Da oltre tre decenni, il suo nome è diventato sinonimo di eleganza e stile. La sublime raffinatezza interpretativa, originata da quell'animo di artista sensibile, ha fatto della divina Meryl Streep la migliore attrice vivente. La straordinaria determinazione di questa diva la si può vedere scolpita in quel profilo così sofisticato, il cui punto di forza è contraddistinto da un setto nasale deviato e da uno sguardo particolarmente suadente. Una donna il cui fascino magnetico non ha eguali; una star che, grazie al maniacale perfezionismo e manierismo, ha saputo ritrarre con mano sicura una sfaccettata galleria di volti femminili, spaziando dal melodramma alla commedia, della quale è la regina incontrastata.
Le origini, gli studi e il debutto come attrice
Mary Louise vede la luce nel tiepido mattino del 22 giugno 1949; la mamma che tanto ama chiamarla Meryl porta il medesimo nome della figlia. Casalinga con la passione per la pittura, la madre possiede radici anglo-svizzere e irlandesi. Il padre, invece, annovera origini olandesi nonché ebreo-ispaniche. Harry William Streep jr. è alla testa di una grossa compagnia farmaceutica. La piccola cresce in una famiglia borghese nella suburbana Bernardsville, New Jersey, assieme ai fratelli Dana e Harry. Quando non è occupata a gestire lo studio d'arte vicino casa, sua mamma adora cantare accompagnata al pianoforte dal marito, abile musicista.
Meryl eredita dalla signora Streep una bella voce da soprano che verrà potenziata con le estenuanti lezioni di canto che la donna impartirà alla bimba dodicenne. Frequenta la Harding Township Middle School, diplomandosi presso la Bernards High School dove l'adolescente diviene cheerleader e reginetta del ballo studentesco. La sua aspirazione è quella di trasformarsi in un'interprete di musical: studia dunque al Dartmouth College, ricevendo, nel 1971, il Bachelor of Arts in dramma al Vassar College e il Master of Fine Arts all'Università di Yale, quattro anni dopo.
Ormai risoluta a tramutarsi in un'attrice a tuttotondo, la ragazza attinge dai preziosi insegnamenti di Stella Adler presso l'Actor's Studio di New York. Calca il palcoscenico del Public Theatre recitando, tra gli altri, Shakespeare, Ibsen, Shaw e Pirandello. Notata da Fred Zinnemann mentre declama un testo di Tennessee Williams e uno di Arthur Miller nella stessa sera, la fanciulla viene scritturata dal regista inGiulia, dramma femminile sullo sfondo della seconda guerra mondiale. È il 1977: al suo debutto cinematografico si aggiunge anche quello televisivo, con le pellicole Secret Service e The Deadliest Season.
Il cacciatore, Kramer contro Kramer e il primo premio Oscar
Nei ventiquattro mesi che seguono, la Streep ottiene la prima candidatura agli Academy, come Miglior Attrice non Protagonista, per l'intenso ruolo della fidanzata abbandonata che ritrova l'amore ne Il Cacciatore Robert De Niro. Durante le riprese del capolavoro post-Vietnam diretto da Michael Cimino, l'artista incontra il collega John Cazale: gli starà accanto fino alla sua scomparsa, sopraggiunta per un cancro il 12 marzo 1978. Nel settembre di quello stesso anno, convola a nozze con lo scultore Don Gummer. La coppia ha quattro figli: Henry, Mamie, Grace Jane e Louisa. Nel 1980 conquista l'ambita statuetta a colpi di acuminate battute rivolte a discapito di Dustin Hoffman, nel lacerante Kramer contro Kramer. Il doppiaggio ci ha purtroppo impedito di verificare una delle maggiori doti di Meryl, e cioè la capacità di cambiare costantemente accento, proprio come accade nel 1981 quando si cimenta nella duplice parte de La Donna del Tenente Francese, dove parla sia con l'inflessione inglese che con quella americana.
Il secondo Oscar e gli anni ottanta
Il 1983 la trova a impugnare il secondo premio Oscar, conseguito grazie all'eccelsa e straziante performance di una prigioniera polacca scampata al lager nazista ne La Scelta di Sophie. Sin dall'infanzia, la diva ha tratto ispirazione da un mito come Bette Davis, la stessa che in quel periodo le invia una lettera complimentandosi per i suoi successi. Al contrario, si narra che un'altra leggenda chiamata Katharine Hepburn sostenne che la Streep non fosse nulla di eccezionale. Operaia combattiva nel denunciatorio Silkwood, la stella rimane vittima del 'mal d'Africa' ne La Mia Africa, fino a "ridursi" a fare la clochard in Ironweed. Successivamente è accusata dell'uccisione della sua neonata in Un Grido nella Notte, stila peccaminosi romanzi rosa nella vendicativa comedy She - Devil - Lei il Diavolo e riceve Cartoline Dall'Inferno (1990) da un'insopportabile genitrice come Shirley MacLaine.
