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Piera Degli Esposti

Piera Degli Esposti è un'attrice italiana, scrittrice, sceneggiatrice, è nata il 12 marzo 1938 a Bologna (Italia) ed è morta il 14 agosto 2021 all'età di 83 anni a Roma (Italia).
Nel 2009 ha ricevuto il premio come miglior attrice non protagonista al David di Donatello per il film Il divo. Dal 2003 al 2009 Piera Degli Esposti ha vinto 2 premi: David di Donatello (2003, 2009).

La più grande attrice teatrale italiana

A cura di Fabio Secchi Frau

Ma siamo proprio sicuri che il cinema abbia bisogno di facce nuove? A noi piacciono anche quelle che già ci sono e che, sporadicamente, appaiono. Piera Degli Esposti è stata una di queste. Una scoperta in ogni suo ruolo, un inseguimento verso uno status di "attrice totale" che poche riescono e riusciranno a ottenere. Marco Ferreri su di lei ci scommise tutto quello che aveva, e vinse. È universalmente riverita come la più grande attrice teatrale italiana vivente, è stata anche aiuto regista, scrittrice, poetessa, regista di opere liriche e molto altro.br/> Bellissima nella sua giovinezza, arrogante nella sua recitazione, è cresciuta artisticamente e umanamente fra palco e set cinematografico, diventando una sempre magnifica donna dall'indipendenza artistica oltraggiosa.

Formazione, esordio teatrale e televisivo
Dopo essere stata respinta dall'Accademia, si butta anima e corpo nella recitazione, esordendo con Antonio Calenda, Gigi Proietti e Gazzolo al Teatro dei 101, dove interpreta un ruolo maschile in "Dieci minuti a Buffalo". Rapidamente, si afferma come prima attrice al Teatro Stabile dell'Aquila ne "La figlia di Iorio" e "Antonio e Cleopatra", cui segue "Molly cara" (dopo due anni di pausa). Poi ha una piccola parte nella miniserie di Edmo Fenoglio Il Conte di Montecristo (1966) che le permette di lavorare accanto a grandi artisti come: Andrea Giordana, Giuliana Lojodice, Sergio Tofano, Ugo Pagliai, Achille Millo, Fosco Giachetti e Tina Lattanzi.

Il debutto sul grande schermo
Esordisce cinematograficamente nel film di Gianfranco Mingozzi Trio (1967), poi lavora in Questi fantasmi, (1968) di Renato Castellani e alterna ancora una volta la tivù alla settima arte, partecipando al film per il piccolo schermo Il Circolo Pickwick (1968), di Ugo Gregoretti. Particolarmente amata da Pier Paolo Pasolini, recita per lui una piccola parte in Medea (1969), così come similmente farà per i fratelli Taviani, che la vogliono nel cast di Sotto il segno dello scorpione (1969).

I B-movie, tanto teatro e l'incontro con Ferreri
Non disdegna certo i b-movie italiani dei primi anni Settanta, infatti eccola diretta da Luigi Zampa nella pellicola Bisturi - La mafia bianca (1973).
Contemporaneamente, a teatro, continua a mietere grandi successi in "Elettra" e "Rosmersholm", entrambi del 1980. Nello stesso anno Dacia Maraini, sua grande amica, racconta la sua infanzia anticonformista e tragica nel romanzo "Storia di Piera". In seguito, lavora in "Assolo", "La più forte" e "Adelchi" con la collaborazione di Carmelo Bene. Diretta da Nanni Moretti in Sogni d'oro (1981), è protagonista del film di Cinzia Th. Torrini Giocare d'azzardo (1982). Poi avviene il fatidico incontro con Marco Ferreri che, innamoratosi totalmente di questa grande artista, la impiega non tanto come attrice, ma come sceneggiatrice per due dei suoi migliori film: la trasposizione cinematografica del romanzo della Maraini Storia di Piera (1983), che racconta la sua vita, e Il futuro è donna (1984).
A questo punto, non può che legarsi artisticamente a un altro grande nome femminile del cinema che è la regista Lina Wertmüller, che la dirigerà in Scherzo del destino in agguato dietro l'angolo come un brigante di strada (1983) con Ugo Tognazzi, Il decimo clandestino (1989) e Metalmeccanico e parrucchiera in un turbine di sesso e di politica (1996).
Dopo essere stata Perpetua nella miniserie de I promessi sposi (1989), duettando con Alberto Sordi nel ruolo di Don Abbondio, lavora sul palcoscenico del Living Theatre, poi porta nei teatri italiani: "Lo zoo di vetro", "Madre Coraggio", "La musica dei ciechi", "Prometeo" e "Stabat Mater", dove interpreta una madonna dei bassifondi.

