Anno | 2023 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Francia, USA |
Durata | 113 minuti |
Regia di | Luc Besson |
Attori | Caleb Landry Jones, Jojo T. Gibbs, Christopher Denham, Grace Palma, Clemens Schick John Charles Aguilar, Marisa Berenson, Michael Garza, Avant Strangel, Ambrit Millhouse, James Payton, Derek Siow, Corinne Delacour, Luing Andrews, Bennett Saltzman, Laetitia Mampaka, Hatik, William Sciortino. |
Uscita | giovedì 12 ottobre 2023 |
Tag | Da vedere 2023 |
Distribuzione | Lucky Red |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,98 su 40 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 9 ottobre 2023
Un ragazzo, ferito dalla vita, trova la sua salvezza attraverso l'amore dei suoi cani. In Italia al Box Office Dogman ha incassato 1,3 milioni di euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Cresciuto nel New Jersey tra le violente angherie del padre e del fratello, che lo tengono prigioniero nella gabbia dei cani da combattimento, il giovane Douglas arriva all'età adulta con enormi ferite psicologiche e fisiche, essendo confinato alla sedia a rotelle con il precario uso delle gambe. Solo i suoi adorati cani gli danno sollievo: sono addestrati a rispondere a ogni suo comando, e per conto del loro padrone aiutano i bisognosi e rubano nelle case dei ricchi.
Sono lontani i tempi in cui il cinema pop ed energetico di Luc Besson sfidava Hollywood dalla Francia - prima, naturalmente, di farsene inglobare - con un successo dopo l'altro.
L'ultimo decennio ha visto il regista ripetere stancamente formule e fascinazioni di un tempo, prigioniere di mondi surreali abitati da letali eroine dell'iper-azione, oltre alle accuse di stupro da cui è stato nel 2023 assolto in Cassazione. Dogman arriva quattro anni dopo l'ultimo deludente Anna, e sicuramente meglio equipaggiato per far presa sul pubblico.
Ci sono infatti cani (tanti, adorabili e intelligentissimi), la storia di un ladro dal cuore d'oro disabile e vittima di abusi, e uno stile di racconto di grana grossa che, se non fosse per i contenuti forti in quanto a violenza, sembra utilizzare il linguaggio del cinema d'infanzia nella sua nettezza e implausibilità. Besson è sempre stato del resto un autore istintivo, abile a creare momenti, colorare d'assurdo la realtà e contaminare generi piuttosto che a lavorare di cesello.
Dogman accentua questa contraddizione perché più delle altre opere del regista vuole affrancarsi dal genere e avvicinarsi a un'idea di complessità psicologica, per un personaggio torturato che trova in Caleb Landry Jones un interprete affamato di sfide. Al termine di un tour de force attoriale che include il trauma, l'action, il canto e una componente drag, oltre a un corposo lavoro con gli animali, il risultato è ammirevole ma più come step di carriera che per le sorti del film, che rimane incapace di risolversi e disperato nel chiudersi a morsa emotiva attorno alle gambe del pubblico.
DOGMAN disponibile in DVD o BluRay |
DVD |
BLU-RAY |
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€16,99 | – | |||
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“Dogman” è un film notevole, potente, capace di trascendere il “genere” e di offrire uno sguardo non convenzionale sulla sofferenza filiale, la crudeltà paterna e il bisogno di famiglia. Un motto di Alphonse de Lamartine ricorda sui titoli di testa: “Ovunque ci sia un infelice, Dio invia un cane”. I cani sono tanti nel caso del piccolo Douglas Murow, [...] Vai alla recensione »
Il Dogman di Luc Besson inchioda lo spettatore allo schermo, un capolavoro assoluto da vedere e rivedere. Caleb Landry Jones esalta in una straordinaria interpretazione la storia vera ferito dalla vita e che nella vita ha trovato un grande amore, quello dei cani. Doug è un ragazzino sensibile che cresce con un padre ed un figlio che allevano i cani per gli scontri.
