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Phyllida Lloyd

Phyllida Lloyd (Phyllida Christian Lloyd). Data di nascita 17 giugno 1957 a Nempnett Thrubwell (Gran Bretagna). Phyllida Lloyd ha oggi 66 anni ed è del segno zodiacale Gemelli.

Il Teatro è la sua casa

A cura di Fabio Secchi Frau

Acclamata regista teatrale britannica, prestata sporadiche volte al cinema con estremo successo, Phyllida Lloyd vede il suo mestiere come "una cosa piuttosto semplice, un misto di creazioni di un'atmosfera in cui gli attori possono sentirsi abbastanza al sicuro da essere pericolosi".
Nonostante questo, è ben conscia del fatto che creare arte sia darsi sfide terrificanti, vette quasi impossibili da scalare. La stessa regia cinematografica, fino a qualche anno fa, era per lei l'Everest. Ma conscia dell'esperienza acquisita nella lunga e illustre carriera in teatro, ha deciso comunque di tentare la conquista, sentendosi inizialmente come una completa principiante e avendo bisogno di tutti i tipi di aiuto da esperti altamente qualificati.
Se nel teatro, la Lloyd trova un mezzo incredibilmente collaborativo attorno al quale si lavora febbrilmente e duramente, modificando materiali e contenuti di ogni genere mentre si procede con la messa in scena, nel cinema vede la creazione di un affresco, con primi piani, panoramiche e zoom che devono congiungersi a luci, composizione dell'inquadratura, musiche e a tutti gli altri elementi che devono guidare l'occhio dello spettatore, l'unico soggetto deve essere deliberatamente costretto a guardare la "sua visione".
Rinomata e pluripremiata, tanto da ricevere dalla Regina Elisabetta II il titolo di Commander of the Order of the British Empire, nel suo lavoro ha racchiuso il meglio della prosa, dell'opera, dei musical. In quest'ultimo genere, ha praticamente spopolato, facendo rimanere sui palchi del West End "Mamma Mia!" per oltre dodici anni. Un record personale che l'ha portata poi a dirigerne la versione cinematografica. Gentile, istruttiva ed edificante (per usare le stesse parole di Fiona Shaw), la Lloyd ha abbracciato il Royal Court Theatre, la Northern Opera, la English National Opera e il National Theatre, fornendo al pubblico sorprendenti trasposizioni di classici e di più moderne pièce, spesso accompagnandone la produzione anche nelle numerose trasferte broadwayane.
Non si è tirata indietro neanche quando le fu presentata la scenaggiatura di Abi Morgan sul biopic dell'odiatissima premier Margaret Thatcher. Accompagnandosi a Meryl Streep, che aveva già diretto proprio in Mamma mia!, e affiancandola a un cast di prim'ordine (Jim Broadbent, Harry Lloyd, Richard E. Grant, Anthony Head, Roger Allam e Olivia Colman), ha realizzato l'intenso The Iron Lady. E quando tutto sembrava che la predisponesse per far parte dei ranghi hollywoodiani ecco la virata improvvisa, accompagnata da una lunga assenza dal grande schermo e da un ritorno al cinema con un soggetto socio-realista su una madre che vorrebbe un futuro migliore per i suoi figli.
Ma cosa hanno in comune la comunità femminile di Mamma mia!, l'integerrima Signora di Ferro e una mamma da quartiere popolare? Sono ossi duri. Ossi duri che sembrerebbero senza alcuna prospettiva di spazio e di stabilità, ma che invece comunicano al mondo, ballando, discutendo e costruendo, la loro magnifica lotta quotidiana, fermamente supportate da loro stesse e dall'incommensurabile sicurezza che i loro ruoli sanno infondere. Protagoniste resilienti, alcune ispirate dallo spirito comunitario e affettivo, altre dalla predominante fede nella propria intelligenza, per quanto socialmente criticabile essa sia. Il destino è però comune ha tutte: si elevano al di sopra di quella natura che le vorrebbe potenzialmente in basso. Ed è qui che la Lloyd entra nuovamente in gioco, equilibrando il tutto, spesso inserendo speranza e allegria nei momenti più cupi dell'anima o illudendo quelle stesse donne di aver rappresentato e fatto il Bene di tutti.

