Un film tradizionale sulla danza che dà spazio al lato noir della vera vicenda di Joy Womack. Drammatico, USA2023. Durata 110 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La ballerina americana Joy Womack viene accettata nella famigerata dura Bolshoi Ballet Academy di Mosca, con il sogno di diventare una grande ballerina. Espandi ▽
Joy Womack, una ballerina quindicenne, lascia la casa della sua famiglia in Texas e vola a Mosca, prima statunitense ad essere stata accettata all'Accademia russa di balletto del Bolshoi. Il sogno di Joy è di diplomarsi lì e diventare la prima ballerina del tempio del balletto classico mondiale. Ovviamente non è la sola candidata e, soprattutto, dovrà fare i conti con la leggendaria e severa insegnante, Tatiyana Volkova.
La struttura di Joika, pur ispirato alla storia vera della ballerina Joy Womack, classe 1994, che ha collaborato al film ripete i classici topoi delle storie di affermazione dei candidati atleti o artisti (in questo caso la danza un po' li comprende entrambi) all'interno di scuole o accademie spietate, elitarie e in qualche modo ostili.
Naturalmente siamo molto distanti da film sulla danza complessi nella descrizione delle psicologie delle ballerine come Il cigno nero di Darren Aronofsky anche se il regista James Napier Robertson sembra voler dare spazio al lato un po' noir della vera vicenda di Joy Womack tanto che, nella seconda parte, il film apre un fronte anche su una vicenda di ricatti sessuali all'interno del Bolshoi. Recensione ❯
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Un esordio autoriale e divulgativo che è pura emanazione dei codici etici ed estetici della sua autrice. Drammatico, Italia2023. Durata 118 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Paola Cortellesi fa il suo esordio alla regia con un originale dramedy in bianco e nero ambientato nel Secondo Dopoguerra. Espandi ▽
Delia è “una brava donna di casa” nella Roma del dopoguerra: tiene il suo sottoscala pulito, prepara i pasti al marito Ivano e ai tre figli, accudisce il suocero scorbutico e guadagna qualche soldo rammendando biancheria, riparando ombrelli e facendo iniezioni a domicilio. Secondo il suocero però “ha il difetto che risponde”, in un’epoca in cui alle donne toccava tenere la bocca ben chiusa. E Ivano ritiene sacrosanto riempirla di botte e umiliarla per ogni sua “mancanza”. Per fortuna fuori casa Delia ha qualche alleato. E soprattutto, ha un sogno nel cassetto, sbocciato da una lettera ricevuta a sorpresa. C’è ancora domani è l’esordio alla regia di Paola Cortellesi, ed è una pura emanazione della sua persona. Il tono è divulgativo, pensato per raggiungere il più ampio pubblico possibile, ma questo non va a scapito della sua vocazione autoriale. L’aspetto più sorprendente del film è che, di fatto, è un horror, ma raccontato attraverso il filtro gentile della sensibilità di Paola Cortellesi, nel suo stile riconoscibilmente “leggero” che riassume ciò che abbiamo finora appreso di lei: la capacità di parlare di cose serissime rendendole appetibili, il rispetto della propria e altrui dignità. Recensione ❯
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Besson ritorna con un ammirevole tour de force attoriale che tuttavia rimane incapace di risolversi. Drammatico, Francia, USA2023. Durata 113 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un ragazzo, ferito dalla vita, trova la sua salvezza attraverso l'amore dei suoi cani. Espandi ▽
Cresciuto nel New Jersey tra le violente angherie del padre e del fratello, che lo tengono prigioniero nella gabbia dei cani da combattimento, il giovane Douglas arriva all’età adulta con enormi ferite psicologiche e fisiche, essendo confinato alla sedia a rotelle con il precario uso delle gambe. Solo i suoi adorati cani gli danno sollievo: sono addestrati a rispondere a ogni suo comando, e per conto del loro padrone aiutano i bisognosi e rubano nelle case dei ricchi.
Sono lontani i tempi in cui il cinema pop ed energetico di Luc Besson sfidava Hollywood dalla Francia - prima, naturalmente, di farsene inglobare - con un successo dopo l’altro.
