Anno | 2023 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Italia |
Durata | 104 minuti |
Regia di | Micaela Ramazzotti |
Attori | Max Tortora, Anna Galiena, Matteo Olivetti, Micaela Ramazzotti, Beatrice Vendramin Marco Cocci, Massimiliano Franciosa, Sergio Rubini, Giovanni Veronesi. |
Uscita | giovedì 21 settembre 2023 |
Tag | Da vedere 2023 |
Distribuzione | 01 Distribution |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,03 su 19 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 8 settembre 2023
Un film sulla lotta per salvarsi da legami familiari disturbati. Il film ha ottenuto 3 candidature e vinto un premio ai Nastri d'Argento, 2 candidature a David di Donatello, Il film è stato premiato al Festival di Venezia, In Italia al Box Office Felicità ha incassato 620 mila euro .
Passaggio in TV
venerdì 20 settembre 2024 ore 21,00 su SKYCINEMADRAMA
CONSIGLIATO SÌ
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Roma. Desirè lavora come truccatrice nei set cinematografici e da quando era adolescente ha sempre messo i soldi da parte. È ingenua e disponibile e molti se ne approfittano come il padre che la sottopone a continui ricatti morali o il compagno Bruno, un professore universitario narcisista che la fa sentire spesso inadeguata. Quando il fratello Claudio, per il quale ha firmato dei documenti su pressione dei genitori per poter pagare una Mercedes nera con cui il ragazzo avrebbe dovuto iniziare un lavoro come autista, entra in depressione, Desirè capisce che è l'unica che lo può aiutare e, per riuscirci, deve allontanarlo dalla sua famiglia che ha sempre trascurato i suoi problemi psichiatrici. E per farlo può contare solo su sé stessa.
C'è una strana vicinanza tra Felicità, debutto alla regia di Micaela Ramazzotti e Anche libero va bene con cui Kim Rossi Stuart ha esordito dietro la macchina da presa. Sono due film che mettono in discussione la figura paterna, che fanno sentire il peso delle aspettative da parte della famiglia e di come i conflitti che crea possono restare insanabili a lungo o per sempre.
Kim Rossi Stuart interpretava il padre che opprimeva il figlio. Micaela Ramazzotti invece è la vittima, che si fa in quattro per accontentare tutti e non riesce a dire di no a due uomini che la condizionano e, in modi diversi, si approfittano di lei. Da una parte c'è Max Tortora che chiede soldi, finge malori, gioca sul senso di colpa. Dall'altra parte un ottimo Sergio Rubini che mette a nudo le contraddizioni e l'egoismo del suo personaggio. "Mi cammini sempre davanti" le dice Desiré. Ed è proprio in questa distanza, in questa mancata sincronia che il suo personaggio si trova spesso da sola.
Ramazzotti recupera tracce della commedia all'italiana soprattutto attraverso il personaggio di Tortora (forse intenzionalmente fuori le righe) che eredita la meschinità di quelli di Alberto Sordi. In più c'è una scena 'insostenibile' - e proprio per questo uno dei momenti più riusciti di Felicità - in cui il regista Giovanni Veronesi, nei panni di sé stesso, e la troupe si prendono gioco di lui, lo truccano negli occhi per fargli esibire il suo monologo e poi gli fanno fare le piroette. Questo momento, nel modo di filmare la 'tragedia del ridicolo' richiama quella in cui Ugo Tognazzi mima una locomotiva in piedi su un tavolo in Io la conoscevo bene.
Poi Ramazzotti eredita l'immediatezza, la sincerità di molti personaggi interpretati per Paolo Virzì, da Anna Michelucci di La prima cosa bella a Donatella Morelli in La pazza gioia, film con cui Felicità condivide il tema della salute mentale. Ecco, è proprio nell'affrontare il disagio psichico che il primo film da regista di Micaela Ramazzotti perde lucidità, sia nella scena in cui Desirè ritrova il fratello chiuso in macchina, sia nel modo in cui inquadra il volto di Claudio ma riesce solo parzialmente a entrare nel suo mondo. La fotografia di Luca Bigazzi però l'aiuta a mostrare lo squallore del suo universo familiare anche con gli esterni grigi o gli interni estranei dell'abitazione che condivide con Bruno.
Micaela Ramazzotti è Desirè. C'è in lei la storia di molti suoi personaggi interpretati, la gestualità e le espressioni come attrice e anche la sua regia asseconda il suo spirito inquieto che si muove in una zona squilibrata tra commedia e dramma. Felicità però sa essere anche amaro, coinvolge nel modo in cui trasmette dolore e vitalità e, al di là di tutti i limiti, è un film di grande generosità.
