Un padre si trova a dover fronteggiare l'amore malato di un adolescente violento per sua figlia. Espandi ▽
Sergio, infermiere del 118 inizia a notare comportamenti strani in sua figlia Mia, alle prese con il suo primo amore. Un amore ossessivo e possessivo, morboso, che minaccia seriamente la sua serenità e finisce per usarle violenza fisica e psicologica. Qual è il ruolo di un padre in tutto questo? Si può proteggere una figlia dai pericoli e dalle esperienze più dolorose della vita? Sono gli interrogativi che solleva questo dramma familiare angosciante che procede in un crescendo di tensione, sfruttando la bravura dei suoi interpreti. Un film doloroso, umano, tenero e raccapricciante al tempo stesso, angosciante come pochi nella sua screziata verosimiglianza. Eppure, grazie alla sua ostinazione a mettere in questione ogni certezza senza dare nulla per scontato nel delicato mondo degli affetti familiari, capace di rimanere impresso a lungo. Recensione ❯
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Sorrentino gira il nuovo film con l'immancabile Toni Servilllo, affiancato questa volta da Verdone e Sabrina Ferilli. Espandi ▽
Scrittore di un solo libro giovanile, "L'apparato umano", Jep Gambardella, giornalista di costume, critico teatrale, opinionista tuttologo, compie sessantacinque anni chiamando a sé, in una festa barocca e cafona, il campionario freaks di amici e conoscenti con cui ama trascorrere infinite serate sul bordo del suo terrazzo con vista sul Colosseo. Trasferitosi a Roma in giovane età, come un novello vitellone in cerca di fortuna, Jep rifluisce presto nel girone dantesco dell'alto borgo, diventandone il cantore supremo, il divo disincantato. Re di un bestiario umano senza speranza, a un passo dall'abisso, prossimo all'estinzione, eppure ancora sguaiatamente vitale fatto di poeti muti, attrici cocainomani fallite in procinto di scrivere un romanzo, cardinali-cuochi in odore di soglio pontificio, imprenditori erotomani che producono giocattoli, scrittrici di partito con carriera televisiva, drammaturghi di provincia che mai hanno esordito, misteriose spogliarelliste cinquantenni, sante oracolari pauperiste ospiti di una suite dell'Hassler. Jep Gambardella tutti seduce e tutti fustiga con la sua lingua affilata, la sua intelligenza acuta, la sua disincantata ironia. Recensione ❯
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Una "cena delle beffe" che guarda all'attualità e vanta una scrittura precisa, disincantata e comica al punto giusto. Commedia, Italia2016. Durata 97 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il film è stato scritto dallo stesso regista insieme a Filippo Bologna, Paolo Costella, Paola Mammini e Rolando Ravello. Espandi ▽
Quante coppie si sfascerebbero se uno dei due guardasse nel cellulare dell'altro? È questa la premessa narrativa dietro la storia di un gruppo di amici di lunga data che si incontrano per una cena destinata a trasformarsi in un gioco al massacro. E la parola gioco è forse la più importante di tutte, perché è proprio l'utilizzo "ludico" dei nuovi "facilitatori di comunicazione" - chat, whatsapp, mail, sms, selfie, app, t9, skype, social - a svelarne la natura più pericolosa: la superficialità con cui (quasi) tutti affidano i propri segreti a quella scatola nera che è il proprio smartphone (o tablet, o pc) credendosi moderni e pensando di non andare incontro a conseguenze, o peggio ancora, flirtando con quelle conseguenze per rendere tutto più eccitante. I "perfetti sconosciuti" di Genovese in realtà si conoscono da una vita, si reggono il gioco a vicenda e fanno fin da piccoli il gioco della verità, ben sapendo che di divertente in certi esperimenti c'è ben poco. E si ostinano a non capire che è la protezione dell'altro, anche da tutto questo, a riempire la vita di senso. Recensione ❯