La polizia arresta un uomo transessuale che guida un camion nel quale sono stati nascosti numerosi cani, gli agenti scoprono anche che l'uomo è ferito, ed anche che non si tratta di una donna al volante ( prima pensavano che lo fosse ). Il soggetto si chiama Douglas ed è un misterioso criminale privo della capacità di camminare che racconta la sua infelice storia ad una psichiatra [...] Vai alla recensione »
Un film che ti prende e ti porta con sé attraverso la storia vera di Douglas ma soprattutto per mezzo di questi cani che hanno un unico difetto, quello "di fidarsi degli umani". Douglas ha cercato per tutta la vita l'amore e la vicinanza con qualcuno, ma, fino all'incontro con la psichiatra del carcere, non ha trovato nessun essere umano che potesse essergli vicino, solo i [...] Vai alla recensione »
Un film tratto da una storia vera, quella di un ragazzo che dal padre fu costretto a vivere in una gabbia insieme ai cani: capire come potrà crescere un essere umano che ha subito questo tipo di umiliazioni è quello che Besson ci mostra in Dogman ora nelle sale. Tramite il classico pretesto di un lungo flashback del protagonista, in carcere che alla stregua di un Joker cinofilo, racconter&a [...] Vai alla recensione »
DOGMAN. Il piccolo Douglas vive nel New Jersey in una famiglia violenta. Il padre e il fratello gestiscono un allevamento di cani da combattimento. Il giorno in cui Douglas dichiara l'amore per i cani e non per la famiglia, viene condannato a vivere nella loro gabbia. Da lì la sua vita si distacca dall'umanità per consolidare l'amore per i cani.
Assolutamente avvincente bella colonna sonora, il film usa registri sempre differenti e la storia coinvolge e non stanca...attore formidabile
Attenzione, contiene spoiler! I due motivi (gli unici) per cui vale la pena di vedere questo film? Caleb Landry Jones e i cani. E non esattamente in quest’ordine. Édith Piaf imitata da CLJ è davvero “mostruosa”. “Da paura”, tanto è raccapricciante il protagonista nel travestimento e nella postura. E un misto di repulsione e commozione ti prende fatalmente. [...] Vai alla recensione »
In questo film c'è la visione romantica di Besson attraverso il disagio umano e la crudeltà enfatizzati da un personaggio a cui ci si affeziona nel tempo.Si , c'è bisogno di attendere per giudicare poiché il film cresce man mano che passano i minuti , cosicché al termine capisci di aver visto davvero un bel film firmato Besson.
Da non confondere col buon Matteo Garrone, DOGMAN di Luc Besson.Douglas, drag queen con tantissimi cani, viene fermato dalla polizia. Davanti a una psicologa criminale racconta tutta la sua storia, dall’infanzia difficile e travagliata alla sua ascesa come Dogman, un “paladino della giustizia” dei cani e dei bisognosi.Partiamo dal fatto che Caleb Landry Jones è un attore della madonna in grado di essere [...] Vai alla recensione »
Ora lo so già, i critici diranno che è un film mediocre perchè ha l'ambizione di essere un hard boiled ed invece sembra scritto da Roald Dahl. Invece è un gran bel film, e a dispetto da quello che scrivono i critici, il pubblico, che non è stupido, la pensa così. Perchè se vai a vedre un film firmato Luc Besson sai già che vedrai una divertente [...] Vai alla recensione »
Un film interessante che spazia tra vari generi cinematografici. Un difetto è forse un leggero sentore di romanticismo utilizzato per dare un senso al film. La prova di Caleb Landry Jones è eccellente perchè passa da uno stato d'animo all'altro in grande scioltezza. Da seguire.
Ragazzo buono e sensibile, sottoposto ad intollerabili violenze da un padre ed un fratello che sono puro male, si salva grazie ai suoi amati cani, con i quali ha un rapporto intenso e quasi simbiotico. Il film di Besson è una sorta di fiaba moderna, con per protagonista un supereroe del tutto diverso da quelli dei fumetti, perché la caratteristica che lo rende praticamente invincibile [...] Vai alla recensione »
cinico, passionale, misterioso, alternativo, crudele, romantico.. Besson da una prova maiuscola di se. da vedere assolutamente,
Film con un finale non tanto convincente, interprete principale comunque bravissimo.