Il successo e i numerosi premi
Nel 1996 è la travolgente protagonista di "Una indimenticabile serata" di Achille Campanile dove, diretta da Antonio Calenda, rivela la sua vis comica e irreale. Torna anche al cinema con Nerolio (1996) di Aurelio Grimaldi, ma è con L'ora di religione - Il sorriso di mia madre (2002) di Marco Bellocchio, nel ruolo della vivace e carismatica zia Maria di Sergio Castellitto, che vince il David di Donatello come miglior attrice non protagonista. Una vera riscoperta di questa attrice che diventa un volto molto riconosciuto anche per le nuove generazioni che la apprezzano pienamente, seppur in prodotti mediocri come il film tv L'inganno (2003) di Rossella Izzo o la fiction a puntate Diritto di difesa (2004). Ex suora, ora proprietaria di un cinema porno, per Marcello Garofalo in Tre donne morali (2006), è tremendamente brava nella pellicola del grande Giuseppe Tornatore La sconosciuta (2006).
Oltre al successo televisivo della serie musicale Tutti pazzi per amore, dove recita accanto ad Emilio Solfrizzi, il 2011 è un altro anno di cinema per l'attrice. È nelle sale sia con il nuovo lavoro di Peter Marcias I bambini della sua vita, sia con il film drammatico I baci mai dati, di Roberta Torre.
Negli ultimi anni partecipa a diversi film: per citarne solo alcuni Assolo di Laura Morante, Cloro di Lamberto Sanfelice e Orecchie di Alessandro Aronadio.
Si è spenta a 83 anni nell'agosto del 2021 in seguito a complicazioni polmonari.

'O verbo nuovo
Con la sua vivacità e quella giovinezza spirituale che l'ha resa interprete unica nel panorama teatrale italiano, Piera Degli Esposti rappresenta una certa Italia di oggi, lontana dalla scarsa cultura, dai piccoli opportunismi e dalle ambizioni dei nuovi ricchi. Un'Italia che si conosce poco e che è costituita, soprattutto, dall'Arte nel senso più ampio del termine. Definita da Eduardo De Filippo «'o verbo nuovo», nonostante gli inizi rischiosi, nonostante le incertezze e le difficoltà, ha avuto l'umiltà di riconoscere che anche il piccolo schermo (schifato da altri teatranti) le è stato molto d'aiuto e le ha permesso di diventare ancora più particolare e significativa fra le attrici d'avanguardia.
Un viso scomposto, un'espressività singolare da "maschera cubista", un modo di parlare singhiozzante, fardello di una timidezza per lungo tempo nascosta, le hanno offerto la popolarità che le mancava, senza mai danneggiarla, anzi mettendo in risalto le sue capacità. Un talento autentico, sensibile e plasmabile, un modo di stare in scena o di fronte all'obiettivo da duellante. Dal cinema avrebbe meritato più opportunità, facendo sicuramente scintille, ma ci basta sognarla e immaginarla come una figura di svolta nel campo della recitazione.

Ultimi film

Commedia, (Italia - 2022), 113 min.
Drammatico, (Italia - 2022), 100 min.
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