The Old Oak

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Un film di Ken Loach. Con Dave Turner, Ebla Mari, Claire Rodgerson, Trevor Fox.
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Drammatico, Ratings: Kids+13, durata 113 min. - Francia 2023. - Lucky Red uscita giovedì 16 novembre 2023. MYMONETRO The Old Oak * * * 1/2 - valutazione media: 3,71 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
felicity martedì 14 maggio 2024
avvincente, premuroso, sincero e arrabbiato Valutazione 3 stelle su cinque
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No
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The old oak è l'unico pub aperto in un ex cittadina mineraria nel Nord Est dell'Inghilterra ed è anche l'unico posto pubblico in cui ritrovarsi e connettersi con gli altri. Qualcosa rischia però di cambiare - e di sgretolarsi - quando nel quartiere vengono accolti alcuni rifugiati siriani.
TJ Ballantyne, sua anima e gestore, rischia di perdere gli assidui frequentatori e comprende, non solo per sua necessità, che ha il dovere di fare in modo che le due comunità debbano conoscersi, confrontarsi e imparare a convivere. 
In "The Old Oak" c'è un po' di retorica, un po' di didascalismo e un po' di manicheismo, però non sminuisce il problema degli inglesi che vedono arrivarsi in casa gli immigrati mentre intorno si sgretola buona parte del loro mondo. [+]

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paolorol sabato 27 aprile 2024
grazie loach ! addio.. Valutazione 4 stelle su cinque
100%
No
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"Un'opera che resta nel cuore e nella mente di chi ancora conservi un minimo di sensibilità" dice Zappoli nella sua critica. Condivido. Non resterà di certo nei cuori aridi e nella mente povera di tanta povera gente che bollerà il film come un'opera "BUONISTA". Il lemma "bontà" dovrebbe essere esiliato dal dizionazio, ormai soppiantato dall'orrendo neologismo "buonismo". Loach dipinge un piccolo grande affresco dall'aspetto surreale, così lontano dalla rappresentazione del mondo attuale che conosciamo. [+]

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michele polito martedì 26 marzo 2024
profughi siriani e aplomb inglese Valutazione 4 stelle su cinque
100%
No
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The Old Oak, di Ken Loach. Il film descrive la situazione di Durham, una cittadina del nord Inghilterra, duramente provata dalla crisi economica. I cambiamenti in atto, la crescente incertezza, lo scontento diffuso, vengono acuiti, per alcune persone, dall''arrivo di profughi siriani. L''unico pub rimasto, di proprietà di T. J. Ballantine, raccoglie la variegata umanità del quartiere. Emergono frustrazioni, rancori, nostalgie di un passato di minatori, buone intenzioni, ed anche gelosie e cattiverie. Loach non si smentisce, infilando nel film alcuni proclami, mezzi comizi e slogan di cui avrei fatto a meno... il film ne avrebbe guadagnato, si reggeva comunque bene con la storia e le buone interpretazioni. [+]

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steffa sabato 24 febbraio 2024
mediocre Valutazione 2 stelle su cinque
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No
100%

un inutile film pieno di superficiali pregiudizi, stilisticamente un vero mattone

[+] meno di zero (di paolorol)
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piema lunedì 15 gennaio 2024
uno fra i film più retorici di ken loach Valutazione 3 stelle su cinque
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No
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Fra razzismo e solidarietà Ken Loach confeziona uno fra i film più retorici che abbia mai realizzato, dove la morale è chiara e anche recitata a parole con lunghi monologhi. Intendiamoci, ho preferito film come  Paul, Mick e gli altri, dove la morale da trarre alla fine era lasciata a noi... il film è comunque godibile. Un villaggio di ex minatori si trova ad accogliere di malavoglia un gruppo di famiglie rifugiate siriane, fra cui spicca una fotografa che conosce perfettamente la lingua inglese. L'accoglienza è varia: buona sin dall'inizio da parte di alcuni volontari e del proprietario dell'unico scalcagnato pub ma diffidente da parte di alcuni locali che tentano di boicottare le iniziative caritatevoli messe in atto dal proprietario del pub, salvo poi riscattarsi nella catarsi finale. [+]

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asia lunedì 15 gennaio 2024
meraviglioso Valutazione 5 stelle su cinque
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No
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non capirà mai con quale coraggio si danno 4 stelle ad un film del genere e 3 a qualsiasi cagata italiana

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sabato 9 dicembre 2023
non ho la tessera soci arci ma posso comprare lo stesso il biglieto e guardare il film?
0%
No
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Buongiorno, vorrei chiedere se il film e' riservato solo ai soci Arci? Non ho la tessera soci Arci ma posso comprare lo stesso il biglieto e guardare il film?