Si lascia guardare, anche se l'ambientazione soprattutto iniziale è un pò deprimente. Lo definirei una favoletta dark ( perchè ovviamente è una favola, visto cosa fanno i cani ). Non ho capito il senso della scena finale, ma poco importa.
Un capolavoro! Una storia ben pensata con una trama tragica, commovente e divertente nello stesso tempo. Il protagonista è assolutamente straordinario nell'interpretazione dei vari ruoli, capace di accettare qualsiasi situazione il mondo crudele gli presenti. Straordinari anche i cani che sono stati ben addestrati. Un film che consiglio a tutti.
Splendide canzoni che Douglas porta sul palco, stringendo i denti per il dolore fisico, dando nuovamente vita ad una straordinaria infelice come Edith Piaf : questo uno dei momenti più intensi della messa in scena. Il trasformista strega noi spettatori come le drag queen del locale ed il suo impresario. Poi l'assurdo, esclusivo, elusivo mondo canino che, per quanto in maniera inverosimile, [...] Vai alla recensione »
Il film prende spunto da una storia vera, Douglas bambino viene rinchiuso nella gabbia insieme ai cani, ma questa punizione gli permetterà di conoscere il grande amore dei cani che hanno un unico difetto, quello di fidarsi degli umani. La punizione viene fatta in nome di una religione che, in quel caso, permette le peggiori nefandezze, ma viene anche chiamata in causa spesso come quando Douglas [...] Vai alla recensione »
Per fortuna quando alcuni registi annunciano la loro uscita di scena non è quasi mai vero, Besson aveva dichiarato tempo fa di voler lasciare il cinema, come ultimamente ha detto Xavier Dolan. Per fortuna Besson è tornato al cinema con alcuni dei suoi temi preferiti, il sentimento dell'escluso, la narrazione del reietto. Tecnicamente Besson rimane tra i più originali e personali, [...] Vai alla recensione »
Ci sono quei film che raccontano storie diverse e interessanti, collegandosi perfettamente l' una all' altra. In questo caso le storie sono pietose, inverosimili e prive di significato. Penso che un bambino dell' asilo avrebbe avuto idee più razionali di besson. Soldi buttati per vedere questo film, talmente mediocre da poter essere definito "trash"; ogni tanto [...] Vai alla recensione »
Douglas, vestito da drag queen indosso, alla guida di un camion, viene arrestato nel cuore della notte dopo un violento incidente: alla psichiatra che lo interroga narra la sua tormentata storia di bambino abusato, prima. e d: uomo inchiodato a una sedia a rotelle. poi. E di come il suo amore per i cani gli abbia salvato la vita. Ritorno alla regia dopo cinque anni per Luc Besson.
È ormai chiaro che se c'è (e non stiamo dicendo necessariamente che c'è) un problema nel cinema di Luc Besson non è nella tecnica, quanto nel gusto. Sarebbe a dire che se un film come Dogman intervalla scene ermetiche di potentissimo pathos - Doug che vorrebbe lanciare i fiori sul palco della sua amata ma non può perché è in sedia a rotelle, e non arriverebbero - con scenette ben oltre il ridicolo [...] Vai alla recensione »
«Ovunque ci sia un infelice, Dio invia un cane». Con questa frase del poeta Alphonse de Lamartine, Luc Besson apre il suo film e ci fa immergere in un mondo in cui l'infelicità la fa da padrone. Senza sconti per nessuno. Alla base di «Dogman» c'è la storia vera di un ragazzo cresciuto dentro una gabbia e che ha toccato profondamente il regista che ha deciso di rappresentare il dolore e come le violenze [...] Vai alla recensione »
Il padre e il fratello lo rinchiudono nella gabbia dei cani. Per anni. I cani saranno per sempre gli unici amici di Douglas, in un film cinofilo e cinefilo, una storia di ferite - fisiche e psicologiche - e di vendetta, installata ai margini della società e oltre i limiti di legge, in cui Besson ritrova la miglior forma, elegante e furiosa, attraversando come un treno il paesaggio accidentato dei generi, [...] Vai alla recensione »
Il ritorno di Luc Besson a una qualche ambizione produce un risultato che sembra apprezzabile solamente per il piacere dell'ibridismo. Troviamo infatti: un protagonista queer (ma molto etero nei gusti), un film di cani per bambini, una specie di horror, un noir con ammazzamenti, un remake di Joker, un musical, il tutto in un unico percorso dominato da Caleb Landry Jones (perfetto nella parte).