Besson è sempre stato un autore istintivo, abile a creare momenti, colorare d’assurdo la realtà e contaminare generi piuttosto che a lavorare di cesello.
Dogman accentua questa contraddizione perché più delle altre opere del regista vuole affrancarsi dal genere e avvicinarsi a un’idea di complessità psicologica, per un personaggio torturato che trova in Caleb Landry Jones un interprete affamato di sfide. Recensione ❯
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Un film dolce e delicato che affronta a viso aperto il dibattito sulle adozioni per le persone single. Drammatico, Italia2023. Durata 113 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il film ispirato alla fantastica storia di Luca Trapanese raccontata nell'opera letteraria omonima. Espandi ▽
Luca è single, gay, cattolico, dedito al volontariato e con un grande desiderio di paternità. Alba è una neonata con sindrome di Down che è stata abbandonata in ospedale subito dopo il parto. Mentre la sua infermiera le dedica ogni tipo di cura, il tribunale di Napoli è alla ricerca di una famiglia che possa occuparsi di lei. Luca si propone per ottenerne l'affidamento, ma è single ed è omosessuale. Ad aiutarlo ci penserà un'avvocata agguerrita, esperta tanto di legge quanto di umanità.
Vuole essere un film dolce, intimo, delicato, appena sussurrato, il nuovo lavoro di Fabio Mollo, la storia (vera) di una paternità fortemente desiderata. Se a Pierluigi Gigante è affidata l'interpretazione più complessa, che sembra raccogliere il testimone di Luca Marinelli in Il padre d'Italia, a convincere sono soprattutto le interpreti femminili.
Restano ottime l'idea e l'intenzione che sorreggono questo film, come la chiara intenzione a firmare, più che un'opera battagliera di denuncia, una storia d'amore molto tenera, quella tra un padre e sua figlia. Senza bisogno di etichettare niente e nessuno, perché l'amore basta all'amore. Recensione ❯
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Un film amaro di grande generosità in cui Micaela Ramazzotti si porta dietro la spontaneità dei suoi personaggi passati. Drammatico, Italia2023. Durata 104 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un film sulla lotta per salvarsi da legami familiari disturbati. Espandi ▽
Roma. Desirè lavora come truccatrice nei set cinematografici e da quando era adolescente ha sempre messo i soldi da parte. È ingenua e disponibile e molti se ne approfittano come il padre che la sottopone a continui ricatti morali o il compagno Bruno, un professore universitario narcisista che la fa sentire spesso inadeguata. Quando il fratello Claudio, per il quale ha firmato dei documenti su pressione dei genitori per poter pagare una Mercedes nera con cui il ragazzo avrebbe dovuto iniziare un lavoro come autista, entra in depressione, Desirè capisce che è l'unica che lo può aiutare e, per riuscirci, deve allontanarlo dalla sua famiglia che ha sempre trascurato i suoi problemi psichiatrici. E per farlo può contare solo su sé stessa.
Ramazzotti recupera tracce della commedia all'italiana ed eredita l'immediatezza, la sincerità di molti personaggi interpretati per Paolo Virzì, da Anna Michelucci di La prima cosa bella a Donatella Morelli in La pazza gioia, film con cui Felicità condivide il tema della salute mentale.
