Un mélo ambizioso che non toglie mai il piede dall'acceleratore del sentimentalismo. Drammatico, Corea del sud2021. Durata 117 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La caparbietà di un uomo che cerca di cambiare la propria vita. E quella dei suoi compaesani. Espandi ▽
Anni Ottanta. Il giovane Joon-kyeong dimostra di avere un talento innato per la matematica e le scienze. Quando arriva l’età del liceo Joon-kyeong può dimostrare le proprie doti, anche se è visto dai compagni come un nerd con problemi di adattamento. Non da Ra-hee, però, che è attratta da Joon-kyeong e prova in ogni modo a fare breccia nel guscio invisibile che il ragazzo si è costruito attorno. Al secondo film dopo Be with You, Lee Jang-hoon insiste sui medesimi temi e li estende in un’opera più ambiziosa. Amori adolescenziali, tragedie famigliari e miracoli che rendono l’impossibile possibile ritornano, in un affresco mélo della vita nella provincia remota e dei sacrifici che questa comporta. Il regista Lee non toglie mai il piede dall’acceleratore del sentimentalismo, indulgendo sui momenti più strappalacrime e sfruttando al massimo il toccante contrappunto della colonna sonora. Per lo spettatore è questione di arrendersi o meno allo strapotere del lato emotional e di sorvolare sulla semplicità disarmante del linguaggio cinematografico di Lee. Recensione ❯
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Un film schietto e duro sul bullismo, con una piccola protagonista assolutamente eccezionale. Drammatico, Belgio2021. Durata 72 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una bambina si trova coinvolta in un grande conflitto interiore. Espandi ▽
Nora è al suo primo giorno di scuola e fa fatica a lasciare il padre. In una classe superiore c’è già il fratello Abel il quale però vuole che lei gli stia lontano. Il motivo c’è. Abel subisce le vessazioni da parte di un gruppetto di bulli e non vuole che la sorella si intrometta e neppure ne parli con il genitore. Lara Wendel, regista all’esordio nel lungometraggio, deve avere dei responsabili per il casting di grande qualità perché sono riusciti a scovare Maya Vanderbeque che ha sette anni ma sembra un’attrice navigata e più che efficace. La camera segue da vicino la ragazza nei suoi slanci così come nelle sue chiusure offrendoci più di un’occasione di riflessione. Ivi compresa quella sul fenomeno del bullismo in un aspetto che non sempre viene preso nella dovuta considerazione. Cioè quello delle cause di questo comportamento e di quali possono essere gli elementi che vi stanno alla base. Recensione ❯
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Un uomo intraprende la missione, a suo modo di vedere divina, di uccidere tutte le prostiute della sua città. Espandi ▽
Siamo a Mashhad, seconda città più grande dell’Iran e importante sito religioso. Nel 2000, un serial killer locale inizia a prendere di mira le prostitute per strada, strangolandone diciassette dopo averle attirate una ad una a casa sua. L’uomo si rivelerà essere Saeed Hanaei, ex-militare convinto che Dio gli abbia affidato la missione di liberare la città dalle donne indegne che vendono il proprio corpo. Il thriller e in particolare il sottogenere relativo agli assassini seriali si arricchiscono con Holy Spider di un esemplare affascinante, che grazie al cinema “ibrido” dell’autore di sensibilità europea Ali Abbasi mescola spunti narrativi familiari al grande pubblico con una proficua esplorazione della misoginia radicata nella società iraniana. Il risultato è un’opera lucida e metodica che non somiglia a nessuno dei suoi ingredienti. Agli antipodi della precisione estrema di Fincher e del suo Zodiac, questo film di serial killer intriga attraverso l’ambivalenza, le cose che non dovrebbero essere, e quelle che non sono ciò che aspettavamo. Recensione ❯
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Da un racconto breve di Claire Keegan, il ritratto di tre anime unite non dal sangue ma dalla vita. Drammatico, Irlanda2022. Durata 97 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Cáit, nove anni, viene inviata dai genitori a trascorrere l'estate da una coppia di lontani parenti. In loro troverà le uniche due persone capaci di amarla veramente. Espandi ▽