Innamorato da sempre del mare profondo, e quasi tornasse a girare Le grand bleu (1988), Luc Besson si immerge nell'oceano di dolore del suo Doug (Caleb Landry Jones). È un film estremo, Dogman (Francia e Usa, 2023, 113'). Lo è per il fatto di cronaca cui molto vagamente si ispira, e lo è per come il sessantaquattrenne regista francese lo racconta, fra la tragedia e la commedia, anzi la favola.
Meritava un bel premio alla Mostra di Venezia, ma la fantascienza new-Victorian e femminista di Yorgos Lanthimos ha avuto la meglio - assieme ai migranti, rotta balcanica e rotta mediterranea. Neanche una coppa Volpi a Caleb Landry Jones, magnifico nel dolore e nella vendetta (c'è sempre l'Oscar, ma proprio l'altro ieri gli attori in sciopero hanno interrotto le trattative).
In New Jersey, vive un eccentrico su sedia a rotelle circondato da un esercito di quattrozampe. Impareremo a conoscerlo attraverso il racconto straziante di una vita afflitta da padre e fratello bigotti nonché violenti. Un vendicatore mascherato? Un vigilante cinofilo dai modi burlesque? Scombiccherato ma terribilmente ammaliante, Dogman è il ritorno alla regia di Luc Besson con cui l'autore di Nikita [...] Vai alla recensione »
"Dogman" è una di quelle occasioni cinematografiche in cui Luc Besson spara alto, per non dire altissimo. Protagonista assoluto del film è infatti Douglas, detto Doug (per l'assonanza con Dog), un dio (God) dei bassifondi, dei travestimenti e dei cani, con cui condivide tutto: cibo, musica, esistenza. Vittima da bambino di violenze atroci, perpetrate sul suo corpo e sul suo spirito dal padre e dal [...] Vai alla recensione »
«Più conosco gli uomini più amo i cani». A dieci anni dall'ultimo vero successo, il più americano dei registi francesi, autore controverso (dato per perso - o per morto - mille volte) di un cinema che conosce il martirio così come la redenzione, il riscatto come il sacrificio, elegge a protagonista l'ennesimo dei suoi antieroi, girando un film sofferto e traumatico con cui, allergico come sempre al [...] Vai alla recensione »
«Dovunque c'è un povero, Dio manda un cane». È con questa pomposa citazione di Lamartine che Luc Besson inizia "Dogman", il suo ultimo film con cui ha cercato di risanare la propria immagine deteriorata (secondo alcuni) dalle precarie accuse di stupro in Francia e Belgio e (secondo noi) da troppi brutti film e altrettanti flop al botteghino. Nella sempre più flebile speranza di tornare ai fasti di [...] Vai alla recensione »
Con "DogMan" Luc Besson torna ai livelli di "Léon" regalandoci una storia di rara intensità Maiuscola la prova di Caleb Landry Jones, il tipico bello e dannato che porta con sé un'anima complessa Cosa potrebbe succedere ad un individuo, figuriamoci un ragazzino, se fosse rinchiuso anni in una gabbia con dei cani da combattimento? Potrebbe impazzire o, magari, ne diventerebbe una guida, riceverebbe [...] Vai alla recensione »
Un giorno Luc Besson ha scoperto che in inglese dog (cane) letto al contrario è god (dio). E così ecco Douglas (Caleb Landry Jones), alias Dogman, il suo nuovo esemplare di bambino maltrattato che ha solo solitudine e violenza da offrire a un mondo marcio. Trattato come un cane e ridotto in sedia a rotelle da un padre violento, Douglas si preferisce travestito da donna e vive circondato da cani la [...] Vai alla recensione »
