Una coppia di modelli, Carl e Yaya, partecipa a una crociera di lusso insieme a un bizzarro gruppo di super ricchi e a un comandante con un debole per gli alcolici e Karl Marx. Espandi ▽
Ostlund ama indubbiamente mettere il dito nella piaga ma ancora di più ama osservare la piaga da una prospettiva originale, spesso contraria al comune senso di marcia. La sequenza iniziale del film, con la sfilata di modelli uomini interrogati sui loro diritti calpestati (guadagnano un terzo delle colleghe femmine) inaugura subito un gioco di ribaltamenti che continuerà con l’imposizione da parte della miliardaria russa di un bagno in mare a tutta l’equipaggio della nave e approderà definitivamente in superficie con l’episodio finale sull’isola e la presa del potere da parte di chi, nel mondo pre naufragio, era ultima fra gli ultimi. Ma ciò che rende speciale questo approccio è l’aggiunta dell’umorismo. Si ride moltissimo, infatti, in Triangle of Sadness, mentre va in scena, in maniera spettacolarmente orribile, la fine della civiltà occidentale. Una durata minore avrebbe dato più compattezza al film, più fulmineità (la terza parte è di gran lunga meno originale del resto) ma, nonostante ciò, si esce ritemprati dalla visione del film, felici che ci sia qualcuno che ci prende ancora ferocemente in giro e colpisce alla testa. Recensione ❯
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Un film ampio e massiccio, che affonda nel terreno e sembra nascere dagli elementi. L'opera migliore di Hlynur Pálmason. Drammatico, Danimarca, Islanda, Francia, Svezia2022. Durata 143 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un sacerdote parte per l'Islanda e si ritrova a mettere in discussione la sua moralità. Espandi ▽
Sul finire dell'Ottocento, l'Islanda è sotto il controllo danese. Al prete Lucas viene assegnato l'incarico di recarsi sull'isola, documentare con delle foto la vita degli abitanti locali e costruire una chiesa. Ma tra mari ostili e lunghi pellegrinaggi le condizioni sul suolo islandese si rivelano proibitive, e l'atmosfera inospitale. Ben presto la spedizione, composta tra gli altri dalla guida Ragnar con cui Lucas entra subito in conflitto, perde pezzi e speranza.
Non è soltanto l'opera migliore e più ambiziosa di Pálmason, ma è anche uno dei titoli più importanti del recente panorama europeo. Diviso in due parti ben distinte, Godland ripete il motivo del dualismo attraverso una serie di congiunzioni mai armoniche: movimento e stasi, fede e natura, un uomo e la sua nemesi.
L'afflato è quello alto del cinema di Malick, ma distorto da una tensione alla ricerca impossibile che sa di Herzog. E poi ancora ci sono in Godland le possenti riflessioni spirituali di Scorsese in Silence, così come le piccolezze velenose dell'animo, ben indagate in altre famose rivalità del grande schermo (Il petroliere di Paul Thomas Anderson). Recensione ❯
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In un mondo post-apocalittico, sei soldati in missione segreta devono trasportare un misterioso pacco attraverso un arcipelago ghiacciato. Tratto dall'omonimo romanzo di Jerker Virdborg. Espandi ▽
Noomi Rapace è ancora una volta una eroina determinata a superare ogni sfida e Granchio nero la mette a dura prova ma cede sul finale. Inoltre il tempismo della distribuzione lascia perplessi. Mentre è in corso una guerra fin troppo reale, diffondere un film come questo dove un conflitto bellico è soprattutto una situazione di tensione sconfina quasi nel cattivo gusto. Adam Berg proveniente dalla scena dei videoclip e qui al suo primo lungometraggio, dimostra uno sguardo capace di trovare immagini eloquenti. Si fosse avuto il coraggio di andare fino in fondo, di rimanere fedeli alla visione che Granchio nero aveva condotto con successo, ne sarebbe venuto un film più memorabile, invece di un titolo sacrificato alla volontà di non turbare troppo il pubblico. Recensione ❯