FELICITÀ disponibile in DVD o BluRay |
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Un’altra esordiente nella regia in una stagione del cinema italiano ricca di opere prime. Micaela Ramazzotti vi è arrivata non certo da sconosciuta avendo alle spalle una carriera di successo da attrice, sul grande e sul piccolo schermo, iniziata da giovanissima. Con Felicità si è messa alla prova anche dietro la macchina da presa pur senza rinunciare all’interpretazio [...] Vai alla recensione »
Non sapremo mai “quanto Paolo Virzì” sarà possibile scorgere in filigrana nella futura carriera da regista di Micaela Ramazzotti. È certo che le auguriamo tante altre opere profonde e poeticamente vere come “Felicità”.Se Virzì, infatti, ci ha regalato storie stupende che partono dalle vicende di poche persone (“Ovosodo”, “La prima cosa bella”, “Tutta la vita davanti”), se non addirittura di una coppia [...] Vai alla recensione »
Bravissimi gli interpreti, in specialmente la Ramazzotti, nelle vesti di attrice, regista, sceneggiatrice. Una storia familiare dalle sfumature squallide, dove emerge l'ignoranza, l'egoismo ,l'egoismo e l'assenza dei due genitori, che hanno trasmesso ai figli insicurezze e desiderio di Amore, una compagine che sarebbe destinata allo sfacelo senza la generosit&ag [...] Vai alla recensione »
Un bell'inizio come regista per Micaela Ramazzotti. Il racconto molto attuale di una famiglia disfunzionale, dove al narcisismo del padre subentra la remissività della madre. Di conseguenza i figli sono privi di autostima o dediti oltremisura alla salvaguardia della famiglia. Pur con qualche esagerazione nella figura di Max Tortora e di Sergio Rubini la tensione del film è sempre [...] Vai alla recensione »
Oggi ho visto l'ultimo film di Micaela Ramazzotti, non voglio anticipare più di quanto già si conosce su questo film. Mi limito dire che è un film da non perdere, è un grande film, un pugno nello stomaco, non è un film tenero. La regia guida in maniera magistrale Tortora e Galiena, entrambi molto bravi, in un ambiente familiare totalmente vuoto di tutto, principi, valori, responsabilità, non c'è nulla.La [...] Vai alla recensione »
È la rivincita delle minoranze sane, che grida all'amore in primis. Quadro di famiglia e società malsane e tossiche che possono inghiottirti in vortici senza vie di uscita. Ma ecco lei Desirée, Micaela Ramazzotti, che con la sua personalità va controcorrente, riuscendo con le proprie forze ad affrontare i suoi problemi e risolvere quelli del fratello: è una vittoria [...] Vai alla recensione »
Brava Micaela, un bel film, molto drammatico, molto sofferto. Una "bella famiglia" davvero! la felicità di esserci e farcela nonostante tutto.
Felicità sarebbe vedere un film dove la Ramazzotti non è una tenerissima ignorante popolana e la Buy non è una nevroticissima saccente borghese.
Non saprei da dove cominciare per magnificare quest'opera. Una storia piena di verità, dove i soggetti impersonati magistralmente dal primo all'ultimo attore si muovono nei loro ruoli stretti, scomodi, oppressi nell'incapacità di scorgere una via di uscita, una novità, una soluzione, per le loro vite schiacciate nella propria ottusa schiavitù esistenziale piena [...] Vai alla recensione »
buon film,tematiche interessanti. Il film tentenna un po' nella prima parte stilisticamente,poi viaggia bene. Giusizio positivo.
Era dai tempi di Un borghese piccolo piccolo che non rimanevo così colpito: brava Micaela: unico difetto un sovraccarico di angoscia. Il mondo del cinema me lo immagino proprio così.
Non mi esprimo sulle doti registiche della Ramazzotti (in cui ho rivisto un bel po' di Virzì) o sulla profondità dei personaggi, che sebbene alla maggioranza possano sembrare banali e superficiali, posso assicurare che genitori cosi esistono eccome, la profondità che manca, a cui accenna qualcuno, è il risvolto violento ed abusante del padre che nel film compare solo [...] Vai alla recensione »
Della solita maschera triste/ svampita/ svanita della Ramazzotti avevamo già fatto il pieno nei film precedenti.