"I cani sono creature perfette, ma hanno solo un difetto: tendono a fidarsi degli uomini". Questo è il mantra che fin dall'infanzia ha accompagnato il giovane e sfortunato Douglas (impersonato da uno straordinario Caleb Landry Jones), protagonista del lungometraggio Dogman, ultima fatica del cineasta francese Luc Besson, presentata in anteprima mondiale, in concorso, in occasione dell'80a Mostra d'Arte [...] Vai alla recensione »
Douglas (Caleb Landry Jones, strepitoso protagonista di Dogman, il nuovo film di Luc Besson) è cresciuto in una gabbia, insieme ai cani da combattimento che un padre feroce affamava e maltrattava, con l'attiva collaborazione di un fratello sadico ma sempre pronto a invocare la benedizione di Dio. Douglas ha resistito, è sopravvissuto nonostante tutto, ma le angherie e gli abusi lo hanno trasformato [...] Vai alla recensione »
Tra la carica dei 101, il Joker di Joaquin Phoenix, il Rottweiler di Brian Yuzna e forse anche con una punta di Hachiko: intorno al mito del miglior amico dell'uomo Besson tenta di costruire una fiaba trans-genere sul potenziale di questa ineffabile amicizia... Ambiente neo-noir di emarginazione e vendetta da un esperto d'alterni risultati in produzioni e regie di cinema europeo "grand public" da strappare [...] Vai alla recensione »
Luc Besson è un geniaccio del cinema. Talvolta un geniaccio del male che dopo esordi più che promettenti ha sposato un cinema che potenzialmente possa portare a casa quattrini. Tanti. Non è tipo da andare per il sottile, lui punta l'obiettivo e cerca di perseguirlo in ogni modo. Si è adagiato su operazioni commerciali senza più «ispirazione». Ora, dopo qualche tempo di silenzio alla regia, non dirigeva [...] Vai alla recensione »
Douglas, giovane sui trenta anni, è arrestato dalla polizia alla guida di un furgone pieno di cani randagi. Portato in cella e interrogato dalla psichiatra Evelyn, l'uomo appare disposto a collaborare e comincia a raccontare la sua storia. Procede a ritroso, tornando agli anni dell'infanzia, questo Dogman, il nuovo film di Luc Besson in concorso alla recente Mostra del cinema di Venezia, nelle sale [...] Vai alla recensione »
Presentato a Venezia 80 senza particolari riscontri di giuria, nonostante le buone recensioni della critica e il successo di pubblico, "Dogman" di Luc Besson (titolo curiosamente identico al film di Matteo Garrone del 2018), è un film singolare, disturbante, ma anche denso e pieno di fascinazioni visive e musicali, con un branco di 50 cani di razze diverse, per i quali sono stati utilizzati 25 addestratori [...] Vai alla recensione »
Non riesce proprio a uscirci, dalla sindrome-Nikita, Luc Besson. È più forte di lui. Un'ossessione. Quasi un tormento. Qualcuno diceva che i grandi registi fanno praticamente sempre lo stesso film. Marie Clément/Nikita è l'oggetto scopico stendhaliano di Besson, fin dal 1990, da quando cioè appare sugli schermi Nikita. A dirla tutta, da prima ancora, perché già Subway (1985) è totalmente aderente all'immagi [...] Vai alla recensione »
Una discesa in una mente geniale quanto infernale, Dogman di Luc Besson, regista da sempre attratto dalle contaminazioni tra generi e linguaggi cinematografici. La storia, ricostruita in flashback, è quella di Doug (Caleb Landry Jones) un uomo che ha sofferto sin da ragazzo. Troppo sensibile per essere figlio di un padre violento, che viveva sfruttando i cani come animali da combattimento.