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Una storia romantica e di autoaffermazione, semplice eppure in grado di far sorridere, riflettere e sognare. Commedia, Svezia2022. Durata 102 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Dopo aver scoperto il tradimento di suo marito, una donna decide di dedicare più tempo per se stessa e la sua passione: la cucina. Espandi ▽
Può un corso di cucina cambiarti la vita? Lo chiede allo spettatore la regista Annika Appelin, proponendo una storia semplice, deliziosa come i piatti che presenta, di amore per la vita, per la cucina e per se stessi. Dare spazio al cambiamento, all'autenticità e al piacere di vivere: su questo si concentra, in sostanza, il nuovo film di Appelin, prolifica sceneggiatrice di opere anche complesse come Il sospetto di Thomas Vinterberg. Questa volta firma un suo personale Chocolat meno sensuale e più gioviale, per cui sceglie protagonisti sono di età matura, a significare che non è mai troppo tardi per stravolgere la propria vita e rincorrere un sogno. Al suo debutto nel lungometraggio Appelin avanza un passo verso un cinema che mira a valicare lo schermo e farsi sensoriale, tentando di risvegliare appunto i sensi di chi guarda con una storia romantica e di autoaffermazione semplice, eppure in grado di far sorridere, riflettere e sognare. Recensione ❯
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Un esordio di notevole qualità, originale nell'approccio, con una convincente interpretazione delle due protagoniste. Horror, Finlandia, Svezia2022. Durata 86 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una ragazza si trova tra le mani un misterioso uovo che nasconde qualcosa di altamente inquietante. Espandi ▽
La vita di una famigliola apparentemente perfetta - composta da mamma (che documenta il tutto in un video blog), papà, figlia adolescente e ginnasta in erba Tinja e figlio più piccolo e malmostoso Mathias - è turbata dall'improvviso ingresso nel salotto di un corvo che mette a soqquadro la casa prima di essere catturato da Tinja, che lo consegna alla mamma, la quale, con disinvoltura, gli spezza il collo e lo riconsegna alla figlia perché lo getti nel bidone dell'umido. Nottetempo, la turbata Tinja porta il cadaverino nel bosco e lì trova un uovo, che decide di tenere al caldo per farlo schiudere. Dall'uovo esce una creatura che, benché mostruosa, si manifesta molto tenera nei confronti di Tinja.
Gli effetti speciali sono di ottima qualità e il design della creatura è molto azzeccato e curioso, mescolando aspetti quasi da cartone animato con altri puramente orrorifici, per poi accompagnare in modo molto efficace la continua trasformazione e umanizzazione del mostro.
La finlandese Hanna Bergholm, all'esordio nel lungometraggio per il grande schermo, mostra originalità nell'approccio e notevoli qualità sia nella messa in scena sia nel tratteggio dei personaggi, aiutata, in quest'ultimo compito, dalla convincente interpretazione delle due protagoniste: Sophia Heikkilä è simpaticamente sopra le righe nel ruolo della mamma e Siiri Solalinna è brava nel rendere sia la sensibile adolescente sia la sua controparte animalesca. Recensione ❯
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La morte dell'imam segna l'inizio di una battaglia per la sua successione. Espandi ▽
Boy from Heaven è un thriller politico e una spy story, e la figura del Colonnello Ibrahim, magnificamente interpretato dall'attore libanese naturalizzato svedese Fares Fares, è degna dei personaggi di John Le Carré o Graham Greene. Ma il tema si amplia ad includere il complicato rapporto fra laicità e religione nei Paesi arabi, e vede al centro la figura di un animo puro con un problema in più, rispetto ai "tipi qualunque" gettati in circostanze difficili di altre spy story: è cresciuto in una cultura e una fede che sanciscono che "nessuno può decidere del proprio destino". A centro della storia non c'è né l'Islam (e