[+] non compri il "biglieto" (di paolorol)
[+] non compri il "biglieto" (di paolorol)
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laura menesini domenica 26 novembre 2023
speranza??? Valutazione 4 stelle su cinque
67%
No
33%

Ken Loach, 87 anni, riesce ancora a coinvolgerci ed emozionarci con questo suo nuovo film sulla triste realtà di certe zone della ricca Inghilterra. Proprio qui vengono mandati dei rifugiati siriani, ma la gente del posto non è disposta ad accettarli e chi, come il signor Ballantyne, cercherà di fare qualcosa per integrarli, verrà ostracizzato perché considerato un nemico, uno che sta dalla loro parte, uno che dimentica che i veri paesani sono loro, quei relitti umani che non hanno più un futuro da quando le miniere sono state chiuse e a cui rimane solo la pinta, o meglio sarebbe usare il plurale, per ubriacarsi. La storia poi imbocca la via della speranza e della solidarietà, ma rimane l'impressione che questo voglia essere il "contentino" che un anziano regista vuol lasciare ai posteri, mentre nella realtà le situazioni rimangono difficili e l'ondata di voti alle varie destre europee ne è la testimonianza.

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gabriella domenica 26 novembre 2023
if you eat together, we stick together Valutazione 3 stelle su cinque
88%
No
13%

 Inossidabile Ken che a 87 anni mantiene ancora viva la speranza di un’umanità migliore e ci regala quello che definisce il suo ultimo film, per motivi anagrafici, ma io mi auguro non sia così, c’è bisogno del suo cinema necessario e sincero. Siamo nella contea di Duhran , un piccolo villaggio inglese un tempo zona mineraria, unica risorsa e fonte di reddito per il paese, prima che il governo Thatcher chiudesse tutto. Unico punto di ritrovo, un vecchio pub malandato con l’insegna traballante gestito da T. J. Ballantyne, un uomo di buon cuore nonostante i suoi guai familiari ed economici, non altrettanto gli avventori, uomini arrabbiati, polemici e critici contro tutti e tutto. [+]

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gianni quilici venerdì 24 novembre 2023
un film emozionante Valutazione 3 stelle su cinque
100%
No
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Siamo nel 2016 nell’Inghilterra del Nord, in un paese minerario in piena decadenza economico sociale. Qui sopravvive ancora l’ultimo vecchio pub “The Old Oak” (La vecchia quercia), dove  ristagnano alcuni vecchi clienti  del pub, bevendo birra e lamentandosi . E in questo momento i loro lamenti stanno divenendo rabbia contro i nuovi arrivati: un pugno di rifugiati siriani, scappati dalla guerra, che il governo ha scaricato da quelle parti.

Un film necessario, diretto e emozionante assolutamente da vedere.  

Un film necessario, perché il tema dell’accoglienza, difficile e complesso,  è una delle questioni su cui si misurerà il futuro dell’Europa e farlo vivere, attraverso storie visive, è quanto mai utile, quando il film lo affronta con coscienza civile.

 Un film diretto perché i sentimenti sono rappresentati nella loro diretta forza e semplicità. 

Un film emozionante, perché Ken Loach riesce a creare quel calore  che nasce  tra gente del luogo e rifugiati siriani da un comune intento: risanare alla meglio uno spazio presente all’interno del pub, rimettendo in funzione la cucina, dove poter mangiare e fare altro. Ci sarà la reazione subdola di chi scarica ogni colpa sui nuovi arrivati, ma il finale sarà emozionante, forse utopico. Del resto Ken Loach con il suo ultimo film vuole lasciarci con una utopia. Infatti a 86 anni lo ha detto: “Stavolta vi do speranza, poi mi ritiro”

La forza del film è tuttavia nella figura di TJ (Dave Turner), il proprietario del pub, un omone pacifico, generoso e taciturno, con alle spalle il mito del padre minatore e delle sue lotte , la moglie che, a ragione, lo aveva abbandonato e che trova nei rifugiati siriani la motivazione per continuare ancora a vivere.  Perché ciò avvenga assurge a ruolo quasi di co-protagonista una ragazza siriana (Ebla Mari) , che parla bene l’inglese, ha l’occhio fotografico da artista con cui stabilisce quella amicizia limpida, che consente all’uno e all’altra di manifestarsi. 

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