Anno | 2024 |
Genere | Documentario, |
Produzione | Italia |
Durata | 83 minuti |
Regia di | Claudia Tosi |
Attori | Claudia Tosi . |
Uscita | mercoledì 13 novembre 2024 |
Distribuzione | Stefilm International |
MYmonetro | Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 2 recensioni. |
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Ultimo aggiornamento martedì 12 novembre 2024
Una regista s'interroga sul rapporto d'affetto con il suo cane, la sua immediatezza, la sua naturalità. Chi è un cane? E da quale prospettiva guarda il mondo? In Italia al Box Office Mr. Beau ha incassato nelle prime 2 settimane di programmazione 1,1 mila euro e 675 mila euro nel primo weekend.
CONSIGLIATO SÌ
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Claudia Tosi, la regista e sceneggiatrice del film, ha un cane, un golden retriever di nome Beau. Con lui, come dice nel film, è stato amore a prima vista, fin da cucciolo, e da allora Claudia e Beau vivono l'uno per l'altro, sempre insieme, in casa, al lavoro, in viaggio, tra mille giochi e coccole e pure qualche problema, poiché Beau è vivace, testone e con qualche problema di autorità con gli esseri umani. Prima ancora che Beau si ammali di tumore, venga sottoposto a dei test scientifici e affidato alle cure di addestratori professionisti, Claudia si chiede: chi è il mio cane? Quali sono i suoi sentimenti? Cosa pensa della vita con gli umani?
La regista e produttrice Tosi realizza un film intimo e gentile, in cui la relazione esclusiva con il proprio cane diventa una riflessione sui limiti della presenza umana nel mondo.
Parafrasando il titolo di un famoso film sull'infanzia degli anni '80, si potrebbe dare a Mr Beau il sottotitolo "La sua vita a quattro zampe". Sua di lui, Beau, cagnone simpatico e affettuoso, che la sua compagna di vita fa di tutto per trattare, non da cane che dovrebbe essere una persona, ma da cane che vive una vita tutta sua e che chiede di occupare un posto nel mondo. Il posto di un eterno bambino, come dice Claudia Tosi, avvalorando così il legame fra il suo film e il cinema sull'infanzia, o più ancora il racconto di formazione. Perché Beau «si nutre di eterna presenza e rifiuta l'assenza», perché il suo affetto incondizionato proviene dagli abissi di un mondo lontano ed è l'affetto di un bambino verso la sua mamma. Tutto semplice da capire: basta guardare un cane negli occhi, la grandezza senza fondo. Ma come spiegarlo? Come razionalizzarlo?
Attonita di fronte agli atteggiamenti di Beau, l'autrice si chiede quale sia la prospettiva dell'animale e, di rimando, la giusta distanza dalla quale interagire con lui. E ancora, come riuscire a personalizzarlo senza umanizzarlo e non dare per scontata la sua presenza nel mondo... Iper-analitica rispetto a un rapporto d'amore che in realtà vive della sua immediatezza, cade nel tranello di far studiare scientificamente qualcosa di comprensibile a chiunque ma che forse è inspiegabile. E dunque, a partire da una diagnosi di tumore per fortuna curabile, sottopone Beau a dei test e poi, stanca delle sue bizze, a delle sessioni con addestratori professionisti, chiedendosi implicitamente come fare a instaurare con lui un rapporto alla pari, come piegarlo al proprio volere senza violenza e, implicitamente, quanto sia misurabile il suo amore e da cosa dipenda...
Il pregio del film sta nella sua assoluta mancanza di pudore, anche a costo di scivolare talvolta nell'eccesso di confidenzialità e intimità. Del resto, in mancanza di una risposta verbale o anche solo razionale, Claudia Tosi riempie le immagini di parole, di pensieri ad alta voce e riflessioni ridondanti, accettando il rischio - ed è questo, dall'altro lato, il limite di Mr Beau - di scivolare nel didascalico, nel desiderio tutto umano di comprendere e capire, laddove il desiderio animale è puramente quello di vivere, e cioè amare, condividere, battagliare, dare e ricevere, rubare e consegnare.
Ciò che manca a Mr Beau è proprio la voglia, da parte della sua autrice, di lasciarsi andare all'affetto; di lasciare che siano le immagini - come ad esempio succede quando sono mostrati i filmati d'archivio - a raccontare un rapporto d'amore assoluto, senza distinzione fra uomo o animale. Un rapporto diretto, laddove il film, pur nella sua grazia, risulta fin troppo mediato dal pensiero. Umano.
Presentato in anteprima al Pordenone Doc. Film Fest e al Festival CinemAmbiente di Torino, Mr. Beau, documentario girato dalla regista modenese Claudia Tosi, racconta il legame affettuoso che lega la regista stessa al suo golden retriever di nome Beau. Il progetto nasce dalla necessità, da parte della stessa autrice, di conoscere a fondo le dinamiche del suo rapporto con l'animale, dopo che quest'ultimo [...] Vai alla recensione »