le sue radicalizzazioni) né il governo egiziano ma un Potere assoluto e metaforico che corrompe e rende gli uomini capaci delle peggiori nefandezze, in contraddizione alla loro retorica e ai loro ruoli di guide, secolari o spirituali. L'antidoto è l'istruzione, che porta a leggere "quei libri che fanno paura ai tiranni e ai re" e che non può essere indottrinamento, laico o religioso. La regia di Saleh è talvolta grezza e scolastica, ma conserva un'onestà di fondo nel mettere in scena una storia di scollinamenti morali progressivi che mettono alla prova, e a nudo, la vera natura di ogni persona e di ogni istituzione, soprattutto quelle preposte a decidere delle vite dei cittadini. Recensione ❯
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Un uomo intraprende la missione, a suo modo di vedere divina, di uccidere tutte le prostiute della sua città. Espandi ▽
Siamo a Mashhad, seconda città più grande dell’Iran e importante sito religioso. Nel 2000, un serial killer locale inizia a prendere di mira le prostitute per strada, strangolandone diciassette dopo averle attirate una ad una a casa sua. L’uomo si rivelerà essere Saeed Hanaei, ex-militare convinto che Dio gli abbia affidato la missione di liberare la città dalle donne indegne che vendono il proprio corpo. Il thriller e in particolare il sottogenere relativo agli assassini seriali si arricchiscono con Holy Spider di un esemplare affascinante, che grazie al cinema “ibrido” dell’autore di sensibilità europea Ali Abbasi mescola spunti narrativi familiari al grande pubblico con una proficua esplorazione della misoginia radicata nella società iraniana. Il risultato è un’opera lucida e metodica che non somiglia a nessuno dei suoi ingredienti. Agli antipodi della precisione estrema di Fincher e del suo Zodiac, questo film di serial killer intriga attraverso l’ambivalenza, le cose che non dovrebbero essere, e quelle che non sono ciò che aspettavamo. Recensione ❯
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Un imprenditore svedese e i suoi soci decidono di rivoluzionare il settore della musica con una piattaforma di streaming legale. Espandi ▽
Daniel Ek è un programmatore di scarso successo, rifiutato da Google per insufficienti titoli di studio. Dopo aver ideato un sito che aumenta gli introiti pubblicitari, riesce a ottenere dall'eccentrico Martin Lorentzon un finanziamento per il suo progetto più ambizioso, una piattaforma legale per ascoltare gratis la musica in streaming, Spotify.
Notevole il secondo episodio, che ricrea il contesto in cui il mondo è cambiato, con il ridimensionamento dell'industria discografica sotto i colpi di Pirate Bay e l'esplosione di Spotify, normalizzatore del concetto di "musica gratis", che sfrutta le macerie lasciate dalla pirateria per erigere il palazzo del nuovo status quo della distribuzione musicale. Notevoli alcune caratterizzazioni, per un prodotto che ha il dono dell'intrattenimento informativo e il merito di non ridursi a mera celebrazione. Recensione ❯
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Serie drammatica ispirata all'autobiografia di un famoso criminale svedese, Clark Olofsson dal titolo "What Happened". Espandi ▽
Bill Skarsgård veste i panni di Clark Olofsson, criminale svedese che dagli Anni Sessanta a oggi è entrato e uscito di prigione per così tanti reati da diventare una vera e propria celebrità. Sin da bambino Clark si appassiona alla libertà: sesso, soldi, notorietà sono le sue aspirazioni. Passando da una condanna all'altra, diventa presto un volto paradossalmente amato dal pubblico. Il trampolino di lancio di questo criminale-divo sarà la prima rapina in diretta Tv della Svezia, quella avvenuta nella piazza di Norrmalmstorg, da cui nacque il concetto di Sindrome di Stoccolma.
Un racconto a metà strada tra realtà e finzione, dove spesso il limite tra le due viene abbattuto dal punto di vista soggettivo e surreale del protagonista.