Irlanda. Cáit è una bambina di nove anni che cresce in una famiglia di contadini impoveriti. Taciturna e trasandata, è malvista dalle sorelle, dal padre disattento e dalla madre che si occupa del fratellino e di un nuovo bambino in arrivo. Con l'arrivo dell'estate e il termine della gravidanza della madre, Cáit viene mandata dai Kinsella, coppia senza figli che si è offerta di badare a lei. Accolta in un ambiente pulito e rassicurante, la bambina lega con Eibhlín, donna dolce e premurosa, mentre mantiene le distanze con il cupo ma gentile Seán. Con il tempo la bambina fiorisce e impara ad avere rispetto per sé stessa, trovando il modo anche di comunicare con Seán. Prima di tornare a casa conoscerà il segreto dei Kinsella e stringerà un legame ancora più forte con le uniche persone che hanno saputo amarla. The Quiet Girl ha inevitabilmente la forma tradizionale del film per famiglie; nonostante ciò, grazie a una scrittura che lascia ai personaggi il tempo di crescere, offre allo spettatore il modo di abituarsi ai lori cambiamenti. Bairéad, che con il film ha vinto la sezione Generation Kplus dell'ultima Berlinale e fatto incetta di premi - ben sette - agli Irish Film & Television Academy Awards - si rivela un bravo sceneggiatore più che un bravo regista. Recensione ❯
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Un ritratto d'osservazione quotidiana che conferma la sensibile ricerca cinematografica del suo autore. Documentario, Italia2022. Durata 102 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Gigi è un vigile di campagna dove sembra non succedere mai niente. Un giorno, però, una ragazza si suicida sotto un treno. Non è la prima volta. Comincia un'indagine su questa inspiegabile serie di suicidi. Espandi ▽
Alessandro Comodin prosegue nel suo lavoro di ricerca cinematografica sensibile e percettiva, ai confini tra il documentario, la finzione e la semplice realtà. Erano i tratti dei fortunati film precedenti e tornano oggi nel curioso Gigi la legge, un ritratto d'osservazione quotidiana attorno alla figura di un poliziotto di provincia. Comodin eccelle nel diluire il singolo momento fino a farlo divenire straniante. Qui gli bastano le poche suggestioni fuori dall'ordinario del rapporto del protagonista con la natura per infondere un'atmosfera surreale nel resto della sua esistenza, e in qualche modo far maturare uno sviluppo che arriverà soltanto alla fine, con un ultimo viaggio nell'auto di pattuglia e una sorprendente quanto sommessa conversazione su una panchina. Recensione ❯
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I fatti del gennaio 1943 visti attraverso gli occhi di sei soldati aggrappati alla vita. Drammatico, Italia2023. Durata 90 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il primo film di finzione sugli Alpini nella Ritirata di Russia 1943, che costò la vita a migliaia uomini. Espandi ▽
La seconda via è il primo film centrato unicamente sui fatti del gennaio 1943, visti attraverso gli occhi di sei soldati aggrappati alla vita Alessandro Garilli parte da lontano, da quasi sedici anni di ricerche, bozze, tentativi, proposte, che pian piano si trasformano in viaggi nell’oblast' di Voronež, una sceneggiatura che gira da una decade, un documentario dal titolo Un tempo da neve. Nel mezzo si susseguono campagne di crowdfunding, accumulo di patrocini istituzionali e, raccolta di preziose memorie orali come quelle di Carlo Vicentini e Nelson Cenci. L’obiettivo di Garelli è uno e soltanto uno – dare racconto visivo della tragica ritirata degli Alpini nel gennaio del 1943. Ne esce però un film quadrato, monolitico, senza asperità, fenditure, crepe. Ad una certa solidità del racconto, qualche interessante composizione visiva e la giusta scelta di far esprimere in dialetto veneto/abruzzese i personaggi, non fa seguito nessun reale slancio immaginifico, poetico, vitalistico – i ricordi sono più brogliacci che ceselli, i nemici inutili e sempre colpevoli. Solo il finale appare giusto e necessario. Recensione ❯
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Il secondo capitolo dedicato alla maschera del Re del Terrore, questa volta interpretata dall'attore internazionale Giacomo Gianniotti. Espandi ▽
È notte su Clerville. Diabolik entra in un edificio e riesce a rubare una preziosa corona. L'ispettore e i suoi uomini riescono a trovare il suo rifugio dentro una montagna. Diabolik riesce a scappare ma nella fuga abbandona Eva che, per sottrarsi alle forze dell'ordine, si tuffa nel fiume. Ginko è convinto che il criminale prima o poi si farà vivo così fa sorvegliare giorno e notte il suo laboratorio in cui c'è tutta la preziosa refurtiva rubata negli anni. A mettersi in contatto con lui sarà invece Eva Kant che si vuole vendicare dopo essere stata tradita e gli propone un accordo per catturare Diabolik. Nel frattempo l'ispettore deve anche affrontare l'arrivo in città di Altea, Duchessa di Vallenberg.