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Un film da grande pubblico con un chiaro intento sociale raccontato con disarmante semplicità. Commedia, Italia2023. Durata 117 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Di fronte alla mancanza di offerte di lavoro, Antonio, attore appassionato ma spesso disoccupato,
accetta un lavoro offertogli da un vecchio amico e collega come insegnante di un laboratorio teatrale all'interno di un istituto penitenziario. Espandi ▽
Antonio Cerami è un attore di teatro che da tre anni non calca il palcoscenico, vive da solo in un appartamento a Ciampino dove sente il passaggio di ogni aereo e doppia film porno per arrivare a fine mese. Il suo amico Michele gli trova un incarico insolito: sei giorni di lezioni di recitazione presso un carcere di Velletri allo scopo di far mettere in scena ai detenuti una serie di favole. È un progetto finanziato dal Ministero cui la direttrice del carcere, Laura, ha acconsentito senza troppo entusiasmo, ma ad entusiasmarsi sarà Antonio, che deciderà di mettere in scena presso il teatro di Michele un progetto più grande: “Aspettando Godot” di Samuel Beckett, perché i detenuti “sanno cosa vuol dire aspettare: non fanno altro”. Riccardo Milani dirige e adatta (insieme a Michele Astori, entrambi autori di soggetto e sceneggiatura) il film francese Un Triomphe di Emmanuel Courcol, a sua volta tratto dalla storia vera dell’attore svedese Jan Jonson, che mise effettivamente in scena Beckett con un gruppo di detenuti. Grazie ragazzi è il tipo di film che negli Stati Uniti si definisce “crowd pleaser”, cioè disegnato per andare incontro al gradimento del grande pubblico, dunque si risparmia digressioni filosofiche vezzi autoriali per mettersi a servizio del racconto con onestà e gentilezza, e tuttavia si concede un finale non del tutto encomiabile. Recensione ❯
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Una favola tanto nera quanto vera. Perché i draghi dell'amoralità si nascondono dove meno ci si aspetta. Drammatico, Italia2020. Durata 98 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una favola nera che racconta senza filtri le dinamiche che legano i rapporti umani all'interno di una comunità di famiglie, in un mondo apparentemente normale dove la rabbia e la disperazione sono pronte ad esplodere. Espandi ▽
Una calda estate in un quartiere periferico di Roma. Nelle villette a schiera vivono alcune famiglie accomunate da un disagio che tentano di mascherare. I figli cercano di difendersi come possono, e magari anche di reagire. In contrasto col realismo della loro opera prima, i fratelli D’Innocenzo propongono una favola nera in cui hanno riversato il vuoto di figure parentali ormai prive di qualsiasi capacità di sguardo sul futuro. Ma, come insegnava Vittorio De Sica, I bambini ci guardano. E costretti ad assistere al disfarsi di qualsiasi punto di riferimento, cercano una via d'uscita. Concentrando in una sorta di overdose narrativa il negativo sempre più presente nella società contemporanea, i registi ci ricordano che sempre più spesso insensibilità e amoralità si annidano in case in cui solo apparentemente c'è tutto ciò che occorre Recensione ❯
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Un ripiegamento dell'ego morettiano al servizio di una lucida indagine sull'insostenibile leggerezza del dolore. Drammatico, Italia2007. Durata 112 Minuti.
Un giorno d'estate Lara se ne va all'improvviso, ma suo marito Pietro non è con lei, il destino l'ha spinto verso il mare per salvare la vita a un'altra donna, una sconosciuta. Espandi ▽
Dopo la morte improvvisa della moglie Lara, Pietro Paladini si porta nel cuore una sorta di caos calmo. Casualmente, mentre Lara stava morendo, lui stava salvando la vita a una sconosciuta.
Assurda coincidenza che Pietro non sa spiegare a sua figlia Claudia. La bimba ha dieci anni e frequenta la quinta elementare.