L'egocentrico gioco che Clark mette in scena cattura lo spettatore in quanto lo cala in un labirinto umano, rendendo a livello narrativo lo stesso stato di piacere in cui si trovò la popolazione svedese durante la rapina di Norrmalmstorg che coniò la cosiddetta Sindrome di Stoccolma - e che qui diventa sinonimo di bingewatching. Recensione ❯
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La serie vampiresca basata su "Lasciami entrare" dello svedese John Ajvide Lindqvist. Espandi ▽
La vita di Mark e sua figlia dodicenne Eleanor è stata stravolta dieci anni fa, quando in seguito a un'aggressione notturna la bambina ha sviluppato una dipendenza... per il sangue umano! Fallito ogni tentativo di curarla, Mark si è messo in viaggio con lei, in cerca dell'uomo che l'ha infettata sperando in una soluzione. Una serie di omicidi li guida a New York, dove vive Zeke, ex socio di Mark e ora proprietario di un ristorante di successo, nel quale il padre di Eleanor chiede impiego. Zeke conosce la situazione di Eleanor e ha le sue resistenze, ma sono passati molti anni e il suo rancore si è affievolito. Nel mentre, sempre a New York, la scienziata Claire Logan scopre dal padre moribondo che suo fratello non è morto come credeva: è invece stato infettato da un morbo che l'ha reso un vampiro. Il padre non ha trovato una cura e ora toccherà a lei cercare una soluzione...
Una riscrittura dunque radicale, com'è giusto che sia per cercare di dare un senso alla terza trasposizione in pochi anni di questa storia - considerato poi che già la prima era perfettamente riuscita. La tensione non innerva tutte le puntate e i dieci episodi potevano essere asciugati, ma il cast fa davvero un ottimo lavoro. Recensione ❯
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Vincitore del premio della giuria al Frameline 2022, il festival queer di San Francisco. Espandi ▽
Joanna è una giovane ragazza che a causa del suo disturbo dell'attenzione si chiude verso l'esterno: l'incontro con Audrey diventa per lei una spinta a superare i suoi blocchi e a essere se stessa. Un coming-of-age che vede la sua forza nella regia e nell'intesa tra le due giovani protagoniste. Recensione ❯
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Un ragazzo trova finalmente degli amici. Ma il loro rapporto è spesso condizionato da comportamenti violenti. Espandi ▽
Balli, 14 anni, è un outsider. Ma poi incontra tre ragazzi della sua stessa età. Un dramma di formazione che trova immagini poetiche per un'amicizia incerta ed appena nata che già minaccia di vacillare a causa di codici di comportamento fondati sulla violenza. Recensione ❯
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Una dura e tempestiva testimonianza dei guerrieri ucraini e delle donne che combattono per la loro integrità, la loro libertà, il loro futuro. Espandi ▽
L’opera prima del giovane regista ucraino Maksym Nakonechnyi dimostra, se ce n’era ancora bisogno, quanto la guerra in Ucraina, per molti cominciata lo scorso 24 febbraio, in realtà va avanti da così tanto tempo da essere entrata nella quotidianità, nelle abitudini, nei corpi e nei pensieri di chi la vive dall’interno.
In Butterfly Vision si parla di veterani, si discute a tavola delle operazioni militari, dei fronti di guerra; si vive lontani dal conflitto in una normalità sospesa sulla certezza e sull’inevitabilità del conflitto. Come molti lavori realizzati negli ultimi anni, il film, girato lo scorso autunno, è inevitabilmente fuori dal tempo, superato dall’invasione russa e dallo scoppio di una guerra estensiva. Il film svela in realtà quanto il conflitto sia soprattutto una questione d’identità, di scontro fratricida (cosa mai del tutto sottolineata qui in Italia), ma è indubbio quanto per il regista la presenza di un nemico da combattere e odiare faccia passare in secondo piano l’impresentabilità dei propri compagni. Rimane un film comunque importante, nonostante le ambiguità da cui è attraversato. Recensione ❯
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Un uomo indaga sulla vita della propria moglie. Espandi ▽
Nel bel mezzo dell'epidemia da Corona Virus, Doru torna in Romania per un battesimo, ma in realtà sta cercando di indagare segretamente la presunta infedeltà della moglie. Recensione ❯
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Tre bambini sono ospiti di un istituto in attesa di sapere cosa sarà del loro destino. Espandi ▽
Il documentario segue tre bambini in attesa di sapere se torneranno a casa oo per loro sarà destinata una nuova abitazione. Nel frattempo un gruppo di assistenti sociali crea piccoli momenti di svago e tregua da un'infanzia ormai quasi perduta. Recensione ❯
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