Studi e primi lavori
Nata e cresciuta nel Somerset, dopo essersi laureata alla Birmingham University nel 1979, Phyllida Lloyd lavora per cinque anni nell'emittente televisiva BBC Television Drama. Nel 1985, viene insignita di una borsa di studio dell'Arts Council of Great Britain come regista presso il Wolsey Theatre di Ipswich e, l'anno seguente, diventa aiuto regista all'Everyman Theatre di Cheltenham. Continua in questo ruolo anche quando arriva al Bristol Old Vic, portando "La commedia degli errori", uno dei suoi primi successi. Fortemente voluta dal Royal Exchange Theatre di Manchester, dirige qui "Il racconto d'inverno", "La scuola della maldicenza", "Medea" e l'applaudito "Death and the King's Horseman" di Wole Soyinka.
Negli Anni Novanta, debutta con la Royal Shakespeare Company, trasponendo la commedia sulla Restaurazione, firmata da Thomas Shadwell, "The Virtuoso", cui seguirà il dramma "Talents and Admirers" di Aleksandr Nikolaevi Ostrovskij e tante altre produzioni messe in scena fino al 2007, data in cui, a causa di alcuni screzi artistici, lascerà per sempre la RSC per non farvi mai più ritorno.
Non si precluderà però altre collaborazioni, come quella avvenuta con il Royal National Theatre, nel 1994, con un "Pericle, principe di Tiro" che divise la critica. Lavorerà anche con la Royal Court dirigendo "Hysteria: Or Fragments of an Analysis of an Obsessional Neurosis" di Terry Johnson e con la Donmar Warehouse in "L'opera da tre soldi" di Bertolt Brecht. Si aggiungeranno: l'opera buffa "L'étoile" di Emmanuel Chabrier, "La bohème" di Puccini, "Gloriana", "Medea", "I dialoghi delle Carmelitane", il "Macbeth" verdiano, "The Handmaid's Tale" del compositore danese Poul Ruders (e basato sull'omonimo romanzo di Margaret Atwood) e il controverso "L'anello del Nibelungo". A questo punto, impostasi nella lirica, così come in altre forme di spettacolo teatrale, sarà definitivamente consacrata come una delle più interessanti e autorevoli figure del teatro inglese.

Il successo di "Mamma Mia!"
Desiderosa di passare però a nuovi generi, dopo aver curato la commedia "La via del mondo", il drammatico "What the Butler Saw", "Gli anni fulgenti di Miss Brodie" e "La Duchessa di Amalfi", nel 1999, le viene chiesto di dirigere il musical composto dalle canzoni degli ABBA "Mamma Mia!". Come su scritto, il musical ha un grandissimo successo e permette alla Lloyd di passare al cinema trasponendolo, fedelmente alle convenzioni e all'immaginario, nel 2008.

Altri film
Dopo questa fatica, ritornerà a teatro, soprattutto quello shakesperiano. Sarà il biopic The Iron Lady a smuoverla verso una nuova trasferta cinematografica, dove farà ancora più grande la figura di Meryl Streep, grazie alla quale interpretazione otterrà il terzo Oscar della sua carriera. I critici non hanno occhi che per lei, mentre la regia della Lloyd passa in secondo piano ma, se e quando se ne discute, viene demolita per piattezza. Poi, dopo altri anni di solo palcoscenico, nel 2020, la Lloyd proporrà sul grande schermo La vita che verrà - Herself con Clare Dunne, storia di una donna che, fuggita con le due figlie da un marito violento, tenterà di ricominciare la sua vita costruendosi da sola la propria casa.

Vita privata
Phyllida Lloyd è la compagna della scrittrice Sarah Cooke.

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venerdì 11 giugno 2021
Fabio Secchi Frau

Acclamata regista teatrale britannica, prestata sporadiche volte al cinema con estremo successo, Phyllida Lloyd torna al cinema dal 17 giugno con La vita che verrà - Herself. La Lloyd vede il suo mestiere come "una cosa piuttosto semplice, un misto di creazioni di un'atmosfera in cui gli attori possono sentirsi abbastanza al sicuro da essere pericolosi". Nonostante questo, è ben conscia del fatto che creare arte sia darsi sfide terrificanti, vette quasi impossibili da scalare

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