Pietro la accompagna al primo giorno di scuola e improvvisamente decide di aspettarla lì fino alla fine delle lezioni. Anche il giorno seguente rimane lì e il giorno dopo ancora, aspettando che il dolore arrivi. Recensione ❯
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Il racconto di un mondo antico osservato con grande attenzione e restituito con commovente naturalezza. Drammatico, Italia, Francia, Belgio2024. Durata 119 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Tre sorelle, Lucia, Ada e Flavia: non più bambine, non ancora donne, nell'ultimo anno del conflitto mondiale, un unico sparo segna la fine della loro innocenza Espandi ▽
Lucia, Ada e Flavia sono le tre figlie femmine della famiglia Graziadei che ha contato dieci nascite, non tutte purtroppo andate a buon fine. Quando i Graziadei ospitano un soldato siciliano che ha disertato l’esercito si innesca una reazione a catena che l’unità famigliare dovrà gestire, e che si svilupperà lungo le quattro stagioni dell’ultimo anno di guerra.
Vermiglio è l’opera seconda di Maura Delpero e dà già prova di una sorprendente maturità espressiva che affonda le sue radici nel cinema di Ermanno Olmi, ma ancor di più in una realtà osservata con grande attenzione e restituita con commovente naturalezza.
Delpero e i suoi personaggi (si) raccontano con la calma e l’apparente semplicità di un tempo e uno schema di relazioni domestiche ben codificate dal costume sociale e dall’abitudine, ma sempre in procinto di aprire il fianco al nuovo, e non sempre al meglio. Agli spettatori riserva il privilegio di seguire passo passo il suo racconto, assaporandone il gusto e annusandone gli odori, godendosi la musicalità di un dialetto montanaro e i suoi vocaboli desueti, il calore di una tazza di latte fra due mani giunte o di tanti corpi giovani assembrati in una sola stanza e un letto, anche posizionandosi testa e piedi. Recensione ❯
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Haneke si clona in un potente remake americano, dando vita a un'opera contemporanea e a una sadica critica alla società dello spettacolo. Thriller, Gran Bretagna, USA, Francia, Austria, Germania, Italia2007. Durata 111 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +16
Una famigliola borghese in vacanza nella casa sul lago. Due ragazzi per bene che chiedono delle uova. Una violenza ingiustificata che degenera senza via d'uscita. Espandi ▽
Come ogni anno quando arriva il periodo delle vacanze, Anna e Georg partono alla volta della loro tranquilla casa sul lago con il figlioletto Schorschi. Anche i vicini sono lì ad aspettarli , pronti per un sfida a golf. La famiglia riceve però l'inaspettata visita di due giovani ragazzi, che con un banale pretesto riescono ad entrare in casa e a trasformare la vacanza della tranquilla famigliola in un terribile incubo. Recensione ❯
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Un film stra-ordinario in cui si ride molto. Una lettera d'amore e un'ode pagana agli artisti. Commedia, Italia, Spagna, Grecia2018. Durata 110 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La storia di un incontro paranormale fra un essere ultraterreno e un essere che con la terra campa. Espandi ▽
Lucia è una geometra nota per la sua pignoleria. Il sindaco del paese le affida un rilevamento su un terreno destinato a diventare un impero immobiliare. Ma su quel terreno Lucia vede la Madonna, che le ordina di costruire una chiesa. Troppa grazia è un film stra-ordinario, nel senso che è completamente fuori norma: dunque perfetto per raccontare la storia di un incontro paranormale. Alba Rohrwacher, mai così brava e bella, mette a disposizione corpo, mente e cuore senza mai tirarsi indietro. È la sua essenza luminosa a dare a Lucia quella credibilità continuamente sfidata da una trama che spiazza noi come la protagonista.