Quando Douglas, vestito da Marilyn Monroe, viene arrestato nel cuore della notte, una psichiatra viene chiamata alla centrale di poli- zia per ascoltare l'incredibile storia di quell'uomo, in passato vittima di violenze da parte del padre che lo ha chiuso in una gabbia e sopravvissuto grazie a un branco di cani che diventeranno suoi preziosi alleati.
«L'ispirazione per questo film e` scaturita, in parte, da un articolo che ho letto su una famiglia francese che ha rinchiuso il proprio figlio in una gabbia quando aveva cinque anni. Questa storia mi ha fatto interrogare sull'impatto che un'esperienza del genere può avere su una persona a livello psicologico. Come riesce una persona a sopravvivere e a gestire la propria sofferenza? [.
La presenza di Luc Besson nella selezione veneziana smentisce chi ha dato per finita la sua carriera, anche se Dogman non è certo un capolavoro. Da subito il protagonista Douglas (Caleb Landry Jones) sembra un tipo bizzarro: arrestato dalla polizia del New Jersey ha un vestito rosa, una parrucca biondo platino e il trucco che gli cola giù dagli occhi, come una tragica Marilyn parente stretta di Joker. [...] Vai alla recensione »
Arrestato dopo un violento incidente, Douglas, costume da drag indosso, è sottoposto a valutazione psichiatrica: racconta così la sua vita di bambino abusato e di come il suo amore per i cani gli ha restituito una dignità. Dogman - una sfida realizzativa (dirigere un'orda di cani non è una passeggiata) e tecnica (l'interazione tra attori e sfondi virtuali è avvenuta direttamente in camera) - suggerisce [...] Vai alla recensione »
God - Dog. Il mondo capovolto di Doug, bambino maltrattato dalla vita, sta tutto nell'anagramma palindromo di quella parola che improvvisamente - in trasparenza - gli rivela la possibilità di sopravvivere alla violenza cui il mondo lo sottopone. Così Doug riesce ad andare avanti, a liberarsi dalla sua famiglia disfunzionale, dalla gabbia in cui lo ha rinchiuso il padre psicotico, dai soprusi del fratello [...] Vai alla recensione »
Tra alti e bassi, con una filmografia corposa da regista e sceneggiatore, imponente da produttore, Luc Besson si è sempre dimostrato un animale da cinema. Sì, certo, non dimentichiamo l'insopportabile saga dei Minimei o il polpettone The Lady - L'amore per la libertà, ma ricordiamo soprattutto alcuni titoli che hanno segnato il nostro immaginario, come Nikita o Leon, e la capacità di pensare sempre [...] Vai alla recensione »
L'idea per Dogman, il nuovo film di Luc Besson presentato in concorso a Venezia 80, è venuta al regista leggendo un articolo di cronaca su una famiglia francese che aveva rinchiuso il proprio figlio di 5 anni in una gabbia. Un sorprendete Caleb Landry Jones è protagonista di una storia straziante e al tempo stesso affascinante, che sarà al cinema dal 5 ottobre con Lucky Red.
Stavolta non ci saranno i servizi segreti a proiettare verso mondi glamour e missioni mozzafiato, né avventure pronte a condurre tra il popolo dei Minimei, le città dei mille pianeti o gli enigmi dei faraoni. Perché il Douglas di Dogman, diciannovesima regia di Luc Besson, fra i personaggi dell'autore francese è invece quello più direttamente ancorato alla terra.
Incurante del rischio di causare confusione con l'omonima pellicola di Garrone di qualche anno fa, Luc Besson ha presentato in Concorso il suo Dogman, un racconto di miseria umana e vendetta - anche questa, tipicamente umana, come ci insegna il protagonista - costruito attorno a un carismatico underdog dalle sfumature messianiche, nel quale è pressoché impossibile non immedesimarsi.