La caccia continua. Sul finale e sui titoli di coda del film, c'è già l'apertura al nuovo episodio che concluderà la trilogia. In realtà Diabolik - Ginko all'attacco non è un sequel di Diabolik ma un nuovo episodio.
Con la musica di Pivio & Aldo De Scalzi il film riesce a tratti a ritrovare la seduzione di Diabolik. Alla fine è sempre questione di atmosfera. Recensione ❯
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Una storia vera che perde di brillantezza a causa di una costruzione da fiction tv. Drammatico, Italia2022. Durata 81 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il film ha come protagonista colui che ha vissuto la vera vicenda narrata nel film, Filippo Laganà. Espandi ▽
Il ventenne Filippo, durante un viaggio a New York, accusa dei forti dolori addominali. Essendo sprovvisto di assicurazione sanitaria, riesce a imbarcarsi in modo rocambolesco su un aereo per farsi curare in Italia. Viene ricoverato d'urgenza e la sua vita è appesa a un filo. Per sopravvivere deve sottoporsi a un trapianto di fegato. Comincia così la sua odissea. Filippo però non è solo. E presto si ritroverà a dialogare con quello che sarà con un amico invisibile, che diventerà però il suo 'amico per la pelle'.
Amici per la pelle non sceglie la strada mélo dei film statunitensi sulla malattia e neanche l'approccio documentaristico dove restano solo dei frammenti (il protagonista ha lo stesso nome dell'attore) e quel momento autentico già accennato, a fine film. Ma la costruzione attorno da fiction tv gli fa perdere, malgrado le premesse e le migliori intenzioni, autenticità e brillantezza.
Il mette in evidenza anche il rapporto di Filippo col padre - Massimo Ghini nel film e Rodolfo Laganà nella vita reale - e già si sofferma all'inizio sulla sua passione per lo spettacolo quando da bambino gli brillavano gli occhi nel camerino. Recensione ❯
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La sorprendete performance di Casadilego è il solo asse attorno a cui gira tutto. Drammatico, Italia2022. Durata 115 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
L'estate di Anita, 17 anni e tutto ancora da scoprire. L'incontro con un famoso cantante le farà conoscere il suo talento e la sua vera passione: la musica. Espandi ▽
Le riuscite performance musicali di Casadilego – che Mollo fortunatamente filma in presa diretta – e la fotografia splendente di Daniele Ciprì sono due punti di forza da segnalare. Purtroppo depotenziati dalla scarsa ispirazione e bilanciamento della sceneggiatura. I personaggi sono monodimensionali e alcuni sembrano passare di lì per caso. My Soul Summer si perde così in un racconto di formazione sgangherato, poco convinto e inutilmente prolisso, che almeno per la prima metà è sorretto dalla sicurezza di Tommaso Ragno e dalla sua buona interazione con Elisa Coclite. È lei la vera perla del film, l’asse attorno a cui gira tutto, e ascoltarla mentre canta, al piano, con accompagnamento di chitarra o senza, è emozionante. Recensione ❯
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Da che si ricorda Amanda, 24 anni, non ha mai avuto amici. É la cosa che desidera di più. Quando scopre che da neonate lei e Rebecca passavano un sacco di tempo insieme, Amanda sceglie la sua nuova missione: convincerla che sono ancora migliori amiche. Espandi ▽
Amanda è una ragazza di 25 anni che non ha amici e forse non li ha mai avuti. Un giorno rivede una sua coetanea, Rebecca, con cui da bambina trascorreva molto tempo insieme. Ora anche Rebecca è spesso isolata. Riusciranno, insieme, ad essere meno infelici? Non è solo un film sull’isolamento ma su uno straniamento esistenziale. Amanda, opera prima di Carolina Cavalli che ha scritto anche la sceneggiatura, segue la protagonista nel suo nervoso nomadismo fisico ed esistenziale. Sorretto dalla convincente interpretazione di Benedetta Porcaroli che rende il suo personaggio malinconico, disperato, rabbioso ma anche ironico, il film mette a fuoco tutti gli altri personaggi quasi esclusivamente attraverso la sua protagonista. Forse è questo uno dei limiti del film, incapace di far respirare in pieno la storia perché troppo concentrato su Amanda. Recensione ❯