Si ride molto, ma Troppa grazi non è soltanto una commedia. È una lettera d’amore a chi non si accontenta, in un’epoca in cui accontentarsi sembra un destino inevitabile. Recensione ❯
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La storia di due fratelli, di una mamma eccentrica e scomoda, e dell'amore che li unisce in una Livorno popolare. Dagli anni Settanta ai giorni nostri. Espandi ▽
Bruno Michelucci è infelice. Insegnante di lettere a Milano, si addormenta al parco, fa uso di droghe e prova senza riuscirci a lasciare una fidanzata troppo entusiasta. Lontano da Livorno, città natale, sopravvive ai ricordi di un'infanzia romanzesca e alla bellezza ingombrante di una madre estroversa, malata terminale, ricoverata alle cure palliative. Valeria, sorella spigliata di Bruno, è decisa a riconciliare il fratello col passato e col genitore. Precipitatasi a Milano alla vigilia della dipartita della madre, convince Bruno a seguirla a Livorno e in un lungo viaggio a ritroso nel tempo. Recensione ❯
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Una storia leggera e profonda, elegante nella forma e poetica nei contenuti. Commedia, Italia2019. Durata 93 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La storia di Paolo, cui rimangono solo 1 ora e 32 minuti per fare i conti con i punti salienti della sua vita. Espandi ▽
Paolo conduce una vita tranquilla a Palermo con moglie e due figli. Ad aggiungere pepe alle sue giornate sono alcuni istanti di pura gioia, come attraversare in motorino un incrocio nel momento esatto in cui tutti i semafori sono rossi. Peccato che arrivi la volta in cui Paolo "manca" il momento e viene investito, ritrovandosi in Cielo, allo smistamento delle anime.
Francesco Piccolo, assistito da Daniele Luchetti, attinge a due suoi libricini di successo per costruire una storia leggera e profonda, elegante nella forma e poetica nei contenuti.
La storia di Paolo, interpretato da uno stralunato ed efficace Pif, non tratta tanto il tema della morte, quanto quello dell'assurdità di vivere come se non si dovesse morire mai. La struttura narrativa, coerente per tono e misura, dà vita a una favola ben raccontata, e grazie a una regia agile, contenuta in una forma filmica convincente. Recensione ❯
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Un film da ricordare. Claudio Bisio esordisce con l'urgenza di condividere riflessioni ed emozioni. Commedia, Italia2023. Durata 90 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La missione di tre bambini durante la seconda guerra mondiale. Espandi ▽
Vanda, Italo, Cosimo hanno dieci anni e, nonostante la Seconda guerra mondiale, conoscono ancora il piacere del gioco che condividono con l'amico Riccardo che è ebreo. Il giorno in cui scompare decidono che non si può attendere: i tedeschi, che devono averlo portato via con un treno, debbono essere resi consapevoli del fatto che il loro amico non ha alcuna colpa per cui essere punito. Si mettono quindi in marcia seguendo la strada ferrata. A cercare di raggiungerli ci sono il fratello Vittorio, milite fascista che ha subìto una ferita, e la suora dell'Istituto per gli orfani che ospita Vanda.
L'esordio alla regia di Claudio Bisio appartiene alla categoria di quelli che non si dimenticano. Bisio guarda ai suoi giovanissimi e straordinari protagonisti con il desiderio di fare un film che arrivi al pubblico più vasto senza però scegliere soluzioni facili o scorciatoie narrative anche quando modifica, come è necessario fare, elementi anche importanti del romanzo. Si sente l'urgenza di condividere pensieri, riflessioni (non solo, si badi bene, sul passato) ed emozioni.