Micaela Ramazzotti è Desirè. C'è in lei la storia di molti suoi personaggi interpretati, la gestualità e le espressioni come attrice e anche la sua regia asseconda il suo spirito inquieto che si muove in una zona squilibrata tra commedia e dramma. Felicità però sa essere anche amaro, coinvolge nel modo in cui trasmette dolore e vitalità e, al di là di tutti i limiti, è un film di grande generosità. Recensione ❯
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Una parabola pura e scevra da retorica sulla necessità di assumersi la responsabilità delle proprie azioni. Drammatico, Italia, Belgio2023. Durata 121 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una coproduzione internazionale ispirata alle storie vere di alcuni ragazzi che hanno vissuto il viaggio dei due protagonisti. Espandi ▽
Seydou e Moussa sono cugini adolescenti nati e cresciuti a Dakar, ma con una gran voglia di diventare star della musica in Europa. Tutti in Senegal li cautelano contro il loro progetto, in primis la madre di Seydou, ma i due sono determinati, e di nascosto intraprendono la loro grande impresa. Un viaggio che si rivelerà un'odissea attraverso il deserto del Sahara costellato dei cadaveri di quelli che non ce l'hanno fatta, le prigioni libiche e il Mediterraneo interminabile e pericoloso. I furti, le violenze e i soprusi non si conteranno, ma ci saranno anche gesti di umanità e gentilezza in mezzo all'inferno. Soprattutto, Seydou dovrà scoprire che cosa comporta mettersi al timone della propria e altrui vita in circostanze ingestibili. Recensione ❯
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Un film dal sapore rohmeriano che guarda al cinema francese e fa i conti con il tempo che scivola via. Drammatico, Italia2023. Durata 112 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
E se scoprissimo che il mondo potrebbe finire nel giro di poche ore? È quello che accade una sera a un gruppo di amici di vecchia data. Da quel momento, il tempo per loro sembrerà scorrere diversamente. Espandi ▽
Il racconto d’estate di Liliana Cavani non ha (per fortuna) nulla a che vedere con i tanti Carnage proposti dal cinema (anche italiano) recente. Guarda invece oltralpe, verso quel Piccole bugie fra amici che trattava il trascorrere della vita (e l’incontro con la morte) con levità e gentilezza. L’ordine del tempo prende spunto dall’omonimo trattato di scienza di Carlo Rovelli ma si allarga alla spiritualità e all’amore come antidoto alla disperazione terrena, che non ha bisogno dell’arrivo di un asteroide per venirci a stanare. Il film è “una particella di luce” nel nostro universo oscurato, ed è pieno di tenerezza verso tutti i personaggi in scena: il che vuol dire verso l’umanità, vista da una prospettiva secolare. Come vi comportereste se sapeste che il mondo sta per finire?, chiede Cavani al pubblico con il suo caratteristico piglio provocatorio. E si capisce che ci ha riflettuto anche lei, concludendo che l’unico tempo non sprecato è quello dedicato agli affetti: una morale certamente non nuova, ma che nelle mani di una combattente sul fronte dell’espressione artistica e politica assume un significato particolare. Recensione ❯
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Una fiction storica ambiziosa e deliberatamente lampante che racconta molto delle ossessioni di Maïwenn. Drammatico, Storico - Francia2023. Durata 116 Minuti.
Un dramma liberamente ispirato alla vita di Jeanne du Barry, l'ultima amante di Luigi XV alla corte di Versailles, dopo Madame de Pompadour. Espandi ▽
Non è facile liberarsi di se stessi e in questo senso ogni film di Maïwenn è una sfida. Diciassette anni e sei film dopo, è ancora lì, incapace di trascendere la propria piccola storia, di tentare anche solo l’universale. Ma è così Maïwenn, prendere o lasciare. Nata in una famiglia ‘plebea’ e dalla leggenda nera (violenza, abuso, abbandono) che ha nutrito i suoi primi passi al cinema, l’autrice non ha mai smesso di ‘girare’ intorno alla disfunzione familiare e al regolamento artistico dei conti. Con buona pace dei detrattori, sempre pronti a tuonare sul suo eterno narcisismo, Jeanne du Barry non cade troppo lontano dai precedenti one-woman-show. Costantemente ossessionata da sé, dalle sue origini e dal suo clan, questa volta punta il suo complesso di inferiorità e il suo bisogno di legittimità scomodando la Contessa du Barry, nata Jeanne-Antoinette Poisson. La donna più invidiata e detestata del suo tempo, l’incarnazione per eccellenza dell’elevazione sociale e della riuscita. Recensione ❯
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La storia di Ginia e, più in generale, della scoperta della vita da parte di un'adolescente. Espandi ▽