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Gianfranco Rosi ripercorre i viaggi del Papa impostando un dialogo a distanza tra il flusso dell'archivio dei viaggi del Papa, le immagini del suo cinema, l'attualità e la storia recente. Espandi ▽
A nove anni dall’inizio del suo pontificato, Papà Francesco ha compiuto trentasette viaggi, dal primo a Lampedusa agli ultimi in Medio Oriente e in Canada. Gianfranco Rosi ripercorre le missioni del Pontefice facendo dialogare le immagini ufficiali con i filmati d’archivio, alcuni frammenti dei suoi film e riprese effettuate per l’occasione. Da documentarista Rosi osserva, confronta, amplia la prospettiva e usa le immagini per confrontarsi con il proprio soggetto. Il suo racconto non sta dalla parte di Francesco, bensì dietro, o di fronte, provando a scorgere debolezze e incertezze che sovente spezzano l’ufficialità dei discorsi scritti e delle riprese ufficiali. Grande comunicatore, Papa Francesco non si tira indietro di fronte ai problemi, soprattutto quando è lui ad avere la parola. E anche Rosi dunque non si tira indietro, accettando l’idea che il suo film prosegua in modo meccanico, di viaggio in viaggio, in modo piuttosto compilativo e didascalico, ma in questo modo riuscendo contestualizzare e verificare le parole del Papa. Recensione ❯
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Una storia di passioni e vendette che ha il coraggio (anche estetico) di rimanere estrema. Drammatico, Italia2022. Durata 115 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Tratto dall'omonimo libro inchiesta di Carlo Bonini e Giuliano Foschini, un gangster movie e una grande, tragica storia d'amore. Espandi ▽
Promontorio del Gargano. I Malatesta e i Camporeale sono in guerra da sempre, e Michele Malatesta ha vendicato l'eccidio di tutta la sua famiglia avvenuto nel 1960. Più di quarant'anni dopo, le due famiglie sembrano aver instaurato una tregua, favorita da una terza famiglia, i Montanari. Ma Andrea Malatesta, il figlio prediletto di Michele, perde la testa per Marilena, la bellissima moglie di Santo Camporeale, ed è di nuovo guerra senza esclusone di colpi, destinata a protrarsi nel tempo e a travolgere persone e cose. Nessuno saprà più di chi potersi fidare, così come nessuno potrà evitare di entrare in qualche misura nella spirale della violenza. Recensione ❯
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Una gustosissima cavalcata attraverso l'impresa epica dei Mondiali dell'82. Che coinvolge anche chi di calcio non sa nulla. Documentario, Italia2022. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il film ripercorre le sette partite, come le tappe di un viaggio, che hanno portato l'Italia, guidata dal CT Enzo Bearzot, ad aggiudicarsi la Coppa del mondo e a compiere questa straordinaria impresa. Espandi ▽
È l'11 luglio 1982, e la nazionale di calcio italiana è stata appena proclamata Campione del Mondo. Tutto il Paese esulta, il presidente Sandro Pertini in prima fila, tutti festeggiano la squadra e il suo mister, Enzo Bearzot, come fossero eroi. Ed è proprio seguendo lo schema classico della narrazione definito come Il viaggio dell'eroe, identificato da Joseph Cambell e codificato per il cinema dallo sceneggiatore Chris Vogler, che Manlio Castagna, sulla base di un soggetto di Manuela Cacciamani che co-firma con lui la sceneggiatura, racconta quel manipolo di giocatori che fecero l'impresa.