Qualcuno sa ancora rinvenire dentro di sé l'innocenza, lo sguardo comunque ancora aperto alla meraviglia che è proprio dei bambini, nonostante tutti i possibili condizionamenti. Bisio c'è riuscito e ha trovato anche il modo migliore per comunicarlo. Recensione ❯
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Un rapporto madre-figlia in tutta la sua amorevole conflittualità, capace di sfidare anche la morte. Biografico, Drammatico - Italia2020. Durata 115 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Elisa Girotto aveva quarant'anni quando la sua vita è stata stroncata dalla malattia. Prima di morire, però, Elisa ha trovato un modo di restare accanto a sua figlia. Espandi ▽
Elisa, incinta, fa un'ecografia: è una bambina, e sta bene. A non stare bene è invece Elisa, che scopre di avere un tumore. La donna decide allora di pensare al futuro della figlia, arrivando a preparare per lei 18 regali, uno per ogni compleanno, fino alla maggior età. Ispirandosi alla vera storia di Elisa Girotto, Amato fa del suo meglio per evitare le trappole del pietismo e della lacrima gratuita, cercando strade meno convenzionali. E sceglie di imprimere alla sua storia il tono disincantato dell'adolescente che ne è protagonista, e Benedetta Porcaroli entra bene in quell'atteggiamento strafottente, come pure credibile risulta Vittoria Puccini. Ci sono sottolineature eccessive, come la musica spalmata ovunque, ma 18 regali fa la scelta coraggiosa di raccontare un rapporto madre-figlia in tutta la sua amorevole conflittualità. Recensione ❯
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Grandi attori per un'incursione nella commedia all'italiana. Senza l'ombra di pietismo o di facile ricorso alla commozione. Drammatico, Italia2018. Durata 115 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La vita obbliga due fratelli a riavvicinarsi: una situazione difficile diventa per Matteo ed Ettore l'occasione per conoscersi e scoprirsi, in un vortice di fragilità ed euforia. Espandi ▽
Matteo è un giovane e affascinante imprenditore di successo. Suo fratello Ettore vive ancora nella cittadina di provincia dove entrambi sono nati e insegna alle scuole medie: è un uomo cauto, integro, che per non sbagliare si è sempre tenuto un passo indietro. La scoperta di una malattia grave che ha colpito Ettore, spinge Matteo a occuparsi di lui. Dopo Miele Valeria Golino torna ad affrontare il tema della malattia che può portare alla morte, ma da una prospettiva totalmente diversa e avvalendosi delle prestazioni di due grandi attori, Riccardo Scamarcio e Valerio Mastandrea. Non c'è ombra di pietismo o di facile ricorso alla commozione.
Tutto questo in un variare di accenti che toccano punte drammatiche ma sanno anche compiere un'incursione nella commedia all'italiana con un viaggio alla ricerca di un possibile ‘miracolo'. Recensione ❯
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Un film sull'Italia perbene, con bellissime intuizioni di regia e un Albanese come sempre magistrale. Drammatico, Italia2023. Durata 94 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Antonio, dovendo pagare il matrimonio della figlia, scoprirà, suo malgrado, che chi custodisce i nostri tesori non sempre custodisce anche i nostri sogni. Espandi ▽
Antonio Riva, operaio specializzato in prepensionamento, si reca in banca per prelevare dal conto su cui ha messo tutto ciò che ha. Non si è reso conto di aver tramutato le sue obbligazioni sicure in azioni a rischio, passando da risparmiatore ad azionista su consiglio di quella banca dove gli impiegati erano di famiglia, e che aveva sostenuto lo sviluppo dell’intero paesino sul lago di Lecco dove è nato e cresciuto. Quella banca, poi, mica può fallire, perché se fallisse “andrebbero a gambe all’aria tutti quanti”. Con Cento domeniche, di cui è protagonista, sceneggiatore (con Piero Guerrera) e regista, Antonio Albanese prosegue nel percorso di cinema civile che caratterizza la sua carriera di artista. Il suo intento qui è raccontare un’Italia perbene in via di sparizione, preda delle spietate logiche del mercato e della spregiudicatezza degli istituti bancari, che fanno ruotare il personale nelle filiali locali affinché nessuno possa costruire un rapporto di fiducia con il cliente. Dal punto di vista della regia Cento domeniche è convenzionale, quasi scolastico nelle transizioni fra un scena e l’altra, ma ha anche intuizioni bellissime e in qualche modo visionarie. Recensione ❯
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