Il film è depressivo, lento, poco interessante e soprattutto noiosissimo. Avevamo bisogno della Ramazzotti come regista e autrice? La risposta è NO! 1+
Sin dai primi minuti si intuisce che ti prendera l angoscia . Peccato non potere cambiare canale . Cara Ramazzotti , non possiamo andare al Cine per farci ammorbare con i problemi di ogni giorno . Ci bastano quelli veri nostri
Sin dai primi minuti si intuisce che ti prendera l angoscia . Peccato non potere cambiare canale . Cara Ramazzotti , non possiamo andare al Cine per farci ammorbare con i problemi di ogni giorno . Ci bastano quelli veri nostri
Non mi piace lo stile di recitazione e l'approccio al personaggio della Ramazzotti , che risulta sempre uguale di film in film come una maschera
Soldi buttati. Un film brutto di cui non sentiamo la necessità. Mi sono angosciata per un'ora e mezza, Micaela Ramazzotti già non mi ha mai entusiasmata ed emozionata come attrice, tantomeno come regista. Decisamente insufficiente.
L'esordio alla regia di Micaela Ramazzotti si presenta innanzitutto con un titolo antifrastico. Felicità è una speranza, un augurio, un'opzione per il futuro? O forse la protagonista Desiré è follemente felice così, prostrata a una generosità autolesionistica nei confronti della famiglia, del lavoro e in fin dei conti pure del compagno, che tanto si dà da fare per aprirle gli occhi? Felicità è l'opera [...] Vai alla recensione »
Desirè trucca gli attori sui set cinematografici e, da quando era una ragazzina, mette da parte i soldi. Soldi di cui ha sempre bisogno suo padre, aspirante artista narciso e cialtrone, che approfitta della sua disponibilità un po' ingenua. II compagno Bruno, un professore universitario, la fa sentire spesso a disagio, non all'altezza dell'ambiente dal quale proviene, mentre suo fratello Claudio, che [...] Vai alla recensione »
Per il suo esordio come regista, Micaela Ramazzotti ha puntato tutto su se stessa, sulla sua capacità di dare corpo e anima a quel personaggio di "bella, sciagurata e innocente" che già in altri film aveva interpretato. Desiré, con l'accento sulla e, come ci tiene a precisare, lavora come truccatrice sui set del cinema romano, in un ambiente che ha fatto del cinismo un suo punto di forza: la chiamano [...] Vai alla recensione »
Titolo antifrastico, di felicità manco l'ombra nella vita di Desirè («con l'accento»), parrucchiera sui set che si sbatte per tutti e tutti se ne approfittano e mai un grazie, pesci in faccia piuttosto. Mamma e papà - Galiena e Tortora - le spillano quattrini, le fanno firmare una garanzia col cravattaro e hanno pure la faccia tosta di chiamarla ingrata.
Sembra che da qualche anno a questa parte, a partire dal caso per altro importante di Valeria Golino, sia diventato quasi una moda il fatto che alcune importanti attrici del cinema di casa nostra passino anche dall'altra parte della macchina da presa per dirigere dei film di cui quasi regolarmente sono le protagoniste. In attesa di vedere gli imminenti risultati di Margherita Buy con Volare o di Paola [...] Vai alla recensione »
Titolo ardito, che instilla grandi aspettative e riecheggia tanto cinema struggente: dal Frank Capra di pietre miliari come «È arrivata la felicità» (dove il Mr. Deeds interpretato da Gary Cooper si fa paladino dei bisognosi) fino a «La ricerca della felicità», prima incursione americana di Gabriele Muccino con protagonista Will Smith. Più simile al calvario inscenato da quest'ultimo - benché animata [...] Vai alla recensione »
Eccezione: il mestiere di regista. Paola Cortellesi aprirà la Festa di Roma con il suo primo film "C'è ancora domani" (Roma nel dopoguerra, fanciulla in cerca di un futuro migliore, spero ricordi i bei tempi in cui satireggiava i noiosi film da festival). Micaela Ramazzotti ha vinto con "Felicità" il premio del pubblico nella sezione Orizzonti Extra a Venezia.
Nonostante la vittoria nella sezione Orizzonti Extra dell'ultima Mostra del cinema di Venezia, «Felicità», l'esordio alla regia di Micaela Ramazzotti, è un film che si prende un po' troppo sul serio (e che dovrebbe cambiare titolo). L'ultima fatica dell'attrice romana è cucito sul personaggio stesso della Ramazzotti che, per l'occasione, recita, dirige e sceneggia la storia della sua vita.