Un'attrice consapevole e versatile
Lontana dallo star-system e dai pettegolezzi made in Hollywood, Meryl è sempre stata in pole position nella battaglia accusatoria contro la Fabbrica dei Sogni che, per lungo tempo, ha scarseggiato di consistenti personaggi femminili da assegnare alle interpreti. Tra il 1992 e il 1999, sorseggia il siero della giovinezza in La morte ti fa bella, posa per l'obiettivo di Clint Eastwood in I Ponti Di Madison County e lotta contro la malattia in La Voce dell'Amore. Il nuovo millennio fregia la diva della 12esima nomination al caro, vecchio zio Oscar per La Musica del Cuore in cui incarna una maestra di violino che desidera insegnare ai ragazzi disadattati di Harlem. Per poter dare il massimo sul set, la sua scrupolosa professionalità la induce a studiare lo strumento per sei ore al giorno per otto settimane. In seguito, redige per Nicolas Cage Il Ladro Di Orchidee, psicoanalizza Uma Thurman in Prime e indossa abiti ultra-griffati in Il Diavolo Veste Prada.
Il 2007 la vede a capo della CIA nella spy-story Rendition - Detenzione illegale, nei panni di una giornalista in Leoni per Agnelli, nonché in quelli di madre nel romance Evening.
Eccola, inoltre, in Dark Matter: pellicola che prende spunto dalla strage del Virginia Tech Istitute.
Nel 2008 gira, sulle note degli ABBA, il musical Mamma Mia!, per poi passare al fianco di Philip Seymour Hoffman in Il dubbio (2008) dove interpreta magistralmente una rigida madre superiora direttrice di una scuola privata restituendo le mille sfumature di un carattere complesso nascosto sotto l'apparente rigidità dell'aspetto esteriore. Sempre del 2008 è presente nel documentario di John Walter sull'allestimento di Madre coraggio di Bertolt Brecht, interpretata da Meryl nel teatro all'aperto di Central Park a New York intitolato Theater of War. Si mette poi ai fornelli per Nora Ephron nella commedia culinaria Julie & Julia (2009). Nel 2010 la ritroviamo contesa da Alec Baldwin e Steve Martin nella commedia rosa È complicato, per poi prestare la sua voce al primo film d'animazione del geniale Wes Anderson Fantastic Mr. Fox in uscita nelle sale italiane il 16 aprile 2010. Nel 2012, sotto la direzione di Phyllida Lloyd, che l'aveva già diretta in Mamma mia!, interpreta il Primo Ministro inglese Margareth Thatcher in The Iron Lady (ruolo per il quale si aggiudica diversi premi, tra cui Golden Globe e Oscar). Torna poi alla commedia diretta dal regista de Il diavolo veste Prada David Frankel in Il matrimonio che vorrei. Nel 2014 con il film tratto bestseller di Tracy Letts I segreti di Osage County, si aggiudica l'ennesima nomination come miglior attrice protagonista ai Golden Globes e agli Academy Awards 2014. Successivamente è una splendida cattiva, protagonista di Into the Woods, adattamento dello spettacolo di Broadway diretto da Rob Marshall.
Le attuali artiste del grande schermo che predilige sono Cate Blanchett, Emily Blunt, Helen Mirren e Nicole Kidman. Nel 2016 è la carismatica e ricercata fondatrice della Women's Social and Political Union, a cui si ispirano le donne rivoluzionarie della Londra d'inizio '900, di Suffragette, e l'ereditiera Florence Foster Jenkins, che aspirò alla carriera di cantante d'opera nonostante fosse senza talento in Florence di Stephen Frears (sua ventesima candidatura al premio Oscar come miglior attrice). Per la prima volta nella sua carriera affiancherà poi Tom Hanks nel film di Steven Spielberg The Post. Tornerà poi a vestire i panni di Donna nel sequel Mamma mia - Ci risiamo! (2018). Dopo Il ritorno di Mary Poppins, Piccole donne e Lasciali parlare, la vediamo in Dont' Look Up e nella serie Big Little Lies.
Con le sue ventotto nomine ai Golden Globe, di cui otto messe a segno, Meryl Streep è una delle attrici più premiate nel mondo della celluloide. Al momento detiene il record di candidature agli Academy Awards, diciotto addirittura (ne ha vinti tre), superando il primato di Katharine Hepburn, rimasta a quota dodici.
Caratteristica precipua di The Post è la tempistica, circostanza e tema portante del film diretto da Steven Spielberg. The Post è infatti una sorta di instant movie, deciso e diretto in velocità da Spielberg all'indomani delle elezioni che hanno portato alla presidenza degli Stati Uniti quel Donald Trump che, nelle parole di Meryl Streep, "mostra ogni giorno ostilità nei confronti della stampa e delle donne"