Torino, 1938. Venuta in città a lavorare assieme al fratello Severino, la giovane Ginia fa la sarta in un atelier di moda. Durante l’estate conosce la misteriosa Amelia, di poco più grande, che fa la modella per vari pittori della città. Attraverso Amelia, Ginia conoscerà tra gli altri i pittori Rodrigues e Guido, innamorandosi di quest’ultimo e chiedendosi come sarebbe se anche lei si lasciasse disegnare. È al terzo lungometraggio come regista - a cinque anni da Fiore gemello - che Laura Luchetti incontra il Cesare Pavese della novella “La bella estate”, trovando un felice matrimonio di temi tra quelli a lei cari e quelli da riscoprire nell’opera che il romanziere firmò originariamente nel 1940. Romanzo di formazione al femminile ambientato nella Torino dell’immediato pre-guerra, storia d’amore celata e di rapporto fiorente con il proprio corpo e il proprio desiderio, La bella estate inquadra con maturità il racconto della giovinezza inquieta, dandogli anche una veste formale elegante e dal sapore classico. Recensione ❯
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Una storia fatta di uomini in guerra e donne in attesa, tra intimità e disaster movie. Drammatico, Storico - Francia, Belgio, Lussemburgo2018. Durata 117 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La tragedia di Kursk avvenuta nel 2000: i tentativi di salvataggio furono inutili e tutto l'equipaggio morì poco dopo. Espandi ▽
Il 10 agosto del 2000 il Kursk, sottomarino russo a propulsione nucleare, intraprende la prima esercitazione con 118 marinai. Il siluro a bordo si surriscalda più del previsto ed esplode a sette minuti dal lancio. Segue un'altra esplosione, il sottomarino affonda nelle acque del Mare di Barents e i 23 superstiti, marinai e amici insieme, lottano fino alla fine per sopravvivere. Recensione ❯
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Un film dalle tinte horror/mistery che racconta un passaggio fondamentale nella vita e nella formazione di ogni individuo: l'accettazione di sé, della propria vera natura e delle proprie ombre. Espandi ▽
1813, in un piccolo borgo rurale italiano. Giacomo, Pilla e Orazio sono i tre figli dei conti Gustavo e Adelaide, proprietari terrieri e punto di riferimento della comunità agricola locale: lui illuminista convinto, lei beghina religiosa. Nelle campagne circostanti gli animali vengono uccisi da una creatura misteriosa che i contadini hanno soprannominato la Bestia: ma lo zingaro Scajaccia sostiene che le uccisioni non siano opera del lupo grigio avvistato nella zona. Orazio, che ha paura del buio ma è incuriosito da tutto ciò che è misterioso, si aggira per la villa padronale. Giacomo invece, è fragile e chino sui libri, ed è di lui che il piccolo Orazio comincerà a sospettare.
Ambra Principato, che ha un diploma al Centro Sperimentale di Cinematografia e un passato di regista pubblicitaria, e il suo duplice approccio è qui evidente: da un lato un'attenzione autoriale non comune, dall'altro una gestione economica delle inquadrature, attenta a non sprecarne nessuna.
Si intuisce una certa fretta nel completare la sceneggiatura e le riprese, ma è compensata dalla confezione elegante portata a casa dall'autrice, un nome su cui investire: con più tempo e maggiori mezzi, e con la possibilità di concentrarsi maggiormente su un paio di piani narrativi, Principato può fare ottime cose, delle quali Hai mai avuto paura? è probabilmente soltanto un assaggio. Recensione ❯
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Un dramma di sostanza umanista, con un cast perfettamente al servizio della storia. Drammatico, USA2023. Durata 117 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Dopo che Inez ha rapito suo figlio Terry dal sistema di affidamento, madre e figlio hanno deciso di rivendicare il loro senso di casa e di famiglia. Espandi ▽
I figli del ventre spietato di New York sono tutti uguali. Poco importa siano di pelle, idiomi e culture differenti, siano biologici, adottivi o rapiti da madri e padri reali o prestati dal destino. Sono tutti dei sopravvissuti diversamente resistenti in una metropoli che li osserva dall'alto, mentre cambia aspetto per non tradire una bussola vocazionale orientata al futuro.
Al suo esordio in un lungo di finzione, A.V. Rockwell dal Queens ma di genitori giamaicani, scrive e dirige un dramma famigliare dal respiro epico che decostruisce dal basso il mito della Grande Mela dal punto di vista di una donna African-american inquadrata nel suo conflittuale rapporto con la maternità e, in estensione, con se stessa e con una comunità di appartenenza che sente sfuggirle di mano.
