Lasciami entrare

La vita di Mark e sua figlia dodicenne Eleanor è stata stravolta dieci anni fa, quando in seguito a un'aggressione notturna la bambina ha sviluppato una dipendenza... per il sangue umano! Fallito ogni tentativo di curarla, Mark si è messo in viaggio con lei, in cerca dell'uomo che l'ha infettata sperando in una soluzione. Una serie di omicidi li guida a New York, dove vive Zeke, ex socio di Mark e ora proprietario di un ristorante di successo, nel quale il padre di Eleanor chiede impiego. Zeke conosce la situazione di Eleanor e ha le sue resistenze, ma sono passati molti anni e il suo rancore si è affievolito. Nel mentre, sempre a New York, la scienziata Claire Logan scopre dal padre moribondo che suo fratello non è morto come credeva: è invece stato infettato da un morbo che l'ha reso un vampiro. Il padre non ha trovato una cura e ora toccherà a lei cercare una soluzione...

La versione televisiva di Lasciami entrare è la storia di due famiglie a confronto, entrambe piagate dallo stesso inspiegabile male e desiderose di una cura.

Mark ed Eleanor, come la madre della bambina Elizabeth, sono di origini latinoamericane e di estrazione sociale popolare. Hanno un miglior amico afroamericano che ha fatto fortuna, ma anche il suo successo non è minimamente paragonabile (almeno in apparenza) a quello della famiglia Logan, che si è arricchita con un farmaco antidolorifico che causava dipendenza - chiaro riferimento alla crisi degli oppiacei Americana. Bianchi, ricchi e privilegiati, i Logan sono disposti a tutto e ritengono che la cura possa essere trovata solo attraverso le migliori tecnologie scientifiche.

Mark a sua volta si è però macchiato di crimini imperdonabili e sa che continuerà a farlo finché Eleanor non sarà guarita. Da cattolico vive questa condizione con forti sensi di colpa, così come Eleanor odia quello in cui è stata trasformata, ma non basta il pentimento - o la scelta delle vittime tra i predatori sessuali - a cancellare l'orrore... Più che alla giustapposizione tra una famiglia buona e una cattiva, assistiamo alle scelte disperate di di persone di diverse estrazioni, obbligate a decisioni estreme per la salvezza dei propri cari.

Un tema molto diverso da quello del romanzo originale di John Ajvide Lindqvist, che ha dato vita a due film omonimi, uno dello svedese Tomas Alfredson e, due anni dopo, al remake americano firmato da Matt Reeves. In Lindqvist la bambina vampira era molto più vecchia, non era in cerca di chi l'aveva contagiata, non c'era un ragazzo con la sua stessa condizione e non si accompagnava nemmeno al padre, bensì a un uomo anziano che era stato innamorato di lei, così come succede al giovane protagonista che finirà per prenderne il posto. Nella serie tv Eleanor a sua volta fa amicizia con un vicino di casa, il nero Isaiah, che lei proteggerà anche da alcuni bulli, facendolo innamorare di sé. Il suo è però un amore ricambiato ed Eleanor vorrebbe trovare una cura proprio per poter crescere insieme a lui.

Una riscrittura dunque radicale, com'è giusto che sia per cercare di dare un senso alla terza trasposizione in pochi anni di questa storia - considerato poi che già la prima era perfettamente riuscita. La tensione non innerva tutte le puntate e i dieci episodi potevano essere asciugati, ma il cast fa davvero un ottimo lavoro e vedere all'opera Demián Bichir, lanciato internazionalmente da The Bridge, è sempre un piacere. Così come è impenetrabile, a volte materna, a volte sinistra, a volte indignata e altre spregiudicata, Grace Gummer, la figlia di Meryl Streep che in tv si era già fatta notare in Mr. Robot. Ottimi poi i ragazzini protagonisti e sul fronte dei comprimari sono efficaci sia Kevin Carroll, sia Nick Stahl che nonostante non sia più un nome in voga a Hollywood come ai tempi di In the Bedroom e Carnivàle si conferma un interprete di qualità.

Soprattutto la serie, nonostante sia più empatica dell'originale, è capace di momenti di agghiacciante violenza, spesso anche ben girati, che risultano tanto più scioccanti in quanto improvvisi ed esplosivi rispetto al tono generale assai più dolce e pacato. È poi particolarmente efficace il crescendo dell'episodio dedicato alla madre di Eleanor, dove la soluzione senza uscita è implacabile nel distruggere la vita dei genitori della bambina. Lasciami entrare ha inoltre il coraggio di ammazzare personaggi importanti e di cambiare radicalmente lo status quo: ma se il nuovo stato delle cose reggerà davvero una seconda stagione è una difficile sfida ancora tutta da vincere... 