Perché ci si traveste? Per nascondersi dal proprio sé o per cercarne un altro? Per eliminare il passato o per avventurarsi nel futuro? Insomma, per mimetizzarsi o per trasformarsi? Douglas, il personaggio principale del nuovo film di Luc Besson, Dogman, in concorso alla Mostra di Venezia, sembra oscillare per entrambe le opzioni. Ha una dolorosa vita alle spalle e il desiderio di incarnare figure diverse [...] Vai alla recensione »
Decisamente meglio, sempre in Concorso, lo scombiccherato ma ammaliante Dogman di Luc Besson su un criminaloide contro i ricchi stile Joker (2019) e simile al Pinguino di Batman - Il ritorno (1992) perché ha un esercito di animali che lo amano e assistono. Due momenti geniali: un cane passa sinuoso tra le sbarre di una prigione per liberare Doug (nome del nostro antieroe splendidamente interpretato [...] Vai alla recensione »
Quanto a Besson, lui le storie le inventa con finezza europea e le gira con hollywoodiana efficacia. Dogman è un giovane che, ridotto in carrozzella da ragazzino da un padre infame, ha trovato salvezza nel rapporto d'amore con il suo esercito di cani. Forse con la favola di questo freak che si esibisce en travesti, ruba per rivalsa e ammazza i prepotenti per difendere i deboli, Besson mirava soprattutto [...] Vai alla recensione »
È una frase in exergo del poeta francese Alphonse Lamartine a introdurre «Dogman» di Luc Besson: «Ovunque ci sia un infelice, Dio invia un cane». Ed effettivamente quello diretto dal regista di «Le Grand Bleu» e «Nikita» è un film pieno di cani, di infelicità e di dolore, sebbene ancor più intriso del potere taumaturgico dell'amore. Fedele alla propria vocazione internazionale, Besson ambienta negli [...] Vai alla recensione »
Così alla fine la bella sorpresa arriva da Luc Besson, regista francese dallo stimolo hollywoodiano, che con "Dogman" (stesso titolo di un film di Garrone) descrive la vita tormentata e tragica del piccolo Douglas, picchiato e recluso da bambino in una gabbia dal padre e dal fratello, fino a ridurlo su una sedia a rotelle. Da grande, circondato da un esercito di cani, di fatto isolato dalla società [...] Vai alla recensione »
Un applauso convinto ha invece salutato il nuovo film (a dieci anni dall'ultimo vero successo) di Luc Besson, che con il doloroso «Dogman» elegge a protagonista di giornata l'ennesimo dei suoi antieroi: questa volta si tratta di un ragazzino - maltrattato con furiosa violenza dal padre e dal fratello - salvato dall'amore dei suoi cani. Una volta cresciuto cercherà vendetta.
"Ovunque ci sia un infelice, Dio invia un cane", sosteneva Alphonse de Lamartine. E, letto al contrario, Dog diventa God. Sarà un caso o forse no, ma di solito i cani ci offrono le uniche due cose che davvero contano nella vita: l'amore e la protezione. Spesso i cinofili amano dire che più conoscono le persone e più amano i cani, eppure anche gli animali prediletti dagli umani hanno un difetto: si [...] Vai alla recensione »
Tratta da un fatto di cronaca, Dogman è un'opera meravigliosa, terribilmente toccante, capace di mostrare la maschera e il suo riflesso, anche per pochi attimi, di propagare il richiamo al dolore, di riconoscere l'andatura bieca, pure se la schiena si rompe ma non si spezza. È distrutta dai drammi giovanili, dalle violenze subite, devastata da esperienze inenarrabili.
Luc Besson è tornato ed è quello dei tempi d'oro. "Dogman", il suo nuovo film presentato in anteprima mondiale in concorso al Festival di Venezia 2023, è quel che si dice un titolo con tutte le caratteristiche per diventare nel tempo un cult, proprio come altri da lui firmati in precedenza, tipo "Nikita" e "Léon" . "Dogman" arriva a ben quattro anni di distanza dal precedente film, "Anna", e soprattutto [...] Vai alla recensione »