Dramma di sostanza umanista, meritevole vincitore al Sundance del Gran premio della giuria per un film drammatico, A Thousand and One si espande lungo la linea del tempo seguendo tappe seminali nella mutazione fisica e spirituale del tessuto urbano/sociale e politico newyorkese. Recensione ❯
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Una storia d'amore felicemente triste che coinvolge e si tiene alla giusta distanza dai toni lacrimevoli. Drammatico, USA2022. Durata 112 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La storia della relazione tra Michael Ausiello e Kit Cowan che prende una svolta tragica quando a Cowan viene diagnosticato un cancro terminale. Espandi ▽
Michael e Kit vivono un’intensa storia d’amore da 14 anni. E mentre Michael immagina che la sua vita si svolga come la trama di una delle sue commedie romantiche preferite, non può prevedere i cambiamenti che trasformeranno e rafforzeranno il loro rapporto. Tratto dall’omonimo best-seller autobiografico di Michael Ausiello, il film di Michael Showalter segue la storia d'amore tra un giornalista di spettacolo Michael, interpretato in maniera inedita dalla star di The Big Bang Theory Jim Parsons e il suo partner fotografo, Kit (Ben Aldridge). La scelta di rivelare immediatamente – spoiler alert! – che un tumore si porterà via il dolce compagno diventa, paradossalmente, il punto di forza dell’intero film. Sia perché scongiura qualsiasi deriva da happy end sia perché lascia libero maggiormente il regista di costruire la sua messa in scena attraverso una serie molteplice di flashback che diventano uno stillicidio per lo spettatore impossibilitato a non rimanere coinvolto emotivamente. Recensione ❯
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Un film sul filone ambientalista scorrevole ma anche evanescente. Si ravviva quando vira casualmente verso il thriller. Drammatico, Family - USA2022. Durata 102 Minuti. Consigli per la visione: Film per tutti
Una favola universale per tutte le età sull'amicizia, la famiglia e la natura. Espandi ▽
Abby riceve una telefonata in cui viene informata che la madre è stata colpita da un ictus. Torna così nel luogo in cui è cresciuta, nella costa occidentale australiana dove ripercorre alcuni dei più importanti momenti della sua infanzia e adolescenza. Tratto dal romanzo omonimo di Tim Winton, Blueback segue la struttura del cinema ambientalista con la bellezza di luoghi incontaminati che rischiano di essere trasformati e protagonisti che fanno di tutto per difendere i posti in cui vivono. Connolly, anche sceneggiatore, segue le linee-guida del romanzo e approfondisce soprattutto il profondo legame tra Abby e Dora. C’è Mia Wasikowska, nel ruolo di Abby adulta, che guarda con nostalgia in profondità e vede sé stessa adolescente. Blueback non riesce a sostenere l’incrocio tra il cinema ecologista e quello sentimentale. Si ravviva solo quando vira, anche casualmente, verso il thriller. Un’improvvisa scossa nello schema già prefissato di un film sicuramente scorrevole ma anche evanescente. Recensione ❯
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Il film ricostruisce la figura di Edgardo Mortara, il bambino ebreo il cui rapimento da parte del Vaticano nel 1858 divenne un caso internazionale. Espandi ▽
Bologna, 1858. Edgardo Mortara, un bambino ebreo di quasi sette anni, viene sottratto alla sua famiglia e consegnato al "Papa Re" Pio IX. La motivazione ufficiale fornita dal Diritto canonico è che a sei mesi il bambino era stato battezzato e dunque non può che ricevere dalla Chiesa un'educazione cattolica che lo "liberi dalle superstizioni di cui sono imbevuti gli ebrei". I genitori di Edgardo, Momolo e Marianna, non si rassegnano e continuano a cercare di riavere il figlio, sollevando un caso internazionale che vedrà schierati contro il Papa la comunità ebraica mondiale, la stampa liberale e persino Napoleone III. Ma Pio IX non teme la disapprovazione di nessuno, rispondendo alle richieste di restituire Edgardo alla sua famiglia con un "non possum" e il sorriso serafico di chi si ritiene al sopra delle umane regole. E nonostante il clima sia quello risorgimentale la Chiesa rimane inamovibile, contando sulla sua sedicente inviolabilità. Recensione ❯
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