Il risultato è un racconto epico più che un resoconto sportivo, in grado di coinvolgere emotivamente anche chi di calcio non sa nulla, e soprattutto chi quel 1982 già c'era e ricorda l'entusiasmo travolgente di un momento elettrizzante della storia italiana.
Castagna ci fa entrare nel vivo dell'azione e dentro quei piccoli schermi che hanno realizzato all'epoca le telecronache dei Mondiali, ricava inquadrature ravvicinatissime che stanno sui volti più che sulle azioni di gioco, e il montaggio di Diego Capitani è un capolavoro di velocità e sintesi, riproducendo quella febbre che ha contagiato tutta l'Italia, ben visibile nel suo esondare in strada, in preda ad una gioia incontenibile e ad un orgoglio patriottico finalmente ritrovato. Recensione ❯
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Weerasethakul porta il suo universo visivo, auditivo e formale in un paese straniero: nulla succede eppure tutto si compie. Drammatico, Colombia, Tailandia2021.
Il viaggio di scoperta di una donna inglese in Colombia, attratta da un misterioso rumore che proviene da lontano. Espandi ▽
Jessica, una donna inglese in visita alla sorella a Bogotà, viene attirata da un misterioso suono che la sorprende più volte: di notte, per strada, in un ristorante. È reale il suono o è solo nella testa di Jessica? La ricerca dell'origine dello strano fenomeno, prima da un medico poi in uno studio di registrazione, e la visita ad Agnes, archeologa che studia resti umani scoperti durante uno scavo, porta Jessica dalla città alla foresta, dove incontra un pescatore che le fa capire come ogni persona è connessa alle altre e le mostra ricordi di vite mai vissute. Rasserenata, Jessica accetta l'esistenza del suono, mentre la radio dà la notizia di un terremoto forse causato dal decollo di una navicella aliena...
Prima esperienza fuori dal suo paese per il regista tailandese Apichatpong Weerasethakul (Palma d'oro a Cannes nel 2010 con Lo zio Boonmee che si ricorda le vite precedenti), che in una città e in una terra che non gli appartengono registra l'alienazione di una donna anch'ella straniera e la sua progressiva accettazione della totalità del cosmo.
Nella seconda parte di Memoria, nulla succede eppure tutto si compie. La memoria abbraccia il cosmo, che essendo una totalità senza forma non può che manifestarsi in maniera così ampia da diventare invisibile, inconoscibile in termini razionali. Recensione ❯
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Il ritratto tenero e commovente di una ragazza solare fin dal nome a dispetto delle sue circostanze. Drammatico, Italia2021. Durata 95 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La vita di una ragazza viene stravolta dal forte rapporto che ha con il padre. Espandi ▽
Dopo il successo con il lungometraggio di esordio Manuel, Dario Albertini torna al grande schermo con una maturità superiore, mettendo bene a frutto il suo passato di documentarista, e in particolare il primo lavoro, Slot – Le intermittenti luci di Franco, che seguiva la quotidianità di un giocatore d’azzardo compulsivo. Questa volta però Albertini sceglie di mostrare le ricadute su chi sta vicino a un giocatore, e in qualche misura dipende da lui per la sua sopravvivenza. Con Gioia il regista e sceneggiatore (insieme a Simone Ranucci) disegna in punta di penna il ritratto di una ragazza solare fin dal nome a dispetto delle sue modeste circostanze, che si muove con leggerezza operosa all’interno di una comunità solidale mai raccontata con condiscendenza.La bella mano di regia di Albertini riesce a non essere mai impositiva o invadente e racconta con tenera partecipazione i sogni e le speranze di un’anima giovane e incontaminata, che conosce la nobiltà del lavoro e riesce a frequentare squallidi motel senza sporcarsi, nonché ad usufruire delle nuove tecnologie senza lasciarsene fagocitare. Recensione ❯
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