso grazie alla tecnica del mirabile fotografo John Alcott. A queste seguono magnifiche riprese di soldati, una moltitudine di comparse alla guida Stanley Kubrick, nelle sfolgoranti divise in cui predomina il rosso, che spettacolo. A [...] Vai alla recensione »
Un capolavoro chi non l' ha ancora visto corra . E' più di un capolavoro è un capolavoro assoluto . Il cinema allo stato puro , un incanto !
.......quando si dice 'un capolavoro'.......troppo lungo? Di Avatar si può dire 'troppo lungo'. Se lo si dice di questo film, è come bestemmiare!!!!!
Capolavoro.Fin troppo breve (3h)
Film affascinante per la fotografia, la colonna sonora, la rappresentazione di una società priva di scrupoli e di valori morali. Ornella
Bellissimo, ogni fotogramma di questo film è un quadro, un affresco.... tutto ciò accompagnato da magistrali colonne sonore e ottimi attori... grande film... uno dei migliori di questo grande regista che non sbaglia mai....
Un quadro perfetto. Il miglior film storico che abbia mai visto. Un ottima rappresentazione del romanzo, è come vivere le scene narrate da Thackeray. Kubrik maestoso.
Regia perfetta, attori straordinari, fotografia impeccabile, ci manca un Lucano.
Davvero magnifica questa grande opera di Kubrick, maestro del cinema mondiale, la cui fama mai si spegnerà. La fotografia è di una maestria incalcolabile, fatta alla luce delle candele. I paesaggi della bella e verde Irlanda sono ineguagliabili, così come la colonna sonora. Bravissimo Ryan O'Neal nei panni di Barry, un uomo perseguitato da un destino crudele, che con molta fortuna riesce ad entrare [...] Vai alla recensione »
Esiste la macchina del tempo? :-) Forse l'ha inventata Kubrick in questo meraviglioso film. Una ricostruzione d'epoca perfetta, un film splendente, dalla scenografia, alla colonna sonora, passando dalla recitazione degli attori...la perfezione al cinema.
Capolavoro di regia, fantastiche scenografie, costumi meravigliosi, attori molto molto bravi. Sicuramente la durata potrebbe fungere da scoglio ma la sceneggiatura ti trasporta e la storia è bellissima, un meraviglioso ritratto del 700
CAPOLAVORO ASSOLUTO UNA GIOIA PER GLI OCCHI
Ottimo film ,come rilevato dal critico,insolito e inclassificabile,ma decisamente ben recitato e intrigante.Kubrick sonda l'animo umano in tanti modi e questa parabola disgraziata di un uomo tanto ambizioso quanto sfortunato forse è una delle sue tante chiavi di lettura.
L'irresistibile ascesa e la rovinosa caduta di un avventuriero irlandese del Settecento. All'apparenza si tratta di un film freddo sul ruolo del denaro nella società (si veda anche "Eyes wide shut"), in realtà è il più commovente (come dimostrano le scene finali tra Barry ed il figlioletto morente) film di uno dei "legislatori del cinema", Stenley [...] Vai alla recensione »
Ho trovato il film affascinante fin dalla prima volta che l'ho visto (e ora sono già a quota 6), sia per la colonna sonora, sia per la luce di certe immagini, sia per la raffigurazione di una società priva quasi del tutto di valori morali( che travolge il protagonista,all'inizio ingenuo e capace di provare scrupoli). Il grande Kubrick , attraverso l'amara parabola della vita [...] Vai alla recensione »
CHE DIRE IL CAPOLAVORO DEL CINEMA............................. DA OSCAR SIA LA REGIA, SIA GLI ATTORI PROTAGONISTI.
A mio parere, Barry Lyndon è più di un capolavoro cinematografico: è un affresco, un'opera d'arte: ogni inquadratura, ogni primo piano o campo lungo è come un quadro d'antologia. Le musiche sono perfette, i costumi e la scenografia stupefacienti e la fotografia..BELLISSIMA!! Certo, è un film un po' pesantuccio, molto lungo e con dialoghi lenti e ipnotici, ma è questo il bello di Kubrick, che concede [...] Vai alla recensione »
Come si fa, recensendo un film straordinario come Barry Lyndon, a incorrere in così tante castronerie? Scrive il recensore: «Stanco della vita militare, [Barry] con un espediente entra nell'esercito prussiano». E c’è da sospettare che non abbia visto il film, o che si sia addormentato durante la proiezione. Trascurando il fatto assai improbabile che, essendo stanco della vita militare, uno entri nell’eserci [...] Vai alla recensione »
Kubrick sembra aver capito l'uomo, la società, la storia, la musica, e la pittura. Perchè questo film è l'espressione delle qualità dei migliori pittori del Settecento. Nel suo angolo di visuale come quello di un aleno, l'autore punta il cannocchiale-macchina del tempo su un secolo di cui importanti riferimenti sono presenti in ogni suo film.
Un uomo di basso rango si farà strada nella società fino ad arrivare a sposare una contessa. Nonostante le sue riuscite sociali ed economiche manterrà un comportamento meschino. Alla fine dovrà scontrarsi col figlio della contessa che vuole vendicarsi dei torti subiti. Lo ferirà gravemente e gli sottraerà tutti i beni in suo possesso.
Rivisto in DVD dopo 30 anni...film assolutamente affascinante, memorabile, dove l'arte del maestro, nel raccontare la singolare vicenda umana della "simpatica canaglia" Barry Lindon, tocca momenti sublimi per la capacità insuperata di fondere fotografia, musica e scenografia. Sicuramente in questo film domina la valenza estetica, peraltro ai livelli più alti, ma la storia di Barry Lindon è anche una [...] Vai alla recensione »
si stenta a credere che il film venga dopo 2001: Odissea nello spazio, ma soprattutto dopo Arancia meccanica, Kubrick con questa pellicola fa decenni di passi indietro come un gambero producendo un film estremente banale, noioso e conformista.... forse avrei dato due o tre stelle se fosse stato di un regista qualsiasi, e forse non avrei neppure continuato a vederlo fino alla fine, una storia [...] Vai alla recensione »
Questo film narra le vicissitudini di un ragazzotto irlandese verso la fine del settecento.Durante le tre interminabili ore del film il ragazzo ne passa di tutti i colori nella sua corsa alla scalata sociale.Cerca in tutti i modi di immergersi nel mondo della nobiltà, riuscendoci usando l'arma che più sa usare e cioè quella della seduzione.Ma come spesso avviene nella vita se non hai nel dna la capacità [...] Vai alla recensione »
Terribilmente sussiegoso. Kubrick aveva la sindrome del capolavoro, una forma di malattia estetica di cui hanno sofferto anche altri registi importanti. Ad ogni film che faceva pretendeva di stupire tutti facendone la versione "definitiva". Ma non è obbligatorio cascarci sempre nelle sue trappole: dubitare è lecito...
Benvenuti nel 700. Siamo in Irlanda, la colonia a quel tempo più vessata e repressa dalla madre patria Inghilterra. Redmond Barry è un bel giovanotto senza nessuna speranza: la morte del padre l'ha lasciato orfano e i pochi possedimenti di famiglia non gli garantiscono certo un futuro. Si è assurdamente innamorato della cugina Nora, ma lei è destinata a un dragone inglese con una discreta rendita, [...] Vai alla recensione »