Felicità, l'opera prima da regista dell'attrice Micaela Ramazzotti, è un film notevole e che ha meritato all'ultima Mostra del cinema di Venezia un premio da parte del pubblico nella sezione Orizzonti Extra. Al centro della scena una famiglia disfunzionale composta da genitori oppressivi e figli smarriti. Attraverso la caratterizzazione dei personaggi e senza mai perdere il focus sulle loro dinamiche [...] Vai alla recensione »
Cos'è la felicità? Nel cinema è stato un sistema complesso, la ricerca "mucciniana" di una stabilità economica, quella di Chris Gardner, nel fare nuove esperienze guardando le cose da altre prospettive (vedi "Into The Wild"). O, per citare il grande Woody Allen, «essere felici è anche raccontarsi qualche bugia, ingannarsi». Ma la felicità di tutti i giorni, nella vita, o nell'arte, va oltremodo coltivata [...] Vai alla recensione »
Desirè (Ramanotti), truccatrice sui set, è soprannominata «la bicicletta», perché «tutti ci hanno fatto un giro». Con il sesso cerca, ogni volta, di far pace col compagno (Rubini), mentre il padre «fascista» e, quindi, per cliché progressista, razzista, la sfrutta economicamente, Esordio in chiaroscuro alla regia per la Ramazzotti, con il povero Max Tortora ridotto a macchietta, complice anche una [...] Vai alla recensione »
Desirè, giovane donna che sbarca il lunario come truccatrice di set cinematografici, si muove tra due ambienti ugualmente disfunzionali: da una parte la sua famiglia di origine, con genitori che la sottopongono a continui ricatti morali, stigmatizzando continuamente come falliti lei e suo fratello Claudio - fin da bambino chiuso e tendente alla depressione; dall'altra il compagno Bruno, un professore [...] Vai alla recensione »
Sono una famiglia normale, i Mazzoni; normale per l'Italia, dove lo psichiatra è ancora "il medico dei matti" e in terapia "ci va solo chi ha un problema". Così la depressione di cui soffre il figlio minore, Claudio, è sminuita e trascurata fino a deflagrare, trascinando con sé la già scarmigliatissima vita della sorella maggiore, Desiré, truccatrice di cinema naïf e (troppo) generosa, un ruolo che [...] Vai alla recensione »
Una famiglia disfunzionale, due genitori immaturi e manipolatori e due figli schiacciati da un ambiente tossico e castrante, sono i protagonisti di Felicità, il film con cui Micaela Ramazzotti fa il grande salto e, oltre che davanti, si sposta anche dietro la macchina da presa, per raccontare una storia iperrealistica e contemporanea. Per sé, la regista si ritaglia il ruolo della caparbia ma ingenua [...] Vai alla recensione »
Si parla molto di cinema italiano tra speranze e delusioni, tra recriminazioni e desideri inappagati il nostro resta un cinema senza una precisa identità, ma che vive, come accade d'altra parte anche per altre vicende, sulla capacità personale del tutto occasionale più che su un lavoro permanente che garantisca un futuro e una continuità. In ogni caso il nostro cinema ha garantito ben sei posti nel [...] Vai alla recensione »
È sempre più diffusa la smania da parte degli interpreti di fare il grande salto dall'altra parte e vedere un po' che succede nel provare a diventare regista. Talvolta nascono talenti (nella storia del cinema esempi non ne mancano), più spesso sono esperienze passeggere, che si spengono presto; o se durano continuano a restare abbastanza inosservate.
L'esordio alla regia di Micaela Ramazzotti è la storia drammatica di una famiglia disfunzionale in cui i due figli sono costretti a scontrarsi con dei genitori egoisti e manipolatori. Desirè (Micaela Ramazzotti) lavora come parrucchiera sui set cinematografici, è dolce ma ingenua e chi le sta intorno tende ad approfittarsene. Il padre (Max Tortora) la sfrutta economicamente con ricatti morali, il fidanzato [...] Vai alla recensione »
Chiudete gli occhi. Ora pensate a Micaela Ramazzotti. Di sicuro la immaginerete in movimento, trafelata, che corre da una parte all'altra, per fuggire da qualcosa o per raggiungere qualcos'altro. Per scappare da un uomo con cui è finita una storia, o per rifugiarsi in un abbraccio, un porto sicuro, che ne mitighi l'agitazione, o la sofferenza. La sua Desirè ("con l'accento") non si discosta da queste [...] Vai alla recensione »